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giovedì 10 aprile 2014

Libro cartaceo vs e-book. Ecco le obiezioni e le difese che non rendono possibile un sereno e sensato confronto tra le parti (e comunque carta per sempre).

In codesti giorni, per ragioni che scoprirete, sto tentando di leggere un pdf sul pc, una cosa che, a onor del vero non mi capitava dai giorni della laurea. Se c'è una cosa che mi fa perdere il filo e mi rende difficoltosa la lettura è non avere un libro fisico da sottolineare, lanciare, girare e sapere scioccamente quando inizia una pagina e quando finisce.
 L'effetto che la rivoluzione digitale sta avendo anche nell'ambito libraio  è una questione che sarebbe interessante sviscerare se ci fosse la possibilità di un sereno dibattito, non possibile, visto che appena un amante della carta obietta che leggere su un riquadro striminzito in cui il fluire della storia è simile ai papiri prima dell'invenzione del codice (nun ve siete inventati manco questo), non lo trova proprio il top, viene sottoposto ad un assalto all'arma bianca dai difensori dei sacri bit.
 Ci tengo a sottolineare che ciò che dirò in seguito è nelle vesti di LETTRICE. Nelle vesti di libraia (tanto ormai non c'è mestiere che non sia precario a questo mondo, quindi se non andate in pensione entro domani non siete certi di nulla manco voi) posso muovere la seguente domanda: ma se ci sono così tanti clienti che vagano nel niente, non sapendo manco come ordinarsi un libro online, fare una ricerca su google, capire la differenza tra l'agopuntura e il cucito, mi spiegate come faranno a leggere con l'e-reader?
 In un precedente post "Del perché sono contro gli e-book: sono o non sono un mezzo democratico? E che cos'è davvero un libro?" dicevo già che, secondo me, gli e-book e non sono un mezzo democratico e lo sottolineo ancora. Senza manco il libraio a far da filtro allora sì che il crollo della lettura sarà verticale.
 Ma andiamo a vedere i più grandi ostacoli da una parte e dall'altra ad un sereno e proficuo dibattito su e-book vs libro cartaceo.

So che mi vedete così, amanti degli e-book
L'OBIEZIONE POSITIVISTA: 
 Se non ti piace l'e-reader, se non apprezzi l'e-book, se non capisci i grandissimi vantaggi del possedere un attrezzo elettronico, allora sei nel migliore dei casi un romantico tecnofobo attaccato alle cose del passato (il passato per la cronaca era dieci anni fa non la Belle epoque), nel peggiore un nemico da abbattere a suon di evidenze. 
 L'e-reader contiene tutti i libri che vuoi, l'e-book costa meno, ora posso scegliere tra settantacinque libri diversi da leggere quando sono in tram, non sono più costretta a trascinarmi ovunque l'Ulisse di Joyce mentre tento di finirlo.
 L'obiezione positivista non ammette obiezioni (chi si porta dietro l'"Ulisse" da leggere in tram), dubbi (a cosa ti servono tredici romanzi tutti insieme?) e perplessità: il progresso è il bene. L'elettronica è il bene. L'informatica è il bene. 
Tutto il resto è cibo per i vermi e se non vuoi diventarlo anche tu è meglio che sali in carrozza, butti le romanticherie dalla finestra e inizi a sentirci da quell'orecchio: perché usare la carta quando puoi avere tutti i bit che vuoi?

L'OBIEZIONE ECOLOGICA: 
 Se possibile è quella che trovo la più cretina di tutte.
 Ci sono persone che hanno avuto il coraggio di dirmi quanto l'e-reader diminuirà il consumo di carta nel mondo, si eviteranno di tagliare gli alberi, la foresta amazzonica ricrescerà e noi non avremo più inutili e consumistici libri in giro per casa.
I frutti e i fiori non sembrano volerne al libro malvagio
inquinatore. Potrebbe però essere un quadro manipolato
da un komplotto prokarta.
1) Se ragioniamo così allora non dovremmo manco vestirci. Non dovremmo possedere suppellettili, non dovremo possedere niente. Senza contare che paragonare il LIBRO a una qualsiasi idiozia consumista tipo le mollette a forma di "Hello Kitty", mi sembra quanto di più degradante per la cultura possa avvenire. Non possiedo un libro per vezzo, ma perché è un oggetto praticamente magico, in grado di migliorarmi, distrarmi, ispirarmi, portarmi altrove. Non è una stupida molletta.
2) Il libro cartaceo attuale ha la durata di una vita umana praticamente. Tempo 150 anni e si sarà ossidato e sgretolato. E' fatto con una pasta talmente tanto scadente da non possedere neanche un minimo della vitalità dei suoi antenati. In pratica si fa fuori da solo. 
 Un e-reader, attrezzo elettronico che quanti anni può durare? Quattro? Cinque? Non si autodistrugge, è composto da tremila componenti non riciclabili e non so quanta energia sia servita per costruirlo. Che adesso l'elettronica sia più naturale ed ecologica della carta, mi fa sorgere dei dubbi.

L'OBIEZIONE DEL PESO: 
 Eh, ma qui dentro io posso tenerci tutto quello che voglio, basta pesi inutili!
Mò, io comprendo, sottolineo e caldeggio, l'uso dell'e-reader quando uno fa lavori che prevedono il portarsi dietro pacchi di libri. Tipo gli avvocati che hanno sedicimila codici di millanta pagine e portarseli dietro diventa un attimo difficile, o i commercialisti o gli architetti o anche gli archivisti. Non sarò certo io a dire che dal punto di vista lavorativo, l'e-reader e l'e-book non sono una mano santa. Ma diciamocelo, tolti i motivi lavorativi o qualche altro caso in cui è indispensabile portarsi un tot di libri da un punto A ad un punto B (che a me personalmente capita abbastanza raramente), quand'è che spostiamo casse di libri da un quintale l'uno?
 Ve lo dico io: durante i traslochi. Non negherò che i libri durante i traslochi sono una piaga, ma lo sono tanto quanto un tavolo e molto meno dei piatti (che devi pure arrotolare nella carta). Com'è che ci sentiamo schizzinosi solo con i libri? E poi, non è che i traslochi si facciano tutti i giorni, "Ah, domani ho il terzo trasloco della settimana, non me ne parlare!"
 Ulteriore obiezione è: non mi entrano più in casa. Per carità comprendo, ma questo vi assicuro non è un problema così comune. Credo che si possa condividere il dramma con non più di una persona ogni diecimila (o le statistiche sui lettori forti son sbagliate)

