Erano
anni che mi dicevano “Devi leggere per forza qualcosa di Lansdale!”
e anni, che, ovviamente, non lo facevo (sono pessima nell’accettare
consigli libreschi se per qualche motivo oscuro non mi sento
convinta).
Alla fine, bramosa di un titolo “alla Stranger Things”,
ho ceduto a mia sorella che spergiurava questo libro fosse perfetto.
Il libro, lo dico subito, è bello, ma non ho visto atmosfere simili
a “Stranger things”, probabilmente, credo, perché la storia è
ambientata durante la grande depressione, quindi la mancanza di luci
al neon e immaginario ormai più fantastico che nostalgico del
periodo, si sente molto.
Detto
ciò, il libro fila via benissimo.
Siamo
in uno di quegli stati del sud degli Stati Uniti che ogni volta che
leggi un libro ambientato da quelle parti ringrazi il cielo di essere
nata in Europa. Povertà, machismo e razzismo, con una spruzzata di
alcolismo, tutto all’ennesima potenza.
La
storia inizia con un cadavere che viene a galla in un fiume.
La bella
May Lynn, uno di quei tragici fiori di profonda provincia, bellissimi
e con grandi sogni, ma con famiglie disastrate, viene a galla nel
fiume Sabine con indosso il suo unico vestito, tagliato dalla defunta
madre direttamente dalle tende di casa.
A
rinvenirla è la sedicenne (anche se è più semplice immaginarla
come una tredicenne devo dire) Sue Ellen assieme a suo padre, a suo
zio (due tizi ovviamente alcolizzati e violenti) e il suo migliore
amico, il bellissimo e probabilmente omosessuale, Terry Thomas. Gli
adulti vorrebbero ributtare il cadavere in acqua e addio, ma Terry si
rifiuta e così si chiama la polizia.
Ma
Terry non è pago della soluzione. Sa che il colpevole non verrà mai
trovato, così propone di portare le ceneri di May Lynn lì dove lei
voleva andare: a Hollywood. Ci sono però vari problemi: devono
trovare il modo di cremarla, scappare dalle famiglie e raggiungere la
città senza un soldo. A meno che, il fratello defunto di May Lynn,
ex rapinatore, non abbia nascosto un gruzzolo che tutti cercano e che
potrebbe risolvere tutti i loro problemi.
Sue
Ellen, che inizia ad avere problemi di abusi col padre, decide di
assecondare Terry e coinvolgono anche la loro amica Jinx, atea, di
colore, con la lingua pungente, perseguitata per tutte queste cose
insieme.
Il
libro è scritto ovviamente benissimo, l’ho ingoiato in davvero
poco tempo, ma si svolge quasi tutto sul fiume senza mai arrivare al
compimento del viaggio.
Sue Ellen, i suoi amici, e persino sua madre
che decide di tornare lì dove era stata giovane e felice neanche
troppi anni prima, compiono alcune tappe infernali, sempre
perseguitati e ricattati dalle varie persone lungo il fiume, talvolta
aiutati, e molto inseguiti da una strana creatura mitologica: un ex
schiavo dalla forza sovraumana e l’invincibile malvagità.
L'idea di base di Lansdale, credo, fosse quella di una sorta di "Odissea" con tanto di mostri, aiutanti, isole di Calipso, lotofagi, annessi e connessi, anche se in tal senso si interrompe un po' troppo presto, quando il viaggio è, diciamo, appena a metà.
Il
libro è volutamente in tono ironico, cosa che, se ho ben capito, è
la cifra di Lansdale, ma il tono ironico non giova particolarmente
alle atmosfere inquietanti se non in dosi molto molto calibrate,
altrimenti è difficile prendere sul serio mostri boschivi e mostri
umani generati dall’ignoranza.
Forse
mi aspettavo troppo (ultimamente mi aspetto cose enormi dai libri che
puntualmente vengono disattese, forse è più colpa mia che loro).
Ritenterò sicuramente a breve e di sicuro sarò più fortunata.
Hai centrato un po' la cifra stilistica di Lansdale che si ripete un po' romanzo dopo romanzo, ma se posso permettermi, le opere migliori dell'autore sono In fondo alla palude e La sottile linea scura.
RispondiEliminaE' più famoso per la saga di Hap & Leonard e la Trilogia del drive-in, opere comunque meritevoli, ma secondo me quelli che ho citato sono i suoi romanzi più ambiziosi e riusciti.
Intendi l'ironia? Non so, forse è poco adatto per me perché io ho bisogno di una grande atmosfera nei libri gotici e horror. L'ironia funziona davvero raramente senza rovinare tutto, secondo me (tipo "I Gremlins" è da manuale).
EliminaPiù che altri i suoi personaggi, soprattutto quelli maschili, sono molto " Texani " ed appaiono un tantino stereotipati e cinematografici, sono buoni a menare le mani anche quelli di buon cuore.
EliminaLa sua narrativa è molto semplice e lineare ed a volte soprattutto sul finale perde un po', ma è un autore che prende tantissimo. All'epoca lessi quasi tutta la sua bibliografia in sequenza.
Per altro ama molto l'Italia ed è anche venuto spesso a presentare i suoi romanzi.
Anch'io ho in lista Lansdale da moltissimo, ma grazie alla tua recensione NON partirò da questo!
RispondiEliminaHai iniziato da uno dei peggiori. Brutta copia di in fondo alla palude o la sottile linea scura. Prova "tramonto e polvere" che è molto meno ironico, o echi perduti (molto kinghiano) o i due che ho già citato.
RispondiEliminaDi lansdale sono belli anche i racconti (vedi se trovi "maneggiare con cura" che ha delle perle dentro). Poi c'è il ciclo di hap e leonard, che sono gialli/thriller che si leggono in poche ore e sono carini (non bellissimi, sono da lettura estiva o una cosa così).
Lo stile di lansdale però è questo, leggero anche nelle cose pesanti, però i libri scorrono che è una meraviglia.