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sabato 5 agosto 2017

Le mie letture estive! Le vacanze sono alle porte: cosa mi accompagnerà in spiaggia? Ucronie, racconti e tanti gialli tra Islanda, Turchia, Italia e Svezia.

 Per chi, come me, vede il capodanno a settembre, siamo agli sgoccioli di questo lungo anno.


 Ancora pochi giorni e finalmente il Portugal mi riaccoglierà tra le sue braccia colme di pastel de nata.


 Quest'anno ho saltato il post sui libri che leggerà il vostro vicino di ombrellone (ma sono certa che saprete meglio di me, che statisticamente beccherete almeno uno che avrà per le mani o il libro di Cognetti o quello di Renzi), ma mi spiaceva saltare quello sulle mie letture estive.


 Come spero di riempire, oltre che di sonno, le mie giornate marine portoghesi?

 Ecco i libri prescelti!


"GLI ASSASSINI DEL PROFETA" di Mehmet Marat Somer:

Sono un po' di anni che corteggio il suo primo libro, "Scandaloso omicidio a Istanbul" in cui Somer racconta una capitale turca sotterranea, quella dei locali lgbt, principalmente T, talmente T (per i profani delle sigle, la T sta per transgender) che la stessa protagonista lo è.

 Di giorno hacker, di notte proprietaria di un locale notturno, si trova a indagare sulla morte di una delle sue dipendenti. Chi è stato? E perchè?
 In biblioteca ho trovato un suo secondo romanzo che a lavoro non avevo mai visto: "Gli assassini del profeta".

 Sempre la stessa protagonista e sempre un assassino che uccide ragazze transgender. Riuscirà la nostra eroina a salvarsi?

 Promette benissimo e ha tutte le qualità per piacermi: follia, un personaggio principale non scontato, componente lgbt, una certa paventata dose di ironia (speriamo mantenga) e un'ambientazione esotica.
 Unica pecca: sembra troppo troppo breve.


"LA DONNA CHE SCRIVEVA RACCONTI" di Lucia Berlin:

 Questo inverno ho letto meraviglie di questa scrittrice americana di chiare origini italiane.

 Racconti fantastrabiliosi, scritti magnificamente, di un'autrice morta quasi dimenticata e ora riscoperta. 
 Non so perché, ma queste storie di rivalsa post-mortem mi mettono sempre sul chivalà.

  Era davvero un caso o ci hanno montato un caso?

 Non ha aiutato il fatto che fosse piaciuta spasmodicamente a persone con cui su Anobii avrei una compatibilità di lettura dello 0% e che troppa gente me la paragonasse a Flannery O'Connor che, per carità, lo so, genio genio, ma rappresenta tutta l'insondabile noia che ai miei occhi caratterizza gli scrittori americani.

 In biblioteca se ne stava in bella mostra, invitante, a dirmi: "Questa estate non vorrai davvero leggere SOLO gialli?? Hai del senso del dovere tu".

 E così entra nella mia valigia come rappresentante del mio personale senso del dovere da lettrice. Speriamo diventi anche altro.


"22/11/'63" di Stephen King:

 Sono ormai due anni che, a più riprese, tento di leggere questo libro. L'ho preso tante di quelle volte in biblioteca che ormai dovrei tenermelo per usocapione.

 E' un'ucronia che parte da un fatto storico che mi ha sempre affascinato: l'uccisione di Kennedy.
 Non mi affascina tanto il mistero dietro (ossia, il: chi fu? Perchè?), quanto l'impatto profondo che ebbe sulla società americana già sull'orlo di una crisi di nervi per la forzata restaurazione sociale post seconda guerra mondiale.

 Il libro di King, che parla di un uomo in grado di tornare nel passato, esattamente durante quei giorni, e di deviare il corso della storia, sembra quindi perfetto per indagare questa sorta di trauma generazionale di una nazione.

 Eppure, ogni volta, dopo 100 pagine, mi blocco e mi metto a leggere altro. La cosa rognosa è che so benissimo che ancora poche decine di pagine e poi tutto diventerà di certo appassionante e coinvolgente, ma niet, faccio scadere il mese di prestito e mi tocca riportarlo in biblioteca.

 Stavolta, complice anche l'overdose di "Mad Men" a cui mi sto sottoponendo durante il disegno del nuovo libro, voglio davvero entrare nell'atmosfera anni '60 e capire.
 Ce la farò?


"LA PRINCIPESSA DI GHIACCIO" di Camilla Lackberg:

 Ogni estate mi prefiggo di leggere almeno uno degli autori di gialli più venduti in libreria. 
 Per la serie: voglio capire.

 Mi riesce difficile dare la stessa possibilità ai romanzi, ma con i gialli sono sempre più bendisposta e, devo dire, raramente rimango delusa. Perciò dopo aver avuto l'estate di Qiu Xiaolong (bello), quella di Chandler (bello), quella di Markaris (insomma) e altri gialli sfusi, stavolta ho voluto dare una possibilità a quella che è stata definita la regina del giallo nordico: Camilla Lackberg.

 Ho letto molte opinioni discordanti su di lei, alcuni la ritengono esageratamente brava e altri esageratamente sopravvalutata.
 Chi avrà ragione?


"IL BALLO DEGLI AMANTI PERDUTI" di Gianni Farinetti e "LA SIGNORA IN VERDE" di Araldur Indriasson:

 Per rimpolpare il mio carnet di gialli sono stata circa 40 minuti davanti alla sezione dedicata della biblioteca.

  Pur avendo combattuto con un signore che ostinatamente si metteva davanti a tuuuuutti gli scaffali dove mi spostavo (spero almeno nel terrore che gli portassi via qualche perla e non per pura malvagità), sono infine riuscita ad avere il mio bottino.

 Non è stato facile perché avevo l'ansia continua del "E se poi te ne penti e sei in Portogallo dove non troverai un libro in italiano manco se preghi in sanscrito?".

 Infine la scelta è caduta su Farinetti, che da mesi, alcuni lettori mi consigliano su fb e su Arnaldur Indridasson che insomma voglio proprio capire che tipo di delitti possono esserci su un'isola quasi del tutto inabitabile che conta 300.000 persone.
 Speriam bene!

 Ecco, l'elenco del mio fausto bottino è terminato. Spero di non rimanere delusa e di dormire presto felice e contenta su una bella spiaggia con un libro addosso.
 Vacanze vi bramo!!

1 commento:

  1. Se parti dall'idea di trovare in 22/11/63 un quadro della generazione devastata dall'omicidio Kennedy non solo non ti piacerà, ma ne resterai anche un bel po' delusa.

    Se invece ti adatti a leggere una ricostruzione dei mesi precedenti all'attentato - cosa che hanno fatto in millemila, questo differisce solo perché lo scrive King con quel suo modo tutto particolare di creare personaggi e legami - forse riuscirai a finirlo. Però secondo me non ti dirà granché.

    Il vero punto forte del romanzo sono i diversi, adrenalici tentativi del protagonista di arrivare nel posto giusto al momento giusto (non solo per Kennedy) e le relazioni umane che intesse nel passato (non dico di più altrimenti ti tolgo tutto il gusto). Se ricominci a leggerlo aspettandoti questo... ecco, allora sì te lo godrai ;-)

    Buona estate!

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