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lunedì 24 febbraio 2014

Lo slang bimbominkiesco applicato alla letteratura! Shipping dell'amor cortese, Pascoli over the top, Renzi che #stasereno e Harry Potter archetipo relazionale!

Lo so che questo film risale all'epoca mia, ma i miei scrupoli
morali mi hanno impedito di pescare l'immagine a caso di un
minorenne da google immagini.
Durante queste brevi vacanze invernali, parafrasando Foster Wallace, mi sono cimentata in una cosa divertente che non farò mai più, ossia sono entrata in una libreria accompagnata dalla mia sorella adolescente. 
 Molti anni fa, quando anche io facevo parte di questa allegra e insopportabile brigata posta sotto il nome di adolescenti (o adolesciiiienti, come trovo spesso scritto dalle loro stesse mani), ero torva, sfigata e mi vestivo male.
 C'erano già le bòne del liceo, le carine che tutti volevano e via dicendo, ma vuoi che eravamo cresciuti a cartoni giapponesi e non a telefilm americani, il delirio bimbominchiesco era ancora ben lungi dal venire perciò davanti al loro debordare mi trovo impreparata e inquieta.

Premetto una cosa fondamentale a questo post che vedrà l'applicazione di taluni paroli bimbominchiesche alla narrativa/saggistica:
 Quando un old parla dei ggggiovani cercando di capirci qualcosa non potrà che sbagliare e risultare ridicolo. 
 Io lo so già che questo mio post è pura antropologia gggiovanilistica, una specie di pubblicità progresso del governo che si ostina a spendere soldi in assurdi spot dove ti dicono che "non drogarsi è il vero sballo" (sballo miei cari pubblicitari del governo era una parola out già quando facevo le medie io). Ricordo ancora con orrore il linguaggio da finta ggggiovane che Delia Vaccarello usava nel pur bel libro "L'amore secondo noi", dove una mukka si rivolgeva ai genitori chiamandoli: "I brizzolati" (parola che quando ero giovane io non era manco out era direttamente preistoria).
Fine premessa.
Ecco una delle solite spaventose pubblicità
progresso.
 Comunque, l'esperienza è stata la seguente:
io e la sorella adolesciiiente entriamo in libreria nel disperato tentativo di spendere questa carta regalo donataci da nostro padre (dico disperato perché capisco tenere un catalogo al minimo sindacale per far posto ai best seller sui cupcake e l'amore a Parigi, ma almeno i classici si potrebbero continuare a tenere). Mio compito superiore era convincere la pargola a non comprare il nuovo libro dei "One Direction", ma qualcos'altro che potesse piacerle.
 E' stato non solo impossibile, ma praticamente incomprensibile. Qualsiasi cosa io proponessi era scudata da una serie di obiezioni del tipo: "E' da vecchi, mi annoia, ma che è sta robbba?". Tutto, persino i cupcake e l'amore eterno. Ho cercato di ammansirla con la sezione di horror per ragazzine represse in cui vampiri, licantropi, angeli e principi delle fate combattono all'ultimo sangue per la tremebonda protagonista (inspiegabilmente visto che il genere umano in genere continua a trovarla cessa a oltranza), ma anche lì ho scoperto che persino "Twilight" è superato: "Cioè Bella è una vera scema, io mi sarei messa col licantropo, ma poi bboh, perché fa un figlio subito?".
 Annegando nella disperazione ho proposto "Hunger Games" che è stato minimamente preso in considerazione, ma nulla ha potuto davanti al fantastico quintetto inglese. Dopo circa quaranta minuti di "Ma che è 'sta robbba?" davanti ad ogni mia proposta, siamo usciti con la seconda parte dell'autobiografia dei One Direction tra le mani. Tuttavia non è stato un pomeriggio sprecato: ho appreso molte parole fondamentali che gli adolesciiienti di adesso applicano ai libri e voglio farvene dono.

