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domenica 30 agosto 2015

Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Lo scrittore ebreo".

Mentre mi preparo psicologicamente a passare pomeriggio e serata al matrimonio di mia cugina (i libri divertenti e caustici sui matrimoni dimenticano sempre un'amara verità: quando si incontrano parenti che non si vedono da anni, non finisce sempre tutto in una gran risata, ma può essere anche che volino i centrotavola). 
Vabbeh, spero di rallegrarvi la giornata con un grande classico della clientela: cercare quel libro che non sanno qual è e non si capisce perché dovrebbe saperlo il libraio di turno (non intendo: non ricordano, non lo sanno proprio).
Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Lo scrittore ebreo"!





sabato 29 agosto 2015

Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Alcolici".

Gli anziani in libreria sono una presenza costante e favolosa che mi ha ispirato più di un post. 
 Fedeli acquirenti, ma soprattutto frequentanti di quella che considerano un incrocio tra una biblioteca e un centro anziani con l'aria condizionata o il riscaldamento, a seconda delle stagioni, monopolizzano spesso poltrone, sedie e tavolini. Ultimamente nella libreria dove lavoro ha scelto di stanziarsi un interessante nugolo di vecchietti, che riescono a sedersi in quattro su un cubicolo di 1 metro quadro scarso nell'angolo di uno scaffalatura periferica.
 Lì, proprio come se fossero su una panchina in piazzetta, disquisiscono e ridacchiano. Li trovo teneri e penso che per degli anziani in città probabilmente la vita senza piazzette debba essere una vita complicata.
 Vabbeh, in ogni caso amo soprattutto quando mi regalano perle come quelle di cui sotto.
Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Alcolici"!




venerdì 28 agosto 2015

I dolori della giovane libraia è tra i 10 nominati come miglior sito letterario ai Macchianera Awards 2015 #MIA15!! Fate 31 e aiutatemi ad agguantare il trofeo! Ecco come votare!

Cari lettori e care lettrici, scrivo questo post per ringraziarvi e chiedere ancora la vostra benevolenza.
 L'altra notte, mentre il pc era preso da un infinito aggiornamento di Windows 10, ho scoperto che avevate risposto alle mie esortazioni di voto in tanti e tali che sono tra i dieci siti letterari candidati al miglior sito letterario per i Macchianera Awards 2015!!!
 Intanto vi ri-ringrazio e vi chiedo di votarmi nel rush finale. Ci sono considerevoli avversari e stimati vincitori storici, ma la speranza è l'ultima a morire.
 Per votarmi basta andare al link: 

SCHEDA DI VOTAZIONE MACCHIANERA AWARDS 2015 
 e cercare: miglior sito letterario (è al numero 19).
 (Ah, se proprio proprio proprio non sapete che sito Lgbt votare i consiglierei LezPop).
 Comunque, di seguito il mio fumetto di implorazione.
 Sappiate che in caso di vittoria potrete chiedermi di tuttoooooooo, post assurdi, fumettazione di Fabio Vol, "Grey", Premoli, reportage fumettato sulla sagra del libro tartufato nella provincia di Pescara, qualsiasi cosa libresca vi venga in mente!! Vi sto convincendo eh..



Ps. Avrei voluto fare un fumetto più dettagliato, ma ovviamente tutto questo succede mentre mi trovo a 1000 km da casa mia e dal mio pc, nel bel mezzo dei preparativi del matrimonio di mia cugina. Farò del mio meglio mentre mi costringeranno ad addobbare sedie e tavolini.

martedì 25 agosto 2015

I 10 commenti più diffusi tra le lettrici dei romanzi rosa. Come, cosa e perché commentano le appassionate indomite di romance tra colpi di genio, accostamenti improbabili, petizioni, dubbi amletici, brividi e grandissimi pianti.

