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domenica 8 novembre 2015

Gli amici dei librai. Temibili creature o teneri alleati? 5 casi in cui la loro molestia diventa proverbiale tra liste, figuracce, reperibilità e irriperibilità, consigli e telefonini.

 Una delle mie migliori amiche è avvocato.
L'amico marlupino si nasconde ovunque

La poveretta da quando ha passato l'esame, e anche prima, è preda delle mie telefonate in qualsiasi momento mi prenda il panico per qualsiasi motivo legale, dai litigi col vicino all'interpretazione del contratto di lavoro. Assicuro, non ha ancora cambiato numero, è vera amicizia.
 Voi direte, beh certo chiunque sia medico o avvocato sa che gli amici diventano ben presto delle sanguisughe sempre alla ricerca di nozioni e soluzioni. Vi stupirà sapere che gli amici profittano anche dei librai, noi innocue creature che non salvano vite umanè nè negli ospedali nè nelle aule di tribunale.
 In che modo vi chiederete. Ebbene di seguito vi sottoporrò i più diffusi casi di amici in grado di sanguisugare le conoscenze, il tempo e le energie dei loro prossimi librai.
 Vi riconoscerete? Let's go!


QUELLO CON LA LISTA:
L'amico con la lista è una versione peggiore del cliente con la lista visto che il secondo almeno può trovarti, regolarmente pagato, solo da tot ora a tot ora in negozio. Egli ha invece perenne accesso alle tue conoscenze e, in previsione di qualche evento, quali esami, tesi, Natale o compleanni, improvvisamente ricorda il tuo numero in rubrica e inizia a tartassarti per reclamare aiuto. Egli ha infatti stilato un'accuratissima lista di due paginette di libri di cui necessita il prima possibile. Secondo voi l'amico in questione ha ricorso a voi quale ultima spes? Ha cercato prima per librerie o biblioteche? Giammai! Perché sforzarsi se tra i suoi amici c'è un libraio? E' risaputo che i librai vivono per i libri e amano, addirittura pretendono che li si interpelli ogni volta che qualcuno nel raggio di 100 km sta cercando un volume! 
 Perciò, tu stai lì che lavi per terra, stiri, scrivi o ti dedichi ad altre attività comuni nel tempo libero quando ecco giungere una mail con allegato in cui ti si chiede aiuto e consulenza tra mille emoticon di cuori. Siccome siamo gente di buon cuore in genere tutti commettono l'errore di aiutare il prossimo la prima volta, non sapendo che in tal modo si darà inizio ad una catena di sant'Antonio di richieste.
 "Ah, visto che l'altra volta sei stato così bravo, questa volta per trovare tutti i miei libri per l'esame di antropologia culturale, sono venuto direttamente da te!".
 Così di esame in laurea, di patente in concorso, l'amico con la lista ci segue fedele, perché si sa, gli esami non finiscono mai.

HO BISOGNO DI UN CONSIGLIO.ORA. SUBITO.IMMEDIATAMENTE:
 Sei un libraio non un medico, vieni pagato molto meno, ma uno dei vantaggi è che quando non sei di turno non sei obbligato ad essere reperibile (di solito).
Come si sa però gli amici non ammettono irreperibilità così, quando meno te lo aspetti, sei in piscina, a letto, ti rotoli con la dolce metà, sforni biscotti, stai facendo una transoceanica, ecco che arriva un messaggio o un whatsapp: "Ciao, mi serve un consiglio per un regalo che devo fare tra cinque minuti. Lei è alta un metro e settantacinque, ha i capelli rossi e ama le cozze trifolate." 
 Tu magari quei cinque minuti hai da fare e credi ingenuamente di poter rimandare la risposta. Non potrà davvero pretendere che tu risponda in tempo reale no? Presupporrà che stai facendo altro.
 Due giorni dopo l'amico ti farà caldamente presente che quella mancanza di consiglio ha causato catastrofi a catena: ha sbagliato regalo, la ragazza lo ha lasciato, il capo lo ha licenziato, il suo migliore amico gliel'ha giurata. E tutto perché voi non avete adempiuto al vostro dovere di libraio.
 Tu cerchi di spiegargli che non credevi fosse tanto urgente e se lo era poteva rivolgersi direttamente ai librai regolarmente in servizio, ma non vuole sentire ragioni. Egli riponeva fiducia in te e tu l'hai tradita. Ve lo giuro, è successo.