LA DIFESA ROMANTICA: 
 E' la difesa più diffusa e dal mio punto di vista quella che rende più deboli gli amanti del cartaceo. Quella che comincia raccontandoti della fragranza del foglio di carta, l'odore della clorofilla, il calore di un libro che tua nonna ha toccato, l'amore che tuo nonno ha riversato nella dedica manuale che ti rimarrà per sempre, le pagine che il tuo ex ormai lontano hanno sfiorato quando ti hanno detto "Ti amo" prima della catastrofe che si è abbattuta su di voi. Sono tutte valide motivazioni che peraltro sottolineano il rapporto fisico che si ha col libro-oggetto e non solo con la storia. Tuttavia secondo me, indeboliscono la difesa del libro cartaceo. Il positivista dell'e-reader infatti pare non porsi il problema del libro come oggetto del cuore, egli guarda al pratico: costa meno, è leggero, posso leggerlo dove e quando voglio. E poi diciamocelo è la storia dentro che conta. Tutto il resto è noia, no, non ho detto gioia, ma noia noia noia. 

UNA DIFESA PIU' SENSATA: 
L'e-reader è quel che si dice una scommessa sul futuro. Ora costa molto di meno, ma sempre l'equivalente di un buon  numero di libri. Per ammortizzare la spesa devi essere come minimo un lettore forte, cosa che in Italia è merce sempre più rara (se uno legge due libri l'anno che senso ha comprarsi un e-reader? Finirà che per non prendersi l'attrezzo il lettore debole non leggerà neanche più il libro). Poniamo comunque il caso che si appartenga a questa specie privilegiata, qual è l'obsolescenza di un aggeggio elettronico standard in casa? Del nostro pc ad esempio? I miei, per l'usura convulsa, dopo massimo quattro anni muoiono. Senza contare che nel frattempo sono diventati...vecchi. Un formato che magari il vostro e-reader legge ora, tra tre anni sarà diventato illeggibile, o dovrete comprare qualche programma particolare per poterlo leggere, oppure esisteranno nuovi formati che il vostro vecchio attrezzo (sempre che non muoia prima) non leggerà e sarete vittima di aggiornamenti e app da far girare il capo.
 Il caro libro di carta sta lì. Può ingiallire, puoi prestarlo a qualcuno che non te lo ridà (ma pensa, puoi prestarlo!), puoi perderlo in un trasloco, ma non è che tra dieci anni non lo leggi più o devi comprare qualcos'altro per leggerlo. Inoltre, io, quando compro una cosa voglio AVERLA. Voglio toccarla, voglio mettermela sugli scaffali, guardare le vecchie edizioni. Lo faccio anche a casa degli altri. Il libro è un OGGETTO che mi piace. Ciò che spesso si tende a fare è considerare il  libro solo come il suo contenuto, ma non è così. Un libro non è solo la sua storia, è una storia a sé che ne contiene un'altra. Talvolta può persino accadere che la storia nel libro non sia niente di speciale, ma il libro invece sì (è appartenuto a qualcuno, ha le note di qualcun'altro, è stato ritrovato in un posto specifico, ha avuto una lunga avventura passando di mano in mano).

 UNA SALOMONICA SOLUZIONE:
 Per quanto detesti il pensiero positivista a tutti i costi, mi pare abbastanza chiaro che se tengo un blog non posso essere una sporca tecnofoba. A 13 anni, quando ancora avere il pc in casa non era proprio la normalità, implorai mio padre di comprarmene uno. Arrivò un catafalco gigantesco che pagò una fortuna e imparai a usare da sola e usavo solo io. Ho sempre pensato che il computer fosse un oggetto fantastico. Ma perché lo trovavo UTILE. Mi serviva a fare cose che prima non potevo fare. L'e-reader mi pare che complichi solo qualcosa di molto più semplice: leggere. 
 Siccome ho sempre detestato le imposizioni spero sempre in una salomonica (e utopica lo so) risoluzione della questione: vendere il cartaceo e l'e-book da scaricare compreso nel prezzo (alcune case editrici già lo fanno. Mi pare un fantastico connubio che farebbe felici tutti (soprattutto i professionisti).

Ps. Il pensiero positivista è tutto tranne che democratico, quindi so già che tutto finirà male e andrà pure peggio (sono sempre stata ottimista lo so). Perciò mi auguro che almeno fino alla mia vecchiaia il libro cartaceo continui a prosperare, poi oh, se la vedranno i miei pronipoti.

Ps2 Vi prego di notare che le immagini appartengono tutte ad epoche storiche diverse. I vestiti cambiano, le mode, anche gli stili, ma il libro rimane immoto.


29 commenti:

  1. Io non riesco a capire. Ma perché mai non si possono usare entrambi? Se vado in vacanza una settimana sotto l'ombrellone ingurgiterò almeno una decina di libri usa e getta. Perché mai devo tirarmi dietro una valigia ad hoc? Non mi metto a leggere l'Ulisse o la Recherche in spiaggia. Ma neanche Il nome della rosa.
    Oppure se di notte non dormo, molto meglio sfogliarsi in silenzio e con la lucina l'ereader (nel mio caso è un ipad) potendo contare su un sacco di storie nuove senza alzarsi e disturbare tutta la famiglia se quello che ho sul comodino non mi va. Della lettura sui mezzi pubblici, in treno, in aereo, si è già detto ad abundantiam.
    Ma se devo leggere qualcosa che mi prende e che è un pelo impegnativo voglio il cartaceo, voglio il libro da tenere e da vedere, che non scompaia nel virtuale. Così di libri cartacei ne compero meno (io ho davvero il problema dello spazio ) e li seleziono di più: per diversi ho letto prima l'ebook, poi ho deciso che mi ci voleva il cartaceo. Non vedo il motivo per schierarsi ferocemente pro o contro.
    Interessante l'idea di vendere ebook e cartaceo, ma dipende dal prezzo: se adesso un libro costa 18-20 euro e l'ebook tranquillamente 10 (che è un furto) vado a spendere 30 euro? Credo che opterò comunque per l'ebook, a meno di non essere sicurissima che sia un libro che mi voglio tenere.