 Dopo giorni di noia cosmica, con le balle di fieno che rotolavano dalla libreria, grazie a questo finale in pieno agostembre, la libreria sta rivedendo pascolanti orde equamente divise in persone che vorrebbero da qualche altra parte dove il sole splende, e la gente è in bikini e genitori in ansia per i propri pargoli che si ricordano, al solito, all'alba del 25 Agosto che avrebbero dovuto leggere 10 libri per le vacanze.
Ieri, finalmente è giunto un po' di rifornimento così mi sono perduta nel settore della narrativa rosa, dove ho scoperto tante nuovissime perle e soprattutto ho realizzato di non aver mai partorito un post sui commenti che le lettrici di romance (ma non solo) dedicano ai libri che scaldano loro il cuore.
 Intendiamoci, da un certo punto di vista ammiro seriamente la dedizione con cui le cultrici del genere si appassionano a queste innumerevoli saghe. Le vedo vagare con vagonate di libri in giro per la libreria e le leggo disquisire su alcuni blog che lurko per avere un'idea di cosa passi loro per la mente. 
 A leggerli ci si rende conto che queste donne (son tutte donne praticamente e qualche sporadico uomo), hanno dei ritmi di lettura elevatissimi sia di cartaceo che di ebook. 
 Ovvio che essendo dei libri non di concetto è abbastanza facile finirli, ma sembra che siano in grado di ingerire una trentina di romance al mese. Strabilio. Vabbeh, di seguito ho cercato di riprodurre un elenco fedele di quelli che sono i commenti più ricorrenti che queste fangirl di principi azzurre e donne indifese vergano sui siti, sui libri, sui blog, su anobii e ovunque sia concesso loro farlo. 
 Raramente qualcuna dà un giudizio strutturato, ma devo anche dire che probabilmente solo Diego Fusaro, er giovane e belloccio filosofo italico, è riuscito nella rara e insensata impresa di vedere imperativi categorici kantiani in mr Grey (per la serie che cosa non si fa per campare).
 Let''s go!

1 - Mi ha cambiato la vita.

Penso realmente che alcuni libri possano cambiare la vita, a me alcuni l'hanno fatto.
 Quei libri che sembrano parlare di te e, non solo, hanno persino la risposta a quelle domande che ti frullano nel cervello da anni e pensi che una risposta vera non ce l'abbiano. Ecco. 
 Premettendo questo, faccio fatica a capire come un libro su due adolescenti in crisi ormonale possa dare delle risposte, come l'ennesimo triangolo tra lei, lui e il gemello di lui sia un balsamo per l'anima e come possa la storia di una tipa con un problema di dipendenza dallo shopping rispecchiare il nostro spirito ferito.
 La domanda si fa più pressante quando questo diventa uno dei commenti più ricorrenti esistenti in natura. Una rende "Tutta colpa dello yoga" non sapendo che probabilmente ha cambiato la vita a migliaia di persone, pensa te. 

2 - Da brividi!

La frase esclamativa più usata in assoluto che nel mio immaginario significa solo una che, leggendo, si ritrova sconquassata dal gelo. 
 L'interpretazione può essere varia: le lettrici si sentono accapponare la pelle come oche spiumate perché sentono lo sguardo del principe di turno su di loro? Avvertono brividi di sconforto quando la protagonista sembra inusitatamente avere barlumi di lucidità e chiedersi cosa sta facendo? Rabbrividiscono al pensiero di poter essere loro le real protagoniste di questa storia? Rabbrividiscono vedendo il consorte calvo e con la pancetta accanto a loro invece di un modello palestrato? Magari tutte le cose insieme, chissà. Nel dubbio brrrrrr

3 - Non riuscivo a smettere di piangere.

Se un libro riceve il bollino lacrima (a giudicare dai commenti non è molto difficile comunque), allora acquista punti nella hit parade dei romanzi da comprare. Una delle cose che molte lettrici ci tengono a farci sapere è che hanno pianto, anche se con dovute gradazioni che fungono da sottotesto:

- "Zero lacrime": il libro fa schifo.
- "Qualche lacrima" : libro passabile in alcuni punti.
- "Mi è scesa la lacrimuccia sul finale" : vabbeh, se esce il seguito lo compro.
- "Impossibile non piangere": bello.
- "Ho iniziato a piangere a metà e non ho più smesso": compratelo subito.
- "Si piange dall'inizio alla fine": capolavoro.

4 - Uno dei miei libri preferiti assieme a...

