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venerdì 31 gennaio 2014

"Guida alla letteratura di fantascienza", fantastico tomo in cui è racchiuso un mondo! Papi premonitori, sexy alieni, futuri apocalittici, Hitler redivivi! Perché questo è un libro da avere e consultare indefessamente.

Ogni tanto (raramente) i desideri si avverano e grazie ad una stranamente fornita biblioteca di quartiere, sono riuscita a venire in possesso di una “Guida alla letteratura di fantascienza” ed. Odoya a cura di Carlo Bordoni. Questo fantastico tomo merita l'abusato aggettivo IRRINUNCIABILE. E' infatti tale per tutti coloro che: 1) Sono appassionati del genere. 2) Amano la narrativa in qualsiasi loro forma senza farsi arditi preconcetti. 3) Amano il cinema, il sogno, il perturbante.
E' un'opera composta evidentemente da appassionati che hanno voluto restituire un testo non eccezionale dal punto di vista filologico (ci sono poche riflessioni davvero profonde) a favore però di una monumentale opera di sintesi. Il grande pregio di quest'opera sta infatti nell'enorme mole di libri, autori, racconti, premi, curiosità e film citati.
Il volume è saggiamente diviso per argomento, in 30 sezioni, al termine delle quali ci sono alcune schede sugli autori più significativi e/o interessanti a prescindere dal successo ottenuto, e curiosità o citazioni di film spesso anni '60-'70 (visivamente abbastanza comici).
Poiché la massa trattata è vastissima ho deciso di usare il discutibile approccio per il quale vi darò conto delle “assurdità che più mi hanno colpito” di alcuni macrosettori (da me decisi e composti).

Inizio con alcune fantastiche curiosità estratte dal capitolo UCRONIE/STORIE PARALLELE, facente parte, del macrosettore dei VIAGGI NEL TEMPO, UTOPIA E DISTOPIA.
Anche la copertina era mitica
Il “cosa sarebbe successo se” è un tema interessante in un mondo come il nostro in cui pare che, effettivamente, qualcosa nel passato sia andato storto. Lo scrittore americano Herbie Brennan, scrisse nel 1977 un racconto profeticamente intitolato “Il dilemma di Benedetto XVI”, in cui un Papa folle, a capo di un potentissimo esercito vaticano, decide di annientare un novello Hitler in preda alla paranoia.
Altra ucronia, stavolta italiana, è “Garibaldi a Gettysburg” di Pierfrancesco Prosperi, in cui si immagina un Garibaldi preso a combattere nella guerra d'indipendenza americana (vinta in questo caso dal Sud) e impossibilitato a unificare l'Italia. Tra le schede degli autori, fa la sua comparsa la scheda biografica di Guido Morselli, prolifico autore di fantascienza italiano che in vita si vide rifiutare tutti i suoi scritti. Solo dopo il suo suicidio (pare causato anche dai continui rifiuti), l'Adelphi decise di editare parte della sua opera. E considerando le trame visionarie mi chiedo con quale coraggio si siano pubblicate negli anni delle vere porcherie, ignorando sinossi come le sue.