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    1. Ma questa obiezione del mare che mi vedo sempre fare mi lascia basita: ma solo io vado al mare due volte l'anno per due settimane e basta??? Non è che sto sempre su un aereo con una valigia di sedici libri. Inoltre io sarei terrorizzata a starmene in spiaggia con un e-reader, già faccio casini col cellulare che cade e si bagna e si riempie di sabbia. In genere mi ficco dentro tre libri (al max mi compro qualcosa sul posto) e non è che siano quelli a farmi sforare il peso.
      Per quel che riguarda cartaceo+e-book compreso nel prezzo, non ci dovrebbe essere ovviamente (nel caso di chi lo fa già, es. la Utet per alcune collane non c'è per esempio) nessun ricarico ulteriore. Il cartaceo costa metti 18 e l'e-book andrebbe compreso nel prezzo (dal mio punto di vista ovviamente, ma c'è appunto qualcuno che lo fa già così).
      Io semplicemente se un libro non lo voglio tenere lo cerco in biblioteca, non lo compro in un'altra edizione più economica. Se devo leggere di notte mi accendo una luce di quelle portatili e non capisco neanche perchém nel caso, dovrei svegliare la famiglia per scegliere quindicimila libri diversi. Ne sto leggendo già tre diversi, è l'una di notte, teoricamente il giorno dopo lavoro e lo scopo non è sollazzarmi ma farmi venire sonno, così prendo quelli.
      Non mi sembrano obiezioni tali da convincermi a prendere un e-reader che, ripeto, voglio sapere quanta vita effettiva ha, quali formati leggerà tra 3 anni e via dicendo.

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    2. Oddio, scusate se mi intrometto, ma io viaggio molto per lavoro e sono perennemente indecisa, quindi l'ipotesi "viaggio di lavoro + un libro sulla fiducia" è un rischio inaccettabile per me.
      Aggiungiamo anche che non ho una casa grandissima al momento, e che ho scoperto di avere cataste di libri cartacei più o meno ovunque, e il gioco è fatto. Anch'io come Mafalda ho optato per una selezione più accurata dei libri che compro in cartaceo contro quelli che preferisco avere solo in ebook, vista la bulimia che ha sempre caratterizzato il mio modo di comprare libri direi che c'è stato un netto miglioramento.
      (Sempre meglio farsi un backup della libreria digitale su qualche bell'hd, in ogni caso).
      Comunque è verissimo il discorso sui professionisti, io non ho solo i vari tomi che mi servono per lavoro ma anche quintali di carte, documenti, permessi, varie ed eventuali che mi porto dietro allegramente senza dover spostare ogni volta pezzi di archivio (si sa che le carte volanti hanno la malaugurata tendenza a sparire durante i trasporti).

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  2. Dal mio punto di vista c'è un'altra obiezione all'ebook: lo schermo digitale per me è lavoro. Il digitale, di per sé, mi stressa. Se si scarica? Se lo rompo? Se devo imparare a usarlo? Se lo perdo? Il libro è così rilassante, semplice, amichevole, rassicurante... Me lo porto nella vasca da bagno, in riva al mare e sulla sabbia (e si bagna un po' non significa che non funziona più), lo presto e mi viene prestato (ok, quelli in prestito cerco di non rovinarli troppo, anche se non sempre ci riesco, una volta ci ho rovesciato sopra lo yogurt, se fosse successo con un e-reader?). Potrei convertirmi solo in situazioni estreme, tipo se mi trasferissi in Groenlandia o in altri posti dove è difficile procurarsi il libro fisico, specie in italiano.

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  3. Non capisco se alla fine sei pro o contro l'e-book. Soprattutto non capisco la storia della funzione di "filtro" del libraio. Credo di possedere più di 10.000 libri su carta e un centinaio in e-book, per nessuno e ripeto nessuno dei libri che ho acquistato ho chiesto o ricevuto consigli e/o filtri che dir si voglia da librai. E non li vorrei nemmeno.
    Su 100 tizi che lavorano in librerie ce ne saranno giusto un paio che sanno qualcosa di quello che vendono e che possono a ragione dirsi librai, i restanti 98 starebbero altrettanto bene a vendere carciofi. Pertanto che filtro vuoi che facciano?

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    1. La perfezione è ovvio che se sei un lettore forte del libraio te ne freghi, sai già cosa vuoi o comunque non hai bisogno di qualcuno che stia lì a consigliarti cose magari sbagliate (come nel fumetto sotto) o a guidarti quando scegli un saggio. L'Italia (il mondo temo) è formato da tanti lettori deboli che entrano in libreria e cercano libri sull'Amicizia, non si sa se romanzo, aforismi, psicologia o che altro. Ultimamente tanti cercano libri sulla COMUNICAZIONE. Cos'è? Informatica, economia, mass media, linguaggio del corpo? Mistero. Mistero anche per loro eh. Così il libraio diventa una specie di decriptatore della volontà del cliente e lo aiuta a capire cosa sta cercando, vuole, esiste in commercio. Alcuni invece vogliono (pensa) che un libraio gli consigli qualcosa che è appena uscito.
      Visto che commenti questo blog comunque, non capisco con quale coraggio dici che 98 librai su 100 potrebbero vendere carciofi. Ti posso assicurare che non solo non è così, ma è anche un insulto. Forse dovrei creare una nuova categoria di cliente molesto: il disprezzatore di librai.
      Ps. Nel titolo c'è chiaramente scritto CARTA PER SEMPRE

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    2. La nostra simpatica libraia con gli occhi a gettoniera ha il TERRORE degli ebook perchè, se prendono piede, il suo posto di lavoro diventa inutile e finisce a vendere carciofi sul serio. Questa ipotesi avrebbe il pregio di farle mantenere il blog, per continuare a raccontarci di vizi, virtù e tic dei suoi acquirenti ^____________________^

