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martedì 30 luglio 2013

Libri imbarazzanti. Di yeti, figli di troika, zombie, missionarie, vacche e animali drogati.

Ci sono libri che per un motivo o per un altro mi vergogno di vendere.
 So che sono solo l'ultima ruota del carro e che non dovrei per questo sentirmi coinvolta, ma vi giuro che consegnare il "Mein Kampf" nelle mani di taluni adolescenti mi fa sempre torcere un bel po' lo stomaco.
 Tuttavia, non voglio far prendere una piega tanto seria a questo post (non ora) e parlerò dei libri discutibili per i loro titoli, che vorrei sempre capire di chi sono demerito, se degli autori, degli editori, di qualche geniaccio del marketing o di tutti quanti.
 Iniziamo con l'evergreen del fu Christopher Hitchens "La posizione della missionaria" ed. Minimum Fax, libro che si pregia di svelare il lato macabro delle azioni di Madre Teresa di Calcutta. Devo dire che anche io ho sempre trovato inquietante l'amena anziana e che gli aneddoti su di lei, riportati nel libro, rafforzano questa mia convinzione (Celebre la storia per cui ad un sofferente che si lamentava dei dolori rispondeva: "Non lamentarti, dio ti sta baciando!" O.o), tuttavia il titolo non rende giustizia all'opera. Ma è pur vero che l'alternativa pare fosse "La vacca sacra" e allora ci è andata di lusso.


 Altro titolo discutibile è "Figli di Troika" di Bruno Amoroso, recentemente edito da Castelvecchi. 

Fa parte di uno dei settecentomila libri sulla crisi che sono usciti negli ultimi cinque anni. Praticamente ogni giorno qualcuno sa come risolvere la crisi o di chi è la colpa, peccato che l'opinione non sia mai la stessa. 
Come il titolo educatamente parlante può far intuire, Amoroso affibbia delle colpe molto precise, pur tuttavia, come dire, io non riesco a trovar serio un saggio di economia con questo titolo. E non saprei se è solo un problema mio.
 Il momento irriverenza arriva anche  dalla sezione da cui meno te l'aspetti: l'evoluzionismo. In genere frequentata da liceali alle prese con "L'anello di re Salomone" di Conrad o dai pochi aficionados dell'homo erectus, ultimamente sta cercando nuovi momenti di gloria grazie ad opere come "Animali che si drogano" di Giorgio Samorini, edizioni Shake, in cui si dimostra come non solo l'essere umano ami i funghi allucinogeni, ma anche qualche capra sperduta sui greppi.


 La chicca però l'ho tenuta per la fine e proviene sempre dalla sezione di religione. 
 Qualche giorno fa, sistemando l'alfabetica, ecco cadermi tra le mani lui: il saggio che vede una connessione tra lo Yeti e Gesù Cristo. "Il mistero dello yeti" di Attilio Mordini fa parte di quei libri di religione che tentacolano neanche troppo velatamente nell'esoterismo e di cui lascio la lettura a chi più di me prova interesse per queste faccende.


 Nel frattempo mi chiedo a quando il libro che dimostrerà che Lazzaro è stato il primo Zombie della storia.

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