SHIPPING:

La nobile arte dello shipping un tempo si sarebbe chiamata follia morbosa, ma attualmente è molto in voga. 
 Trattasi della costruzione immaginaria di relazioni sentimentali tra due personaggi di libri/serie tv/manga/gruppi musicali/film/qualsiasi cosa. Lo shipping, come mi ha spiegato la fonte sedicenne, può essere persino tra una persona reale e un personaggio di finzione. Ci sono orde di ragazzine urlanti che ricostruiscono rapporti immaginari tra due dei One Direction asserendo che tramite l'interpretazione dei loro tatuaggi/vestiti/ammiccamenti, si può avere la matematica certezza che siano tragicamente fidanzati. Vi renderete facilmente conto da soli che tale cose apre le porte a infinite possibilità.
Vari sono gli esempi che la mia mente malata ha partorito:
1) Frodo Baggins e Sam Gamgee. Chi è che non ha mai shippato questi due? Si aiutano, si sacrificano, si dichiarano eterna amicizia in punto di morte, si lanciano l'uno nelle braccia dell'altro.Tolkien parlava di amicizia virile, ma (sarà che entrambi gli attori rientrano in un'iconografia gay ben precisa) ci ho sempre creduto poco.
2) Narciso e Boccadoro. Ho sempre pensato fosse una storia d'amore gay tra un asessuale e un tizio sessualmente confuso e mi sono sempre sentita una specie di deviata per questo, ma ora capisco che forse è non è solo un parto della mia mente,
3) Ulisse e Diomede- Achille e Patroclo. Shipping giustificato se non altro dalla bisessualità nel mondo antico, fornito di una meravigliosa mitologia promiscua dove tutti se la facevano con tutti senza troppi problemi. Inoltre, ricordo chiaramente come molti grecisti shippassero Achille e Patroclo grazie a una serie di infinitesimali indizi, per la serie chi è senza peccato scagli la prima pietra.
4) Lancillotto e Galeotto. Tutti si ricordano di Galeotto come quello che consigliò a Lancillotto come rimorchiare Ginevra (e il suo nome è rimasto simbolo di astuta mossa di aggancio), ma forse non tutti sanno che Galeotto aveva mosso guerra ad Artù finché una notte Lancillotto entrò nella sua tenda per convincerlo a cessare le battaglie. La mattina dopo Galeotto era non solo convintissimo, ma pronto ad allearsi con Artù. Vissero insieme mille battaglie, poi d'un tratto Galeotto decise di tornarsene un po' a casa. In quel periodo si sparse la voce che Lancillotto era rimasto ucciso e Galeotto, dal dolore, decise di lasciarsi morire d'inedia (e morì). Voi non li shippereste due così?
4) Mr Darcy/tutte le romantiche della terra: E' l'esempio più lampante e luminoso dell'incrocio "personaggio immaginario/donne reali" (seconda posizione va a "Edward/Teen Moms"). Alzi la mano chi non ha mai sentita una donna di mezza età/trentacinque anni e occhi a cuore, non dichiarare che costui è l'uomo perfetto, che magari esistesse, che dov'è, ti amo, vieni fuori, voglio sposarlo subito. Dobbiamo "Cinquanta sfumature di grigio" a queste adulte menti confuse. La James la concepì come una fanfiction di Twilight immaginandosi Edward sexy e focoso e lei nelle vesti di una ventenne vergine e anoressica (cessa per tutti tranne che per il ricchissimo figone di turno ovviamente),


FRIENDZONE: 
Provate a cercare su google immagini cosa esce
cercando Lily e Piton e spaventatevi.
Un tempo si sarebbe volgarmente chiamata "La regola dell'amico" (ve lo ricordate il buon Max Pezzali che vestito da provinciale lombardo ci cantava che con una donna con cui sei amico non farai niente, mai non vorrai, rovinare un così bel rapporto?) nel mondo globalizzato e inglesizzato è Friendzone.
Tipico caso di Friendzone, utilizzato come autentica espressione idiomatica è "No, non ci sarà mai nulla con X, mi ha friendzonato come Piton".
 L'amico Harry Potter, zitto zitto, è entrato nello slang di una generazione proponendo addirittura universali archetipi relazionali. Piton, sfigato prof di pozioni, era stato friendzonato dalla madre di Harry e non si era mai più ripreso da questo trauma (come un vero adolesciiiente). A quel punto la mia mente ha iniziato a viaggiare alla ricerca di altri friendzonamenti nella letteratura e subito ho pensato a quando Jo aveva inopinatamente friendzonato il povero Laurie per poi sposarsi con un vecchio, oppure quando Cyrano viene frienzonato (ma anche per sua colpa) da Rossana gettandolo nella disperazione e nella guasconaggine.

