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lunedì 3 febbraio 2014

Le grandi mode della psicologia divulgativa odierna! Padri alla macchia e presente consapevole, intelligenza per tutti e intortamenti. No, ma son cose serie eh.

Qualche tempo fa, mi è capitato di parlare di questo settore da me definito di psicologia farlocca a proposito del filone dei libri in cui si insegnava alle donne come conquistare un uomo e ammanettarlo per la vita anche contro la loro volontà. Parte di questi libri surreali sono stati scritti da psicologi con tanto di laurea, come tutta una serie di farloccate che terrei ad adeguata distanza dai libri di psicologia veri.
Ci sono molte cose in cui non credo, praticamente a tutto il settore di esoterismo, alla new age, alla pnl e a gran parte delle idiozie della sezione di economia (il mondo delle risorse umane merita un post). Alla psicologia tendo a crederci. Ciò a cui non credo però sono gli psicologi. Visto che, al contrario della matematica, non ci troviamo di fronte ad una scienza esatta, mi pare stupido affidarsi ad occhi chiusi a qualcuno solo in funzione della sua laurea. Ho avuto una coinquilina che stava facendo l'esame di abilitazione alla professione (passato) che una sera mi pose la fatidica domanda: “Senti, ma è vero che voi lesbiche odiate gli uomini?”.
Ovviamente no, credo che non sia manco più derubricabile come credenza popolare. Eppure la laureata e quasi abilitata si arrovellava ancora su ovvietà che un liceale evoluto medio ha già evinto da tempo. Ciò che voglio dire è che non mi fido del magico mondo a priori del magico mondo degli psicologi. A minare queste mie convinzioni ci sono i filoni di mode che vedo rimpinguarsi nella sezione di psicologia. Ci sono degli argomenti che diventano pane per le sciure e affini e a me personalmente sembrano solo delle grandi farloccate a metà tra l'ovvietà più estrema e la new age.

Dite che sono drastica? Leggete le mode del momento e poi fatemi sapere!

ASSERTIVITA':
Tutti ti perculano? A lavoro i tuoi colleghi vanno più avanti di te facendo la metà? Non fanno che darti nuovi carichi di lavoro? I tuoi amici organizzano sempre le uscite a te più scomode e vieni preso in considerazione quanto un pesce rosso da un pirana? Ebbene, la colpa è tua. Non sai dire NO. In quest'epoca è importante dire NO o tutti si approfitteranno di te e come dice una delle mie zie “Chi agnello si fa lupo se lo mangia”. Ma allora qual è la soluzione? Diventare riottoso random e mandare a quel paese tutti quelli che ti rompono le ovaie/palle? Ma no, sei un animale sociale nella società devi pur camparci! La soluzione è lei: l'assertività. Da me soprannominata: l'intortamento. Devi imparare a dire no, ma senza che l'altro sappia che glielo stai dicendo.
Se ti dicono “Vuoi venire al cinema con me domani?” e tu domani hai già un torneo di sudoku, innanzitutto non devi rinunciarci. I tuoi bisogni e i tuoi impegni sono importanti quanto quelli dell'altro. Per seconda cosa devi dire no ma intortandolo: “Temo di avere un altro impegno, ma se tiri fuori l'agenda potrò agilmente mostrarti i 19 giorni liberi del mese in cui possiamo andare al cinema.”
Idem col tuo capo. Egli chiede: “Mi fai queste dieci pratiche entro un'ora?”. Tu devi fargli capire che sei un onesto lavoratore e non può pretendere da te l'impossibile, perciò....intortamento! “So che tutti lavoriamo ad un grande obiettivo e che ci si aspetta il massimo da me, massimo che ho sempre dato e continuo a dare ogni giorno. Tuttavia non posso portare a termine questo lavoro ora. Le prometto che per domani alle 12:30 avrà tutto sulla sua scrivania.”
Pare che a questo punto il capo non tenda a lanciarti il portapenne, ma a riconoscerti doti di diplomazia e leadership. Il risultato sarebbe che non dovrete più fare le 10 pratiche e verrete promossi seduta stante. Sarà.

IL PADRE:
Ora va di moda il padre. Mi sfugge il progetto dietro a questo revival paterno, ossia se sia una specie di komplotto reazionario volto a suggerirci che in questo mondo senza più ruoli, la dissoluzione della famiglia, le donne che non stanno più a casa a venerare il marito, fare la calza e pascere i figli, l'uomo inizi a deuomizzarsi e non riesce manco più a fare il padre.
E allora ecco “Il complesso di Telemaco” di Recalcati, hit da più di un anno e mezzo, e sempre del buon Reca, anche “Patria senza padri” che insomma, se patria viene da “terra dei padri” e i padri non ci sono più, come può esserci la patria? Ultimamente anche Andreoli si è unito al coro di questi padri fuggitivi, con “L'educazione (im)possibile”, un libro che nessuno o quasi aveva filato finché l'esimio non è andato dal buon Fazio. La quarta di copertina di questo libro è un trip. Allora, la premessa è che questi padri non ci sono più e quindi non rimane che la madre. La domanda per me diventerebbe: che caxxo di fine hanno fatto i padri? Come li recuperiamo e li riportiamo al loro ruolo? No. Andreoli dice che insomma, manca il padre quindi dobbiamo puntare tutto sulla madre. Questa povera donna, che già ha un marito o un compagno un ex marito o ex compagno padre assente, secondo Andreoli non dovrebbe manco cercare aiuto in giro. Infatti l'educazione impossibile del titolo è frutto di tutta questa gente che si pone come sostituto paterno nel disperato tentativo di aiutare la madre oberata: insegnanti, zii, nonni, amici dei genitori ecc. Madre devì fa la madre e il padre e pure sola. Non è dato sapere cosa accadrebbe se pure la madre di colpo si desse alla macchia.