Alcune lettrici ci tengono a sembrare comunque colte. 
Riconoscono che sotto sotto la Kinsella non è equiparabile a Calvino e "Il diavolo veste Prada" potrebbe non essere all'altezza de "Le memorie di Adriano".
  Così commentano con immaginifici podi letterari che vedono accostare Camus a Nicolas Sparks ed Eschilo a Liala (con tutto il rispetto per Liala). Si arriva a leggere: "La coccola di zenzero a Notting Hill" è il mio libro preferito assieme a "Se questo è un uomo" e "Il nome della rosa", oppure, "Un amore di sabbia, cannella e cupcake" è il mio romanzo favorito, lo battono solo "Memorie dal sottosuolo" e "La nausea". Il cervello va in tilt in breve tempo: WTF chiede a gran voce?
 Risposta non c'è o forse chi lo sa perduta nel vento sarà.

5 - Questa donna è un genio!

Ovviamente vale anche per gli autori maschi, ma sono pochi (o nascosti da pseudonimi).
 Le lettrici hanno una serie di numi tutelari che venerano come la madonna.
  Un pantheon di scrittrici che secondo loro dovrebbero sfornare un libro al mese e per amore delle quali imparano le lingue straniere per poter leggere l'originale. Non si capacitano di come il resto del mondo ignori le prodezze dell'autrice di "Le diciassette porte dell'anima che ho dovuto aprire per arrivare al tuo cuore" (tit. mio sulla base di un titolo realmente esistente) e non fanno che spammare nei commenti ammirazione: questa donna è un genio!! Tipico commento ripreso sulle quarte di copertina dei cartacei.

6 - Non vedo l'ora che facciano il film (con totonomi)

 Dal quantitativo di citazioni messe in font svirgolanti con attori hollywoodiani bellissimi e prestanti sullo sfondo, è innegabile che l'ansia per avere una componente visiva del romance sia altissima, tanto che mi stupisco i cinema non siano pieni di amori focosi e romantici.
  Ovviamente però sperare che un ebook dal titolo "Le calde estati del mercenario" (tit. spero inventato da me) abbia una trasposizione sul grande schermo mi pare quantomeno ardito. 
 Non così per le nostre entusiaste lettrici che starebbero sempre al cinema per specchiarsi in quadricipiti di marmo.

7-  Riflessioni profonde.

Ogni tanto qualche lettrice si sente in dovere di fare una riflessione profonda. Mentre la stragrande maggioranza dei commenti sono brevissimi e pieni di punti esclamativi o di sospensione, qualche impavida azzarda un'analisi critica.
 "Esmeralda è una ragazza dolce, ricca, ma che soffre perché quando aveva tredici anni il suo grande amore delle scuole medie l'ha ferita e le ha reso impossibile aprire il suo cuore ad una nuova relazione. Oh, a quante di noi è successo? Non vi ricordate Giulietta? Chissà cosa sarebbe successo se Romeo fosse morto e lei no, avrebbe mai trovato la forza di amare ancora? Anche Giulietta aveva tredici anni. L'amore non ha età. Anche io non ho mai dimenticato Guidobaldo...mi sono sposata, ho quattro figli, ma il mio cuore è rimasto su quel banco, insieme a tanti ricordi.... e speranze..."

8- La petizione.

 Malgrado la sezione di narrativa rosa scoppi, malgrado ci sia un fiorente mercato di ebook al riguardo, malgrado mi pare che le trilogie di amori e disamori e amorazzi e disamorazzi siano infinite e sfornate a gettito continuo, una delle grida di dolore più frequenti tra le fan del genere è: petizione!!
 Informatissime sullo sterminato mercato anglosassone del romance, seguono con la perizia di un broker in borsa le sorti di una bibliografia senza fondo che, per logica di mercato e per mole, non potrà mai essere tradotta. Si lancia allora l'idea della petizione: "Non possiamo vivere senza "Le ali insanguinate dell'angelo caduto a Parigi"! Aiutatemi a lanciare una petizione!". 
 Petite petite.

9- Non vi dico come finisce.

