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venerdì 19 giugno 2015

Le feste dell'estate, il mondo dell'editoria, gli alti ideali e l'amara realtà. "Le feste editoriali da dentro sono solo un'illusione", un fumetto di consapevolezza.

Il mondo dell'editoria è una di quelle cose ideali che ho sempre immaginato come qualcosa di alto e meraviglioso. Con gli anni, ovviamente, l'ideale mi è passato, ma non ho mai approfondito cosa si celasse davvero a monte della filiera. 
 Ieri mi è capitato di andare con una mia amica alla fiesta estiva di una casa editrice, ero assai entusiasta, ma ho scoperto che tra immaginario e realtà le cose sono ancora più crudamente diverse di quel che si immagina. Di cui sotto il fumetto di quella pensavo sarebbe stata una serata megaesaltante e invece boh.
 "Le feste editoriali da dentro sono solo un'illusione", un fumetto di consapevolezza.







12 commenti:

  1. purtroppo temo che ormai sia proprio così, sigh. A suo tempo (anni 70) riuscii a entrare in una casa editrice fiorentina: anche allora non era facilissimo, ma qualche possibilità c'era. Dopodiché ho assistito alla trasformazione delle case ed. da luoghi dove oltre a 'fare' libri, di libri si parlava, si discuteva, e li si leggeva anche fuori ufficio, in catene di montaggio dove i libri vanno sfornati come panini e venduti come scatolette di tonno (secondo le immortali parole di un direttore editoriale che tuttora infesta i più alti livelli dell'ass.editori it.) - In seguito sono passata a occuparmi di libri per ragazzi, scoprendo che spesso sono migliori di quelli cosiddetti per adulti, traducendone a centinaia (mi sa che hai l'età giusta per averne letto qualcuno... collana Gaia? Spinelli? Ridley? Burgess?) e poi molto pigramente scrivendone qualcuno, ma anche in questo settore ormai vedo che conta moltissimo 'esserci', arruffianarsi, e via dicendo. Le feste 'cool' le ho sempre schifate, ben sapendo che sarei un pescetto spiaggiato, ma so che sono tipiche dell'ed. milanese. Insomma, i libri li amo, ma l'ambiente che li circonda non è in genere dei migliori né dei più interessanti... talvolta dubito che 'sta gente legga realmente, a parte che per lavoro. Da quando poi da Firenze, invasa da orde barbariche di turisti, ci siamo trasferiti in Sardegna, mi tengo ancora più fuori dal 'giro'... tutto sommato quello dell'editoria e della sua trasformazione del suo DNA sarebbe un luuungo e triste discorso, troppo lungo per farlo qui.

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    1. Collana Gaia di che anni? Che, nei decenni, sono cambiati moltissimo...

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    2. noooooooo Anrag dimmi un titolo!!

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    3. Stargirl, Bellissima, molti Melvin Burgess, Philip Ridley, Chr. Pike.... e chi se li ricorda tutti???,!! a partire dai primi anni '90 ne ho tradotto più di 250!

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    4. anrag mi pare allora doveroso renderti partecipe che favoleggio da mesi e mesi di scrivere un post sulle assurde trame dei Gaia Junior. Alcuni mi sconvolsero profondamente. Ricordo ancora con sconcerto il libro in cui una ragazzina frequentava un "meridionale" e il padre non volevo. Giorni a cercare di capire cosa fosse un "meridionale" (dalle mie parti laziali 'sto termine non lo usavano) e perché lei non dovesse frequentarlo..

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    5. mah, temo che siano assai cambiati... io cominciai a tradurre negli anni '90 (prima redazionavo e basta... ora fa più figo parlare di 'editor', ma ai tempi miei si era redattori e basta) e i libri erano molto belli: si andava da Paulsen a Ruth White, Virginia Euwer Wolff, Cynthia Voigt etc etc. Melvin Burgess non era nella Gaia, ma ha scritto libri stupendi (per tutte le età), idem Philip Ridley (piangevo traducendo Fenicotteri in orbita). Poi temo che, con il 'ricambio' di direttori e responsabili vari, la qualità dei libri sia andata a fondo; negli ultimi anni (prima di dire 'basta!' e andare in quasi-pensione) mi toccava tradurre ignobili fantasy e robe noiosissime varie... Quanto al 'meridionale'... ma che libro era???? io so' pugliese di origine, ma sono vissuta soprattutto a Firenze, e ormai da una 10ina d'anni in Sardegna; però di storie di razzismi vari da parte dei 'polentoni' verso i 'terùn' ne ho sentite tante, soprattutto da bimba, negli anni '50, quando l'emigrazione interna verso il nord andava alla grande... sei troppo giovane, te, 'na criatura!

