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martedì 29 luglio 2014

Libri e autori "Catfish". Quando la realtà è troppo assurda per essere vera e infatti non lo è. Bardi, baccanti, bambini in fuga con lupi e la madre di tutte le kospirazioni

 Uno dei pochissimi programmi tv che guardo (tramite pc) è "Catfish".
I conduttori di "Catfish"
 Per chi non lo conoscesse è uno dei pochi format di Mtv in cui non è comtemplato un tamarro che picchia un coatto mentre tre cretine sono impegnate a olearsi i seni rifatti, la sfigata di turno si ritocca le labbra con un improbabile rossetto fragola e lo sfigato li incita nella speranza di limonarsi la solita tipa che è chiusa in bagno perchè gli altri "Non la kapiskono".
 I due conduttori vengono contattati da una persona X che chatta da mesi, spesso anni, talvolta tanti anni, con un essere misterioso che si è mai palesato, non ha il telefono, skype e soprattutto tempo e modo di incontrare quello che via sms è l'amore della vita.
 Il bello del programma, che si regge su delle indagini praticamente ridicole, sono le storie assurde che vengono svelate. Qualche rara volta si tratta di gente che davvero non ha il cellulare nel 2014 o tempo di prendere un aereo, altre c'è uno psicopatico (generalmente uomini), altre ancora storie drammaticissime, talvolta qualcuno che si spaccia del sesso opposto e via dicendo.
 Il fascino di "Catfish" sta nel meccanismo mentale che porta una persona a mentire e non solo una volta, ma in modo continuativo, arrivando a comporre una complessa architettura difficile da gestire e a tratti diabolica. Cosa spinge le persone a fingersi ciò che non sono?
 Visto che non è un blog di psicologia o per adolescenti in crisi la domanda rimarrà senza risposta, tuttavia posso carrellarvi una serie di libri e autori catfish apparsi nei secoli.
 Pronti, partenza via!

FALSI LIBRI DI NUMA POMPILIO:
Numa e la sua seconda moglie: la ninfa
Egeria. Hai capito il vecchio?
Numa Pompilio fu uno dei sette re di Roma, talmente mitico che riuscì persino a sposare una ninfa, probabilmente l'unico re/console/imperatore di Roma a non guerreggiare.
 Pose le basi per i mos maiorum e soprattutto le riforme religiose (sempre che sia esistito). Qualche secolo dopo la sua morte, nel 181 a. C., alcuni contadini, arando felicemente, ritrovarono in un campo due arche di pietra. Sulla prima c'erano le indicazioni per scovare la tomba del mitico Numa (ma si rivelarono sbagliate), nella seconda una serie di rotoli di papiro stranamente nuovissimi che avrebbero dovuto apportare grandi novità alle istituzioni religiose romane.
Alcuni li lessero e decretarono, visti i contenuti, che per il bene di tutti andavano bruciati. Li bruciarono, non ci furono strane guerre religiose ante litteram e tutti vissero felici e contenti.
   Ma chi aveva astutamente seppellito i falsi rotoli sotto un terreno casualmente appartenente a un senatore romano? L'ipotesi più credibile li attribuisce ad alcuni tarantini dediti al culto del dio bacco che negli anni precedenti aveva vissuto un radicale sradicamento con tanto di uccisioni in pubblico, stragi, suicidi e via dicendo. Ciò che aveva scatenato il caos è una storia se possibile ancora più assurda e la racconta Tito Livio. Sostanzialmente una madre degenere e il suo nuovo marito volevano rendere il figlio, erede di una fortuna dal padre defunto, un imbelle. Come? Alcolizzandolo. Lo spinsero perciò verso i culti di bacco, ma lui aveva come amante un'arguta prostituta che lo mise in guardia. Egli si rivolse perciò al console che non trovò nulla di meglio da fare che interrogare, torturandola, la povera prostituta che parlò dei baccanali come della perversione assoluta. Risultato: un culto distrutto e migliaia di morti.

I CANTI DI OSSIAN: 
La tendenza dei cantanti anziani ad accompagnarsi
a giovani groupies è una costante della storia
Nel 1760 apparve in Inghilterra, pubblicata in forma anonima, una raccolta di canti attribuite al mitico Ossian.
 Ossian era una sorta di Omero del nord Europa, bardo misterioso la cui esistenza è controversa e le cui ballate pervenute sono da attribuire alla cultura orale (proprio come Omy). Quando il libro apparve ci fu grandissimo entusiasmo. Gli appartenenti allo Sturm und Drang furono particolarmente influenzati da questi mitici canti, tuttavia qualcuno dubitava. Il dott. Samuel Johnson, svolse molte indagini a proposito di Macpherson, il presunto curatore dell'opera, venuto allo scoperto dopo il grande successo. Quest'ultimo affermava infatti di aver pubblicato le opere di Ossian dopo averle casualmente rinvenute. Johnson indagò e scoprì che Macpherson, semplicemente studioso di gaelico, aveva rimaneggiato degli antichi canti di sana pianta, inventandone alcuni, aggiungendo strofe ad altri. Macpherson tentò di difendersi affermando di aver inventato sì, ma sulla base di autentici frammenti di Ossian. Rimase comunque grande lo sconvolgimento in chi li aveva creduti autentici basti pensare a Goethe che li cita significativamente ne "I dolori del giovane Werther".