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  4. Stavo pensando proprio 'stamattina al fatto che sempre più spesso leggo in giro frasi canzonatorie nei confronti di chi preferisce il cartaceo.
    E io sono d'accordissimo con te.
    Io leggo pure gli ebook, ma preferisco il cartaceo perché al di là del contenuto, c'è un certo tipo di esperienza inclusa nel prezzo. Per esempio io sono abituato, quando arrivo a casa con un libro nuovo, a leggere subito la trama e la biografia, poi leggo l'incipit e i ringraziamenti. Poi controllo chi ha illustrato la copertina. Magari leggo perfino una frase a metà volume.
    Quando passo alla lettura vera e propria, mi piace che ci sia una pagina da sfogliare, da finire. Mi piace tornare indietro perché mi son scordato qualcosa, o perché voglio controllare qualcos'altro. Una volta finito di leggere, mi piace tornare a sfogliarlo, a rivedere certe pagine...
    Io lo paragono, per esempio, al cd. A me piace ascoltare un cd perché mi da il senso di una cosa finita. ho la copertina e il booklet da ammirare, e poi so che ascolterò quella voce per dieci tracce, dalla uno alla dieci. Poi cambierò disco. L'mp3, invece, mi sembra infinito, e così l'ebook.
    Non so, magari son manie mie, però... oh! Son fatto così. Potrò pure leggere come mi pare, o no?

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  5. Le mie personalissime opinioni: leggere un pdf sul monitor del pc e un e-book sul kindle o altro e-reader sono due cose totalmente diverse!! Innanzitutto i monitor dei computer (ma anche dei tablet tipo iPad) sono retroilluminati, e per questo alla lunga ti stancano la vista. Gli schermi degli e-reader come Kindle, Kobo et similia invece NON sono retroilluminati, ma grazie all'inchiostro elettronico simulano la visione di una pagina cartacea, quindi l'impressione che hai sull'occhio è uguale a quella del libro, con il vantaggio che se vuoi puoi ingrandire o rimpicciolire il carattere a tuo piacimento (utile se sei presbite e hai dimenticato gli occhiali!). Inoltre trovo utile il kindle perchè ci caccio su una gran quantità di libri che non così devo portarmi appresso in borsa tutti i giorni in treno per andare in ufficio o quando vado in vacanza; e soprattutto perché posso sfruttarlo per leggere libri meno "importanti", che non comprerei in versione cartacea, o perché non ho più posto in casa o perché non mi va di pagarli tanto... in pratica anzichè "noleggiarli" in biblioteca me li scarico in versione digitale. Così posso comprare in versione cartacea solo quelli che davvero merita conservare. Non abbandonerò mai del tutto la carta! :)

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  6. Io sono una sporca tecnofoba T_T Non che ne vada fiera. Ho un cellulare che ormai ha l'età per votare, ogni volta che il computer fa un rumore strano devo trattenermi dal chiamare mia madre perché risolva la questione al posto mio, perché proprio... sigh.
    Io sono affezionata all'esperienza-libro. Se oggettivamente posso riconoscere alcuni vantaggi dell'ereader - il peso è uno di questi, un singolo libro può pesare alquanto, e io me ne porto sempre dietro almeno uno di narrativa e uno per studiare - non posso dire che sia la stessa cosa. Un libro in ebook non me lo godo. Non abbastanza. Che poi se devi tornare indietro a controllare un nome o una data è un casino, altro che comodità °__°
    Però vedo che c'è anche chi non si fa tutti questi problemi. Mia zia e mia madre non hanno mai letto così tanto come da quando hanno un ereader. C'è chi ha bisogno di una certa esperienza di lettura e chi no. Ottimo per loro.
    Che poi secondo me il problema per le librerie viene, più che dall'ereader, dagli store online che ti recapitano direttamente a casa qualsiasi libro tu abbia in mente prima che il libraio abbia il tempo di fare l'ordine al distributore ò_ò
    Ma vabbé.

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  7. "Hallo Kitty" => se la tua sorellina legge come lo hai scritto ti spezza le braccia, lo sai vero? ^^

    Detto questo, mentre leggevo il tuo post mi si andava formando il commento in testa ma sono arrivato tardi e hanno già detto tutto Andrea Storti ("Io lo paragono, per esempio, al cd. A me piace ascoltare un cd perché mi da il senso di una cosa finita. ho la copertina e il booklet da ammirare, e poi so che ascolterò quella voce per dieci tracce, dalla uno alla dieci.") e Bebe ("posso sfruttarlo per leggere libri meno "importanti", che non comprerei in versione cartacea, o perché non ho più posto in casa o perché non mi va di pagarli tanto... in pratica anzichè "noleggiarli" in biblioteca me li scarico in versione digitale. Così posso comprare in versione cartacea solo quelli che davvero merita conservare. Non abbandonerò mai del tutto la carta!").

    Essendo un compratore compulsivo e un accumulatore seriale, devo per forza di cose limitare gli acquisti a quelle cose che voglio tenere e scarico selvaggiamente il resto (ovvero le cose di cui potrei fare a meno se dovessi pagare per averle: vi sfido a dimostrare che faccio un danno alle industrie discografica ed editoriale). Ergo, ci sono libri, cd, film che VOGLIO avere in quanto oggetto fisico e altri che invece mi scarico o perchè non vale la pena spenderci soldi, o perchè non posso comprare tutto, o perchè a comprarlo costa un botto, o perchè semplicemente lo spazio è quello che è.
    Cmq, non ho un ebook reader, sto leggendo sullo smartphone (un po' a fatica, a dire i l vero, ogni tot mi si spegne lo schermo) un ebook di Travaglio ("Papi") che non avrei mai comprato (la vicenda bene o male la conosco), scaricato via torrent. Non è il massimo ma è comodo avere sempre il libro a disposizione, proprio perchè è dentro un oggetto - lo smartphone - che, a differenza del Kindle, ho sempre a portata di mano.

    Per cui sono tra quelli che non capiscono la "guerra dei mondi" in corso, visto che sono due tipologia di lettura non esclusive l'una dell'altra. E sarà ancora così per parecchio tempo, visto che - come suggeriva la saggia blogghista - esiste ancora il digital divide in Italia e nel mondo: è vero che mia suocera era tutta contenta di leggere sul Kindle, ma è anche vero che aveva una figlia che gliel'ha comprato e le ha spiegato i pochi, semplici passi per usarlo.

