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giovedì 19 settembre 2013

La sezione di Bimbominkitudine conosciuta anche come "Under 18". A 14 anni si legge Calvino a 17 storie di succhiotti. Per quale arcano motivo?

Allora dunque, in libreria c'è questa sezione che, a mio parere potrebbe essere tranquillamente chiamata "Bimbominkismo" o almeno "Ciò che noi pretendiamo dagli adolescenti e ciò che gli adolescenti giustamente ci restituiscono". Sto parlando dell'inquietante sezione per "Under 18".
 In un momento stellato, non so quando non so come, si è deciso che fino a 14 anni un essere umano, non solo è senziente, ma deve stimolare il proprio cervello a non finire, leggendo fantasy, illustrati, saggi complicatissimi di fisica che Stephen Hawking si illude di aver semplificato solo perché ci ha messo mano la figlia, storie devastanti di camorra, piccole preziosità sull'elaborazione del lutto.
 Dopo i 14 il diluvio.
 Si entra in quell'interregno di idiozia in cui basta, non sei più un pozzo di scienza o un Einstein in erba da stimolare, ma un cretinetto che pensa unicamente a brufoli, amorazzi, lotte per la supremazia scolastica a suon di minigonne, succhiotti da nascondere ai genitori. In sostanza dai 14 ai 18 anni diamo per appurato subiscano un'involuzione cerebrale, e non solo, li fomentiamo pure, perché l'80% delle volte, quando un genitore confuso ti chiede un libro per un 17enne e tu gli consigli "Il giovane Holden", quello ti guarda strabiliato come se stessi cercando di rifilargli l'Enciclopedia britannica (aggiornamenti inclusi).
 Voi direte, eh ma a quell'età si pensa all'ammmmore, ai bacetti, alla skuola, mica ad un depresso con famiglia disastrata che vaga in stato confusionale. Voglio allora proporvi delle imperdibili perle del settore per comprendere il mio sgomento.

 Libri di amore/passione/maledizione/tanta tanta passione: 
Moccia ne è un caposcuola e, non ci crederete, manco il peggiore. Malgrado i suoi libri abitati da gente improbabile che si fa chiamare Pollo e Pallina, c'è chi lo ha superato. Chi? Ebbene la serie di successo di non so quanti volumi della Fanucci "Tvukdb" (modo di dire che peraltro gli adolesciiienti moderni non usano più). L'autrice Valentina F. narra le sventure della quindicenne Valentina (sua omonima, non ho mai capito se è davvero l'autrice o un'astuta mossa editoriale) divisa tra Mirko e Marco (giuro) da cui riceve passione, tradimento, ardore all'ennesima potenza, sempre accompagnata in tali vette dalle sue imperdibili amiche, che ovviamente frequentano ragazzi mediamente più sfigati dei suoi.

 Nulla forse al confronto dei dubbi amletici della protagonista de "Il mio succhiotto ed io", già protagonista de "Il mio brufolo ed io" di Ilona Einwohlt, in pieno psicodramma perché: come posso nascondere tale nefandezza a mia madre? E, soprattutto, è moralmente giusto che io giri con un succhiotto sul collo? La sessualità non sarà qualcosa di vero e magggico che posso condividere solo col mio vero amore?
 Forse non la pensa così lei, "Sono tossica di te", la povera adolescente con padre psicotica che invece di sollevarle il morale le dimostra come non si riprenda dalle delusioni d'amore perché è drogata d'amore., gettandola in tal modo nella più cupa disperazione. Questa è la gente che poi finisce a leggere Morelli e Andreoli.

