Ogni tanto (raramente) i
desideri si avverano e grazie ad una stranamente fornita biblioteca
di quartiere, sono riuscita a venire in possesso di una “Guida
alla letteratura di fantascienza” ed. Odoya a cura di Carlo
Bordoni. Questo fantastico tomo merita l'abusato aggettivo
IRRINUNCIABILE. E' infatti tale per tutti coloro che: 1) Sono
appassionati del genere. 2) Amano la narrativa in qualsiasi loro
forma senza farsi arditi preconcetti. 3) Amano il cinema, il sogno,
il perturbante.
E' un'opera composta
evidentemente da appassionati che hanno voluto restituire un testo
non eccezionale dal punto di vista filologico (ci sono poche
riflessioni davvero profonde) a favore però di una monumentale
opera di sintesi. Il grande pregio di quest'opera sta infatti
nell'enorme mole di libri, autori, racconti, premi, curiosità
e film citati.
Il volume è
saggiamente diviso per argomento, in 30 sezioni, al termine delle
quali ci sono alcune schede sugli autori più significativi e/o
interessanti a prescindere dal successo ottenuto, e curiosità
o citazioni di film spesso anni '60-'70 (visivamente abbastanza
comici).
Poiché la
massa trattata è vastissima ho deciso di usare il discutibile
approccio per il quale vi darò conto delle “assurdità
che più mi hanno colpito” di alcuni macrosettori (da me
decisi e composti).
Inizio con alcune
fantastiche curiosità estratte dal capitolo UCRONIE/STORIE
PARALLELE, facente parte, del macrosettore dei VIAGGI NEL TEMPO,
UTOPIA E DISTOPIA.
Anche la copertina era mitica |
Il “cosa sarebbe
successo se” è un tema interessante in un mondo come il
nostro in cui pare che, effettivamente, qualcosa nel passato sia
andato storto. Lo scrittore americano Herbie Brennan, scrisse nel
1977 un racconto profeticamente intitolato “Il dilemma di Benedetto
XVI”, in cui un Papa folle, a capo di un potentissimo esercito
vaticano, decide di annientare un novello Hitler in preda alla
paranoia.
Altra ucronia, stavolta
italiana, è “Garibaldi a Gettysburg” di Pierfrancesco
Prosperi, in cui si immagina un Garibaldi preso a combattere
nella guerra d'indipendenza americana (vinta in questo caso dal Sud)
e impossibilitato a unificare l'Italia. Tra le schede degli
autori, fa la sua comparsa la scheda biografica di Guido Morselli,
prolifico autore di fantascienza italiano che in vita si vide
rifiutare tutti i suoi scritti. Solo dopo il suo suicidio (pare
causato anche dai continui rifiuti), l'Adelphi decise di editare
parte della sua opera. E considerando le trame visionarie mi chiedo
con quale coraggio si siano pubblicate negli anni delle vere
porcherie, ignorando sinossi come le sue.
Intrecciati e colmi
di interrogativi filosofici sono i capitoli dedicati al concetto di
ALTRO. Ossia gli ALIENI, il DOPPIO, SESSO e GENERI, MOSTRI.
Riflessioni su cosa sia l'umanità, sulla bontà o
malvagità della nostra natura (in “L'uomo che cadde sulla
terra” si evince chiaramente che siamo una massa malvagia e
corrotta che merita di perire), sul vero motivo per il quale “il
mostro” ci fa paura (c'è sempre qualcosa di umano in lui,
quindi chiunque può essere un mostro potenzialmente) e sulle
possibilità genetiche e sessuali possibili all'incontro tra
specie aliene diverse, danno vita a infinite trame. Il capitolo
sul sesso è interessante perché grazie alla
fantascienza, in principio molto puritana, si esplorarono (e si
esplorano) taboo altrimenti impronunciabili. La copulazione e la
gravidanza che hanno del mostruoso seppur normali in apparenza, negli
“Amanti di Siddo” di Farmer uomo ama un'aliena ovipara che
per amor suo partorisce alla maniera umana e ne muore, o mostruosi
all'apparenza, ma in realtà sentimentalmente umani come “Bloodchild" di Octavia Butler, in cui una razza di insetti giganteschi ha
bisogno di ingravidare giovani maschi umani per poter sopravvivere.