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  8. Un e-reader, attrezzo elettronico che quanti anni può durare? Quattro? Cinque? Non si autodistrugge, è composto da tremila componenti non riciclabili e non so quanta energia sia servita per costruirlo. Che adesso l'elettronica sia più naturale ed ecologica della carta, mi fa sorgere dei dubbi.

    Un formato che magari il vostro e-reader legge ora, tra tre anni sarà diventato illeggibile, o dovrete comprare qualche programma particolare per poterlo leggere, [...] Il caro libro di carta sta lì. Può ingiallire, puoi prestarlo a qualcuno che non te lo ridà (ma pensa, puoi prestarlo!), puoi perderlo in un trasloco, ma non è che tra dieci anni non lo leggi più o devi comprare qualcos'altro per leggerlo.

    Ho sempre pensato che il computer fosse un oggetto fantastico. Ma perché lo trovavo UTILE. Mi serviva a fare cose che prima non potevo fare. L'e-reader mi pare che complichi solo qualcosa di molto più semplice: leggere.

    Ti quoto in toto, e soprattutto queste tre riflessioni. Mi ci ritrovo per intero. Così come mi ritrovo perfettamente quando Marina dice:

    Se si scarica? Se lo rompo? Se devo imparare a usarlo? Se lo perdo? Il libro [...] Me lo porto nella vasca da bagno, in riva al mare e sulla sabbia (e si bagna un po' non significa che non funziona più), lo presto e mi viene prestato

    Io trovo che portarsi dietro un (altro) accrocchio elettronico cui devo prestare attenzione, stare attenta a non farlo cadere, non farlo sbattere, non bagnarlo, non sporcarlo, curare che non si becchi i virus, che sia aggiornato, ecc. sia una fonte di stress e di complicazioni, rispetto al cacciare in borsa un tascabile che posso leggere in quasi ogni condizione (finché reggono gli occhi ^^; ) e fregarmene.
    Io già mi rompo ad avere dietro il cellulare :P

    E sì, anche a me l'e-reader pare uscito da quel famoso ministero per la complicazione delle cose semplici... XD

    Ulteriore obiezione è: non mi entrano più in casa. Per carità comprendo, ma questo vi assicuro non è un problema così comune.

    Questo invece è il problema che davvero sento! Casco nel numero dei lettori forti, e i miei erano lettori forti in gioventù (e mica li abbiamo buttati i loro libri...). In più colleziono fumetti - e un po' anche francobolli. Risultato: ormai ho torri di libri e albi impilati ovunque, anche sul pavimento. Riconosco di essere un po' al limite, in effetti... ;__;

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    1. Sono una forte lettrice e siccome lavoro in ambito web, per contrappasso, utilizzo solo la tecnologia strettamente necessaria.
      Detto questo, ho comprato un e-reader:
      - non capisco perché debba complicare il leggere
      - non bisogna affatto prestargli attenzione, non è un oggetto prezioso (il prezzo base è di 50-60€) e dubito ci sia un fiorente mercato clandestino di e-reader rubati. Di tutte le cose che avete, l'e-reader è l'ultima che fa gola ad una ladro.
      - Si scarica ad ogni morte di papa
      - usarlo è facilissimo, più facile che rispondere ad un blog
      - a perderlo puoi perderlo come perdi un libro. Ma è meno probabile perché è tamente piccolo che entra sempre in una borsa, mentre un libro grande spesso devo portarlo in mano
      - Quanto alla storia della sabbia: ho usato l'e-reader a mare, era ventosissimo, avevo la sabbia pure nelle orecchie ma leggevo tranquilla senza svolazzamenti di pagine tenendolo con una mano.
      - circa il prestito dei libri non voglio esprimere opinioni, ognuno ha le sue.
      - i virus: ma quali?
      - non bagnarlo: qualche schizzo non gli fa niente. Del resto nemmeno ad i libri si fa il bagno!
      - la casa piccola e i traslochi: ma beati voi che vivete nella stessa enorme villa da ormai 20 anni. Purtoppo molte persone hanno grandissimi problemi di spazio e traslocano spesso.
      Ecco, scusate se sono stata brusca, e se posso sembrare acida, però ho letto una marea di opinioni presentate come "dati oggettivi".
      E' assurdo fare queste contrapposizioni perché, libro e e-reader, sono due mezzi diversi con vantaggi diversi. In alcuni casi è meglio l'uno, in altri meglio l'altro ma un libro è un libro che sia cartaceo o digitale.

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  9. Io ho un punto di vista da "covertito". Di fatto meno di un annetto fa scrivevo su una rivista on-line del perché è preferibile il cartaceo all'ebook. Oggi invece sul mio blog compaiono post che sostengono l'esatto contrario.
    Il fatto per me è questo. L'editoria sta annegando nella sua stessa brodaglia. E questo perché? Perché la maggior parte degli editori ha fatto il furbetto e si è messo a pubblicare roba da quattro soldi mirando a vendere ai lettori deboli che di qualità ne capiscono ben poco (vedi i vari Moccia, Gramellini e Troisi). Di noi lettori forti se ne sono sbattuti, ci hanno dato un contentino ogni tanto, ma per il resto siamo nelle mani delle case medio-piccole che non si possono permettere di lanciare troppi esordienti perché nella maggior parte dei casi ci rimettono. E' per questo che l'editoria non va avanti.
    Sia ben chiaro, io adoro avere i miei libri cartacei, amo il mio "Il nome della rosa" autografato e so benissimo che Eco mai mi avrebbe firmato un ebook (probabilmente mi avrebbe picchiato col bastone da passeggio). Tuttavia è innegabile che gli ebook siano il futuro della letteratura. E se c'è una cosa che la storia insegna è che si può cercare di frenare il progresso in tutti i modi, ma quello ti frega sempre.
    Come ho detto, io, ragazzo di 22 anni, cresciuto nel nuovo millennio, ho avuto un passaggio relativamente traumatico nell'accettare l'ebook. Mio cugino che di anni ne ha dieci di meno, ha il triplo degli oggetti tecnologici che ho io, si è scannerizzato i libri di scuola per studiarli dal tablet e quando mi chiede consiglio per un libro mi chiede da dove può scaricarlo.
    Quello a cui voglio arrivare è che per noi che siamo nati come lettori in un'epoca in cui la filosofia dell'ebook non esisteva nemmeno, possiamo avere difficoltà nel trovare familiarità con lo schermo ecc... Ma già la nuova generazione questi ostacoli li aggira facilmente, per la prossima sarà assolutamente normale leggere fumetti, libri e qualsiasi altra cosa da un tablet.
    Con questo non voglio dire che il libro scomparirà, anzi. Questa è esattamente l'idea che ha tipo il 90% degli editori italiani che di conseguenza tratta l'ebook come il male in persona. Di fatto la forma digitale offre possibilità che il cartaceo non potrebbe mai dare, come la distribuzione gratuita, un contatto più diretto tra autore e lettore, facilità d'acquisto, immediatezza, maggior compenso per gli autori, minor costo per il lettore. E questo grazie all'abbattimento di tanti costi superflui che solitamente si aggiungono al prezzo di copertina, come quelli di distribuzione (mi spiace per la libraria, ma è così).
    Scusate se mi sono dilungato tantissimo, ma la trovo una discussione molto importante per il futuro dell'editoria, quindi penso che più se ne parli e meglio è.

