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lunedì 5 maggio 2014

Il cliente nerd. Tra fumetti, super Mario, programmi ignoti e scienziati pazzi, comportamento, abitudini del maggior fruitore (maschio e femmina) di fantasy e informatica della libreria!

Ultimamente ho scoperto un giovane comico romano, Edoardo Ferrario, tramite la sua fantastica serie di video youtube "Esami".
 In essi, (per chi non li conoscesse andate subito a guardarli!) passa in rassegna gli esami di diversi corsi di laurea evidenziando assurdità peculiari degli studenti di ogni facoltà.
 L'ultimo video è ambientato nella facoltà di Matematica e malgrado contenga un falso storico, (a Matematica ci sono le ragazze, ormai l'unica facoltà a maggioranza maschile è rimasta Ingegneria), mi ha fatto venire in mente lui, il cliente da cui da un po' mi riprometto di parlare: il cliente nerd.

Dedico questo post al ragazzo che viene in libreria di tanto in tanto, vestito da Sampei, con tanto di cappello di paglia e infradito.

 COMPORTAMENTO E ABITUDINI DEL CLIENTE NERD: 
Il disegnatore di "Berserk rende bene il tipo"
 Essere maschio nel 98% dei casi, si muove con altri due o tre fidi amici identici a lui (raramente uno della triade è più carino) e ha in media sui 25-30 anni, ma vi sono anche picchi in alto. Si veste come capita, principalmente con magliettoni e ha sempre sempre sempre sempre uno zaino.
 Non ho mai capito cosa ci ficchino dentro, ma lo zaino non manca MAI. Si aggira quieto per la libreria, sempre davanti agli stessi scaffali e di tanto in tanto interpella il libraio con richieste assurde. In compenso non obietta mai: se un libro non c'è, è fuori commercio o è irreperibile per altri motivi, incassa l'informazione senza fare un verso e se ne va.

 Ma cosa legge questa simpatica creatura?

 INFORMATICA: 
Nel film "Her" la storia d'amore ideale del cliente nerd
 Si può dire che la sezione di informatica viva grazie agli anziani che cercano invano di imparare a usare un computer e al cliente nerd. Egli, già duramente provato dall'assenza di traduzioni italiane di libri su molti programmi (non immaginate quanti) per lui fondamentali, tenta di trovare qualcosa che ancora non ha letto su Css C++ Illustrator, Arduino e compagnia cantante. Sottopone a martirio il libraio di turno chiedendo di fare ricerche tramite acronimi che il catalogo non riconoscerà mai e manifesta incessante stupore per l'ignoranza del suo interlocutore, reo di non conoscere le ultime novità in fatto di programmazione in K++++.
Interessante notare come raramente si interessi della saggistica sull'argomento, come il ruolo dei nuovi media nella società o l'impatto di internet sulle vite umane. Da bravi eredi del buon Turing essi vogliono scoprire la macchina da dentro e lasciare le varie implicazioni filosofiche fuori. 

GIOCHI DI RUOLO:  
A quale edizione sono arrivati?
Boh, io mi son persa
Il cliente nerd ha una vera passione per i giochi di ruolo in tutte le loro forme. Partono bambini con l'adorazione per i Libri Game e finiscono per passare intere nottate a giocare a Dungeons & Dragons attorno a un tavolo (anche qui si ripete il solito schema dei sessi: 6 maschi e 1 femmina che o è la fidanzata di qualcuno e si rompe pure a stare lì, o è la fomentatissima fidanzata nerd di uno di loro o è una tipa invasata a caso). Essi si nutrono di manuali del giocatore e soprattutto riescono nella rara impresa di star dietro agli infiniti aggiornamenti, aggiunte, negazioni e ritorni alle origini delle regole..
 Non disdegnano altresì fumetti ironici tratti da giochi di ruolo (Drizzit e Deficients & Dragons). Pensi siano in grado di ridere di loro stessi, in realtà riescono a montare faide e discussioni che causano rotture di storiche amicizie, anche su un'innocua vignetta.

