venerdì 11 luglio 2014

I miei ultimi tre articoli per LezPop: Audre Lorde, manualetto pratico per lesbiche alle prime armi e la "L word" parigina degli anni '20!

 E' uscito, il mio nuovo articolo per LezPop, anzi in realtà nelle ultime settimane ne sono usciti tre che infine non ho pubblicizzato qui sul blog, faccio perciò un breve riassunto.

 E' uscito il mese scorso, finalmente, il primo libro in italiano di Audre Lorde, precisamente i suoi scritti politici (purtroppo ancora non le sue poesie, anche se si hanno notizie di una pubblicazione almeno parziale a breve): "Sorella Outsider".
  Chi era Audre Lorde? Un'importantissima poetessa afroamericana, che si dichiarava: "Nera, lesbica femminista poeta guerriera madre" e fece la ragione della sua esistenza la lotta contro tutte le discriminazioni. Le sue poesie, bellissime, si trovano un po' tradotte in rete, consiglio caldamente "La litania per la sopravvivenza".
 L'articolo dedicato a lei e al suo libro è qui:


Se invece siete giovani o meno giovani sessualmente confuse o vicini a qualcuna sessualmente confusa, allora c'è una guida per voi: "Più che amiche" di Jennifer Quiles, una recente riedizione della Ultra di una guida dettagliata su come affrontare la propria omosessualità quando essa ci precipita addosso tra capo e collo. 
 Dove si incontrano le lesbiche? Che fanno? Ci sono libri, locali, film o altro per farsi un'idea (vera e non pseudoporno che le lesbiche dei porno non esistono)? E la chiesa? E i genitori? E gli amici? E i sensi di colpa? Tutto gestibile giovinette, non preoccupatevi.
L'articolo dedicato è qui:


Infine ecco l'articolo della settimana. 
Leggendo il Venerdì de la Repubblica, ho scoperto che il buon vecchio Oscar Wilde aveva una nipotina, Dolly, (la figlia del fratello), avvenente, brava a scrivere e lesbica. Costei faceva parte a Parigi di un irripetibile circolo lesbochic che annoverava tra le sue fila donne come Gertrude Stein, Liane de Pougy, Marina Cvetaeva, Colette, Djuna Barnes e soprattutto Natalie Clifford Barney
Quest'ultima, poetessa e viveur, era colei che io definisco "una porta": se conoscevi lei, conoscevi tutte. Oltre alle sue varie e famose compagne e amanti, teneva un salotto nella sua casa di Neuilly dove tutte queste donne straordinarie si incrociavano e intrattenevano amabili conversazioni e relazioni.
 Un giorno credo, scriverò un post più elaborato per il blog, intanto, l'articolo è qui:

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