tag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post5270100475178540494..comments2024-03-02T18:04:03.889+01:00Comments on I dolori della giovane libraia: Editor o non editor? Questo è il problema! Codesta figura tarpa le ali creative degli scrittori o è un essere fondamentale per la buona riuscita di una storia? Non lo so, ma intanto un romanzo che forse andava rivisto meglio, qualche risposta me l'ha data.Nathan Rangahttp://www.blogger.com/profile/04873959690557878460noreply@blogger.comBlogger10125tag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-68182974875421360362018-09-23T23:09:11.456+02:002018-09-23T23:09:11.456+02:00DEVI LEGGERE:
Il mio nome è Cara io sono dall'...DEVI LEGGERE:<br /><br />Il mio nome è Cara io sono dall'Austria, voglio dire al mondo come ho ottenuto aiuto da questo grande incantatore di incantesimi che mi ha lanciato un incantesimo per riavere mio marito e un incantesimo per farmi promuovere nel mio ufficio, e oggi ho Sono felice con mio marito e la mia vita è fantastica, mio marito se ne è andato per 11 anni e lui era con un'altra donna mentre io stavo soffrendo nella solitudine, quanto doloroso. I miei fratelli e sorelle là fuori ti consiglio di risolvere il tuo problema di vita e di avere una buona casa che soffrire in silenzio, ora sono un Manager della mia azienda oggi a causa del Dr Akin, ho avuto i suoi dettagli di contatto online da un'altra donna che era condividendo anche la sua testimonianza, ho detto al Dr Akin che condividerò il suo buon lavoro su Internet per dire al mondo, ecco perché lo sto facendo ora. ha riportato mio marito che è partito per 11 anni in meno di 48 ore, è vero e onesto al 100%. Quindi se qualcuno di voi ha bisogno di aiuto di qualsiasi tipo, io credo e so che il Dr Akin può aiutarti al 100% a risolverlo ed essere felice di nuovo come me. Puoi contattarlo su WhatsApp e Viber Chat: +27638836445. email: akinsolutiontemple@gmail.com. Puoi chattare con lui su Facebook tramite: https://web.facebook.com/akin.saheed.146.https://www.blogger.com/profile/17288792397685306335noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-7143963981558554332017-02-07T23:27:40.378+01:002017-02-07T23:27:40.378+01:00Se per fortuna infinita, ti capitasse di avere fin...Se per fortuna infinita, ti capitasse di avere fin da bambina, per vicino di casa o amico di famiglia un signore che faccia l'editor di cui fidarsi ciecamente e che ti conosca più di tua madre: ecco quella è la persona alla quale consegnare tutti i tuoi testi anche i pensieri tuoi non ancora scritti.Come dire: solo se c'è amicizia e fiducia.Per qualsiasi intervento urge convinzione e spiegazione esauriente e non secondi fini.gabrycontihttps://www.blogger.com/profile/04072169532423566250noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-3564113919944568572015-10-18T22:33:52.760+02:002015-10-18T22:33:52.760+02:00La figura dell'editor per me è sacrisanta. Se ...La figura dell'editor per me è sacrisanta. Se uno crede al mito del l'ispirazione dal cielo, continui pure; ma qualsiasi scritto, dall'articolo di giornale al romanzo è frutto di un lavoro di sistemazione a tavolino, e grazie a Dio che esiste una figura esterna con cui confrontarsi che fa quello di mestiere. Poi certo, deve esserci massima fiducia reciproca, ma se il libro non convince l'editor, che è il primo lettore (professionale), non convincerà nemmeno la massa. Lo scrittore da solo non è attendibile, è come la mamma cieca ai difetti del figlio. Quindi bando ai narcisismi e sì a TUTTO il lavoro editoriale. Una volta gli scrittori si facevano le revisioni da soli, è vero, ma ci mettevano anche 10 anni o tutta la vita a licenziare le versioni definitive! E non è che di Manzoni o Flaubert ce ne siano tanti in giro... Questi due, per dire, avevano una chiara (ossessiva?) percezione dello stile che cercavano, ma io credo che per gli autori "normali" la ricerca a monte del "proprio" stile sia fatta insieme alla casa editrice, e quindi il prodotto finito sarebbe diverso se l'opera fosse stata gestata in contesti differenti. Chi ci trova qualcosa di strano, per me, ha il mito ingenuo dell'autorialità: cioè crede che se non è farina del sacco di una sola persona al 100%, l'autore stia "barando", non meriti ammirazione, non l'abbia davvero "fatto lui". In ambito musicale ci inciampo spessissimo. Ragazzi, un libro è frutto dello sforzo congiunto di moltissime persone: fatevene una ragione. Se poi l'editor (alla Linch) o qualsiasi altro aspetto editoriale non piace, lo scrittore può sempre pubblicare altrove!