VIDEOGIOCHI/FUMETTI:
 Magari incapaci di sostenere una conversazione sensata per più di due minuti, riescono però a fare sarti carpiati con la sola potenza dei pollici dopo sessioni ininterrotte dietro l'ultimo videogioco fantastrabilioso.
  Più competenti dei programmatori stessi, sanno dirti con estrema precisione tutte le specifiche di gioco di qualsiasi cosa sia mai stato messo in commercio e, per aumentare le loro conoscenze, si nutrono di libri sull'argomento. Ultimamente impazziscono per Atari, il videogioco su ET che fu un fallimento e, in un impeto di ecologia, i produttori americani pensarono bene di seppellire in massa nel deserto.
  Altra forma alternativa di interesse sono i fumetti. Attenzione: non graphic novel, ma fumetti fumetti. Il vero nerd di una certa età ha un'antica passione per la Bonelli, i ggggiovani prediligono i manga (anche per la loro dose di erotismo implicito) e qualcosa, ma giusto qualcosa, della Marvel. Tutto ciò che non spendono in vestiario finisce in serie giapponesi su una tizia e un tizio che non si baceranno mai o piena di adolescenti dallo sguardo demoniaco e i poteri sovrannaturali.

TESLA:  
Alcuni nerd invece dell'informatica provano uno spiccato interesse per taluni argomenti scientifici, primi tra tutti la fisica e la matematica (misteriosamente la biologia e le neuroscienze sono materiale per gente più empatica). Come i ragazzi del video "Esami" fanno battute che capiscono solo loro (anche col povero libraio/a) e vanno cercando "Elementi di fisica postnucleare quantistica metafisica carpiata doppia" come se chiedessero l'ultimo romanzo di Sophie Kinsella. Hanno poi alcuni miti personali: Einstein, Feynman, ma soprattutto lui: Tesla, il genio incompreso. Anche in questo caso sono abbastanza distaccati dalle cose terrene: Odifreddi non è ciccia per loro, lui e le sue stupide dissertazioni col Papa. In ogni caso le librerie generaliste li stancano facilmente: abbiamo già tutto quello che sanno, ci vuole ben altro per stupirli.

FANTASY:
Dal film "Guida galattica per autostoppisti". Zooey Deschanel potrebbe
essere il loro modello di donna ideale. E anche il mio.
 Il cliente nerd legge pochi romanzi, ignora completamente alcuni settori e ha una conoscenza enciclopedica solo di alcuni: fantasy, fantascienza, qualcosa di Horror e il romanzo storico, ma solo quello che riguarda re Artù. 
Pare un luogo comune, ma è la sincera verità.
Ha letto cinque volte il "Silmarillion" di Tolkien e almeno dieci "Il signore degli anelli", considera "Lo hobbit" un libro per bambini, ma gli vuole comunque tanto bene, vorrebbe saltare al collo di George Martin e recluderlo in una stanza a pane e acqua finché non avrà finito il trono di spade. 
 In genere ha una passione smodata per una saga precisa, spesso ignota, magari stampata in Italia a pezzi, in parte e praticamente introvabile. Anche la fantascienza lo attira, più Asimov che Bradbury, ma insomma non disdegna nessuno dei grandi. Sua grande hit: "Guida galattica per autostoppisti" e tutti i suoi seguiti.
 Aggiunta "Star Wars": Malgrado la pessima fine che sta facendo al cinema, il cliente nerd è legatissimo a Luke Skywalker e co. perciò non può fare a meno di comprare i grandi libri dei poster, i romanzi e quelle macchine succhiasoldi che sono i libri illustrati per il decennario, il ventennario, il cinquantenario. Edizioni limitate che vengono più della Morte Nera.

I ragazzi nei loro sogni le
immaginano così.
LA FEMMINA DEL CLIENTE NERD:
La femmina del cliente nerd è molto rara, ma esiste (come per i nani de "Il signore degli anelli" ce n'è una ogni millanta uomini). 
Ama i fumetti, il fantasy e i giochi di ruolo come i suoi simili, ma sostituisce l'informatica con una passione bulimica per i libri. Dire che è una lettrice forte è diciamo un eufemismo, esce infatti dalla libreria con pile che non riesce neanche a trasportare, raramente si rivolge al libraio e ha una conoscenza enciclopedica di tutte le saghe fantasy e horror mai scritte. 
Si accoppia raramente col nerd maschio, in genere se lo fa è col più carino o quello che conosce dall'età di due anni. La maggior parte, dall'alto delle proprie magliette informi e tagli di capelli altrettanto informi, sogna principi azzurri con canini e spade. Non vaga in branco, ella è sempre fieramente sola.

 E voi pensate che ci sia qualcosa che mi sfugga? Siete un cliente nerd e pensate vi stia infamando? Oppure al contrario volete aggiungere qualche fissazione? Non me ne vogliate, sono abbastanza nerd anche io.