FALSI PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION:
Facciamo felici i nostri cari amici kospirazionisti e parliamo della madre di tutti i libri kospirativi. Altro che Estulin, altro che club Bilderberg, altro che Tavistock e luna abitata dai rettiliani, i Protocolli dei Savi di Sion furono davvero in grado di cambiare il mondo. In peggio. Frutto di un mix di dicerie, libelli, satira, credenze popolari, calunnie e chissà che altro, furono assemblati ad hoc dalla polizia zarista all'inizio del 1900. Confutati immediatamente e ripetutamente con tanto di critica e indizi da fonti autorevoli, sconfessati come falsi persino dallo Zar, godettero invece di grandissima fortuna (e ne godono ancora soprattutto in Medioriente, grazie Russia), dimostrano come non sia il nostro tempo popolato da un particolare numero di cretini, semplicemente la quantità di imbecilli è una costante della storia.
 Secondo la calunnia, sostanzialmente i protocolli di Sion erano il resoconto di un machiavellico piano messo su da una sorta di élite ebraica (molto danarosa) per impossessarsi del mondo (ovviamente con l'amichevole partecipazione, tra gli altri, della massoneria). Strumenti per ottenere il risultato sperato: libertà di parola e stampa, sfruttamento degli operai, sovvertimento dei costumi ecc. ecc. Vi ricorda qualcosa? Di sicuro. Era tutto ciò che i conservatori, nella fattispecie russi, temevano dalla modernità e condannavano senza appello. Hitler e il nazismo li riesumarono con grande successo portandoli quale prova inconfutabile della malvagità ebraica e del pericolo corso dal mondo per colpa dei perfidi ebrei. C'è ancora gente che li crede veri, ma considerando che abitiamo in un mondo dove vendono i libri di David Icke, non possiamo stupirci di niente.

LAURA ALBERT-J. T. LEROY:
Grandioso caso di autore catfish. In molti rimasero sconvolti e commossi davanti alle memorie romanzate del misconosciuto J. T, Leroy, "Ingannevole è il cuore sopra ogni cosa" (preceduto da "Sarah", un libro che definire palloso è riduttivo). Giovane nato da madre adolescente, padre fanatico religioso, dato in affidamento qui e lì, molestato a più riprese da vari compagni della madre e per questo in tragica crisi di identità sessuale, infine raccolto da due musicisti, Laura Albert e Geoffrey Knoop. J. T. Leroy, spinto dalla tenera coppia a scrivere per liberarsi dai fantasmi del passato, si mostrava in pubblico piccolo, efebico e coperto da copricapi e occhiali. Asia Argento panzanò di esserci andata a letto durante le riprese del film tratto dalla sua triste storia e si trovò un po' impreparata quando venne fuori la verità.
 J. T. Leroy non era mai esistito, fisicamente il suo corpo apparteneva alla sorella di Geoffrey Knoop, intellettualmente alla stessa Laura Albert che aveva inventato la storia per uscire dall'anonimato, farsi notare e avere una possibilità.
 Devo dire che in un universo editoriale dove più la tua vita è stramba, maggiori sono le possibilità di pubblicare, non mi sento di giudicarla. Condannata per frode, non ha fatto del male a nessuno, se non, forse all'orgoglio di Asia Argento.

MISHA DEFONSECA - MONIQUE DE WAEL:
Caso eclatante di sciacallaggio di altrui lutti, è il libro che più ha in comune con "Catfish".
 L'autrice, vero nome Monique De Wael, ha commosso il mondo per una decina di anni grazie alle sue memorie di bambina ebrea scampata ai nazisti e alla disperata ricerca dei propri genitori in fuga tra le foreste dell'Europa grazie all'aiuto dei lupi, "Sopravvivere con i lupi" appunto. Il quotidiano belga "Le Soir" stranamente incaponito nelle indagini, nel 2008 l'ha smascherata. Eppure la signora poteva scrivere tranquillamente la sua vera storia, altrettanto romanzesca. Nata cattolica, rimase orfana a 4 anni dopo che i suoi genitori vennero uccisi e perseguitati post mortem dalla fama di traditori (si racconta che per salvarsi rivelarono i nomi di altri resistenti belgi poi uccisi), fu affidata al nonno e da brava bambina fantasiosa si inventò una favola di fughe e lupi solo per sé. Adulta, sposò un ebreo e si trasferì negli Stati Uniti, scrisse il libro e grazie ad una serie di circostanze fortuite, scoprì il successo. Dieci anni, molte copie e persino un film dopo, si scopre che la favola di Misha era troppo assurda per essere vera, lei si scusa, ma la storia e la giustizia non perdonano. Condannata a pagare 22 milioni di euro per frode editoriale, rimarrà nella storia come uno degli sciacalli più significativi dell'editoria moderna.