Mitico. Sia chi recensisce sia chi legge ci dice per sommissimi capi la trama, ma aggiunge che non spoilera il finale. 
 Giustissimo, ma seriamente, qualcuno ha mai letto o avuto notizia di un romanzo rosa in cui tutto non finisce rose e fiori, l'amore trionfa, il matrimonio è assicurato e il conto in banca è grasso? Certo, ci sono le storie fatte apposta per piangere in cui lui si sacrifica per salvare una bambina che sta per essere investita da un camion o muore tra gli atroci dolori di una malattia, ma oltre ad essere una minoranza, questi libri non hanno mai il colpone di scena finale: alla disgrazia o ai fiori d'arancio ti preparano psicologicamente dalla prima riga.
 Ammirevole comunque l'entusiasmo collettivo del: non vedo l'ora di finirlo per sapere se Brooke e Thomas rimarranno insieme per sempre. L'abitudine non uccide mai la sorpresa.

10- L'autrice forse ha copiato un po'.

Ogni tanto qualche lettrice ha un dubbio inquietante: ma questa storia in cui lui ama lei poi arriva un terzo incomodo (o lui è maledetto), ma alla fine l'amore trionfa, non sarà un po' troppo simile a qualche altra cosa letta? 
 Il tarlo giunge inaspettato e viene esposto con la massima cautela: "Sapete il mese scorso ho letto "Quindi amori per Topazia" e mi sembra che la trama somigli un po' troppo a "Pallidi tramonti rosa sul mare di cannella in tempesta". Enuncia di seguito una trama che probabilmente era già nota ai sumeri e già ritrita per i Longobardi. 
 Le motivazioni che spingono a ritenere un libro d'ammmore piuttosto che un altro (identico) incredibilmente rivisto, rimangono ignote.

Oh, se fà sempre pè ride!

lunedì 24 agosto 2015

Le recensioni parallele: i gialli del greco Markaris vs i gialli del cinese Qiu Xiaolong. Quando gli omicidi rivelano la natura e la storia di un popolo tra cibi inquietanti, giudizi troppo spicci, mancanza di empatia e domande irrisolte.

Simbolo della recensione odierna sarà lo stupore di Jessica Fletcher
In questa giornata incredibilmente uggiosa (perlomeno da me), in cui faccio fatica a ricordarmi che è ancora Agosto (ovviamente io che non sono più in ferie gioisco del rinnovato fresco, ma poi ricordo che per molta altra gente siamo ancora nel bel mezzo della summer fiesta), ecco che scodello una forma alternativa del "Piccole recensioni tra amici". 
 Poichè analizzo libri simili le battezzerò "Le recensioni parallele".
 Era molto tempo che mi passavano tra le mani i libri di due giallisti molto letti: Markaris e Xiaolong e ho pensato che, col favore della biblioteca, fosse giunto il momento di rompere gli indugi.
 La soddisfazione, devo ammettere, non è stata completa e non per ragioni di particolari aspettative deluse, ma perchè tutti e tre i libri presi non erano costruiti per permettere al lettore di scoprire l'assassino.
 Una delle regole dei gialli tradizionali prevede che l'assassino debba apparire prima dell'ultima pagina. Se trovi un cadavere, indaghi su qualsiasi persona la conoscesse e poi casualmente scopri che l'assassino è stato un tizio che passava lì per caso, non siamo proprio nell'ambito del giallo, magari più del noir. 
 Markaris e Qiu Xialong, in effetti però, usano il giallo per descrivere un contesto, quello sociopolitico del loro paese d'origine: Grecia e Cina. Per carità, giustissimo, del resto le motivazioni che spingono le persone all'omicidio possono essere sociologicamente interessanti, specialmente se esse hanno collegamenti, in qualche modo, politici. Non sempre però, come vedrete nelle recensioni, il mix riesce.
 Ma forza recensiamo!