23 commenti:

  1. Mi sento presa in causa xD
    Il ritratto è abbastanza fedele, ma aggiungo che il Cliente Nerd Maschio ha una spiccata predisposizione per Lovecraft, soprattutto per Cthuhlu.
    E GAIMAN. Sempre e comunque GAIMAN. Sempiterna lode a GAIMAN.

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  2. A una cena tra insospettabili (tipo che uno era pure un bel ragazzo e giocava a pallone), sono stato sotterrato da una discussione infinita su World Of Warcraft.

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  3. Scusami ma non posso fare a meno di intervenire.

    Trovo l'affermazione "Da bravi eredi del buon Turing essi vogliono scoprire la macchina da dentro e lasciare le varie implicazioni filosofiche fuori", decisamente erronea.

    Il lavoro di Turing era fortemente filosofico e visionario. Non puoi definire "lasciare le varie implicazioni filosofiche fuori": la formalizzazione un test che definisca il confine tra una essere pensante (biologico o meccanico non importa) e una macchina, il lavoro sulla definizione funzionale dell'atto di pensare ed il tentativo di distinguere tra cosa sia pensabile/calcolabile e cosa non lo sia.

    Potrei rilanciare azzardando che, nei file audio di storia dei nostri nipoti, Turing verrà ricordato come uno dei precursori del movimento che ha portato la matematica a fagocitare la filosofia ;-)

    Un'altro aspetto della "fenomenologia" geek è che se li "invochi" non potrai formulare alcuna frase senza che almeno uno dei geek presenti trovi da ridire :-)

    LLaP, Andrea

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    1. hai molto ragione, forse avrei dovuto dire...sociologiche? Mai sfidare un geek nel suo territorio! ;)

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  4. Niente Star Trek e viaggi nel tempo per questa tipologia di persone :P ? Niente Spider-Man?
    Berserk è un bel manga, ma da gente che ho conosciuto di questo tipo non va per la maggiore.

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    1. Star Trek non è più molto in voga in libreria, quindi magari loro vorrebbero anche comprarne, ma difficilmente trovano qualcosa. "Berserk" l'ho letto all'inizio e lo ricordo ancora con orrore. Ho messo l'immagine del fumettista perché non trovavo nessuna foto che ecco non svergognasse persone a me ignote su google immagini...

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    2. Berserk l'ho apprezzato, uno dei pochi manga che ho seguito per le tematiche che tratta (gli altri sono Devilman e Death Note. Slam Dunk in questo ambito non fa testo perché mi piace il basket, sport che ho praticato e seguo)

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  5. Ah, dimenticavo: e il metal dove lo mettiamo :) ?

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    1. No beh i metallari sono una categoria a loro. Voglio condividere questo quadretto: un metallaro di 50 e passa anni coi capelli lunghi, ma che partivano da metà cranio (il resto era stempiato), ingobbito e orrendo, con tre ragazzine dark e rincoglionite al seguito che lo seguivano ciucciando lecca lecca. Lui le trattava male e loro ridacchiavano felici. Boh

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    2. O.O Che brutto quadretto...
      Da quel che ho visto chi segue fantasy e gioca a D&D apprezza anche musica metal (Manowar, Rhapsody per dirne alcune).
      Anche se c'è da dire che in questi ultimi anni il fantasy è diventato più che altro paranormal romance, rispetto ai tempi passati dove imperavano i cimmeri muscolosi armati di spadoni. Con l'Armenia fallita, se qualcuno non prende a mano ciò che ha pubblicato finora, trovare in libreria volumi come quelli di Steven Erikson sarà difficile ed è un peccato, vista la maturità e la complessità dei temi trattati.

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  6. Ahahahha :) meravigliosa!!! Ho sposato un nerd, che ha amici nerd e ho pure una cognata super nerd. Io, ovviamente, nerd non lo sono nemmeno da lontano, ma diciamo che sopporto il sopportabile ;) tempo fa lessi un fumetto chiamato Otaku club che raccontava esattamente la vita di un gruppetto di nerd/Otaku, direi che descriveva benissimo la mia condizione di outsider all'interno del gruppo di amici nerd

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  7. Ps. Toglieresti il captcha? è sempre così difficile commentare, soprattutto dal cellulare :(

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    1. Temo che il captcha lo metta blogger in automatico.... (confesso che non so se ci sia un modo di eliminarlo)

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    2. Si c'è un modo per farlo, da blogger devi andare in impostazioni > post e commenti e li scegli come vuoi moderare i commenti, devi mettere no nella domanda mostra test di verifica.