 Libri per adolescenti ritenuti mediamente superiori per motivi ignoti:
Ci sono delle porcherie in questa sezione che però vengono ritenute moralmente superiori. Hanno tipo un messaggio di fondo o qualcuno che in genere patisce di qualcosa e muore. Il più classico degli esempi è l'allucinante "Bianca come il latte, rossa come il sangue".
La Mondadori, l'anno successivo a mr. Numeri primi, sull'onda emotiva del dottorando in fisica, voleva rifare il cappotto editoriale presentando un nuovo sexy autore da lanciare. Così ecco apparire D'Avenia, professore del liceo giovane e spigliato (l'unico in tutta Italia credo) che dice di essersi ispirato a due suoi alunni per questa storia di amore e leucemia. Questo è il classico best-seller scritto da chi crede che gli adolescenti siano una massa di deficienti e da parte di quella massa effettivamente deficiente comperato. Un insulto per tutti gli altri. Scritto in una lingua inquietante (ma questi fino a 14 anni non leggevano Calvino dissertando di buchi neri?) ha per protagonista uno di quei classici tizi che a scuola io avrei preso a bastonate: nullafacente, rompipalle, che impedisce al popolo altro di seguire la lezione perché trova tutto noioso quando invece basterebbe che accendesse il cervello o, ancor meglio, andasse a zappare la terra. Questo campione (che ovviamente nasconde un giardino incantato dentro di sé) incontra il classico prof. strafico che non esiste né mai esisterà, che gli farà capire il vero significato dell'esistenza. Intanto una tizia coi capelli rossi si ammala di leucemia, giustificando in tal modo il titolo.
Mi fermo qui.

 Storie di morte e devastazione:
Gli adolescenti sono morbosi. C'hanno 'sta cosa della morte che però è angoscia che però è fisima mentale e basta, ma loro ancora non lo sanno. Nel frattempo si trastullano sull'idea che se loro non ci fossero più, allora sì che il mondo capirebbe cosa si è perso. Penso che sia questo il motivo di tanto successo delle storie in cui il protagonista si deve riprendere da un lutto, ha una famiglia disastrata, ha appena perso l'amore della sua vita in un incidente aereo, è in coma. "Resta anche domani" di Gayle Forman, per esempio, parla di questa ragazzina, prodigio del violoncello, unica sopravvissuta di un megaincidente, ma in coma, che nell'etere mistico deve decidere se vivere o morire. Ovviamente al suo fianco c'è lui, il fidanzato, un cantante famoso già a 18 anni, bellissimo e ambitissimo che farà di tutto per convincerla a rimanere tra i vivi.
Ancora più morboso è "Proibito" di Tabitha Suzuma, dove due fratelli ovviamente bellissimi cadono in un incesto che si risolve in tragedia perchè il mondo non comprende il loro amore e il fatto che a 16 anni no, non possono vivere soli e tanto meno allevare altri tre ragazzini che l'incosciente madre ha loro affidato prima di darsi alla fuga.

 Io non pretendo che 'sti ragazzini davvero continuino a leggere storie di camorra e olocausto (altro grande classico per chi ha meno di 14 anni), ma caspita ci son cose migliori anche per loro. Perché cavolo non c'è in questa sezione "Porci con le ali"? Almeno si darebbero una svegliata in tutti i sensi! E uscirebbero subito dall'inquietante schema: amore, principi, dolore, rinascita. Regà avete tutta la vita per diventare imbecilli.

11 commenti:

  1. Non mi ero reso conto che le librerie fossero diventate delle camere degli orrori. Adesso ho paura :)

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    1. In verità temo che l'editoria sia sempre stata una camera dell'orrore. Solo che un tempo c'erano dei limiti di decenza e pudore, e, credo, anche di denaro da investire. In ogni caso ricordo i libri per adolescenti dell'epoca di mia madre: povere ragazzine frizz frizz che venivano poi subdolamente convinte a darsi una calmata e sposarsi. Quindi l'orrore, credo, ha sempre tracimato.

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  2. Insomma, se per caso a qualcuno di questi imbelli figliuoli venisse mai voglia di voltare una pagina che non sia quella del volantino di Euronics, eccoli comunque trattati da poveri dementi a cui dare in pasto la loro stessa superficialità.
    Ma sono d'accordo con te, prima c'erano i tremendi romanzi per signorine o per ragazzi (prima o poi arriveremo a parlare di Liala, lo so), semplicemente oggi c'è una nuova gamma di valori (o disvalori) su cui far fiorire titoli commerciali.

