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lunedì 12 novembre 2018

Guida alla saga di Darkover parte I! Come ho scoperto il pianeta rosso di MZB e i suoi abitanti e una piccola intro per capire di cosa stiamo parlando!

Avevo quattordici anni quando mi regalarono il primo libro in assoluto di Marion Zimmer Bradley.

 
I miei favoriti, manca solo "L'esilio Sharra"
Si trattava de "La signora del falco
" ed era, anche se ancora non potevo saperlo, uno dei migliori della serie di Darkover.

 La storia raccontava le vicende di una ragazzina, Romilda, figlia di un piccolo nobile specializzato nell'arte della falconeria, il cui pensiero principale è tarparle le ali in quanto figlia femmina per farla sposare a un nobilastro locale che ha già seppellito qualche moglie.

 Romilda, che ha molto talento e poca voglia di diventare l'ennesima moglie morta di parto di un tizio molto più vecchio di lei, si traveste da uomo e scappa, finendo, per caso o per destino, in mezzo a una guerra dinastica di cui diventerà una pedina fondamentale.

 Mi piacque, ma non bastò ad accendere in me la fiamma di MZB.

 Io sono stata sempre una tipa poco da fantasy. Mi piace, ho giocato a d&d tanti anni divertendomi come una pazza, ma non sono mai diventata una fanatica.
 In generale, in verità, credo di avere proprio un carattere poco dedito al fanatismo appassionato verso qual che sia cosa, e il fantasy è un genere letterario in cui passione e devozione sono spesso una conditio sine qua non.

  Comunque ci fu un buco di vari anni, lessi qualcos'altro di MZB, tra cui "La signora delle tempeste" (molto bello, ma onestamente non tra i miei preferiti) e "Le nebbie di Avalon" che ammetto di aver apprezzato molto di più anni dopo, un po' più adulta.

Tuttavia quella luce continuava a non accendersi.
 Fu alla fine del primo anno di università che scoppiò l'amore vero.
 Mzb ritornò nella mia vita in un momento molto particolare.

 Al termine di quel primo anno avevo dato tutti gli esami, ma ero molto indecisa sul da farsi: avevo scelto la facoltà giusta?

 Non sarebbe stato meglio mollare la strana biblioteconomia in favore della più normale lettere?

 Ci rimuginai e infine tentai un trasferimento in un'altra università nella facoltà di lettere (prego che non dobbiate farlo mai, è la roba più burocraticamente contorta della terra) e quando lo ottenni ci passai un mese sonnolento, comprendendo di aver sbagliato tutto.

 Mi resi conto, durante una lezione di dialettologia, quando il professore disse che in Sicilia esistono 34 modi diversi di dire lucertola, che volevo tornarmene alle mie elucubrazioni sulla produzione della pergamena e la concia del pellame per le copertine dei manoscritti, alla codicologia e alla storia delle biblioteche.
 Andai in segreteria il giorno stesso e bastò una firma per rispedirmi dritta a biblioteconomia e alla mia vecchia università. Tanto era stato complicato trasferirmi, tanto era stato semplice tornare indietro.
 Pagai comunque cara la mia indecisione: persi la borsa di studio e un mese e mezzo di tempo da dedicare agli esami, così passai un tardo autunno molto deprimente chiusa in casa a studiare follemente.

 Fu lì che dal niente apparve dalle tenebre del cosmo la nostra Marion.

 Una sera, dopo aver studiato tutto il giorno, uscii da casa un po' confusa  e andai nell'allora splendida libreria indipendente che c'era nel mio paese (e che purtroppo chiuse qualche anno dopo per lasciare il posto ad un hi-fi, impresa che sembra altrettanto fallimentare, ma in alcuni paesi tipo il mio prospera).

 Non avevo un'idea precisa di cosa volessi, ma non una cosa complicata, desideravo solo un libro che mi aiutasse a scaricare, tipo messa a terra.

 Fui attratta da un angolo molto colorato in cui troneggiava tutta la collana tea dedicata a Marion Zimmer Bradley e presi un libro a caso (talmente a caso che non ricordo neanche quale fu) e fu così che scoprii la saga di Darkover.
 Da quel momento fino all'inverno successivo centellinai i libri costringendomi a non divorarli in due pomeriggi.

