tag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post1891627495292617109..comments2024-03-02T18:04:03.889+01:00Comments on I dolori della giovane libraia: La distopia non è un genere per signorine. Davvero? Il mondo inquietante di "Solo per sempre tua" di Louise O'Neill, un incubo fantascientifico che a sprazzi esiste già.Nathan Rangahttp://www.blogger.com/profile/04873959690557878460noreply@blogger.comBlogger10125tag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-87467262312990139682016-06-08T11:52:26.027+02:002016-06-08T11:52:26.027+02:00http://donnafumetto.altervista.org/bitch-planet-li...http://donnafumetto.altervista.org/bitch-planet-limportanza-di-essere-non-compiacenti/<br /><br />Segnalo anche questo fumetto, ben descritto in questo articolo. Visto che le grafic novel hanno sempre il loro perchèOmbra Portahttps://www.blogger.com/profile/08371065231369668490noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-17371424069919718772016-05-30T12:00:18.405+02:002016-05-30T12:00:18.405+02:00Frieda alisa Difredi di Atwood :-D !non so se ce l...Frieda alisa Difredi di Atwood :-D !non so se ce la farò, anche se Il racconto dell'ancella mi è piaciuto assaissimo (c'ho perfino scritto una rece)!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-12346820228888628862016-05-30T08:23:04.431+02:002016-05-30T08:23:04.431+02:00Grazie :)Grazie :)Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/11103879459533840199noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-32175853909536876762016-05-28T13:14:30.807+02:002016-05-28T13:14:30.807+02:00Riguardo a questo punto, voglio introdurre una rif...Riguardo a questo punto, voglio introdurre una riflessione che mi ha molto colpita in questi giorni e che non c'entra molto, ma che fotografa una situazione molto chiara. <br />La questione è che la massificazione culturale imposta dai social network ha messo in luce, perlomeno nel mio giro di amicizie, realtà che ignoravo fino a poco tempo fa: tutto è nato da una folle discussione avuta con il mio amico Rajesh (che studia in seminario), che l'altro giorno mi ha rivelato che tutti i suoi cugini in India (tra cui uno con dieci servitori e due Bentley, pare con intenzioni matrimoniali) lo assediano, chiedendogli ossessivamente il mio contatto Facebook.<br />Motivo? La misera io, alta appena un metro e sessanta, incapace di abbronzarsi, con un imponente naso lungo e aquilino, un po' rotondetta, e che per questo ha subito prese per i fondelli per tutta l'adolescenza (che ho iniziato a ignorare a partire dai quindici anni) e che, come te, veniva spinta a fidanzarsi con individui apocalittici (sia per modi che per scarsa intelligenza), in India è considerata una favolosa bellezza. Ho scoperto con stupore di corrispondere a tutti i loro canoni estetici, principale tra i quali sono gli occhi chiari e la pelle chiarissima. Ho scoperto che le ragazze si fanno rifare il naso per averlo come il mio (simile a un becco lungo e sottile), e che sia le donne che gli uomini spendono in media più soldi in lozioni schiarenti per la pelle che in bevande analcoliche: e che i social network come Facebook e Twitter sono in prima fila a pretendere risultati ancora più irrealistici di quelli che le ragazze italiane si aspettano relativamente al peso, perché se con diete e palestra (anche se difficile) è possibile cambiare la propria forma fisica, è impossibile cambiare la pigmentazione naturale della pelle. <br />Una cugina di Rajesh è stata ricoverata perché, a causa della fisima della pelle scura, non si è esposta al sole per mesi, e ha pare sviluppato una forma di rachitismo (cosa insolita in una famiglia molto abbiente).<br />La questione è che le pressioni sociali sui giovani sono sempre esistite: ma se una volta tuttalpiù ti rimproverava la madre se mettevi una gonna troppo corta, adesso i ragazzi e le ragazze sono prigionieri di una overcultura cibernetica che li segue dappertutto imponendo certi diktat.<br />E questo è valido non solo per gli occidentali, ma per tutti. <br />Ilaria Villahttps://www.blogger.com/profile/00814465784151677666noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-84001278286472125982016-05-28T11:44:23.988+02:002016-05-28T11:44:23.988+02:00Ora ci penso!! :)Ora ci penso!! :)Nathan Rangahttps://www.blogger.com/profile/04873959690557878460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-41079230132290449442016-05-28T11:44:11.308+02:002016-05-28T11:44:11.308+02:00Guarda, io non vorrei mai essere un'adolescent...Guarda, io non vorrei mai essere un'adolescente adesso, sai l'ansia? -.-Nathan Rangahttps://www.blogger.com/profile/04873959690557878460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-77241648461289795652016-05-28T11:43:37.985+02:002016-05-28T11:43:37.985+02:00Diciamo che la cosa più interessante di questo lib...Diciamo che la cosa più interessante di questo libro è che a differenza del libro di Levin e della Atwood è rivolto idealmente a un pubblico di ragazze molto giovani e riesce, secondo me, a fotografare molto bene la pressione sociale di una vita sempre in vetrina. Però bollarlo solo come YA non mi sembra giusto per un fatto principale: fa molto bene agli adulti sapere cosa succede adesso. Non perché internet sia necessariamente il male, ma perché aiuta gli over 38 a capire cosa succede tra quelle che sembrano le tranquille stanze dei ragazzini di oggi (non tutti che generalizzare è stupido, ma di sicuro molti). Cercherò il pamphlet della Penny!Nathan Rangahttps://www.blogger.com/profile/04873959690557878460noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-80777349667471507512016-05-28T11:22:45.171+02:002016-05-28T11:22:45.171+02:00Sì, in effetti "Solo per sempre tua" sem...Sì, in effetti "Solo per sempre tua" sembra anche a me (e per questo infilo il mio commento qui sotto) una variazione rispetto a "La fabbrica delle mogli" di Levin, che è il vero classico del genere (oltre ai due film tratti da quel libro, c'era anche un episodio di Dylan Dog, "Lama di rasoio", che vi si riallacciava). Comunque, sul tema era interessante il pamphlet di Laurie Penny, "Meat Market", in cui, se non ricordo male, si mostrava come il punto non sia un'autorità morale identificabile, ma un discorso che permea la società e la orienta in un senso specifico.Funeshttps://www.blogger.com/profile/07140468712372446599noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-63680165229063087992016-05-28T08:25:59.741+02:002016-05-28T08:25:59.741+02:00Titolo e copertina non invitano per nulla, ma hai ...Titolo e copertina non invitano per nulla, ma hai fatto venire voglia di leggerlo anche a me :)<br />Sempre "in tema", ero rimasta molto colpita da "La fabbrica delle mogli" di Ira Levin, davvero agghiacciante.<br />Conosci qualche altro titolo del genere?<br />(Di solito non commento ma ti seguo sempre e trovo i tuoi consigli molto interessanti)Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/11103879459533840199noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7105743046698891403.post-84929723526194676202016-05-28T07:55:37.404+02:002016-05-28T07:55:37.404+02:00Pensavo fosse una cagatona,ed ora invece ho voglia...Pensavo fosse una cagatona,ed ora invece ho voglia di leggerlo!!!!<br />Cmq le medie e le superiori erano già dure socialmente ai miei tempi,non voglio pensare adesso!!!Lazyfishhttps://www.blogger.com/profile/04241716801059936670noreply@blogger.com