LA MINDFULNESS:
è un po' difficile da spiegare perché da tutte le descrizioni che se ne fanno e leggono, pare sempre che vogliano dirti qual è il concetto e finiscano sempre per girarci attorno. Dovrebbe essere una cosa come, prestare attenzione con consapevolezza al tempo presente e in modo non giudicante. Ossia? Boh. Pare si capisca davvero solo praticandola, richiedendo essa uno specifico protocollo con tecniche legate alla meditazione. Quando la gente parla di minduflness, cerca di spiegarmela, quando i libri tentano, mi pare sempre di parlare del niente. Vivi il tempo presente, vivi e lascia vivere, allontana lo stress, respingi le negatività, concentrati su te stesso, ma anche sugli altri, ma anche sul mondo, ma anche su tutto. Mi sono perciò fatta l'idea che o si tratta di una cosa estremamente complicata (e allora mi domando come facciano gli ominidi e le donninidi a cui vendo i libri sul tema a comprenderla) o di una cosa che non si sa ancora bene cosa sia e allora nel dubbio è tutto: meditazione, psicologia, filosofia orientali, modo di vivere e via dicendo. Certo è che non capisco a che titolo sia accanto a Lacan.
Frutto dell'incontro tra le filosofie orientali e la psicologia (incontro che doveva avvenire),

IL LINGUAGGIO DEL CORPO:
Non è che io non creda al linguaggio del corpo, sono certa che il corpo comunichi con dei gesti se siamo nervosi, felici, tesi, arrabbiati ecc. Però nel momento in cui anche mrs Barbara D'Urso scrive un libro al riguardo in cui fa mille boccacce da pazza pazza pazza e sedicenti ammaestratori di uomini mi promettono di capire i pensieri altrui solo osservandoli, mi inquieto. Finisce che mentre parlo e mi tocco le fastidiose code di capelli che si ostinano a crescermi con la nuca, mi domando che cazzarola di messaggio subliminale starei mandando all'osservatore di turno, o se grattandomi il naso troppo spesso perché mi prude non sembri una specie di cocainomane. Clienti allenati da “Lie to me” mi scrutano con sospetto mentre gli porgo i libri richiesti, mentre poseggiano stentorei tentando di non mostrare emozioni. Quandouna cosa seria diventa penosamente divulgativa diventa penosa.

L'INTELLIGENZA EMOTIVA:
Regà, sotto sotto, siamo tutti intelligenti, anche le capre. Questa cosa che tutti siamo uguali intellettualmente e quindi tutti atti a governare, a rappresentare il popolo, a fare i ministri, a scrivere un articolo, a fare i medici ecc. sta portando in Italia i segni di una devastazione sempre più evidente et crescente. L'intelligenza emotiva è indubbiamente la farloccata specchio dei nostri tempi. Anche qui, un fondo di verità ovviamente c'è. E' evidente che alcuni siano più portati alla socialità rispetto ad altri, all'intortamento rispetto ad altri, alla manipolazione verbale rispetto ad altri. Da qui a convincere il mondo conosciuto che forse non siamo bravi in matematica e versati nelle lettere, ma se ci concentriamo bene scopriremo di sicuro di essere dei geni emotivi, mi pare eccessivo. Mi pare un po' il contentino che ti danno quando sei adolescente e passi l'immancabile fase di estrema cessitudine: nel complesso fai schifo, ma hai dei bei capelli. Ecco, nel complesso sei una capra, ma hai quell'intelligenza che tutti sottovalutano stupidamente: l'intelligenza emotiva.
Guru riconosciuto dei “Rain Man” emotivi di tutto il mondo è Goleman, il quale ha anche scritto un libro col Dalai Lama, il quale sicuramente ne sa più lui di empatia con le folle, di quanto non ne sappia Barbara D'Urso di linguaggio del corpo.


Qualcuno è un vero esperto in uno di questi filoni? Ne conoscete altri? E avete capito che caspita è la Mindfulness??

4 commenti:

  1. Comunque, alla D'Urso si è sempre letto in faccia.

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  2. La D'Urso come Cal Lightman, come no.

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  3. Come per i medici (e in altre professioni a cui va troppa fiducia) la laurea non basta: ci sono medici scadenti e quelli buoni, psicologi scadenti che scrivono farloccate e quelli che continuano gli studi e aiutano davvero facendo qualcosa di buono in campo della ricerca. Esistono pregiudizi sessisti e pregiudizi "al contrario" come ad esempio quelli che fanno di tutta l'erba un fascio i gay e i gay che fanno di tutta l'erbe un fascio gli etero... Però si, la spazzatura è in aumento!

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  4. Ah ah ah sono d'accordo con la lista! Ho fatto un "corso" di mindfulness e continuo a non capirla molto =) (magari è il momento di darmi il contentino dell'intelligenza emotiva!) quel che ho capito è che il comportamento mindfulness sia tipo quello di un'isola in mezzo a un fiume, cioè, ci sta, vede l'acqua e l'acqua interagisce con leí ma allá fine leí sta li e il fiume continua a scorrere per i fatti propri! Ora, come questo possa differenziarsi dal fregarsene delle cose o dal semplice essere passivi agli eventi o come possa aiutare milioni di persone mi sfugge (e credo continuerá a sfuggirmi visto che le insegnanti glissarono abilmente la risposta!)!

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