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  10. Ok, è arrivato il momento di tirar fuori il mio cavallo di battaglia a sfavore dell'ebook: la pirateria. Un libro cartacelo, a meno che non sia un costoso manuale universitario, difficilmente riesci a rimediarlo gratis o quasi. Un ebook, invece, hai ottime possibilità di trovarlo sui torrent, gratis. Se, come dice qualcuno, tra dieci anni l'editoria digitale avrà rimpiazzato quella cartacea, potremmo dire tranquillamente addio all'editoria e ai guadagni per gli autori: se adesso si trova *quasi* tutto da scaricare, domani si troverà proprio tutto. Ergo, i lettori forti continueranno a comprare, ma la massa di lettori medio/causali preferirà di gran lunga scaricarsi la bibliografia di Fabio Volo o di Dan Brown.
    Tra l'altro, nel mondo musicale il colpo di grazia definitivo lo ha dato lo streaming offerto da servizi come Spotify, che ti corrisponde cifre nell'ordine dei 1000 dollari a fronte di MILIONI di ascolti: siccome arriverà sicuramente qualcosa di analogo nei libri (a fronte di un canone mensile puoi leggere quello che ti pare), la già defunta editoria subirà il definitivo colpo di grazia e gli scrittori si estingueranno.

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    1. Ti dirò di meglio, si leggeranno davvero solo quelli che verranno spinti. La massa segue la massa. Si metterebbero (metteranno) su dei grandi casi letterari e solo quelli. Hai centrato il punto generale: non parliamo solo di passare dalla carta alla tavoletta digitale, ma di una rivoluzione dai confini molto più ampi e dalle conseguenze incredibilmente più grandi. Non accorgersene mi pare assurdo.

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  12. A me piace leggere così tanto che non trovo problematico usare l'e-reader (mi fa fare molta economia), scaricando e-book posso leggere molti più libri ma non abbandonerò mai il cartaceo è impossibile rinunciarci così, quando posso, continuo a comprare libri. Non capirò mai il tanto accanimento di chi è pro o contro, sinceramente... Però posso capire chi si trova in difficoltà ad approcciarsi con certi tipi di tecnologia che trovano fastidiosi.

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  13. Il mio punto di vista è molto semplice. Non sono minimamente interessata all'e-book. Punto. Non mi piace come oggetto, e non è che detesti la tecnologia a priori, perchè mi piace internet e mi piace scaricare tutto quanto mi interessa. Per leggere, però, che è l'unica cosa che so fare bene, mi piace il libro. E questo è quanto.
    Mi ricordo un vecchio episodio di Star Trek in cui il Capitano Kirk viene salvato in un processo contro di lui - per supposto omicidio premeditato, niente meno, testimoniato da una registrazione sul computer - da un avvocato che vive praticamente in mezzo a migliaia di libri e che dei libri si fida quanto non si fida dei computer o della tecnologia, se vogliamo. Forse non c'entra niente, ma anche sì.
    Il Giappone è il paese più tecnologicamente avanzato del mondo, ma è anche il paese al mondo dove, credo, si vendono più libri in assoluto. Sulla metro, sulle panchine, persino camminando, la gente legge, sfrutta ogni istante che può rubare alla sua vita frenetica per aprire un libro. Potrebbero avere, a basso costo, gli e-book più avanzati...ma continuano a preferire l'oggetto libro. Chissà perchè.
    Non è che le due cose si debbano necessariamente escludere a vicenda, nè penso che serva trovare argomentazioni sofisticare per sostenere l'e-book vs. il libro. Mi sembra di capire che la maggior parte delle persone che scelgono l'e-book lo fanno essenzialmente per delle motivazioni pratiche. Chi sceglie i libri per motivazioni in qualche modo sentimentali, o "devozionali", nel mio caso. Però...
    "Why don't you buy paper books? E-books lack character." "Books are not something that just read words in. They're also a tool to adjust your senses"...
    Psycho - Pass


    P.S. Uno dei problemi di questo paese è che non ci sono abbastanza librai e librerie. Inoltre, oggi un carciofo costa quanto un libro, paradossalmente un libraio guadagnerebbe di più dandosi all'ortofrutta, pertanto vedo il suo lavoro e il suo impegno quasi come una missione, visto che si investe in un mestiere che rende poco e si deve pure sentire offendere...