 Si vocifera che anche "L'educazione siberiana" di Lilin sia almeno parzialmente inventata...e voi, avete presente qualche altro caso di catfish letterario?



5 commenti:

  1. Ti leggo sempre con grandissimo piacere!

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  2. Grazie perché mi dai spunti di lettura che da sola non troverei!!!
    Il problema rimane avere il tempo di leggere tutto quello che voglio...
    Comunque Catfish lo guardo sempre anch'io!!!

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  3. "e voi, avete presente qualche altro caso di catfish letterario?"

    Per lavoro ho a che fare, fra le altre cose, con le neuroscienze ed il design, e per svariati anni c'è stata una sorta di mania collettiva dei miei colleghi sull'uso della "psicologia applicata al design". Non entrerò nei dettagli su questa testi per non tediarti, ma ti basta sapere che chiunque abbia un minimo di cultura scientifica, o di pratica con le neuroscience, sa che la psicologia non offre nulla di applicabile alla disciplina del "design"; eppure quasi tutta la mia categoria lavorativa si diceva sicura al 100% che il futuro del design risiedeva nella psicologia. Dopotutto a sostenere questa tesi c'erano fior fiori di blasonati accademici e ricercatori, come per esempio Jonah Lehrer e ... basta, solo lui.

    Quando chiedevo ai miei colleghi: "ma su che prove scientifiche si basa questa teoria della psicologia applicabile ai processi di design?", non mi rispondevano mai nel merito ma si limitavano a suggerirmi di leggere il libro di Jonah Lehrer "How We Decide", in quanto bibbia indiscussa sull'argomento. Per anni ho visitato conferenze sparse per tutto il mondo sul tema del design, e tutti mi ripetevano sempre la stessa cosa: "leggi il libro di Jonah Lehrer, c'è spiegato tutto, vedrai che capirai". Io mi dicevo scettico e rimanevo sempre perplesso per l'assurdità di tali concetti, non supportati dalla scienza; eppure il web era pieno zeppo di articoli di Lehrer, in quanto negli anni era diventato un personaggio di spicco e guadagnato una certa fama anche tra i non addetti al lavoro.

    Dopo anni di questa tiritera, finalmente decido di comprare codesto fantomatico libro, How We Decide, e con orrore e raccapriccio il mio scetticismo si tramuta in certezza; tutto ciò che vi è narrato sono supercazzole prematurate come se fosse antani. Scientificà presente: zero. Fatti veritieri e verificabili: zero. Insomma, era più un libro di science-fiction piuttosto che un libro serio :D Esattamente come per How We Decide, anche il resto delle pubblicazioni di Jonah era sullo stesso livello: fuffa e pseudoscienza.

    Ingenuamente, feci l'errore di condividere la mia opinione su Lehrer con i vari colleghi di lavoro: "Jonah è un ciarlatano, non dovreste considerarlo un guru". Venni deriso, poi lapidato, crocefisso in sala mensa, imbrattato di catrame e piume d'oca, ed infine genuflesso sui ceci secchi.

    Due anni dopo risi come solo pochi sanno fare quando scoppiò lo scandalo J. Lehrer: http://www.nytimes.com/2012/05/13/books/review/imagine-by-jonah-lehrer.html?_r=2&pagewanted=all&

    Il suddetto ciarlatano, si scoprì, aveva copiato e stravolto pezzi scritti da altri e creato tutta una serie di false idiologie e tesi non supportate da nessun studio scientifico, solo allo scopo di far parlare di se e mungere i gonzi (per anni si sono tenute conferenze sul tema in tutto il mondo). Fioccarono subito le accuse di plagio e molte delle sue pubblicazioni vennero ritirate dal commercio con succesive richieste di risarcimenti per frodi editoriali.

    Stranamente, da quasi un paio di anni, nel mio settore non si parla più di "psicologia applicata al design". Chissà come mai? :D

    p.s.: è sempre un piacere leggere i tuoi blog post, non sono mai banali ed allo stesso tempo sono divertenti.

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    1. Wow non conoscevo questa storia! Incredibile che per anni nessuno se ne sia accorto. E' un vero e proprio libro/autore catfish!

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