DOVE POSSO TROVARE QUESTO LIBRO?:
Mentre sei lì che pagai sull'Aniene o sull'Arno, ecco che un'amica decide che tu devi rispondere al cellulare e aiutarla a fare una ricerca bibliografica random.
 "Ho bisogno de "Il potere magico delle matite rosse al profumo di cannella", ma non so dove trovarlo. Mi potresti dire quale biblioteca o libreria della città ce l'ha?".
Il computer con tutte le giacenze librarie della terra che ogni
libraio vorrebbe possedere.
 La tentazione di rispondere, "Guarda ora mi collego al grande catalogo mondiale dei libri con lo smartphone magico che viene dato in dotazione a tutti i librai della terra, e ti aiuto!".
 Purtroppo più mestamente devi riferire, "Guarda, per la biblioteca posso controllare l'opac quando torno a casa, per le librerie non saprei, dovresti chiedere alle singole catene o libreria per libreria".
 Lo sconcerto è grande e devi assistere ad un assai deluso, "Ah, quindi non lo sai?".
 Il re è nudo, miei cari. Ebbene no, non sappiamo le giacenze di tal libro in tempo reale in tutte le librerie nel globo e neanche se un dato libro è in commercio, da quanti anni, di quale edizione e curato da chi. Servono delle ricerche anche a noi. Ricerche che richiedono tempo e un computer. Soprattutto tempo, perché, se fosse sempre così facile basterebbe googlare e buonanotte ai suonatori.

MI PROCURI QUESTO LIBRO?:
L'amico che vuole uno specifico libro è sempre bene accetto, quale libraio non vorrebbe vendere più libri?
Il problema si presenta quando procurare un libro vuol dire, non tanto anticipare i soldi, ma diventare un vero e proprio postino. Da che sei tu a fare un favore, finisce che devi inseguire un impegnatissimo amico che per riceverti deve consultare la sua agenda.
 "Guarda non posso passare in libreria, ma sono libero dalle 14:30 alle 14:45 di martedì prossimo. Puoi trovarmi a 70 fermate di metro da te per un convegno."
 Tu tenti di dirgli che può tranquillamente passare in libreria, ma ormai hai commesso l'errore alpha, ossia hai pagato il libro, perciò se non vedi l'amico che di colpo sembra disinteressato ad entrare in possesso del tomo (per il quale ti ha chiamato le due settimane precedenti ogni giorno), non riavrai nemmeno il denaro indietro.
 Inizia perciò un complesso balletto che di solito si conclude con la frase, "Ah, scusa, ormai non mi serve più, non posso restituirlo vero?".
 (Questo perché l'amico davvero interessato al libro procurato si precipita da solo in libreria un'ora dopo l'arrivo dell'opera somma).

LA FIGURACCIA IN LIBRERIA: 
Molti amici e parenti sono confusi sul ruolo di chi lavora a contatto col pubblico. 
 Disorientati dal fatto che non sei rinchiuso tra le quattro mura di un ufficio, ma in un negozio aperto in cui parli perennemente con persone terze, hanno l'idea che possono venire a trovarti e ciarlare come nella piazza di paese. Tu non vuoi essere scortese, e cerchi solitamente di portare chi viene a farti un caro saluto (intendiamoci, io amo che la gente si ricordi di me e venga a salutarmi mentre lavoro, mi fa sentire meno alienata eh) nella parte più nascosta del negozio, ove eventuali responsabili e direttori di passaggio non possono vederti.
 Col tempo affini tecniche da ninja, come cambiare argomento fingendo che essi non siano tuoi amici, ma veri clienti, e, nei casi estremi, riesci persino a rifilare loro qualche libro.
  I più molesti sono generalmente gli amici che non vedi da anni o i parenti lontani che arricchiscono la loro scappata in negozio con carrambate a base di foto e telefonate in presa diretta con altri parenti. Quando sveli loro che non puoi attaccarti al cellulare per un breve saluto alla zia Maria essi assumono lo sguardo ferito di chi viene rifiutato. Ma come? Loro sono lì per te!
 Cercare di spiegare con calma e sangue freddo che nessun loro amico o parente verrebbe visto di buon occhio se si intrufolasse a fare due chiacchiere mentre sono in ufficio, è praticamente inutile.
 Ma come, sei lì, parli con tutti, non è un lavoro come un altro no?