SCIALLA/STAI SERENO: 
Io boh.
 Temo che scialla stia passando di moda, ma per la regola del giovanilismo che fa arrivare alla generazione successiva lo slang non solo distorto, ma anche in ritardo di cinque o sei anni, ecco che Enrico Letta viene abbattuto dal giovane giovanilista per eccellenza, Matteo Renzi, a suon di #staisereno.  L'uomo che si propone sui giornali vestito inopinatamente da Fonzie per fare il figo e continua a ripetere che è giovane giovane, non ha resistito all'uso dello slang in modo arbitrario.
La mia fonte sedicenne asserisce che #staisereno non è neanche superato è proprio antico. Ma del resto da un tizio che cita la simpatica frase del suo confessore "Dio esiste, ma non sei tu rilassati" come regola di vita in "Matteo il conquistatore", cosa possiamo aspettarci? Mi ripropongo orribilmente di leggere uno dei suoi libri per capire se si tenta anche nella scrittura come giovane/vecchio.
 Nel frattempo nelle librerie è tornato il già citato "Tra De Gasperi e gli U2". Tremiamo.

PAROLE INGLESI RANDOM:
 
Pascoli in una strana posa bimbomikieggiante
Seguire una conversazione infarcita da "by the way" "over the top" "Ar fly" (questa è l'ingegnosa crasi romanesco/inglese: "Al volo") e via dicendo, rende una conversazione tipo con un adolesciiiiente, un'impresa linguistica.

 Tuttavia, sono abbastanza vecchionerd da ricordare la mia professoressa d'italiano piangere sul suo triste destino che le imponeva di spiegarci Carducci e Pascoli, mentre i suoi colleghi francesi, a quell'altezza di programma, potevano lanciarsi su Baudelaire. Per vendetta contro il ministero e la provinciale letteratura italiana, decise di proporci delle poesie alternative che, a suo dire, erano meno brutte. Ecco quindi spuntare "Italy", in cui Pascoli si proponeva l'impresa linguistica di scrivere nella lingua dei migranti italoamericani.
 La poesia, ovviamente, è una pascolata, ossia mòre qualcuno. La piccola Maria/Molly è tisica e viene spedita dall'America, dove i suoi genitori sono emigrati, a casa della nonna in Italia, per guarire. Qui le due non riescono a comunicare (io ho difficoltà con mia nonna paterna che viene da un'altra regione figurarsi queste due), ma si affezionano terribilmente l'una all'altra. Nell'ovvio finale la nonna muore tra atroci dolori.
 Ecco un pezzo del testo e ditemi se Pascoli non vedeva il futuro:
 "Sweet...sweet...ho inteso quel lor dolce grido
dalle tue labbra...e sweet uscendo fuori,
e sweet sweet sweet nel ritornare al nido""
In questa casa che tu bad chiamavi,

 black nera sì, dal tempo e dal lavoro 

son le loro case, là, sotto le travi 

di mota sì, ma così sweet per loro!"

Notiamo prego oltre alla presenza degli inglesismi anche i punti esclamativi a oltranza e i puntini di sospensione come se piovesse.
 "Poor Molly!Qui non trovi il pai con fleva!"
 Oh no, non c'era lì nè il pie nè il flavour
nè tutto il resto, ruppe in gran pianto
"Ioe, what means Nieva? Never? Never? Never?
Oh no, starebbe in Italy sin tanto 
ch'ella guarisse: one month or two poor Molly!"

Altro che Baudelaire, ormai superato dalla storia, Pascoli ritorna a sciabordare tra di noi con poesie degne di una fan dei Tokyo Hotel.

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

16 commenti:

  1. esistono ancora le fan dei tokio hotel?

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    1. Sì, e ne conosco una personalmente, ma è una donna oltre i quaranta, molto colta e tranquilla a cui piacciono i ragazzi efebici ed adora Tom, quelle che si strappavano i capelli sono cresciute e hanno cambiato gusti o si sono calmate.