 Avevo proprio una tecnica bastone-carota consolidata: sulla mensola davanti alla scrivania se ne stavano impilati tutti i volumi nuovi e io li fissavo. 

Avrei potuto raggiungerli solo dopo aver studiato tot pagine e, autocontrollo sommo, per non finirli subito, avrei potuto leggerne solo tot pagine ogni sera (mi chiedo ora come abbia fatto).

 Il tutto ascoltando un terrificante cd di canzoni celtiche cantate incomprensibilmente da un nativo americano che le mie sorelle detestavano.

 All'epoca non sapevo quanto fossi stata fortunata a poter investire buona parte dei soldi che guadagnavo con le ripetizioni in quei libri. Non conoscevo ancora l'osceno gorgo del fuori commercio che condanna all'oblio e ai capricci incomprensibili degli editori.

 Li compravo, li leggevo centellinandoli e qualcosa, oscuramente macinava nel mio cervello.

 Per folle che possa sembrare, quei libri che parlavano di fantamondi lontani mi misero un tarlo nell'orecchio che rosicchiò con grandissima fatica per circa un anno, quando, infine, arrivò al cuore della faccenda.
 Se c'è un libro che posso dire mi abbia cambiato la vita nel vero senso della parola quello è "L'erede di Hastur".

 E' stato grazie a questo romanzo, costruito in realtà in modo da essere una criptata scoperta della propria sessualità, che ho capito di essere lesbica.

 Un'evidenza a cui non ero ancora giunta a un'età, ve lo assicuro, fin troppo veneranda e il fatto che ci sia arrivata attraverso un libro mi è parsa una cosa accettabile solo dopo aver letto che ad Alison Bechdel è successa la stessa cosa.

 Diciamo pure che MZB è riuscita con me in un intento letterale: i suoi libri, alcuni almeno, parlavano di me così bene che mi ci sono riconosciuta prima ancora di riconoscermi da sola.
Perdonate la contorsione.
 In realtà, io credo, è proprio questo il motivo per cui la saga di Darkover è l'unica saga fantasy ad avermi realmente e totalmente appassionato nella mia vita: MZB usava fantasy e fantascienza per raccontare altro, costrizioni sociali, sessismo, omofobia, scontro di culture, condizionamenti da parte del potere, qualsiasi tipo di potere.


COSE CHE DEVI SAPERE SE VUOI INIZIARE A LEGGERE LA LUNGHISSIMA SAGA DI DARKOVER 


 La saga di Darkover è stata costruita dalla stessa MZB come un insieme di libri singoli (anche se alcuni hanno una forte consequenzialità) da poter leggere separatamente, tanto che, per sua stessa ammissione, vi sono delle incongruenze che ha preferito sacrificare alla bontà delle singole trame.
 Se una trama avesse richiesto una forzatura rispetto alla linea temporale, lei l'avrebbe fatta e l'ha fatta.

 La storia si svolge nell'arco di svariati secoli su un pianeta da grande sole rosso: Darkover.

 E' un pianeta piccolo, dal clima molto freddo e abbastanza inospitale, dove, per puro caso, millenni prima, una navicella spaziale, carica di una colonia terrestre diretta altrove (per loro fortuna a fondare un mondo tecnofobo basato sulla Scozia medievale altrimenti sarebbero morti tutti in due giorni), aveva subito un'avaria ed era rimasta bloccata.

 I terrestri, tra mille difficoltà, erano riusciti a prosperare su questo piccolo globo già abitato da alcune specie autoctone, la cui sola pienamente senziente è quella dei Chieri, sorta di elfi ermafroditi che vivono celandosi all'occhio umano, ma che, di tanto in tanto, si uniscono a loro per generare qualche figlio.

 E' proprio grazie ai Chieri e a un insieme di circostanze "biologiche" date dalla conformazione del pianeta che i coloni bloccati iniziano a sviluppare, in alcuni casi, potenti poteri Psi che consentono la loro sopravvivenza in un mondo assai ostile.
 Passano i secoli, la lontana provenienza terrestre viene completamente dimenticata e si sviluppano, accanto a una forma primitiva di cristianesimo, alcuni culti.

 Si crea inoltre, dopo un periodo di violentissime guerre in cui viene fatto uso di armi devastanti di matrice persino nucleare, un sistema sociale di tipo feudale caratterizzato da regni, prima piccoli e frammentati, infine solo sette, dominati da altrettante famiglie nobili, i Comyn, tutti dotati di uno specifico potere Psi.