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    1. Che poi basterebbe davvero insistere alle superiori, almeno su una parte si avrebbero ottimi risultati. Invece no, uno dei libri da leggere più in voga tra gli insegnanti è proprio l'orrendo "Bianca come il latte ecc.". Che a quel punto è quasi meglio che non leggano.

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    2. Cioè lo fanno leggere a scuola?? °_° Devo dire di non averlo mai nemmeno sfogliato, ma già dalla copertina emana vibrazioni tremende.
      Ammettiamo pure che nei programmi scolastici ci sono cose per cui forse non si è maturi abbastanza quando si affrontano: ad esempio il mai troppo odiato Promessi Sposi, soprattutto se affrontato in maniera pedante può diventare una vera e propria medicina omeopatica antilibro, o la bistrattata Divina Commedia, virus in cui, vaccinati dal liceo molti non ricadranno mai più, però scendere direttamente a Peppa Pig forse non è la risposta...
      Comunque a proposito di bimbiminkia, ieri sono incappata in questo manuale per utenti:
      http://www.ibs.it/code/9788867990139/vullo-alfredo/bimbiminkia.html

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  3. Parole sacrosante!
    Ti seguo da poco, ma mi hai totalmente conquistata. Sto piano piano rileggendo tutto ciò che hai scritto!
    Comunque io nel mio piccolo cerco di fare la mia parte e a mia cugina (15enne) passo sempre libri che reputo giusti per lei, ovviamente evito come la peste i succitati ai quali aggiungerei altri pseudo autori. Ma quanti fantasy inutili per teenager escono ogni giorno con vampiri e streghe e altri tipi e (s)oggetti strani???
    Quanta importanza hanno gli insegnanti nel guidarli in qualche direzione? Al ginnasio la mia prof ci diede Tolstoj, Dostoevskij, Fallaci, Bassani, Pirandello, Verga... e scoprire che non erano poi così 'pesanti' come pensavamo. Ed ora le sono grata.
    Ciao!!!

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    1. Non temere, sui vampiri tornerò presto... ;)
      Sì anche io grazie a dio ho avuto un'insegnante arpia, ma vecchio stile. "Mastro don Gesualdo" lo ricordo con odio, ma millanta volte meglio di D'Avenia!
      Grazie di leggermi!!

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    2. Anche io odiai Mastro don Gesualdo al ginnasio ma, credimi, rileggendolo all'Università per un esame sono riuscita ad apprezzarlo in tutta la sua bellezza!

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Io ho 22 anni.
    La mia adolescenza è stata pugnalata più e più volte da regali di compleanno\Natale (fatti da parenti spariti secoli fa e poi riemersi dal Mar Nero solo per partecipare all'evento) che consistevano in: libri di Moccia, la saga di I love shopping, Melissa P. e tutta la saga di Twilight. -.- ovviamente sono stati rivenduti tutti (quasi immediatamente) a conoscenti vari.
    Sono riuscita a guadagnare 50 euro dalla saga del vampirello sbrilluccicante e dell'ameba Bella.
    Il punto è che questi regali venivano spesso accompagnati dalle frasi "E' un libro per te!", "Ho sentito dire che ti piace leggere, quindi mi è sembrato perfetto", o peggio "Ora potrai leggere QUALCOSA DI SERIO e non quell'Harry Potter o quei mostri de 'Il signore degli anelli'". Inutile descrivere la mia conseguente ira interiore.
    Sì, mi piace leggere ma non per questo devi rifilarmi questi pezzi di sterco. Tanto vale regalarmi l'adesivo del retro dello shampoo ... è leggermente più profondo di "Scusa ma ti voglio etc. etc."

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    1. La mia domanda comunque permane: perché un quattordicenne dovrebbe avere letture migliori di un diciassettenne. E mille volte meglio "Harry Potter" del vampiro sbrilluccicoso!!

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