C'è il vasto mondo degli ermafroditi, come “Venere X” di
Sturgeon o il bellissimo “La mano sinistra delle tenebre” di
Ursula K. LeGuin, nel quale l'umano mandato dall'alleanza galattica
detta Ecumene sul pianeta Inverno, viene percepito dagli abitanti ermafroditi, come una sorta di pervertito. Sempre Sturgeon e
Farmer affrontarono il tema dell'omosessualità in “Un mondo
davvero perduto” e “Venere sulla conchiglia” (del 1975 che
parla anche di amore con Robot, altra frontiera lungamente esplorata
dal settore). mentre esempio e curiosità dissacrante fu il
racconto di Asimov scritto per “Playboy” e da costoro rifiutato.
Lo intitolò polemicamente “Playboy e il dio limaccioso:
ovvero cos'è questa cosa che chiamiamo amore?” e parla
del surreale rapimento di due esseri umani ad opera di alcuni alieni
che vogliono capire come funziona l'accoppiamento sulla terra. I due,
terrorizzati, riusciranno a finire comprensibilmente a letto solo
quando gli alieni saranno ormai lontani.
Nel capitolo dedicato
alla GUERRA veniamo a conoscenza di una sorta di antenato di “Hunger
Games”, conosciuto di sicuro dall'autrice Suzanne Collins. Trattasi de
“La settima vittima” di Robert Sheckley , profetico film
sulla spettacolarizzazione della morte e su quella che viene
comunemente chiamata “pornografia dei sentimenti”. In un mondo
che ha bisogno di emozioni forti e spettacolo viene istituita (con
tanto di ministero apposito) e mandata in diretta tv LA CACCIA.
Chiunque decida di farne parte deve accettare di essere cacciato da
altri cacciatori per tot volte ed essere a sua volta cacciatore per
altre tot. Se riuscirà a sopravvivere e uccidere tutti gli
avversari stabiliti avrà ricchi premi e cotillions.
Protagonisti del film che ne venne tratto, “La decima vittima”,
che sono un platinato Mastroianni e una sexy Ursula Andress. Donne
con caschi futuristici e abiti fantaoptical si affannano attorno al
Colosseo e sugli acquedotti romani e una domanda sorge spontanea:
perché adesso tutto ciò non succede più? Cinema
italiano torna a farci sognare!
C'è poi tutta
la parte delle SCIENZE/PSEUDOSCIENZE, con ampia attenzione dedicato a
Ron Hubbard di Scientology.
Pare
che si debba questa nuova esaltante religione a John Campell,
direttore e fondatore di una rivista, Astounding che si
vantava di essere scientifica e tecnologica, quando spesso e
volentieri lasciava spazio a una serie di ciarlatani. Costui non solo
diede corda ad Hubbard, ottimo scrittore di fantascienza, ma gli
lanciò l'ideuzza di Scientology. Hubbard in principio voleva
solo fondare una sorta di branca fricchettona e new age della
psicanalisi, la famosa Dyanetics, ma Campebell gli disse che sarebbe
stato molto più interessante farne una religione. Il risultato
è che ora Tom Cruise pensa di poter volare e discendere da
enormi robot alieni.
I capitoli sulla NEW
WAVE, COMPUTER E CYBERPUNK, passano in rassegna tutte le fobie e i
drammi contemporanei dell'uomo tecnologico. Dalle distopie “Monnalisa
Cyberpunk” di Gibson, sesso con le macchine,“Crash” di Ballard,
monaci che dopo un disastro apocalittico copiano con calma e costanza
alla maniera medievale, tomi di cui non possono capire il significato
perché pieni di una tecnologia perduta come in "Un cantico per Leibowitz" di Miller. Ciò che
rende particolarmente interessante questo settore (di cui io
personalmente ho letto molto, ma senza entusiasmo) è l'inedita
influenza della narrativa di genere “fantastico” sull'alta
letteratura. Passaggio e merito dovuti sia ad ottimi scrittori come
anche i mitici Gibson e Sterling, ma soprattutto al mutare dei tempi.