 Accanto ai Comyn, il potere è condiviso dalle Torri, delle vere e proprie torri dove operano dei tecnici Psi, persone (prima anche comuni, poi, a causa di un periodo di selezione genetica e anche di un'involuzione classista della società, solo nobili) che dedicano la propria vita allo studio e all'esercizio dei poteri Psi, in grado di lavorare in circoli che controllano delle matrici, misterosi minerali in grado di catalizzare le energie mentali per diventare immense forme di energie che, incotrollate, potrebbero portare alla distruzione del pianeta.

 Il mondo feudale che si sviluppa, molto simile al medioevo terrestre, è, ovviamente, un mondo fortemente sessista: le donne sono soggette al potere maschile e dei sette regni solo uno segue una linea ereditaria femminile.

 I numerosissimi libri che compongono la saga di Darkover sono stati scritti,nell'arco di 40 anni di MZB in modo completamente caotico rispetto a un'ideale linea temporale e diventa molto evidente, nel corso della lettura, come alcuni periodi siano stati esplorati pochissimo rispetto al loro potenziale, a favore di altri.

 Questo e anche la volontà di MZB di continuare la saga, interrotta fatalmente nel 1999 a causa della sua morte improvvisa, hanno fatto sì che continuassero a uscire, postumi, svariati libri che però, ve lo dico molto sinceramente, non valgono assolutamente la pena.

 Diventa evidente come i libri scritti dalla Bradley avessero un sottotesto gigantesco che usava come scusa trame fantasy, mentre i libri spuri, affidati anche a scrittori di livello, sono semplici fantasy senza nessuna seconda pretesa.

 Tanto per farvi capire, la Bradley aveva previsto con decenni di anticipo alcune istituzioni giuridiche e sviscerato problematiche morali che il progresso medico avrebbe portato nell'ambito della riproduzione.

 Basti pensare che su Darkover esistono due tipi di istituti giuridici per il matrimonio:

1) Il matrimonio di catenas, quello che nessuno può sciogliere per nessun motivo, neanche volontariamente e che può essere contratto solo da un uomo e una donna.

2) I liberi compagni. Una sorta di matrimonio più soft, che si può sciogliere, comprensivo di stepchild adoption e che può invece essere contratto anche da persone dello stesso sesso.

 Questo perché, escludendo i darkovani cristiani (comunque non moltissimi), tendenzialmente i darkovani hanno una sessualità molto fluida ed è incoraggiato avere un fratello o una sorella elettiva durante l'adolescenza (dopo diventa riprovevole, ma se prendi moglie e fai figli te lo passano comunque) che di solito è anche compagno di letto.

 Nel periodo del caos, particolarmente (anche troppo) sperimentatore, in cui l'uso dei poteri psi era al culmine e privo di alcun limite morale (e che unisce splendidamente mondo fantamedievale e terrori fantascientifici), MZB inserisce anche alcuni interessanti incubi riproduttivi come i ragazzi e le ragazze fiore.
  Splendidi giovani, sterili e molto androgini, vengono "fabbricati" col solo scopo di essere sex toy per i potenti. Come? Usando embrioni umani cresciuti negli uteri dei Cralmac, specie umanoide creata artificialmente durante le sperimentazioni delle epoche del Caos.

 I darkovani sono retrivi nei rapporti tra i sessi, ma molto meno per quel che riguarda la riproduzione: avere un figlio è la cosa più importante e puoi averne anche da donne o uomini diversi se il partner è d'accordo, come puoi scambiare bambini con parenti (se tu vuoi un maschio e l'altro una femmina per dire).
 Sono persino previste le persone transgender (sia mtf che ftm, resi tali in modo non specificato da persone dotate di grandi poteri Psi).

  Uno dei personaggi più belli della saga, Camilla, è un'emmasca che, in verità, precisamente non sarebbe neanche un ftm essendo una donna che ha deciso, per una serie di motivi abbastanza tragici in realtà, di "rinunciare alla propria femminilità" mantenendo però un nome e un'identità femminile (ed inoltre è lesbica).
 Non credo esista una serie di fantasy che dedica così tanta attenzione ai rapporti interpersonali in modo così specificatamente queer.