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    2. mia nipote per fortuna ha cambiato gusti, adesso quasi si vergogna di avere i cd e si rifugia dietro il poster degli Slipknot quando glielo faccio notare :D

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  2. [Copio qui il commento che ho fatto su faccialibro]
    Giulia Jo Arrighi: Per citarti una tra Friendzone fantasy non dimentichiamoci di Eowyn, freizonata da Aragorn e che ripiega su quello sfigato di Faramir! (XD)
    Comunque non utilizzerei il termine bimbiminkia, i bimbiminkia sono ben altre persone, lo shipping è spesso fatto da persone molto intelligenti che scrivono anche fanfic davvero notevoli (ben lontane da cinquanta sfumature di merda), a volte persino superiori all'opera iniziale.
    Io ammetto di essere una shipper compulsiva (ad esempio shippo Legolas e Gimli, mi piacciono le coppie interraziali XD), ma l'utilizzo di certi termini dipende più dall'appartenenza ad una nuova sotto cultura (molto interessante antropologicamente) che da bimbominkismo.

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    1. Fermi tutti! Io parlavo dello slang, tanto che sottolineo come anche io mi dia allo shipping compulsivo. Scrivevo anche io fanfiction su quella sfortunata serie delle clamp "X-1999" di cui non si è mai riusciti a vedere la fine. Il bimbominkismo in questo senso è inteso nel frangente descritto, ossia io che vado con un mia sorella sedicenne in libreria (peraltro quando leggerà cosa ho scritto mi terrà il muso per mesi) e vengo assalita da "Mi piace troppo shippare x e y, anche perché sono triste visto che z mi ha friendzonata come Piton". Mi si è aperto un mondo di possibilità. All'epoca mia questi intriganti termini non esistevano, All'epoca mia c'era Max Pezzali che cantava la regola dell'amico col suo doppio mento pavese,
      Comunque Eowin friendzonata da Aragorn vince (a me Faramir piaceva però era un personaggio fantastico!)

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    2. Anche a me piace molto Faramir, ma al poveraccio capitano tutte a lui! Poi avrei preferito che Eowin rimanesse sigle come Haleth o almeno invece che trasferirsi nell'Ithilien tornasse nella sua terra e si trascinasse dietro Faramir (del genere, speravo che Eomer morisse, così lei diventava regina).
      Mi dispiace di essermi messa così in difensiva, ma in genere lo shipping viene denigrato o considerato un "insulto all'opera" capisci dunque il perché ho equivocato :)

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  3. Io sono dell'idea che non sia saggio assumere questo atteggiamento ipercritico e manifestare questa pretesa di superiorità.
    E' il solito ciclo che si ripete; io sono cresciuta a suon di BackStreetBoys e Blue (che ora considero uno strazio per le mie orecchie) e anche all'epoca gli adulti inveivano contro la "corruzione dei costumi". Ero perfino una di quelli che facevano un nauseante uso di abbreviazioni (x, xk, xciò, xò, 6) ma non per questo continuo ad utilizzarle.
    E' inevitabile che ad una certa età ci si voglia identificare con i propri coetanei e ogni generazione inventi un nuovo linguaggio che non andrà mai a sostituire la lingua vera ma la influenzerà e probabilmente aggiornerà.
    Ruolo fondamentale degli adulti, credo io, sia accompagnare i nuovi giovani in questo meraviglioso percorso senza criticare aspramente ma aiutandoli a coniugare i tesori del passato con le promesse del futuro e, soprattutto, trasmettere loro la capacità di armarsi di un acuto senso critico ma costruttivo e di una sana curiosità.
    Complimenti per il blog! Ti ho scoperta da poco ma ti leggo sempre con piacere.

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    1. Ma no, quale superiorità, come ho dimostrato citando Renzi e la tizia delle cinquanta sfumature, il problema del bimbominkismo si spande tra le generazioni. Inoltre sulle abbreviazioni degli sms ho sempre avuto la mia teoria, della quale parlerò: quando studi paleografia scopri che i monaci copisti erano dei grandi fan delle abbreviazioni. Intere frasi senza vocali e con segni correlati per permettergli di andare più veloci, proprio come gli adolesciiiienti (che infatti lo fanno per lo stesso motivo).
      Peraltro ci tengo a sottolineare come io sia sempre stata una grande sostenitrice dello shipping gay, anche se all'epoca mia non esisteva questo termine così cooool per definirlo.
      Io non penso che i ragazzini di adesso siano più scemi, semplicemente mi fa ridere che sia diventata abbastanza grande da considerarli completamente diversa da me. Il perché mi fa ridere tanto non lo so, è che boh, lo trovo antropologicamente divertente (soprattutto perché avendo una sorella di quell'età non è che siano così lontani da me).
      Sò ragazzi, come si suol dire.