Intrecciati e colmi di interrogativi filosofici sono i capitoli dedicati al concetto di ALTRO. Ossia gli ALIENI, il DOPPIO, SESSO e GENERI, MOSTRI. 
 Riflessioni su cosa sia l'umanità, sulla bontà o malvagità della nostra natura (in “L'uomo che cadde sulla terra” si evince chiaramente che siamo una massa malvagia e corrotta che merita di perire), sul vero motivo per il quale “il mostro” ci fa paura (c'è sempre qualcosa di umano in lui, quindi chiunque può essere un mostro potenzialmente) e sulle possibilità genetiche e sessuali possibili all'incontro tra specie aliene diverse, danno vita a infinite trame. Il capitolo sul sesso è interessante perché grazie alla fantascienza, in principio molto puritana, si esplorarono (e si esplorano) taboo altrimenti impronunciabili. La copulazione e la gravidanza che hanno del mostruoso seppur normali in apparenza, negli “Amanti di Siddo” di Farmer uomo ama un'aliena ovipara che per amor suo partorisce alla maniera umana e ne muore, o mostruosi all'apparenza, ma in realtà sentimentalmente umani come “Bloodchild" di Octavia Butler, in cui una razza di insetti giganteschi ha bisogno di ingravidare giovani maschi umani per poter sopravvivere. C'è il vasto mondo degli ermafroditi, come “Venere X” di Sturgeon o il bellissimo “La mano sinistra delle tenebre” di Ursula K. LeGuin, nel quale l'umano mandato dall'alleanza galattica detta Ecumene sul pianeta Inverno, viene percepito dagli abitanti ermafroditi, come una sorta di pervertito. Sempre Sturgeon e Farmer affrontarono il tema dell'omosessualità in “Un mondo davvero perduto” e “Venere sulla conchiglia” (del 1975 che parla anche di amore con Robot, altra frontiera lungamente esplorata dal settore). mentre esempio e curiosità dissacrante fu il racconto di Asimov scritto per “Playboy” e da costoro rifiutato. Lo intitolò polemicamente “Playboy e il dio limaccioso: ovvero cos'è questa cosa che chiamiamo amore?” e parla del surreale rapimento di due esseri umani ad opera di alcuni alieni che vogliono capire come funziona l'accoppiamento sulla terra. I due, terrorizzati, riusciranno a finire comprensibilmente a letto solo quando gli alieni saranno ormai lontani.

Nel capitolo dedicato alla GUERRA veniamo a conoscenza di una sorta di antenato di “Hunger Games”, conosciuto di sicuro dall'autrice Suzanne Collins. Trattasi de “La settima vittima” di Robert Sheckley , profetico film sulla spettacolarizzazione della morte e su quella che viene comunemente chiamata “pornografia dei sentimenti”. In un mondo che ha bisogno di emozioni forti e spettacolo viene istituita (con tanto di ministero apposito) e mandata in diretta tv LA CACCIA. Chiunque decida di farne parte deve accettare di essere cacciato da altri cacciatori per tot volte ed essere a sua volta cacciatore per altre tot. Se riuscirà a sopravvivere e uccidere tutti gli avversari stabiliti avrà ricchi premi e cotillions. Protagonisti del film che ne venne tratto, “La decima vittima”, che sono un platinato Mastroianni e una sexy Ursula Andress. Donne con caschi futuristici e abiti fantaoptical si affannano attorno al Colosseo e sugli acquedotti romani e una domanda sorge spontanea: perché adesso tutto ciò non succede più? Cinema italiano torna a farci sognare!

C'è poi tutta la parte delle SCIENZE/PSEUDOSCIENZE, con ampia attenzione dedicato a Ron Hubbard di Scientology. 
Pare che si debba questa nuova esaltante religione a John Campell, direttore e fondatore di una rivista, Astounding che si vantava di essere scientifica e tecnologica, quando spesso e volentieri lasciava spazio a una serie di ciarlatani. Costui non solo diede corda ad Hubbard, ottimo scrittore di fantascienza, ma gli lanciò l'ideuzza di Scientology. Hubbard in principio voleva solo fondare una sorta di branca fricchettona e new age della psicanalisi, la famosa Dyanetics, ma Campebell gli disse che sarebbe stato molto più interessante farne una religione. Il risultato è che ora Tom Cruise pensa di poter volare e discendere da enormi robot alieni.

I capitoli sulla NEW WAVE, COMPUTER E CYBERPUNK, passano in rassegna tutte le fobie e i drammi contemporanei dell'uomo tecnologico. Dalle distopie “Monnalisa Cyberpunk” di Gibson, sesso con le macchine,“Crash” di Ballard, monaci che dopo un disastro apocalittico copiano con calma e costanza alla maniera medievale, tomi di cui non possono capire il significato perché pieni di una tecnologia perduta come in "Un cantico per Leibowitz" di Miller. Ciò che rende particolarmente interessante questo settore (di cui io personalmente ho letto molto, ma senza entusiasmo) è l'inedita influenza della narrativa di genere “fantastico” sull'alta letteratura. Passaggio e merito dovuti sia ad ottimi scrittori come anche i mitici Gibson e Sterling, ma soprattutto al mutare dei tempi. Il 1984 fu non solo l'anno della distopia di Orwell, ma il momento di svolta di un mondo: il primo pc, l'uscita di “Neuromante” e di “Manifesto cyborg” ponevano le nuove condizioni per un'altra immaginazione.