"RESA DEI CONTI" e "SI E' SUICIDATO IL CHE" di PETROS MARKARIS ed. Bompiani:
 Non so quanti articoli ho letto sull'ironico commissario Charitos di Atene. Esso, a capo della squadra omicidi di Atene, a bordo di una fiat consunta, con una moglie che manco Santippe e una figlia genietto che lui adora, risolve torbidi omicidi nella capitale greca.
 Ora, sarò stata sfortunata io, ma ho beccato due libri che hanno sostanzialmente una trama fotocopia, stesso identico movente, stesso identico giudizio morale (ho trovato un po' agghiacciante il finale con allegro brindisi finale di "Resa dei conti", insomma magari i morti erano dei corrotti che avevano tradito la patria, ma da qui a fare yuppidu..), stessi identici riferimenti alla storia recente della Grecia e al regime dei colonnelli, alla "generazione del politecnico" (che a quanto pare ha fatto la resistenza, si è fatta torturare e poi è diventata corrotta in massa andando al potere) e al rinnovamento pauperismo greco.
 In "Resa dei conti" l'inizio sembrerebbe folgorante: la Grecia, l'Italia e la Spagna sono uscite dall'euro (il Portogallo e l'Irlanda a quanto pare no) e la nazione ellenica si ritrova improvvisamente precipitata in una povertà diffusa. I giovani si danno immediatamente da fare con varie forme di solidarietà sociale e i più vecchi rispolverano usanze e ricette di quando (non troppo tempo prima) si stava peggio. Mentre Charitos apprezza lo spirito di economia domestica della moglie, apprende che sua figlia, avvocato, difende un giovane che sembra essersi lasciato mettere in galera apposta: figlio di un ex resistente, ora molto ricco e potente, si è sostanzialmente autoaccusato di spaccio, ma qualcosa non torna. Poi, ecco che arriva il primo morto ed è proprio il padre del ragazzo. Cosa sta accadendo? 
In "Si è suicidato il Che" invece, alcuni alti esponenti governativi si danno una morte spettacolare in tv, uno dietro l'altro. Charitos sarebbe in convalescenza per una pallottola che si è beccato nel libro precedente, na inizia a indagare assieme ad una giovane poliziotta, Koula, che in ufficio fa la cretina, mentre in privato è supersveglia (motivazione "Vuole sposarsi e gli uomini non vogliono le donne intelligenti").
 Le indagini del primo e del secondo libro sono sostanzialmente identiche: una serie di intrecci complicatissimi di palazzinari greci, un'enorme magna magna a seguito delle famose Olimpiadi di Atene, corruzione a qualsiasi livello, una strana sottovalutazione (del tipo sò ragazzi) dell'estrema destra, un quadro della resistenza al regime dei colonnelli (delle cui nefandezze però si tace) inquietante ("ok, sono stati torturati, ma poi si sono rifatti"). Per non parlare dei continui contortissimi e inutili riferimenti alla viabilità di Atene.
 Non so, scritti bene, ma già all'inizio del secondo libro mi sentivo un po' insofferente.
 Charitos sarà anche ironico, ma mi che Charitos pare manchi dei dilemmi morali di Montalbano, si lasci andare a giudizi con l'accetta e abbia una scarsa empatia con chiunque, vittime in primis. Tutto è molto bianco bianco e nero nero. Mi ha messo la pulce nell'orecchio per molte possibilità di approfondimenti sulla storia della Grecia contemporanea, ma da qui a dire che bisogna leggere Markaris per capire la crisi greca (come molti dicono), mi pare ce ne corra. 
Vi consiglierei di leggerne uno, ma aggiungerei che Markaris non dà dipendenza.

