E come ogni sabato e come sempre tardi, ecco una vignetta de "I dolori della giovane (non ancora) libraia". Oggi fanno di nuovo la loro apparizione "Le favolose interrogazioni di Maurizia Paranza" la sempre citata professoressa di filosofia del primo liceo classico. Questa devo dire fu una delle migliori performance delle mie compagne di classe. Peraltro non leggeteci intenti satirici (non erano così furbe), si trattava solo di una disperata arrampicata sugli specchi (tanata peraltro con estrema facilità).
Le rimandò a posto piuttosto irritata. Non eravamo neanche degne di un suo 2.
Voi cosa avreste fatto al loro posto?
Così impara a fare domande assurde!
RispondiEliminaE' uno scherzo? O_o
RispondiEliminaNo, la terrificante realtà!
EliminaParlando per esperienza posso dire che non capirò mai cosa vogliano chiedere in realtà i professori di filosofia. Mi ricordo ancora alcune assurde interrogazioni del liceo quando la prof, dopo aver parlato per cinque minuti buoni, cazzava in fondo alla frase un punto di domanda, al che noi ci guardavamo un po' allibiti non avendo capito dove voleva andare a parare e più di una volta avrei voluto chiederle: "Prof, in realtà, lei cosa vuole sapere? cosa le dobbiamo dire?". Dopo di che si iniziava col dire la prima cosa che ci passava per la testa sperando di imbroccare la risposta giusta almeno del 20%
RispondiEliminama che razza di domanda era? persino per chi studia filosofia all'universita' sarebbe difficile. avrei capito se ciascuna avesse parlato del "suo" filosofo ma cosi...
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