<br /><br />Preciso che né scrivo né collaboro con autori - sono solo una lettrice - ma credo nelle professionalità. Se un libro è confusionario o sciatto non me la prendo con lo scrittore, ma con chi gliel'ha pubblicato così, e in primis con l'editor: io do i soldi alla casa editrice, e dalla casa editrice pretendo un servizio.Silviahttps://www.blogger.com/profile/05063628149253830355noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-9639805002077140472015-04-24T21:31:43.435+02:002015-04-24T21:31:43.435+02:00Ciao! Credo che il punto di equilibrio tra l'e...Ciao! Credo che il punto di equilibrio tra l'editor invasivo e la "naturalità" dell'autore sia molto difficile da trovare. Anche scrivere male è naturale, purtroppo, e in quel caso un intervento esterno è benefico per la storia, ma in qualche modo oscura l'autore. Di sicuro certi libri dovrebbero riportare due nomi in copertina. Grazia Gironellahttps://www.blogger.com/profile/07701293367303302119noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-24758632689654475602015-04-22T13:24:24.063+02:002015-04-22T13:24:24.063+02:00Alla fine la penso come te. A volte leggi di belle...Alla fine la penso come te. A volte leggi di belle trame, bei personaggi, ma scritti male, punteggiatura a caso o anche parti che andrebbero spostate. <br /><br />Purtroppo gli scrittori finiscono per amare il loro prodotto così com'è, perché nella loro mente fila, ha un senso, mentre per chi legge la cosa non è poi così chiara. <br />Io li capisco. Ho collaborato con una rivista ed ero seguita da un editor e dal controllo incrociato di altri due collaboratori. All'inizio le critiche (tutte costruttive) non mi andavano giù, mi sentivo giudicata e sottovalutata. Al mio secondo articolo con loro ho capito: il loro lavoro non toccava minimamente i contenuti o lo stile, e questo è sacrosanto, ma erano in grado di farmi notare le parti deboli e mi hanno aiutato a equilibrare il tutto. <br /><br />Questo concetto non sono mai riuscita a spiegarlo a mia sorella, che si è autopubblicata.<br />Certo, un buon editore è quello in grado di rispettare il lavoro altrui. <br />Lucrezia M.https://www.blogger.com/profile/13789302125159617716noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-15125071815807402272015-04-22T12:26:52.196+02:002015-04-22T12:26:52.196+02:00Secondo me l'editor è una figura potenzialment...Secondo me l'editor è una figura potenzialmente ambigua. Non in senso negativo a priori, ma proprio perché il suo intervento si presta ad essere necessario e preziosissimo in certi casi, ma pure fortemente snaturante in altri.<br /><br />Secondo me l'editor di cui parla Giovanna Uccheddu qui sopra, quello che evita "la punteggiatura a casaccio, le frasi che zoppicano, le incongruenze nei nomi, nelle date, i personaggi che compaiono a p. 50 e scompaiono misteriosamente senza dar notizia di sé", ecc. è una figura fondamentale. Quello che spiega all'autore cos'è che non va, le cose oggettivamente errate, ciò che necessita una sistemata, giudicando con l'occhio del lettore esterno... ecco, quello è una necessità sacrosanta dell'editoria, secondo me.<br /><br />Poi ci sono gli editor come Lish, che devono per forza 'sventrare' un'opera finché essa non corrisponde ai propri gusti personali, oppure quelli che dettano tagli, modifiche e sistemazioni non semplicemente per correggere difetti di costruzione, ma avendo davanti agli occhi solo le esigenze del mercato: levare certi pezzi solo perché il pubblico non legge volentieri libri troppo lunghi, cambiare il finale per venire incontro ai gusti di una fantomatica massa comprante, evitare certi temi perché scomodi, ecc. Insomma, quegli editor che non si fanno scrupoli a calpestare l'opera come l'ha pensata l'autore perché i propri gusti e i gusti di un fantomatico, previsto "pubblico" devono avere la precedenza.