"LA MISTERIOSA MORTE DELLA COMPAGNA GUAN" di QIU XIAOLONG ed. Marsilio:
 Questo è il classico libro che una volta iniziato è impossibile posare. Mi ha fatto fare le tre di notte per giorni e con gioia (gioia che si stemperava quando a lavoro mi si chiudevano gli occhi, ma vabbeh).
 L'autore è un transfugo suo malgrado. Negli Stati Uniti per alcune ricerche universitarie durante le proteste di piazza Tienanmen, fu costretto a rimanerci per non essere condannato per connivenza ai movimenti studenteschi al suo rientro. In America ha iniziato a scrivere in lingua inglese i romanzi che hanno come protagonista, il giovane, avvenente, buongustaio, poeta e poliziotto fedele al partito, commissario Chen. "La misteriosa morte della compagna Guan" che si ispira ad un fatto di cronaca, è il primo della serie ed è davvero davvero notevole.
 Il commissario Chen si ritrova ad indagare sulla morte di una bellissima giovane ritrovata strangolata e buttata in un fiume che si rivela essere nientepopodimeno che una lavoratrice modello della nazione: la compagna Guan. Considerando che la vittima è una personalità in vista nella propaganda del partito, Chen deve muoversi come se fosse sulle uova, soprattutto quando intuisce che c'è un coinvolgimento da parte di alcuni alti quadri pronti a spedirlo a zappare la terra prima di subito.
 Non vi dico di più perché il giallo è appassionante e merita di essere letto. 
 Però posso parlarvi l'immenso gusto provato nel sentir descrivere i vari personaggi vittime della rivoluzione culturale in Cina (la gioventù considerata istruita mandata nel niente cosmico della campagna cinese per anni e anni a farsi rieducare dai contadini), gli assurdi piatti gustati e descritti magistralmente dal commissario (tenetevi pronti perchè si va da granchi deliziosi a pasticci di gatto e serpente fino allo stufato di cane).  
L'allegro Qiu Xiaolong
Si vengono a scoprire le immense differenze tra le diverse parti della Cina,
il complesso rapporto tra le generazioni e l'inizio della contraddittoria e paradossale trasformazione di un regime teoricamente a base comunista in uno ferocemente capitalista (mantenendo però un rigidissimo controllo da parte del partito in trasformazione). 
 Xiaolong descrive e guida davvero il lettore nella Cina di inizio anni '90, spiega le contraddizioni, dà voce ai personaggi secondari e alle loro storie, non giudica e pur lasciando indizi sulla personale interpretazione lascia che sia il lettore a farsi un'idea propria.
 Sarebbe troppo facile bollare la Cina come una nazione vittima di un regime, il commissario Chen a quel regime, per dire, aderisce, ma ne vede le contraddizioni e cerca la sua libertà in quello che è il suo campo d'azione. Mentre cerca l'assassino della compagna Guan procede su un'indagine sociale che lascia un interrogativo che dovrebbe essere quello di molti: ha senso lasciare un regime politico conclamato, ma di cui tutti fanno parte, per un regime più subdolo, quello del denaro, di cui fanno parte solamente in pochi?
 La risposta l'inaspettatamente romantico Chen non ce l'ha (il romanticismo è roba per gli occidentali e probabilmente lui l'ha assorbito dalle traduzioni dall'inglese che fa continuamente per case editrici), ma non vedo l'ora di leggere i prossimi libri e di rimanere sveglia molte altre notti.

Cina batte Grecia 1 a 0.

domenica 23 agosto 2015

Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Il diario".

Ed ecco a voi la vignetta conclusiva della settimana. 
 I clienti in questi giorni scarseggiano, ma settembre è pur sempre alle porte e madri ansiose iniziano ad essere alla ricerca della cartoleria per l'anno scolastico. Cartoleria un po' peculiare certe volte.
 A voi un favoloso cose realmente avvenute! Lo giuro! "Il diario"!




venerdì 21 agosto 2015

"Luce perfetta" di Marcello Fois, il capitolo finale della saga dei Chironi. Quando l'amicizia è raccontata come una grande e terribile storia d'amore, tra macguffin letterari, donne che sono solo pretesti, scelte che non facciamo e destini che pensiamo di subire.