Amici e parenti, eletta schiera, non prendetevela, anche io di sicuro farò cose indegne nei vostri confronti (come appunto chiamare la mia amica avvocato negli orari più improbabili per cose risibili). Famo pe' ride olè olè.


5 commenti:

  1. HO BISOGNO DI UN CONSIGLIO.ORA. SUBITO.IMMEDIATAMENTE:
    (cut)
    quando meno te lo aspetti, (cut) ecco che arriva un messaggio o un whatsapp: "Ciao, mi serve un consiglio per un regalo che devo fare tra cinque minuti.


    Beh, con te almeno hanno la scusa che sei una libraia. Io sono una semplice lettrice, appassionata anche di gialli & Co., e sono almeno 4-5 anni che, in un momento X a caso poco prima di Natale, ricevo una telefonata da mia zia (per nulla lettrice) perché:
    "Ciao! Sono in libreria proprio in questo momento! Devo fare un regalo a quel mio amico, che proprio come te è un lettore incallito e gli piacciono i gialli. Tu che sai sempre tanto di libri, cosa mi consigli?"
    E io che vado in confusione, perché se già è difficile fare un regalo librario a chi conosci, figurati a un emerito sconosciuto. Accanito lettore poi, col rischio altissimo di rifilare doppioni! E in più deve trattarsi di un libro di facilissima reperibilità, perché la zia è già lì in libreria, ergo l'acquisto va fatto sull'unghia... E chiama pure a raccolta in urgenza tutti i ricordi di cataloghi librari o articoli/video di booksblog beccati durante l'anno!

    Perché la zia non chieda direttamente ai librai resta per me un mistero. So solo che sono 4-5 anni che scelgo il regalo libresco di Natale per quest'uomo di cui non conosco età, gusti, hobby e professione ma che (non si sa se solo per facciata) per ora pare abbia sempre apprezzato. Mah! °_°
    (Anzi, ora che me l'hai fatto venire in mente, bisogna che cominci a farmi una lista di libri papabili anche quest'anno, per non farmi prendere in contropiede quando la telefonata fatidica arriverà!)

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  2. Mi sa che questi sono problemi... di chiunque abbia amici! xD

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  3. Questo post mi ha fatto ridere tantissimo! Considera che -prtropppo- assommo (male) varie "specialità" : sono avvocato, lavoro nell'ufficio legale di una banca e sono una lettrice accanita.
    Quindi le telefonate assurdamente sgradevoli di richiesta di consulenza/disponibilità a sbattersi in vari modi passano dal legale al bancario al libresco... la cosa bella -come hai scritto tu- è che di fondo le persone che
    chiedono aiuti vari si rivolgono a me con l'atteggiamento di chi quasi quasi ti fa una cortesia visto che TU sei tanto APPASSIONATA. E confermo le scorrettezze: telefonate alle ore più sbagliate e sempre con richiesta di soluzione immediata, documentazione/stampa di pareri-sentenze-casi pratici svolti chiesta in tempo reale e poi snobbata, consigli dati per libri poi criticatissimi dai donatari eccetera... Ricordo un mio collega sindacalista che per mesi mi ha perseguitato telefonicamente per un (penso immaginario) amico dell'amico (penso fosse lui il tapino inguaiato) e che alla ennesima richiesta (stesura di lettera in bozza a mezzo mail) e mio educato esasperato diniego mi ha tolto il saluto..... questo è stato il grazie finale. Insomma, certe persone non hanno remore nel chiedere, accettano con sussiego come se tutte le cortesie fosse dovute e mai dico mai dicono grazie o si mostrano riconoscenti. Insomma, un mondo di sudditanze in cui essere gentili quasi significa riconoscere a costoro una sorta di primato .... e tutto perchè chi "sa" qualcosa non deve "essere egoista" ed è tenuto a "condividere" (farsi mettere i piedi in testa), io ho chiuso con questa sudditanza; quasi.

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  4. AGGIORNAMENTO: tanto per fare capire quanto sia vero e quotidiano questo tipo di fastidi, ecco che cosa è accaduto mezz'ora fa. Amica chiede a mezzo sms piacerino "volante" che a sua volta comporta una risposta di genere "tecnico legale" immediata. Come richiesto, mi accerto della risposta e richiamo la chiamante che (ore 13.35) con voce assonnata mi dice: "ahhhhh... per quella cosa........(e per cosa sennò?).... mi faresti una cortesia? Mi richiameresti tra dieci minuti??".

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