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  4. Ti conviene cambiare tecnica la prossima volta che porti la fanciulla in libreria. A ogni "che è sta robbba?" giù uno sganassone :D Vedi che poi si compra Delitto e castigo.

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  5. Ah perché Achille e Patroclo non stavano insieme? Io l'ho sempre dato per scontato, o forse quel genio (veramente, non in senso sarcastico) del mio prof di lettere, ci ha sempre aperto molto gli occhi su tutti i sottotesti e i pettegolezzi letterari (vogliamo parlare di Pascoli che non si sposa mai e vive tutta la vita con mamma e sorella?).
    Gli adolesciiienti li ho sempre potuti vedere come il nero attaccato alle pentole, anche quando lo ero io. Sono nata vecchia, l'ho sempre detto.

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    1. Anch'io son CERTA che Achille e Patroclo stiano insieme. Il piè veloce è bisessuale, e ogni volta traumatizzo alunni vari ed eventuali spiegandolo in classe. :D

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  6. Ah ah XD mi hai fatto morire :P Pero' dai non fare di tutta l'erba un fascio XD Comunque hai ragione che ci sono così tante ragazze che snobbano qualsiasi tipo di libro se non parla del loro idolo :P

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  7. Resto perplessa davanti all'attribuzione di "shipping" all'adolescIenza contemporanea. Il termine già girava quando io ero nel pieno delle mie frequentazioni "fanficcare", e parliamo di più di dieci anni fa.
    Diciamo che già ai tempi dell'uscita del primo film di LOTR, le shipper di Aragorn e Legolas imperversavano (ma c'erano pure quelle Frodo/Sam e Gimli/Legolas, tranquille: mica siete sole :D); poi ricordo chiaramente i buffi nomi dei gruppi di shipper sul Dottor House (le Cotton Candy erano per la coppia House/Cameron; io ho sempre preferito House/Cuddy, ma non mi ricordo il soprannome di questo shipping). Per parte mia però sono stata una shipper feroce solo in un caso, ovvero nei riguardi della coppia Spike/Buffy dell'ominimo telefilm ammazzavampiri. Proprio qualche mese fa meditavo di farmi stampare una t-shirt con la scritta "Proud to be Spuffy" da indossare alle fiere nerdiche... XD
    Insomma, se gli adolescIenti odierni hanno preso lo shipping, è perché lo hanno rubato a mamme, zie o sorelle molto più grandi ;)
    Quanto allo shipping Achille/Patroclo, credo sia vecchio quanto l'Iliade. Ho sempre trovato qualcuno profondamente convinto che quei due in realtà fossero amanti e pronti a squadernare prove in proposito.

    Ma Friendzone viene dall'omonimo show di MTV che ho avuto qualche volta la sventura di visionare? Ipotizzo di sì. What tristeSS! (Che tristezza! :P)
    http://en.wikipedia.org/wiki/Friendzone_%28MTV_series%29

    Per il resto anche a me al liceo fecero studiare "Italy" (e i risvolti di allusioni e repressione sessuale nascosti dietro robe tipo "Gelsomino notturno"). Non ne ero certa finché non ho riletto del "pai con fleva", ma poi me lo sono ricordato benissimo.
    Sai che c'è? Certe cose il Pascoli (come i copisti medievali) potevano permettersele perché, alla base, c'era una buona conoscenza di ciò che andavano a storpiare/abbreviare. Come dice un mio amico disegnatore, puoi dedicarti al disegno caricaturale solo se alle spalle hai una conoscenza profonda dell'anatomia 'seria', sennò verrà fuori comunque una schifezza.
    Con la lingua è la stessa cosa: prima la impari, poi la storpi con un senso; mai l'inverso, sennò è disastro e ignoranza, e basta. Proprio ieri sera ho letto una frase bellissima: "La fortuna di un popolo dipende dallo stato della sua grammatica. Non esiste grande nazione senza proprietà di linguaggio." (Fernando Pessoa, messo a commento di un articolo sull'analfabetismo di ritorno del nostro paese :-\). Chapeau! ^^

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