 Dopo aver doverosamente fumettato (alla prossima settimana con furore il prossimo fumetto Privè), è giunto il momento di tirare le somme su quanto letto questa estate.
 Partirò con "Luce perfetta" di Marcello Fois che molte tragedie addusse ai sardi.
Fois iniziò qualche anno fa una fortunata saga familiare, quella dei Chironi, nucleo avversato da ogni sorta di sventura possibile e umanamente immaginabile. 
 Avete presente Shonda Rhimes, la temeraria autrice di "Grey's Anatomy" che ogni serie trova sempre nuovi modi per vessare i medici di un ospedale che avrebbe bisogno di un esorcismo? Ecco, Fois, rivaleggia con costei splendidamente.
 Prima di parlare di "Luce perfetta" che, premetto, è scritto in un italiano splendido, con un'attenzione rara che forse aiuterebbe molti a distinguere scrittori da pennivendoli, faccio un riassunto delle due puntate precedenti: "Stirpe" e "Nel tempo di mezzo" (quest'ultimo fu anche candidato allo Strega, ogni tanto allo Strega candidano buoni libri).
 Michele Angelo è un ragazzino pescato in un orfanotrofio da un fabbro vedovo e bisognoso di figliolanza, compagnia, forza lavoro e affetto filiale mancato. Una volta adulto si innamora di Mercedes, una bellissima ragazza dai folti capelli neri con cui mette presto su famiglia. La coppia inizia subito bene a mettere le basi di quella che pensano sarà una forte e prospera stirpe: nascono due gemelli, Pietro e Paolo. Poi, come accadeva alle coppie fertili prima dell'avvento della pillola, vengono alla luce un figlio dietro l'altro alcuni nati vivi altri vissuti pochissimo.
 Nel novero dei sopravvissuti si aggiungono Luigi Ippolito, Gavino e Marianna. Quando nasce la più piccola di casa, unica femmina, la malasorte ha già iniziato a ghermire la famiglia: i due gemelli infatti, mandati a pagare dei braccianti, sono scomparsi coi soldi. Non verranno mai più ritrovati. Questo è l'inizio di una cascata nefasta che travolgerà tutte le generazioni, inesorabilmente. 
 Di capitolo in capitolo, di libro in libro, i Chironi rimangono attaccati pervicacemente alla vita e alla storia per una flebilissima speranza. Quando pensi che ormai sia finita, che anche questa disgrazia abbia fatto il suo, ecco che spem spunta un Chironi inaspettato (se non altro i maschi Chironi oltre a essere straordinariamente fertili, generano solo maschi che portano il cognome).
 L'intera trilogia ha una serie di punti e di metafore comuni (è infatti altamente sconsigliabile leggerli non in ordine di pubblicazione). Il maggior punto debole, l'unico in realtà, è aver voluto donare ad una Sardegna arcaica, fatta di legami forti in grandissima parte maschili, di donne volitive (e chi ha conosciuto le donne sarde sa che possono esserlo fino all'esasperazione), di un contesto storico inaspettato e sconosciuto, una sorta di realismo magico alla Marquez molto forzato. 
Fois non aveva bisogno di scomodare eventi alla Macondo, la Sardegna che descrive è talmente aliena dai pensieri di chi non ci vive, così lontana da chi non ne conosce la storia (praticamente tutti i non sardi), da sembrare un posto incantato, inventato.
 In "Luce perfetta" la forzatura nel finale si vede troppo, il colpo di teatro è tanto evidente quanto inutile. Eppure Fois ha dalla sua due grandissimi pregi. Questo libro riesce nell'intento vano della maggior parte degli scrittori (non nominiamo manco i pennivendoli) italiani: costruisce dei personaggi.
 Mi spiego. I protagonisti sono due, almeno in principio: Cristian, l'ultimo dei Chironi, e Domenico, un amico fratello con cui è cresciuto insieme (i padri erano migliori amici nel libro precedente). La quarta di copertina inganna il lettore dicendo che "Cristian e Maddalena si conoscono da sempre e se il destino non si fosse messo di traverso sarebbero già l'uno dell'altra". In realtà la storia d'amore raccontata nel libro non riguarda Cristian e Maddalena, ma Cristian e Domenico.
 Ho sempre trovato affascinanti le trame che riuscivano a descrivere un'incredibile amicizia come una grande storia d'amore. In molti reputano l'amicizia secondaria rispetto all'amore e in genere, quando qualcuno la ritiene superiore, è sempre perché l'amore l'ha molto deluso. In realtà quando noi decidiamo di diventare davvero amici di qualcuno stiamo iniziando con quel qualcuno una sorta di storia d'amore, la cui profondità possiamo conoscere solo noi.
 Ci sono alcuni casi in cui questo legame avviene tra anime così affini da soverchiare il privilegiatissimo (sia nella vita che nella letteratura), amore. Descrivere amicizie così totalizzanti non è facile, ma Fois ci riesce con una chiarezza e uno struggimento davvero rari. 
 Il libro ha una costruzione molto cinematografica. Innanzitutto Fois utilizza un espediente da film: una sorta di macguffin letterario.
 Spiegone macguffin: dettasi macguffin un espediente narrativo che avvia la trama in un certo modo, attorno ad un evento che sembra importantissimo per poi farlo sparire bruscamente e renderlo completamente irrilevante allo svolgimento di colpo (se non avete capito, wikipedia è con noi).
 Sostanzialmente per tutta la prima parte noi pensiamo che l'amore tra Cristian e Maddalena sia il dramma del libro e che una complessa questione di palazzinari sardi sia fondamentale alla nostra lettura. Poi ecco che arriva la macguffingata e pam, scopriamo che tutti i personaggi non sono come ci erano apparsi fino a quel momento e che il vero terzo incomodo della storia tra Cristian e Maddalena non è Domenico, ma Maddalena stessa, la quale è capitata nel bel mezzo di un legame dai contorni infuocati e ambigui.
E qui arriva la "costruzione del personaggio". In tutti i romanzi, i personaggi sono dotati di una serie di tendenze o inclinazioni: sono autodistruttivi, sono allegri, sono depressi, sono nichilisti e via dicendo. Raramente queste tendenze vengono spiegate o dipanate adeguatamente. In genere ci viene passato il dato di fatto e le conseguenze che ne derivano, si parla di un trauma primigenio e via con dio.
 Fois non si limita al dato di fatto o al trauma lontano, riesce a fotografare il trauma.
Foto by me del golfo di Orosei (Cala Goloritzè)
 Com'è possibile che una persona possa diventare autodistruttiva, come sia effettivamente possibile che possano coabitare nella stessa persona una parte gelida, si potrebbe dire persino malvagia, e una sensibile, quasi inconsapevole dell'esistenza dell'altro. Domenico diventa un personaggio talmente vero, così reale che tramite lui si comprende ciò che altrove verrebbe liquidato con un giudizio morale. Quando conosci una persona diventa sempre più difficile giudicarne le sue azioni, per terribili che siano.
 Il finale, ma è un mio gusto personale, non è all'altezza dello svolgimento, di rara verità e incredibile rimpianto.
  In qualsiasi caso questa trilogia va letta, per la Sardegna che viene raccontata, per l'impatto che la Storia ha avuto su molti, loro malgrado, per capire che molta dell'infelicità che sembra il solo accanimento del destino, dipende anche dalle scelte che facciamo, quando noi preferiamo pensare che le stiamo solo subendo. 

