Ci sono due sezioni in librerie che sono piene di tesori nascosti.
Trattasi di quella di scienze e quella di critica letteraria.
Per quel che riguarda la prima aprirò un capitolo a parte prima o poi, perchè persino io che ho sempre detestato matematica, fisica e affini, mi sono sorpresa a bramare dei libri teorici di cui però non avrei capito una mazza.
In critica letteraria, come già detto per il libro di Murakami, si trovano tomi fantastici e comprensibili anche a chi non apre un libro di matematica da anni.
In questi giorni è arrivato il delizioso volumetto "L'importo della ferita e altre storie. Frasi veramente scritte dagli autori italiani: Faletti, Moccia, Volo, Pupo e altri casi della narrativa contemporanea.", casa editrice Clichy, 15 euros.
Pippo Russo, che ne è l'autore, analizza una serie di libri pubblicati in Italia negli ultimi anni e li fa a pezzi. Giustamente, aggiungo io. Finalmente, aggiungo di nuovo. Che quando mi tocca sistemare queste pile di libri con fascette autocelebrative come "Il più grande scrittore italiano" (sic! Per Faletti!!!) o leggere trame come "Nicco e Ciccio incontrano due straniere da conquistare nella Roma friccicarella" (arisic! La nuova trama di Moccia, leggetevi la quarta di copertina per credere) mi viene l'orticaria.
Ora, io non è che penso si dovrebbe leggere solo "Il dottor Zivago", ma, dio mio, esiste del gusto pure nello scegliere cose leggere!
Se possibile, tra l'altro, io giudico di meno gente come Fabio Volo che, ad esempio, Giuliano Sangiorgi, il cantante dei Negramaro, il cui agghiacciante libro, "Lo spacciatore di carne" è tra quelli messi alla berlina.
Fabio Volo, nella sua inutile volosità, non ha mai detto di essere Tolstoj (se l'ha fatto e me lo sono perso scrivetemelo che monta un errata corrige di due metri), è conscio di essere uno che parla di amorazzi tra trombamici e morta lì. Gente come Sangiorgi invece, crede di essere anche un grande autore!!
Io lo ammetto, vagando codesto libro per la libreria ed essendo finito persino in classifica l'anno scorso, nelle lunghe ore di tedio che in estate ogni tanto capitano in libreria, una letta sommaria ho cercato di dargliela.
Una cosa incivile. Lasciate stare a meno che non siate delle groupie di Sangiorgi e mollate il libro lì.
Se proprio dovete spendere i vostri soldi puntate "L'importo della ferita", sono 15 euro, ma ben spesi: vi impediranno di cadere in tanti tanti trappoloni presenti, passati e futuri.
E vi farà fare quelle sane risate da scuola media, quando si prendeva in giro il povero compagno di classe reo di non saper mettere l'acca neanche all'esame del terzo anno.
(Ps. sono andata sul sito dell'Einaudi a rivedermi la trama dello spaccitore. A me pare sgrammaticata persino l'anteprima di 15 righe Lo spacciatore di carne.)
Grazie! :)
RispondiEliminaUn abbraccio
Pippo Russo
Di niente :) Il libro mi è piaciuto (e inquietato) molto!
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