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    1. ...Un libro non serve solo a leggere le parole che racchiude, ma è anche uno strumento molto utile per calibrare la propria sensibilità. [...] A volte, quando stai male, non c'è verso di assimilare il contenuto di ciò che stai leggendo, te ne stai li a riflettere su cosa stia ostacolando la tua lettura... eppure ci sono libri che riesci a comprendere senza sforzo anche quando ti senti poco bene: viene da chiedersi perché, vero? Io credo che dipenda da una sorta di accordatura mentale, e che nell'aggiustare l'accordatura giochino un ruolo fondamentale la sensazione dei fogli di carta sotto le dita e l'impulso trasmesso al tuo cervello nel momento in cui volti le pagine. (Makishima)

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  14. Buonasera a tutti! Mi permetto di proporre un evento in cui si discuterà del tema. Si chiama "Le donne preferiscono l'ebook" e andrà in scena a Roma il 5/5. Se volete partecipare e intervenire in streaming potete guardare questo link http://www.ustream.tv/channel/presentazione---noi-ancora-una-volta

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  15. il lettore e-book è un oggetto che ha senso SOLO se si è lettori forti. se si legge, minimo, un libro al mese.

    io sono una pendolare, passo sui mezzi almeno tre ore al giorno, a volte anche di più. finisco tranquillamente un libro in un' ora (ovviamente dipende dal libro). ma potermi portare dietro ad es, tutta la saga di harry potter (decima rilettura o giù di lì) con il peso di un quadernetto ha il suo vantaggio. inoltre ho delle strane fisse, e in effetti mi capita di aver voglia di un gusto letterario specifico, come certe volte durante la stessa giornata si ha voglia di dolce, poi salato, poi una birretta ecc.

    capisco di essere malata ma ogni tanto mi prende la voglia di rileggere il sesto canto dell'inferno della divina commedia, un racconto specifico di agatha christie, fiori per algernon, il capitolo del nome della rosa quando adso e guglielmo assistono al processo di remigio da varagine. poi chiaro che prima che non esistevano mi pigliavano le fisse e me le tenevo, però adesso che posso gustarmi i libri che mi vengono in mente mentre viaggio senza dovermeli portare dietro è proprio bello.

    in certi posti (sul tram in piedi, a letto con la luce spenta, in posti ventosi) sono più comodi perché più maneggevoli.

    inoltre, vivo in una casa in condivisione, ho solo una stanza e poco spazio: ti assicuro che c'è un risparmio di spazio non da poco.

    infine: i libri che piacciono a me (di solito) vengono via per due spicci, o comunque rispetto al prezzo di copertina risparmio parecchio, inoltre esistono modi per leggere gratis. ti assicuro che per lo stipendio che ho io mi fa la differenza. in inglese la letteratura gratuita è sterminata, ed essendoci la possibilità di far apparire il vocabolario in lingua inglese per ogni termine che non conosci, leggo in inglese più facilmente e affronto in lingua originale libri che non avrei mai affrontato prima.

    e poi ... perché mai scegliere? i libri amati, i libri del cuore, i libri dell'infanzia, i libri per goduriosi pomeriggi in poltrona, fumetti e graphic novel in cartaceo. il resto ebook.

    ps: l'esperienza della lettura da schermo/pdf non è minimamente paragonabile a quella di leggere l'ebook, è una tecnologia diversa, specifica.

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  16. ah, ultimo vantaggio: mi parlano del libro tale, oppure ho voglia di leggere qualcosa di nuovo ---> cinque minuti dopo, libro fragrante che aspetta solo le mie zampette anche se è domenica, mezzanotte, c'è un tempo da lupi.

    con tutto ciò, non abbandonerò mai del tutto la carta! un paio d'anni fa ho divorziato, andando via da casa all'improvviso, una domenica mattina, con una sola valigia. possedevo già un lettore ebook, ma tra le cose che ho portato via con me c'erano quattro o cinque libri cartacei imprescindibili.

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  17. Ho appena comprato un e-book. Lo adoro. Posso portarmi in giro l'intera bibliografia dei racconti di Asimov e leggermela pagina dopo pagina senza avere tomi immensi. Posso scaricare libri che costano molto, molto meno di quelli cartacei. Alcuni li ho direttamente gratis (quelli di autori morti da oltre cento anni, per inciso).
    Detto questo, adoro anche il libro di carta. Con l'e-book mi manca il rapporto fisico che ho con un libro, lo spiare i capitoli successivi, l'assottigliarsi delle pagine nella mano destra man mano che procedo con la lettura.
    Come risolvo il dilemma?
    Scaricando il libro che mi interessa. Poi se mi piace davvero, cioè se quando l'ho finito SO che un giorno lo rileggerò, me lo compro di carta. E' lo stesso metodo che uso con la biblioteca, cosa che mi ha permesso di investire soldi in volumi che sono felice di mettere a occupare spazio nella libreria.
    Però, chi verrà dopo di me, già abituato fin dall'infanzia a un contatto digitale con le cose (come il bambino che, abituato al tablet, cerca di cambiare canale tv toccando lo schermo) come la vivrà?

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  18. L'unico vantaggio che vedo io è il costo degli e-book. Comprando non so più quanti libri all'anno, ma leggendone meno (perché a volte passano anni tra l'acquisto e la lettura), forse risparmierei qualcosa.
    Un altro punto negativo degli e-reader è che si scarica e addio lettura! Un libro non si spegne all'improvviso, non ti serve una presa della corrente per ricaricarlo: dove vuoi e quando vuoi sul serio. Questa è la ragione per cui io sono anche legata alla cara vecchia agenda per segnare gli appuntamenti e lì ho segnato alcuni numeri importanti, come quello del dentista, non uso l'app apposita sul cellulare o un tablet (che non ho). Tutti e tre si possono perdere, ma l'agenda la posso consultare quando voglio.

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  19. Possiedo un e-reader e ne sono entusiasta, e quando si scarica paziento e vado a fare altro. Leggo anche in cartaceo e mi piace alternare. Per me sono complementari.

    A me sembra però che anche le tue opinioni, un po' troppo categoriche, da un certo punto di vista contribuiscano a rendere impossibile il dibattito.
    Non è che uno deve per forza essere avvocato o architetto per vedere la propria scelta "giustificata" da una necessità ben precisa. A volte però non è nemmeno una necessità, semplicemente alla gente *va* di portarsi dietro un aggeggio con tanti libri dentro, a prescindere dal lavoro svolto. Anzi, riformulo: semplicemente alla gente *va* di comprarsi un oggetto di questo tipo. E quindi?
    Te magari non stai sempre su un aereo, ma sicuramente c'è gente che ci sta. E non lo puoi sapere se c'è gente costretta a traslocare ogni mese.Così come c'è gente che fa tappa fissa al mare. Ma anche se non fossero veramente tutti super manager sempre sballottati a destra e a manca vale il punto di prima: e quindi?