 I personaggi lgbt sono così tanti e diffusi che, ad un certo punto, si capisce come sia proprio la società darkovana ad avere una dicotomia curiosa per noi terrestri: estremamente binaria dal punto di vista della gestione del potere, anche familiare, incredibilmente diversificata e libera sul fronte della sessualità.

 Come decidere quali libri leggere della prolificissima saga, peraltro arricchita da numerose antologia con scritti originali di MZB e altre protofanfiction di fan che le inviavano racconti ambientati su Darkover?

 Io tenterò nel post di domani (questo è già lunghissimo e lo sarà anche quello di domani) di dirvi quali, a mio parere valgono più la pena di altri.

Tenete presente che sono opinioni personali e che, se vi appassionerete, tutta la saga varrà la pena, anche a costo di dover scartabellare negozi e siti che vendono usati.
 Siete pronti per partire a razzo verso il pianeta dal sole rosso?

Ps. Non potete capire la gioia dello scrivere questo post sapendo, finalmente, dopo anni, che potrò condividere il mio delirio di fan con qualcuno!!

7 commenti:

  1. Vorrei segnalare, se posso, che molti libri di Marion Zimmer Bradley ormai fuori commercio si trovano facilmente su Internet in formato eBook. So che non sei una grande fan della lettura digitale, ma oggettivamente così dovrebbe essere più facile per i nuovi lettori recuperare i libri di questa autrice.

    Attendo con ansia i prossimi articoli :)

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    1. Non sapevo!! Fai bene a segnalare, l'importante è leggere! Io in realtà li ho tutti, ma spero li ripubblichino perché il settore fantasy piange mentre ci sono mondi e mondi tenuti fuori dalle stampe.

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    2. Sì, lo spero anch'io! E questo non vale solo per i romanzi di Marion Zimmer Bradley: qualche anno fa mi sono appassionata alla fantascienza sociale e femminista, due sottogeneri che hanno molte delle caratteristiche che elenchi per questa autrice, e non mi dispiacerebbe affatto avere qualche edizione nuova e ben curata dei miei romanzi preferiti al posto degli Urania ingialliti da bancarella, con quelle ORRIDE copertine anni '80 (senza nulla togliere a una delle poche collane che ha portato un po' di fantascienza decente in Italia, ma davvero è ora di riportare sugli scaffali certe perle dimenticate).

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  2. Erano mesi, forse anni, che non leggevo un articolo così appassionato e pieno di... te.
    Cambia proprio il linguaggio che usi, si sente che questo argomento ti viene dal profondo!

    E ovviamente ora tocca comprare tutta la saga, mannagg :D

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    1. È che da quando io blog lo leggono in molti molti faccio più fatica a raccontare i fatti miei, (mi viene l'ansia preventiva), ma quando ce vo ce vo!

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  3. Darkover è stata una delle serie cardini della mia adolescenza. Di certo mi ha aiutato ad aprire gli occhi sulla complessità del mondo e delle relazioni. Però è stata anche la prova che la letteratura non sempre ti salva. Il mio primo fidanzato era in tutto e per tutto Lew Alton, affetto dalla sindrome dell'unica vittima, bravissimo a trascinare nella sofferenza chi gli stava accanto e a crare più guai che altro con le sue brillanti soluzioni. Lo avevo letto, l'ho riconosciuto e ci sono cascata lo stesso.

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  4. Il fatto di scambiare bambini con parenti mi ricorda una pratica romana, di età classica suppongo (immagino che Augusto fosse contrario).
    Supponiamo che Tizio volesse un figlio e la moglie del suo amico Caio, Sempronia, fosse incinta. Caio divorziava temporaneamente da Sempronia verso la fine della gravidanza, Sempronia sposava Tizio (a occhio con la forma di matrimonio più blanda, che non incideva su diritti patrimoniali e non richiedeva riti particolari - perdonami ma sui dettagli vado a memoria), a quel punto il bambino nasceva legalmente figlio di Tizio, Sempronia divorziava da Tizio e sposava di nuovo Caio. Peraltro, per sciogliere la seconda forma di matrimonio alternativa alla tradizionale bastava che la moglie abbandonasse il tetto coniugale per tot giorni e l'effetto si produceva.
    I Romani divennero col tempo molto poco interessati alla questione dei figli naturali, in compenso erano ossessivi per quel che riguarda la tua struttura legale della famiglia.

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