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  8. Chiariamo subito un punto: cosa contiene lo zaino nerd?
    Pongo l'esempio del mio ex "zaino nerd quotidiano", molto usato nel periodo del liceo, e che ormai è diventato uno "zaino nerd d'emergenza per le occasioni speciali".
    In ordine sparso: uno o più mazzi di magic imbustinati e con "pacchetto salva freschezza" (scatolino contenitore), manuale base del giocatore (P.S. dovremmo essere arrivati all'edizione 5.0 se non sbaglio) in caso di dispute di vario genere, blocchetto per gli appunti comprensivo di matita e gomma, dadi da gioco (diversi tra di loro perché siamo alternativi), PSP/Nintendo DS (a volte entrambi), il libro attualmente in lettura (anche se non propriamente nerd, c'era lo stesso), manga/fumetto attualmente in lettura, chiavetta USB da almeno 8 GB, oggetti di uso comune (cellulare, portafogli, chiavi di casa) tutti scandalosamente nerdizzati in qualche modo.
    Molti degli oggetti sopra citati non vengono quasi mai usati durante l'arco della giornata, ma il buon nerd ha bisogno del proprio zaino e di tutti i gadget annessi per "ogni evenienza" che puntualmente non si verifica mai ma che se si dovesse verificare e, potrebbe scatenare l'onta sulla sua persona per il resto dei suoi giorni.
    Brutto affare.

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    1. Si, siamo arrivati all'edizione 5 del manuale del giocatore... Ma tanto ormai da quando fu fatto l'errore fatale dell'edizione 4.0 l'attenzione del pubblico si è spostata su Pathfinder (e più che meritatamente, direi).

      Comunque, sarà che io sono un ibrido fra la clientessa metallara e la clientessa nerd, ma ho avuto da ridire un po' su tutte le categorizzazioni del caso. La gente che discute su Drizzit è triste, non nerd. Le due cose non sono direttamente collegate: sarebbero tristi anche se avessero la passione per il gioco delle bocce.
      E sì, esistono gruppi GdR tutti al femminile non composti di casi umani dai tagli informi. Lo gggiuro!

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    2. Ripeto, io parlo di quelli che vengono in libreria, forse i nerd/geek più cool vanno in fumetteria o altri luoghi.
      Io ho giocato di ruolo e mai visto gruppi solo al femminile, ero sempre la femmina in mezzo a un gruppo maschile. Sequira invitami!!!

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    3. O forse potrebbe dipendere dal fatto che le librerie scatenano il lato più aggressivo/pignolo di noi piccoli e in realtà cicciosi Nerd, ora che ci penso. Buona parte delle mie accanite schermaglie riguardante Tolkien sono avvenute davanti alla sezione fantasy, con il mio amico appena tornato dal banco informazioni deluso dall'assenza di un importante saggio di fisica nucleare delle arachidi tostate.
      Per il resto, se passi da Roma prepara i dadi che ti aspetta una one shot tutta al femminile.

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  9. Pezzo divertente, però attenzione: i cosiddetti graphic novel SONO fumetti esattamente come quelli che chiami fumetti-fumetti.
    L'unica differenza tra un bonelliano da edicola e, per esempio, il volume 2 de "Gli archivi Bonelli" (bellissimo, tra l'altro) sta nel formato: quello classico "alla Tex" nel primo caso, cartonato de luxe nel secondo.
    Idem per "Lo sconosciuto" di Magnus (capolavoro assoluto): uscito a suo tempo come collana da edicola in formato da pornazzo, per lo stesso editore di cose tipo "Il Tromba", "Corna vissute", "Jacula" et similia (anche perché conteneva diverse scene di sesso esplicito), adesso lo ristampano in grande formato per dargli una nuova patina intellettuale. Ma il contenuto è sempre lo stesso: un grande fumetto.
    Perché i fumetti, come i libri e i film, si dividono in belli e brutti, non in base al formato. O forse un Kundera in economica è uno schifo rispetto a un Kundera in edizione lussuosa?

    Non basta dire che un fumetto è un graphic novel perché sia automaticamente migliore di uno che non lo è. Anzi. Negli anni 90 la defunta Play Press aveva una collana supereroistica in grande formato, e l'aveva appunto chiamata "Marvel Graphic Novel". Però era una collana di merdate. I primi 82 numeri di Dylan Dog invece sono quasi tutti dei gioielli di scrittura e di disegno, anche se il formato è quello di Tex (e comunque anche tra le storie di Tex si celano non pochi capolavori).

    Insomma, graphic novel è la magica categoria merceologica che il marchétting sfrutta per vendere fumetti alle sciure snob tipo Conchita De Gregorio, che i fumetti non li comprerebbero mai ("roba da classi differenziali, signora mia"), e invece i graphic novel sì ("perché questi sono un'altra cosa, mica sono fumetti").

