Ultima presentazione estiva di "Come fu che organizzai la mia unione civile"!
Stavolta gioco in casa e sarà a Bracciano alla Birreria dar Toro Seduto (centro storico) dove si mangia e si beve magnificamente!
Sabato 29 Luglio ore 18:00!
Ultima presentazione estiva di "Come fu che organizzai la mia unione civile"!
Stavolta gioco in casa e sarà a Bracciano alla Birreria dar Toro Seduto (centro storico) dove si mangia e si beve magnificamente!
Sabato 29 Luglio ore 18:00!
Come dicevo nel primo post, per ragioni di lavoro sto ascoltando moltissimo la radio e mi sto facendo una cultura sulle hit estive di quest'anno e ho pensato di condividere i miei pensieri con voi.
Cosa ho dedotto? Sono praticamente TUTTE italiane, il livello è basso, pochi tormentoni, qualcosa di carino qui e lì. Mia opinione eh, ditemi la vostra!
Intanto godetevi la seconda parte!
VATTENE AMORE di TOFU (FIORELLO) e NINA ZILLI:
Molt3 di voi saranno rimasti immuni all'ascolto di questa perla, ma posso assicurarvi che vale la pena conoscerla.
A quanto sembra nasce boutade, ma vi giuro sembra una rivisitazione talmente convincente che non fosse stato per la mancanza di E aperte a profusione avrei scambiato Fiorello in versione trapper (Tofu) per Guè Pequeno.
Nina Zilli come troppe cantanti quest'anno si dimentica che potrebbe fare una canzone da sola e si presta a fare la vocalist.
Certo lei ha più scusanti di Emma visto che magari è stanca per la gravidanza e comunque qua si presta a una canzone fake, però insomma una canzone cinquantamila lacrime dopo ce la aspetteremmo.
CI PENSIAMO DOMANI di ANGELINA MANGO:
Ogni estate ha un* cantante giovane e fresc3 che ci ricorda quanto eravamo ingenui, spensierati e concentrati su cose meravigliosamente futili a quindici anni.Ci sono stati Benji e Fede, c'è stata Tecla Insolia, quest'anno tocca alla mia collega di cognome: Angelina Mango figlia del fu Pino.
La canzone a me piace, senza impegno, e Dolcemetà la ascolta a ripetizione affascinata dal fatto che il cognome (solo quello) le sia familiare.
"BON TON" di DRILLIONAIRE, LAZZA, SFERA EBBASTA, BLANCO:
Il testo parla di una relazione tossica in cui onestamente il protagonista sembra avere un problema più con sé stesso che con una donna. Nel senso che lei fa robe randomiche tipo ubriacarsi e incaxxarsi e lui le dice "sembri me, sembravi me, sembri me". No figliolo forse SEI TE.
Siccome comunque uno dei grandi insegnamenti della trap è che le donne sono sempre e comunque delle falzeh, non può mancare la frase "Poi ti cola il fondotinta perché sei finta".
Un tempo c'erano le canzoni di drammi post amorosi, mò le canzoni del risentimento sempre e comunque.
"HOLLYWOOD" di IRAMA E RKOMI:
Irama potrebbe essere chiunque visto che in realtà canta l'autotune.
Ogni volta che Rkomi canta invece, un maestro di canto muore.Chiaramente miracolato dai tempi e dagli eventi, Rkomi mi fa comunque simpatia perché (forse conscio del miracolo che sta vivendo) se la gode tantissimo e ha sempre quel giusto piglio entusiasta da "Massì finché dura spakkiamo!".
Canzone priva di qualsiasi nota, se non il momento Lou Bega inopinatamente vissuto da Rkomi: "sono uscito insieme a Paola, poi Claudia, poi nulla sono sparito di nuovo con Giulia".
A little bit Monica in my eyes insomma.
"AMORE INDIANO" di TOMMASO PARADISO e BAUSTELLE:
A cosa devono sottoporsi i poveri Baustelle pur di farsi passare in radio: duettare con Tommaso Paradiso.
Mentre gli speaker di RTL cinguettano di quanto sia bravo Tommaso, dimentichi dell'esistenza dei duettanti, è evidente che la canzone cambia completamente faccia e valore a seconda di chi la canta.
Cantata da Tommaso Paradiso è una sorta di lagna sussurrata dove lo immagini guardare fuori da una finestra coperta di pioggia. Una canzoncina come le altre.
Quando Bianconi e Rachele Bastreghi riescono a prendersi un minimo di spazio (troppo poco) la canzone diventa splendida, potente e raffinata.
Vogliamo la versione coi soli Baustelle (in inverno va benissimo perché non è una canzone estiva).
Continuano le presentazioni del rosaceo tomo (così ribattezzato in onore del mio primo libro "I dolori della giovane libraia" che per la sua vistosa copertina verde era "il verdeggiante tomo"): "Come fu che organizzai la mia unione civile" Asterisco Edizioni.
Nelle prossime due settimane farò ben 2 tappe romane!
La prima sabato 8 Luglio alle 18:00 a Bande de Femmes (Pigneto) e la seconda giovedì 13 a Villa Ada.
