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mercoledì 4 settembre 2013

"Chi ha spostato il vostro formaggio?". La sezione di leadership tra topi leader, pollici alzati e Papi modello di vita capitalista.

Nel post dedicato ai libri per veri uomini, ho accennato già a questa terrebonda sezione che campeggia felice e invitante nella sezione di economia, ricolma di strani titoli virili e fiammeggianti. Sto parlando dei libri dedicati alla leadership.
 Nel mio immaginario, un testo di leadership dovrebbe insegnare delle cose tecniche sul management, tipo come gestire i conflitti in azienda, come far fronte alle nuove responsabilità, come boh, al massimo motivare le masse in tempi di crisi economica. E il mio immaginario ha in effetti tecnicamente ragione: queste cose le spiegano i libri di management. 
 I libri di leadership, invece, sono un curioso incrocio tra la new age, i testi di autoaiuto, quelli di autostima, il tutto condito da un pizzico di affabulazione molesta
 In genere sono scritti da veri esperti della materia che possono essere di due tipi: manager duri e puri, tipo mr. Trump e Robert Kiyosaki, (i quali in forza dei loro milioni dovrebbero insegnarti a macinare denaro anche se sei una rapa fritta), e coloro che si definiscono dei veri esperti di coaching internazionale, tipo Brian Tracy e persino l'italiano Roberto Re (i quali invece vogliono insegnarti l'arte del sorriso, dell'ottimismo e del credere in te, grazie al loro mitico pollice alzato).
 Costoro innanzitutto sfoderano un sorriso a cinquantamila denti e una posa sicura, poi vi spronano ad alzare il sedere e prendere in mano la vostra vita con titoloni ad effetto come "I soldi fanno la felicità" di Alfio Bardolla (autore anche dell'imperdibile "L'arte della ricchezza") o "Riprenditi la tua vita, tu sei l'unico responsabile del tuo destino" di Robert Greene.
 Ho pensato lungamente che questi titoli fossero un'esca in grado di nascondere questioni ben più importanti, poi, incuriosita dalla quantità di uomini che continuavano a servirsi del settore con autentica avidità ho deciso di indagare. Questi titoli non nascondono nulla. 
 Sono quei manuali buoni per tutte le stagioni in cui ci sono massime di vita come: "Scoraggiarsi non serve a nulla" "Sei il modello che pensavi di diventare per i tuoi figli?", e quindi, se non lo sei "Alzati la mattina e fai qualcosa di nuovo!" e "Sorridi e sii ottimista, il destino ti arriderà!". Credo che non ci sia particolare differenza col megalibro delle risposte (quello che ti fai una domanda e aprendolo a caso dovresti avere una qualche criptica e illuminante risposta).
 Non paga, mi sono data alla lettura del best seller della sezione: "Chi ha spostato il mio formaggio?" by Spencer Johnson. Lo conoscete? 
 E' la favola di due topi leader Nasofino e Trottolino (notate i lievi nomi parlanti) che vivono coi due gnomi sfigati Tentenna e Ridolino in un labirinto. I quattro si nutrono di un formaggio che un bel giorno sparisce. Come potete facilmente immaginare se avete più di cinque anni, i topi Leader fiuteranno il cambiamento e trotteranno verso il successo, mentre Tentenna e Ridolino o si daranno una mossa o periranno sotto i colpi del sempre amico capitalismo.
 'Sta solenne boiata è venduta a delle persone adulte, ha un seguito dal significativo titolo "Io ho spostato il tuo formaggio" (ora voglio anche "E dove lo hai messo?") e dovrebbe nascondere delle profonde verità sul senso della vita. Voi trottate o tentennate? Siete topi di successo o gnomi destinati a perire?
 Ci sono poi quei libri che non vi propongono dei topi intelligenti come modello di vita, ma dei comprovati leader storici, tipo Giulio Cesare e Napoleone (non parliamo de "L'Arte della guerra" di Sun Tsu che mò consiglieranno pure come libro di cucina).
  Il migliore della categoria secondo me è il mitico "Il papa e il manager: lezioni di leadership da Giovanni Paolo II", scritto da Andreas Widmer, ex guardia svizzera.
 Questo libro è fantastico perché riesce ad unire in un solo testo il mitico trash della sezione di religione e quello della leadership.
 Sfogliandolo, non solo apprenderete che John Paul the second era un modello inimitabile di leadership (e che a detta dell'autore era a favore dell'amico capitalismo perché prima o poi condurrà tutta l'umanità verso un'esistenza dignitosa e cristiana), ma al termine di ogni capitolo troverete dei fantastici esercizi. 
 Accanto alle usuali domande se siete un modello per i vostri figli, per i dipendenti, per il mondo e per la storia, troverete anche quelle a sfondo religioso: voi pregate? E quanto? E quando? E perchè? Vi ricordate che tutto quello che avete ve lo ha dato Dio?

E voi? Vi sentite topi in cerca di formaggio? Pensate che "Il piccolo principe mette la cravatta" (esiste pure questo) sia il vostro modello di vita? E inutile ridere, qui la sezione esiste, è viva e vegeta. E io devo ancora scoprirne il mistero.

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