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    1. No beh, dire che "Fun Home" di Alison Bechdel e "Topolino" sono la stessa cosa è insensato. Le sciure non c'entrano (le sciure non leggono neanche le graphic novel). Potrei dire che le graphic novel sono come i film al cinema (quindi alcuni capolavori e alcuni pessimi, ma comunque conclusi in se stessi e con delle precise caratteristiche che li rendono film e non altro), mentre i fumetti sono come le serie tv (alcuni capolavori alcuni schifosi, alcuni infiniti, ma comunque seriali e impostati in tutt'altro modo). Il linguaggio, anche se passa attraverso le immagini, è completamente diverso. Infatti, secondo me, ha senso Gipi candidato allo Strega mentre in quel contesto non avrebbe senso un numero x di Tex.

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    2. Attenzione al paragone con cinema e tv, perché ci porta completamente fuori strada. Lasciamo perdere anche la serialità, che non c'entra nulla. Ci sono anche film seriali, basti pensare a Fantozzi, Zorro, Indiana Jones, Star Wars, eccetera.

      Ripeto, ci sono fumetti belli e fumetti brutti, come ci sono fumetti seriali e fumetti autoconclusivi, tutto qui. Ma il medium è sempre lo stesso. E si chiama fumetto.

      Poi, "Fun home" non è Topolino. Come potrebbe, visto che è "Fun home"? Se fosse Topolino, si chiamerebbe Topolino :o)
      Ma entrambi sono fumetti.
      Personalmente ritengo il Paperino "americano" di Carl Barks degli anni 50, e il Topolino "americano" di Gottfredson (ma anche quello "italiano" di Romano Scarpa), nettamente superiori a Fun home (che pure mi è piaciuto molto), pur essendo prodotti seriali. Superiori anche dal punto di vista della grammatica fumettistica. Ma son gusti: a me piace anche ridere, non solo martellarmi i coglioni.
      Infatti, se dovessi consigliare qualche fumetto a tematica omosessuale, sicuramente suggerirei quelli di Ralph Koenig, da "Palle di toro" a "Superparadise", da "Lo sposo baci la sposa" a "Come conigli". Sono anni che li regalo, nessuno si è mai lamentato, anzi. I dialoghi di Koenig sono tra le cose più intelligenti che abbia mai letto. E fanno anche ridere a crepapelle.

      Quanto al paragone Gipi-Tex, attenzione: negli oltre 60 anni di vita del ranger ci sono almeno (almeno!) una ventina di avventure che hanno davvero poco da invidiare a "unastoria" di Gipi. Una per tutte: "El muerto". La differenza che passa tra Gipi e le migliori avventure di Tex è quella che passa tra un film di Lynch e uno di John Ford. Ti sentiresti di dire che Ford è inferiore a Lynch, o che quello di Lynch è cinema e quello di Ford no?

      P.S. Non parlavo delle sciure in generale, che sono in gran parte analfabete. Parlavo delle sciure snob come la De Gregorio. Esse leggono Gipi perché secondo loro non è fumetto, ma un graphic novel, parola magica che sa di levatura intellettuale. Lo so perché l'ha dichiarato la stessa De Gregorio in una puntata di "Pane quotidiano" in cui intervistava Gipi. Gipi ha replicato che no, il suo è proprio un fumetto. Un fumetto fatto bene. Ma è un fumetto, non c'è discussione. La De Gregorio ha provato a insistere nella sua balzana teoria, Gipi l'ha rimbalzata.
      Rilancio addirittura: prova a leggere il volume secondo degli Archivi Bonelli, dedicato a Tiziano Sclavi, e vedi tu se almeno 3 delle storie ivi contenute non valgono come e più della metà almeno dei libri che han vinto lo Strega. Se vuoi farti un'idea di che cosa contiene il volume in questione, mi permetto di suggerirti una mia recensione in merito: http://www.fumettologica.it/2013/11/dylan-dog-archivi-bonelli-2-sclavi/

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  10. ma solo io conosco una caterva di femmine nerd?

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    1. Io sono quella che si potrebbe definire una femmina nerd. Una quindicina di anni fa le femmine nerd erano in rapporto molto inferiore rispetto ai maschi, ora, alle fiere del fumetto vedo che la situazione per gli adolescenti odierni è migliorata. I maschi nerd (o almeno i maschi nerd che vengono in libreria) rimangono comunque prevalenti.

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