Quest’anno per motivi di lavoro (motivi liminari: mi aiuta a concentrarmi) sto ascoltando moltissimo la radio.
Comunque, data la quantità di canzoni che escono e che ascolto, ho deciso di monitorare testi e canzoni e di commentarli, come una qualsiasi sciura di paese, così almeno quello che penso lo metto nero su bianco.
Andiamo!
“TAXI SULLA LUNA” di TONY EFFE e
EMMA MARRONE:
E’ in verità questa la canzone che mi ha fatto
venire l’idea di commentare quello che ascoltavo. E’, per dirla carinamente, orrenda: nella
musica, nel modo in cui viene cantata (se non hai una mela cotogna in bocca non
sei un trapper, ThaSup re delle mele cotogne nelle guance), ma soprattutto nel
testo.
Non è che i testi debbano essere educativi e sappiamo che i trapper quando sono in buona hanno un’idea delle donne che è al massimo “Lei è la mia Queen, ha delle belle tette e un bel sedere e io la ricopro di borsette di Gucci e la porto in giro in Lamborghini” e quando è in cattiva (quasi sempre): “Lei è un p*****ana, pensa solo ai soldi (lui no eh), sta con me solo per i soldi, la Lamborghini e le borsette di Gucci”.
L’apice della ridicolaggine si raggiunge
quando lui si impegna a descrivercela “ha un sedere grosso, gioca bene a Fifa,
è piccola”, e irrompe Emma Marrone con un ritornello che appartiene chiaramente
a un’altra canzone, storia e scenario visto che parla di baci, alte maree,
sole, cuore, amore.
Perché Emma si sia prestata a fare la vocalist qualunque per una canzonetta trapper rimane un mistero glorioso. Certe volte, bisogna ricordare anche da cantanti, che si merita di meglio.
Ps. La cover del "singolo" è la cosa migliore, peccato non c'entri nulla.
"DISCO PARADISE" di FEDEZ, ARTICOLO 31 e ANNALISA:
Ormai Fedez, come dicono molt3, è più imprenditore che cantante.Sepolti i tempi in cui si lamentava che
la vita ce l’avesse con lui, ora è passato a canzonette estive dal sicuro
impatto, che intendiamoci non è che sia una cosa semplice, se lo fosse, lo
farebbero tutt3.
Cantanti vari ed eventuali si prestano a gorgheggiare con lui perché sono dineri facili e chi siamo noi per giudicarli.
A me quella con Orietta Berti non era per niente dispiaciuta, sarà che la collego a un’estate felice.
Quella dell’anno scorso quasi non pervenuta, quest’anno appena sento Annalisa che attacca con “Ohohohoho” mi sembra di tornare a quando avevo 10 anni e guardavo Sailor Moon.
Diciamoci la verità, sembra, come buona
parte delle canzoni di Tommaso Paradiso, una sigla dei bei tempi di Bim Bum
Bam. Non è nemmeno un insulto perché le sigle erano fantastiche e danno una pista
a molta produzione “seria” attuale, ma non so se per un cantante è un
complimento.
“PAZZA MUSICA” di MENGONI ED ELODIE:
La canzone non mi fa impazzire particolarmente, ma apprezzo molto il tentativo di fare del groove, quando il groove adesso è una roba quasi mitologica. Invece di canticchiare robine leggere e di
facile impatto, Mengoni ed Elodie cercano una via un po’ diversa, consc3 forse
del fatto che dopo un po’ se fai sempre le stesse cose che due palle, dopotutto
il bello di essere cantanti affermat3 è anche permettersi il lusso di provare a
fare una hit senza i 3 o 4 ingredienti alla moda (e poi insomma le mode cambiano,
prima o poi ci libereremo pure di questa malefica trap).
I più originali fino ad adesso e da quello che sento dalle classifiche in radio, è anche stato un tentativo apprezzato.
“FRAGOLE PANNA E CHAMPAGNE” di ACHILLE LAURO e ROSE VILLAIN:
Da quel momento è sparito, ha fatto un tour nei teatri (ma perché? Che senso ha?), e da una canzone oggettivamente bellissima come “Bam bam twist” (secondo me la più bella della tragica estate 2020 che pure a hit stava messa bene), è passato a “Fragole panna e champagne”, una canzonetta proprio canzonetta che serve giusto a dire “Ehi sono ancora vivo”.
Si evince un vago
accenno ska sul fondo, ma probabilmente il testo da scuole medie pieno di
bamboline e caramelle e Rose Villain (una che doveva sfondare 10 anni fa e ora
sta cercando di recuperare con la rincorsa, ma non ha né voce né particolare apporto
artistico da dare al mondo) che canta di gola e con tutte le E aperte non lo
aiutano. Achille torna in te.
"ARANCIATA" di MADAME:
Credo sia sostanzialmente l’unica donna italiana che questa estate gorgheggia da sola.