Il 1984 fu non solo l'anno della distopia di Orwell, ma il momento di
svolta di un mondo: il primo pc, l'uscita di “Neuromante” e di
“Manifesto cyborg” ponevano le nuove condizioni per un'altra
immaginazione.
Capitoli più
raffinati sono quelli che si interessano di PARANOIA, SOCIOLOGIA E
SOVRAPPOPOLAZIONE. In modi forse un po' schematici e ai nostri
occhi stravaganti, da Huxley ne “Il mondo nuovo”, in cui si
affrontano le paranoie e le differenze sociali all'incontro con altre
popolazioni o al mutare dei tempi. Ho trovato particolarmente
divertente l'esistenza di “Quellen guarda il passato!” di Robert
Silverberg e “Il seme inquieto” di Anthony Burgess, nei quali
l'omosessualità viene non solo accettata, ma anche
incentivata: in un mondo sovrappopolato, la presenza di individui non
in grado di riprodursi portava al paradosso di etero costretti a
fingersi gay (nessuno aveva pensato all'evoluzione alternativa della
questione: tecniche che permettano anche a chi è gay di avere
figli).
Antonio Caronia. |
E questo senza citare
l'ossessione post seconda guerra mondiale su Hitler, le sue
conseguenze, le sue ucronie. Cosa sarebbe successo se fosse morto
prima? Se non fosse mai morto? Se gli Usa non fossero mai entrati in
guerra? E non sono neanche riuscita a citare il capitolo sulla SF italiana su cui da decenni pesa il celebre anatema “Un disco volante non può atterrare a Lucca”, pena il ridicolo (motivo per il quale decine di scrittori italiani hanno ambientato le loro storie altrove e sotto pseudonimi anglosassoni).
Mi fermo qui con
le citazioni e il riassunto perché è impossibile
racchiudere un libro e un mondo in un post. Compratelo, e se non
potete/volete cercatelo in biblioteca! Non fosse altro per
gli spunti di lettura continui che dà. Un'operazione
editoriale davvero riuscita e che mi ha svelato, tra le altre cose,
la prematura dipartita di Antonio Caronia. Durante la tesi avevo
letto numerose sue pubblicazioni e tentato di intervistarlo in ogni
modo. E' un peccato e una grande perdita.
Ps. Se qualcuno ha letto
il mitico “Il dilemma di Benedetto XVI” batta un colpo!
Lo voglio!
RispondiEliminaDel dilemma di Benedetto XVI avevo letto su qualche vecchio Nathan Never, mi sa, visto che loro avevano infilato un Bonifacio IX non controllando che dopo il famigerato Bonifacio VIII qualcun altro pensò di usare quel nome (non erano tempi in cui c'era wikipedia).
RispondiEliminaCmq, sono un, ehm, appassionato di fantascienza ma non ho letto praticamente nulla. Ok, a parte il suddetto Nathan Never che compro dal numero 1. E un paio di raccolte di racconti di Asimov. Ergo un libro del genere per me sarebbe una sofferenza perchè poi vorrei leggere TUTTO e, sigh!, non c'ho tempo!
Credo l'ucronia più celebre sia "La svastica nel sole" di Philip K. Dick.
RispondiEliminaesempio e curiosità dissacrante fu il racconto di Asimov scritto per “Playboy”
RispondiEliminaA proposito di Playboy e di sesso fantascientifico (e fumettofilo), ho letto questo geniale racconto di Niven in una raccolta dedicata, e non riesco a smettere di ridere ogni volta che ci ripenso. Non riuscirò mai più a prendere Superman sul serio! (Non che prima...) XD
http://narutolegend.forumfree.it/?t=54071723
(Non fate caso al forum di provenienza. Mi son stupita pure io di trovarlo lì °_°)
Batto un colpo ed ovviamente lo possiedo.
RispondiEliminaQuando Ratzi venne conclavato lo mostrai con orgoglio