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mercoledì 31 luglio 2013

La Somma: Marion Zimmer Bradley. Autrice di fantasy che non erano fantasy.

Oggi mi pregio di consigliare un'autrice che per motivi vari et complessi è la mia preferita in assoluto.
 A me il fantasy non piace in particolar modo e neanche la fantascienza. Ho leggiucchiato di tutto un po' per dovere morale, ma non ne sono stata mai particolarmente attratta. Eppure la mia autrice preferita è Marion Zimmer Bradley, MZB per i suoi fan, la creatrice della splendida saga di Darkover. Why?


 Il mio primo approccio con la somma fu alle medie, ancora non potevo saperlo, ma comprai per caso in libreria l'unico libro che avrei letto mentre lei era ancora in vita e che, devo dire,non era un granché ( si trattava de "Il giglio nero" scritto assieme a Julian May e Andrè Norton). Così la lasciai perdere, nel '99 lei morì di colpo, io ignorai la notizia come gran parte del pianeta e la riscoprii solo all'università, quando, in preda ai deliri da iperstudio, cercavo qualcosa con cui staccare il cervello nelle ore di riposo.
 Poiché la Tea all'epoca faceva sconti che la legge Levi ha poi ucciso, iniziai la saga di Darkover: era lunga, pensavo leggera e low cost.
 Mai libri mi hanno insegnato tanto.
 L'ambientazione tra il fantasy e la fantascienza narra di una navicella spaziale terrestre carica di coloni di origine scozzese alla ricerca di un mondo libero da tecnologie in cui ricominciare a vivere come i loro avi. Quando la navicella si rompe e naufraga su un pianeta gelido, loro (felici) e l'equipaggio (molto meno felice) dovranno imparare a sopravvivere nel minor tempo possibile e nel farlo restaureranno una civiltà molto simile a quella tipica delle ambientazioni fantasy, con la variante ulteriore dell'uso di poteri psi.
 Questa è la storia di primo livello. Nella storia di secondo livello c'è tutto il resto: lo scontro di civiltà (quando verranno ri-scoperti migliaia di anni dopo da altri coloni), lo scontro natura/tecnologia, l'oppressione femminile, i rapporti tra gli esseri umani.
 Ma soprattutto questa saga è il cuore di tutto ciò che la Bradley avrebbe voluto e non ebbe. Cresciuta in una provincia americana che odiò da subito, si sposò giovanissima con un uomo di cui non ha lasciato ritratti lusinghieri e da cui divorziò per sposare un numismatico gay. Sin dalla gioventù fece parte di gruppi lesbici e scrisse anche dei lesbo-pulp sotto falso nome che purtroppo sono assolutamente introvabili. 
 Nei suoi libri, ad altissimo fattore gayo, i personaggi sono scissi tra innumerevoli doveri: verso la società, la famiglia, il prossimo e l'amore. E l'amore non è mai il primo di essi, anzi, è sempre il più sacrificabile.
 Senza esagerare i suoi libri hanno cambiato la mia vita.
 Il grande pregio di questa saga, lunghissima, è che l'autrice concepì ogni singolo libro come completo in se stesso. Alcuni fatti sono collegati, ma da qualsiasi parte voi inizierete la storia sarà chiara e completa (cosa che apprezzo tantissimo, soprattutto dopo aver mandato al diavolo la terribile saga di Shannara di Terry Brooks). Mi aripregio perciò di consigliarvi due libri in particolare:  "L'erede di Hastur" ed. Tea 7,80 euros e "La catena spezzata" ed. Tea 7,80 euros pure questo.


 In entrambi l'ambientazione fantasy è presente senza essere dominante. Potremmo dire che "L'erede di Hastur" è il romanzo di formazione di un giovane adulto (la prima voce narrante) e di formazione sessuale di un adolescente (seconda voce narrante). Mentre "La catena spezzata" (di cui io favorisco in verità il seguito "I regni di Darkover") nel 1976 creò sconquassi tra le femministe americane, in un dibattito riportato nella lunga prefazione che l'autrice fa al libro.


 Come detto all'inizio, lessi un solo romanzo mentre MZB era ancora in vita e me ne dispiaccio ancora adesso, perché le avrei scritto volentieri quanto importante sia stata per me. E considerando quale cura metteva nel tenere contatti coi suoi lettori e con i giovani scrittori, mi piace sempre pensare che mi avrebbe anche risposto.

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