Capitoli più raffinati sono quelli che si interessano di PARANOIA, SOCIOLOGIA E SOVRAPPOPOLAZIONE. In modi forse un po' schematici e ai nostri occhi stravaganti, da Huxley ne “Il mondo nuovo”, in cui si affrontano le paranoie e le differenze sociali all'incontro con altre popolazioni o al mutare dei tempi. Ho trovato particolarmente divertente l'esistenza di “Quellen guarda il passato!” di Robert Silverberg e “Il seme inquieto” di Anthony Burgess, nei quali l'omosessualità viene non solo accettata, ma anche incentivata: in un mondo sovrappopolato, la presenza di individui non in grado di riprodursi portava al paradosso di etero costretti a fingersi gay (nessuno aveva pensato all'evoluzione alternativa della questione: tecniche che permettano anche a chi è gay di avere figli).

Antonio Caronia.
E questo senza citare l'ossessione post seconda guerra mondiale su Hitler, le sue conseguenze, le sue ucronie. Cosa sarebbe successo se fosse morto prima? Se non fosse mai morto? Se gli Usa non fossero mai entrati in guerra? E non sono neanche riuscita a citare il capitolo sulla SF italiana su cui da decenni pesa il celebre anatema “Un disco volante non può atterrare a Lucca”, pena il ridicolo (motivo per il quale decine di scrittori italiani hanno ambientato le loro storie altrove e sotto pseudonimi anglosassoni).
Mi fermo qui con le citazioni e il riassunto perché è impossibile racchiudere un libro e un mondo in un post. Compratelo, e se non potete/volete cercatelo in biblioteca! Non fosse altro per gli spunti di lettura continui che dà. Un'operazione editoriale davvero riuscita e che mi ha svelato, tra le altre cose, la prematura dipartita di Antonio Caronia. Durante la tesi avevo letto numerose sue pubblicazioni e tentato di intervistarlo in ogni modo. E' un peccato e una grande perdita.


Ps. Se qualcuno ha letto il mitico “Il dilemma di Benedetto XVI” batta un colpo!

5 commenti:

  1. Del dilemma di Benedetto XVI avevo letto su qualche vecchio Nathan Never, mi sa, visto che loro avevano infilato un Bonifacio IX non controllando che dopo il famigerato Bonifacio VIII qualcun altro pensò di usare quel nome (non erano tempi in cui c'era wikipedia).

    Cmq, sono un, ehm, appassionato di fantascienza ma non ho letto praticamente nulla. Ok, a parte il suddetto Nathan Never che compro dal numero 1. E un paio di raccolte di racconti di Asimov. Ergo un libro del genere per me sarebbe una sofferenza perchè poi vorrei leggere TUTTO e, sigh!, non c'ho tempo!

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  2. Credo l'ucronia più celebre sia "La svastica nel sole" di Philip K. Dick.

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  3. esempio e curiosità dissacrante fu il racconto di Asimov scritto per “Playboy”

    A proposito di Playboy e di sesso fantascientifico (e fumettofilo), ho letto questo geniale racconto di Niven in una raccolta dedicata, e non riesco a smettere di ridere ogni volta che ci ripenso. Non riuscirò mai più a prendere Superman sul serio! (Non che prima...) XD

    http://narutolegend.forumfree.it/?t=54071723

    (Non fate caso al forum di provenienza. Mi son stupita pure io di trovarlo lì °_°)

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  4. Batto un colpo ed ovviamente lo possiedo.
    Quando Ratzi venne conclavato lo mostrai con orgoglio

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