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mercoledì 18 settembre 2013

Distopie poco conosciute. Il gemello cattivo di "1984", mondi antiglobalisti, il momento prima del caos e mostruosi uteri in affitto!

 Di tutti i post che ho scritto nessuno ha riguardato libri di fantascienza tranne quello sulla fantascienza femminista. Dite, "Non ne sentivamo la mancanza" e potrei pure darvi ragione.
  Come detto in quell'occasione, non sono mai riuscita a digerire Asimov, navicelle, guerre con raggi cosmici, alieni e scontri di reciproca baldanzosità. Un genere che però ha sempre fatto molta presa su di me, è la distopia. Essendo portata per mia natura a pensare sempre che accadrà il peggio e solo il peggio, non c'è genere che rispecchi meglio le mie fantasie catastrofiche di uno che mi rassicura sul fatto che sì, un giorno scoppierà la terza guerra mondiale, noi donne verremo recluse in pieno medioevo style e torneremo ad un'epoca preilluminista. Parlarvi di "1984" però sarebbe troppo facile nonché inutile, Orwell non ha certo bisogno di una nuova recensione, tanto meno la mia. 
Oggi volevo perciò consigliarvi tre distopie che ho casualmente incontrato nel mio percorso di lettrice, bivaccando per mercatini dell'usato, prestiti di amici e biblioteche (che sì, non riservano solo orrori a base di Terry Grisedu).
Karin Boye
 Inizio con "Kollacaina" di Karin Boye, autrice svedese che riversò in questa sua opera, scritta in piena II guerra mondiale (1940), tutte le sue angosce. Il romanzo, è ambientato in un'indistinta società molto rigida e ipercontrollata ispirata in qualche modo ad un regime comunista (ma non sarebbe neanche esatto definirla così, perchè la Boye non descrive mai bene la struttura di questo stato) e ha per protagonista un eroe negativo. Leo Kall, il protagonista, è uno scienziato completamente dedito al regime, ci crede, lo adora, lo ama al punto da tradire i suoi amici, da sacrificare i suoi affetti e da inventare un serio della verità che appunto impedisce di mentire e che in mano al regime può diventare un'arma devastante. A questo punto i filoni su cui il libro si divide sono due: la potenza di un serio della verità sull'essere umano che  per sua natura è ambiguo e prima o poi, ha mentito o pensato qualcosa che deviava dalla normalità imposta, e il percorso interiore di Kall. L'odioso Kall è la tipica persona estremista perché ha qualcosa da nascondere, come l'omofobo che in realtà è un omosessuale represso. E infatti, in molti ritengono rispecchi il complesso mondo interiore della stessa Boye, lesbica che faceva di tutto per combattere la sua natura, al punto che infine si suicidò.
 Ve lo consiglio per fare un raffronto con "1984", la scrittura è di tutto rispetto, ma le domande, seppur in un contesto simile, sono altre. Persone e personaggi diversi generano, seppur in contesti simili,  dubbi diversi.
 Il secondo libro è "L'intervento" by Julian May
 Julian May fa parte di quella generazione in cui le autrici di fantascienza donne erano spesso costrette a usare pseudonimi maschili, perché, in un'epoca in cui sulle copertine apparivano giovani donne seminude in attesa di essere spolpate da un granchio spaziale, non si dava una grande credibilità ad un'autrice di sesso femminile. Scrisse due considerevoli serie, "La saga dell'esilio nel Pliocene" e "Il ciclo del Milieu Galattico".  "L'intervento" è il libro che raccorda le due saghe e può essere letto in modo a sé stante.  
 Alcuni esseri umani stanno per scoprire di possedere straordinari poteri psi tanto da indurre una sorta di civiltà galattica di livello superiore a decidere di inglobare la terra. La grande civiltà non si vede mai, non ci sono alieni, non c'è guerra, ma c'è tutta la confusione, l'ingordigia, la malvagità, la paura, il coraggio, che l'umanità è in grado di sprigionare il momento prima del caos, quando si ritrova davanti a qualcosa che non può comprendere ed è enorme, un cambiamento troppo grande.
 Io lo scovai ad un mercatino dell'usato, vi straconsiglio di cercarlo in biblioteca. E' davvero fantastico.
 The last but not the least, voglio consigliare ancora un libro e un'autrice. 
 Il libro è "La salvezza di Aka" del "Ciclo dell'Ecumene" di Ursula K. Le Guin. Ambientato in un futuro in cui molti pianeti si sono uniti in un'alleanza chiamata Ecumene, vede la studiosa Sutty inviata sul pianeta Aka (stile inviata dell'Onu in Siria), a controllare che la cultura locale venga preservata e non inglobata da quella dell'alleanza. Sutty, (che proviene da una terra ormai sconvolta da un terrorismo di matrice religiosa), scopre che gli abitanti di Aka debbono nascondere tutto quello che definiscono e includono in una misteriosa tradizione chiamata "La narrazione". Non si comprende mai esattamente cosa sia, in ogni caso il grande stato/azienda che impera ad Aka, ansioso di ingraziarsi l'Ecumene e di raggiungere i suoi livelli di progresso, perseguita tale Narrazione con sistematicità crudele. E' un'opera che definirei, personalmente, antiglobalista, (e che somiglia a grandi linee in modo straordinario ad un evento recentemente accaduto ad un paese ansioso di entrare in una certa comunità di stati europei), che con la scusa della fantascienza sottolinea le profonde contraddizioni del capitalismo e del progresso posto come bene assoluto.
Notare la copertina classica
donne/fantascienza=
 seni al vento
 Infine, visto che questo post è già abbastanza lungo, voglio citare Octavia Butler. Tra le primissime donne di colore a primeggiare nel campo e unica donna in assoluto ad aver vinto finora il premio McArthur, si interessò in particolar modo alle implicazioni profonde insite nella capacità di "generare" vita. Postulò incroci tra alieni e umani in quanto ibridi genetici, "uteri" vicendevolmente in affitto, rapimenti e adozioni. Particolarmente importante è "Bloodchild" (trad. "Figlio di sangue) contenuto in Italia nella raccolta "Aliene, amazzoni, astronaute"ed. Mondadori.
 Mi spiace di aver consigliato solo donne. In realtà leggo anche molti autori uomini ovviamente. Tuttavia, come detto, a lungo si è creduto che le donne non fossero adatte a scrivere di fantascienza e le loro opere ignorate o coperte dall'oblio. E visto che questo è un post sulle distopie meno conosciute, ho finito per parlare solo di donne. 
 Se qualcuno ha già letto qualcuno di questi libri mi farebbe piacere ovviamente conoscere la loro opinione!

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