Per il resto solo duetti e voci maschili (sono talmente tanti i cantanti maschi che sono costretti anche a fare dei tripletti, ma di questo parleremo), e la canzone a me piace.Un amore da giovanissimi, ricordi dell'adolescenza. Noi che non sappiamo lui come si chiami, ma conosciamo il nome di quella che dava le feste (Clara). Lui che se ne va. Una storia come tante altre, ma la resa è incredibilmente moderna.
Secondo me è anche migliorata nel cantare visto che finalmente scandisce le parole e i testi sono davvero interessanti.
E’ uno di quei casi in cui è meglio separare l’artista
dall’opera perché se la ascolti pensando che non ha ancora capito di non essere
una perseguitata, ma che mentire sulla vaccinazione è reato, ti prende male e
non ti godi quella che è una produzione artistica in palese crescita.
“LA DISCOTECA ITALIANA” di ROVAZZI
e ORIETTA BERTI:
E’ una boutade, come tutte le canzoni di Rovazzi. Lui ne è perfettamente conscio e questo rende l’operazione credibile e godibile.
La canzone è un inno ironico alle balere, e Orietta Berti, (regina di Romagna e di un immaginario fermo agli anni ’60 e per questo per noi tutt3 incantato anche se ormai sono passati 60 anni e tra un po’ non li hanno visti manco i nostri genitori), è assolutamente perfetta.Infatti, bisogna dare a Orietta quello che è di Orietta, è stata lei che, a mollo sulla Costa Crociere durante Sanremo, aveva proposto a Rovazzi un duetto insieme.
Il risultato è carino, forse meno d’effetto di quello che immagino dovesse sembrare in corso di produzione, ma a me fa simpatia per un motivo principale: Orietta gorgheggia come gorgheggiava mia nonna quando cantava le canzoni della sua gioventù.
E’ un mondo che sta scomparendo e ci saluta con tutto l’entusiasmo di cui, ci piaccia o no, è stato capace e che forse dico forse dovremmo apprendere prima che sia troppo tardi.
"TILT" di ELISA e LA RAPPRESENTANTE DI
LISTA:
L’unico duetto di due donne è durato un paio di settimane, poi è sparito dalla circolazione.
E’ un tentativo vagamente lisergico che funziona solo a metà perché la Rappresentante di lista ha una voce effettivamente lisergica, mentre Elisa ha una voce splendida che però fa più pensare alle fatate rocche carsiche e non convince in queste variazioni.Quindi per metà senti una roba che ti fa viaggiare per il cosmo mentre balli mezz3 ubriach3 e per l’altra metà stai ascoltando una canzone standard di Elisa ed esci dal trip. Peccato.
ITALODISCO dei THE KOLORS:
I The Kolors forse per il nome da diario anni 2000, forse per il loro passaggio (dopo lunga gavetta però) da Maria De Filippi, non vengono mai presi troppo sul serio, eppure fanno belle canzoni.
Si dedicano al loro mestiere senza
svarionare (sì, sto pensando a le Vibrazioni) e fanno la loro musica senza
prendere scorciatoie come duetti improbabili, ritornelli vintage e testi
solecuoreamore.
E’ una canzone estiva con tutti i crismi delle
canzoni estive: spensierata, graziosa, leggera, ballabile.
“PARAFULMINI” di ERNIA, BRESH e FABRI
FIBRA:
La sovrappopolazione di rapper, trapper e non si sa bene che altro, uomini è tale che questa estate in molti sono stati costretti a cantare canzoni in tre o quattro.
Qualcuno dirà che sono tutti BRO io la chiamo saturazione del mercato.
Bresh, come tutte le anziane, non so chi
sia, Ernia è quello che un paio di anni fa esprimeva il suo massimo amore dicendo
che voleva menare il tipo della sua ex tipa anche perché loro due insieme erano
come una finale di non so bene che coppa di calcio (complimentone).
Fabri Fibra, l’unico vero rapper a mio parere
che l’Italia abbia avuto, l’unico che è ancora incaxxato come una iena e che ha
sempre giustamente cantato incaxxato come una iena, si presta quasi ogni estate a fare il
terzo di un'improbabile canzone.
In questo caso ovviamente ce l’ha con una tipa che non aveva creduto in lui e ora che ha sfondato è felicissimo di poterle dire: AHA, tipo Bart Simpson.
Visto che ha passato i 40 da un pezzo si suppone che queste
rivincite da scuole medie debbano essere finite e anche i duetti-tripletti
senza un testo degno di questo nome.
“DESTINAZIONE MARE” di TIZIANO FERRO:
Non posso dimenticare che nell’estate del 2009 Tiziano Ferro cantava “Ti do questa notizia in conclusione, notizia è l’anagramma del mio nome” stupendoci sulle possibilità di frasi assurde, ma arzigogolate all’interno di una hit estiva.
“Destinazione mare” è una canzone evidentemente
estiva, da ascoltare in macchina al tramonto quando torni impanato e
salsedinato dal mare come una sogliola pronta da mettere in forno.
Una canzone col tocco vagamente amaro ci vuole
tutte le estati, a scanso di competitors, la palma quest’anno è sua.
A presto la seconda parte!
Ps Che gioia scrivere di nuovo un post vecchia maniera!