    Se ti cade l'e-reader nella vasca molto probabilmente lo butti, siamo d'accordo. E' una cosa che succede pure coi telefonini e qualsiasi altro dispositivo tecnologico. Ma mi vuoi far credere che se ti cade il libro nell'acqua, questo resta intonso? Una volta, per mia negligenza, ho dovuto ricomprare un libro preso in prestito dalla biblioteca perché si era disintegrato (avevo lasciato per sbaglio la finestra aperta durante un temporale). Dunque no, neanche il libro è eterno e la "resistenza" dell'oggetto secondo il mio modesto parere non costituisce un'argomentazione solidissima.

    La soluzione "salomonica" che proponi, tra l'altro, mi sembra svantaggiosa. Se io non voglio il cartaceo, devo per forza comprarlo solo per avere l'ebook? In questo modo gli interessati faranno presto a ricorrere alla pirateria e che si risolve? Niente.

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    1. In realtà davo per scontato che, non essendo possibile acquistare gli ebook in libreria, chi vuole esso e solo esso se lo comprerebbe online (per quanto mi domando come mai a nessuno sia ancora venuta la luminosa idea di piazzare un qualche attrezzo per scaricare gli ebook e venderli in libreria, ma forse ci son casini legali questo non lo so). Il post è scritto apposta per questa digitalizzazione dilagante. Non contro, ma contro quelli che rompono le scatole a chi vuole leggersi un libro cartaceo in pace e non perché sia tecnofobo, ma perché gli piace il cartaceo. A me l'andazzo positivista mi ha sempre infastidito e sarà sempre peggio. Io, come scrivo ovunque, ho pc da secoli, navigo, tengo questo blog, faccio una marea di cose online, quindi non è che schifo il mondo digitale ANZI. Tuttavia (e non per ragioni lavorative ma proprio di lettrice) a me gli ebook non piacciono.
      Certo esistono persone che traslocano tutti i mesi e gente che vive sugli aerei, ma io sono una persona molto normale e forse per questo conosco persone che hanno una vita molto normale perciò non assisto con frequenza ad epici eventi di questo genere. Il fatto è che gli e-reader, come facevano notare molti, corrispondono alle esigenze dei soli lettori forti, che sono una minima parte del pubblico. A chi legge un libro all'anno o due, avere la possibilità di un'intera bibliografia da portare dietro o risparmiare spazio in casa di libri che non comprano mai, non serve.
      La domanda che mi pongo io, davanti ad una possibile rivoluzione interamente digitale (e prescindendo da tutta l'enorme questione della pirateria) è: una persona che compra un libro l'anno sentirà mai la necessità di comprarsi un e-reader? No. Allora potrebbe verificarsi la possibilità di lettori deboli o medio-deboli che non leggeranno proprio più non trovando più un supporto fisico, ma dovendo comprare un supporto (più volte nella vita che gli attrezzi elettronici non hanno la vita di un libro cartaceo) per leggere un supporto.
      Inoltre, come facevo notare nel post precedentemente dedicato agli ebook, tra la cosiddetta apartheid digitale, famiglie che non leggono e via dicendo, si renderebbe la lettura ancora più difficoltosa alle classi per così dire svantaggiate. Dal mio punto di vista, famiglie che faticano a comprare un libro da 6 euro al figlio perché in casa loro non si legge e lo vivono come uno spreco (e son tante) non compreranno mai l'e-reader al figlio.
      Io parlo ovviamente di scenari futuri e per noi, forse, lontani, ma su cui secondo me bisognerebbe interrogarsi.
      La storia della letteratura, a partire da Camus per dire, è piena di scrittori che hanno scoperto l'amore per la lettura e la possibilità di una vita diversa per caso. Perché qualcuno prestava loro dei libri, perché un insegnante gli faceva scoprire una biblioteca (hai mai letto Blankets?), perché una terza persona permetteva loro di conoscere un mondo che per ragioni economiche e familiari gli era precluso.
      Troppo spesso i lettori forti dimenticano che fuori c'è un mondo di gente che non legge per tanti motivi, primo tra tutti una non abitudine acquisita in famiglia da bambini. Secondo me gli ebook peggioreranno solo esponenzialmente la situazione.
      Però forse io mi pongo tutte queste domande perché vengo da un percorso di studi specifico sulla storia del libro e so che quel piccolo oggetto cartaceo che tanto sottovalutiamo è stato il motore che ha rivoluzionato delle epoche.
      Il celebre "Galassia Gutenberg" di Marshall McLuhan parla di questo.
      Non capisco perché tanti lettori non si interroghino e pensano solo che stiamo parlando di una conversione di supporto e stop.
      Scusa lo spiegone, spero di essere stata più chiara.

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  20. Io credo che il problema sia la mancanza di "laicità". I due sistemi possono serenamente convivere, purché la si smetta di partire lancia in resta in difesa dell'uno o dell'altro. Tanto per esemplificare: la mia biblioteca personale viaggia sui 3000 volumi di carta, MA ultimamente leggo solo ed esclusivamente su ereader. Perché? Perché la mia biblioteca di carta sta in Italia e io sto a Berlino, e, come quando sono venuta qui non ho avuto la possibilità di traslocare la mia biblioteca, quando tornerò in Italia non avrò lo spazio per muovere i libri che dovessi acquistare qui. Quindi compro files, e dei libri che davvero mi piaceranno, una volta tornata a casa comprerò la versione cartacea.

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  21. Aggiungo un piccolo commento a questa discussione molto interessante. Fermo restando che carta batte pixel 10 a 1, trovo che il digitale sia fondamentale nel caso di libri fuori commercio. Sono un'amante della fantascienza e spesso mi ritrovo alla ricerca di libri poco conosciuti, fuori catalogo, recuperabili solo attraverso il giro di tuuuuuutte le biblioteche e le bancarelle del mondo (alla ricerca delle rare copie stampate che non sono finite al macero) o tramite internet, grazie alla paziente opera di qualcuno che ha scansionato e digitalizzato il testo. Attraverso gli ebook sono riuscita a leggere libri che mai avrei potuto trovare cartacei, perchè non esistono più. Approfitto per dire che ci sono troppi libri 'scomparsi', praticamente irreperibili, e rappresentano un patrimonio culturale perso: difficilmente qualcuno cercherà - e leggerà - un libro, se non sa della sua esistenza.

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