<br />Ecco, quelli sono gli editor 'cattivi', secondo me.<br /><br />Dopodiché, come dice il Comizietto, ormai pure avere un editor con cui confrontarsi è un lusso. E quindi ti chiedi se certi libri che trovi sugli scaffali siano così orrendi perché 'normalizzati' da un editor troppo influenzato dal marketing, o perché invece l'autore un editor non l'ha visto neanche col binocolo... :Pmintyhttps://www.blogger.com/profile/14929295038280406864noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-9217404486764317652015-04-22T11:09:19.671+02:002015-04-22T11:09:19.671+02:00Mi sento personalmente toccata da questo post perc...Mi sento personalmente toccata da questo post perché, ebbene sì, io sto su entrambe le rive: perché scrivo (oltre al blog), e spero che prima o poi qualcuno mi pubblichi, e perché nel frattempo faccio anche l'editor per una piccola casa editrice. Ti confermo che finché non ti trovi a fare questo lavoro certosino non realizzi quanta importanza possa avere...spesso si leggono libri in cui sembra che non ci sia stata nessuna correzione: la punteggiatura è a casaccio, le frasi zoppicano, ci sono incongruenze nei nomi, nelle date... personaggi compaiono a p. 50 e scompaiono misteriosamente senza dar notizia di sé... <br />Sono cose che mi spazientiscono come lettrice e che mi danno, dell'autore e del suo editore, un'impressione di trascuratezza che non mi invoglia per niente a proseguire la lettura: mi sento trattata con poco rispetto. Quindi sì, viva gli editor, anche se gli autori li detestano perché mettono mano sulle loro preziose perfette creature (e chissà, magari se mai verrà il mio turno pure io m'incazzerò per una virgola spostata...)Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/09573217740422147747noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-21344563052150651942015-04-22T09:56:10.450+02:002015-04-22T09:56:10.450+02:00Penso che ci siano diversi tipi di editor, quelli ...Penso che ci siano diversi tipi di editor, quelli assolutisti come quello di Carver e quelli che si limitano a dare suggerimenti, ma l'Editor Ideale per me rimane quello che riesce a far coincidere il libro che l'autore voleva scrivere con libro effettivamente scritto.<br />Però l'editor ci vuole, dai.LaLeggivendolahttps://www.blogger.com/profile/10236731340384526221noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-51957209441372980602015-04-22T08:48:06.166+02:002015-04-22T08:48:06.166+02:00Sicuramente la figura dell'editor rappresenta ...Sicuramente la figura dell'editor rappresenta un aiuto in più per l'autore, ovviamente con la dovuta considerazione che una limatura eccessiva, o addirittura una scalpellatura, può a volte inficiare lo stile originario. <br />Lo stesso dicasi, in caso di autori stranieri, per il traduttore, il quale addirittura può decretare il successo o meno di un testo.<br /><br />Detto questo, visto che una parte di me è otaku all'ennesima potenza, mi sto già attrezzando per recuperare una copia di Tokyo Love! XDCompiuta Donzella del 2000https://www.blogger.com/profile/08748514333611171109noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-85195033384725275842015-04-22T00:35:35.905+02:002015-04-22T00:35:35.905+02:00Guarda che l'editor propone, ma è l'autore...Guarda che l'editor propone, ma è l'autore che ha la penultima parola e l'editore l'ultima. Quindi se un'opera funziona è *anche* merito dell'editor (se c'è), altrimenti ciccia, la colpa è tutta dell'autore, refusi compresi. <br /><br />Attualmente, però, ho l'impressione che gli editor siano riservati a pochi intimi:<br />https://vibrisse.wordpress.com/2015/04/16/dieci-leggende-false-che-circolano-sul-mondo-della-grande-editoria/<br />Punto 8Anonymousnoreply@blogger.com