Son giorni grami. L'economia tracolla e il governo non trova nulla di meglio da fare che proporre degli incentivi per l'assunzione di chi non lavora da 6 mesi, vive solo e/o con gente a carico e soprattutto per chi NON ha il diploma. Fosse mai che da giovane hai avuto la sciagurata idea di studiare sperando in futuro migliore, impegnandoti, rinunciando a tante cose, allora sei tagliato fuori. Io odiavo i professori che si ostinavano ad aiutare gli sfaticati già quando andavo alle superiori, figuriamoci ora.
Non sto ovviamente parlando di tragici casi limite, ma qui siamo in Italia, basta che il pupo che non ha avuto voglia né di studiare né di lavorare venga messo con residenza a casa della nonna ed ecco che ha diritto all'incentivo. Fatta la legge, trovato l'inganno.
Qualche tempo fa Carlo Verdone disse di considerarsi fortunatissimo ad essere nato negli anni '50.
Tra i miei scaffali veleggia già da un bel po' il libro di Serena Zoli, "La generazione fortunata", sottotitolo: lo speciale destino toccato a chi è nato tra il 1935 e il 1955.
E' ovvio che mia nonna, nata nel '36 aveva meno cose di me e non avrebbe mai potuto aprire un blog, viaggiare facilmente per l'Europa, studiare e fare una montagna di cose che invece io ho potuto fare. Ma la tesi di questa autrice è che questa generazione sia stata particolarmente felice perché ispirata da una grande speranza che gli ha concesso di vivere la vita con soddisfazione, gioia e un continuo avverarsi delle aspettative. Una montagna di cose che ad esempio, io e tanti altri miei coetanei non possiamo fare e non perché siamo bamboccioni.
Il titolo di un libro di Zizek mi ha svelato un proverbio cinese che è in realtà una maledizione.
Quando si vuole augurare del male a qualcuno gli si dice "Che tu possa vivere tempi interessanti".
Ed è la definizione più calzante di sempre per questo periodo storico, non tragico come altri, non speranzoso come altri.
Tempi interessanti.
E' una maledizione, ricordiamocelo.