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    6. Io i Gaia li leggevo soprattutto negli anni '80. Autrici come Margaret Mahy, Bianca Pitzorno, Penelope Lively... Il mio preferito era "Professione? Spia!" di Louse Fitzhugh.
      I Gaia anni '90 li ho letti soprattutto da adulta, recuperandoli nei mercatini: Due Lune, La scelta di Lola, Bat 6, Il ritratto... Sono romanzi ancora molto carini anche per chi è ormai cresciuta.
      Curiosando negli scaffali dei Gaia recentemente sono rimasta piuttosto delusa: o sono della categoria 'storia smaccatamente impegnata', oppure direttamente pre-Harmony: le cotte, il primo bacio, i primi petting-e-anche-di-più, ecc.
      Un tempo le protagoniste erano alle prese col diventare grandi, fare i conti col mondo, scoprire il proprio passato, costruire la propria personalità, crescere, ecc. Adesso pare che anche nei Gaia tutto giri intorno a vestiti-approcci-maschi oppure a temi di stretta attualità. Vabbè.

      @anrag
      Stargirl l'ho letto, anche quello da grande :)
      "Fenicotteri in orbita" lo ricordo sugli scaffali ai tempi, e ogni tanto trovandomelo davanti ai mercatini sono tentata di comprarlo. Faceva parte di una collana Mondadori molto particolare, i Supertrend, che affrontavano sempre argomenti molto particolari, quasi 'pesanti'. Ricordo che i volumi che lessi di quella serie mi restarono scolpiti a fuoco nelle ossa, tanta era l'impressione che mi avevano fatto...

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    7. la prossima volta compralo, Fenicotteri; tra l'altro, se ben ricordo, qualche anno fa, quando la Mondadori Ragazzi ha svenduto tutto il suo catalogo, è stato comprato e riedito da Salani (mi pare). Altro libro splendido è Junk, di Melvin Burgess, ripubblicato anche questo da Salani con l'assurdo titolo Storia d'amore e di perdizione che fa tanto Harmony, bah. Della May e della Lively qualche titolo l'ho tradotto: erano splendide. In effetti, dei tanti libri che ho tradotto, moltissimi erano per tutte le età, mica solo per ragazzi, come per esempio i libri di Spinelli (tipo Misha corre) o i libri della Oates: Occhi di tempesta, Sexy, etc) Purtroppo, come ho già scritto, a partire dai primi anni del 2000, il livello delle pubblicazioni è andato vertiginosamente calando, e anche per questo ho rallentato sempre più il ritmo... ormai, grazie alla raggiunta sia pur minima pensione, traduco pochissimo e solo libri divertenti e brevi: vantaggi dell'età!

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    8. Anrag due cose:
      1) Ma non è che hai tradotto anche quello che fu uno dei libri preferiti della mia preadolescenza "L'altra Isabel"??
      2) Ti andrebbe di fare un'intervista per il blog sul tuo lavoro e questo evidente (e preoccupante) stacco tra la narrativa per under 18 di una volta e quella attuale?
      (In tutto questo mi cerco i fenicotteri!)

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    9. 1) L'altra Isabel lo tradusse la mitica Francesca Lazzarato (e ora pure lei se sente parlare di libri per ragazzi ha le convulsioni)
      2) riguardo all'intervista: posso anche farla, però tieni presente che da 5-6 anni mi tengo sempre più alla larga dalla narrativa adolescenziale, e quando vedo cosa circola in libreria (per lo più) ne sono ben contenta. casomai potrei fornirti un po' di contatti di autori che scrivono per + o - giovani e che lottano quotidianamente contro la censura (gender, ma anche contro qualunque cosa puzzi anche un po' 'diverso'). Io potrei parlare del passato e qualcun altro del presente...

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    10. Scrivimi sulla mail lagiovanelibraia@libero.it così ci mettiamo d'accordo! :D

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    11. ok, penso un momento a chi potrebbe andar meglio e ti scrivo nei prox giorni

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