mercoledì 19 agosto 2015

E anche quest'anno tornano i favolosi riassunti de i racconti Sperling Privè! Un fumetto a base di pigiami, pantofole, modelle di Postalmarket, dj del Canton Ticino, mojiti e molto molto altro!

Chi segue il blog da almeno un annetto sa che l'anno scorso, durante la vacanze, nella marea di riviste che generalmente compro con fervore per quelle due uniche settimane l'anno, avevo ravvisato la presenza di una serie di raccontini hot denominati "Sperling Privè" frutto di un concorso o di una selezione appunto della Sperling tra autrici generalmente alle prime armi. 
 Poiché sono interessanti da un punto di vista sociale e sociologico per capire cosa mai passi per la romantica testa di una fetta di donne del XXI° secolo, anche quest'anno li ho alacremente cercati e ne fumetterò ben due per voi.                 Rispetto all'anno scorso vedo che il discorso del dominio alla 50 sfumature sta un po' morendo, stavolta il principe azzurro è una sorta di pescatore di anime che aiutano a sfuggire ad una realtà frustrante (da cui però misteriosamente le protagoniste sembrano non avere il genio di fuggire senza la rassicurazione di una relazione). Ma vabbeh, se volete avere la riflessione et spiegazione lunga vi linko quella che feci l'anno scorso, ecco a voi la prima perla di questa estate 
Scateniamo l'inferno!





lunedì 17 agosto 2015

Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Featuring".

Ed ecco che sono tornata da queste strane vacanze. Strane perchè mi viene il dubbio che forse ci sono dei momenti peculiari, non so se della vita, della storia o della società, in cui in vacanza è impossibile andare davvero. Ma vabbeh, questi sono tortuosi pensieri che magari sviscererò in qualche post.
 Nel frattempo godetevi questa perla che una madre di liceale mi ha regalato in fine Luglio.
 Quanta immaginazione.
Cose realmente avvenute! Lo giuro! "Featuring"!