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martedì 21 ottobre 2014

Le cinque frasi pubblicitarie apposte sui libri che mi convincono a NON comprarli: nuovi Bukowski, fucilate alle spalle, pianti, lettori ignoti, komplotti medievali e troppi autori risorti.

Poiché tra le mie tante venture non ho ancora avuto quella di lavorare in una casa editrice (ma visti i tempi che corrono dubito seriamente che ce l'avrò mai, anche se la speranza è l'ultima a morire), francamente non so chi partorisca le frasi sempre uguali cosparse sui libri come glassa decorativa tra fascette, quarta di copertina e sottotitoletti. 

 Suppongo che sia opera di un qualche genio del marketing, ma non voglio distribuire colpe senza conoscerne esattamente i colpevoli, fatto sta che la piaga della frase a effetto smarmellata nel disperato tentativo di attirare la nostra deliziosa attenzione, è uno dei flagelli che colpisce maggiormente i libri, specie le saghe, specie le nuove uscite.

 Per far giustizia ai poveri libri privi di parola, ai lettori che si trovano persi in questa selva di consigli e strilli non richiesti, ecco che elencherò le 5 frasi pubblicitarie apposte sui libri che mi convincono a NON comprarli. Let's go!


UN PROTAGONISTA CHE SEMBRA USCITO DA UN ROMANZO DI JANE AUSTEN:
Pescato da gaialodovica.wordpress.com
Sarà che io ho un po' l'idea che va bene avere degli autori di riferimento, va benissimo (anzi è necessario) leggere tanto, ma scrivere cose solo ovviamente originali, ma questa è la classica frase che mi convince a non comprare un libro. Capisco la strategia dietro, è tipo l'algoritmo "se ti piace questo, allora ti piacerà anche questo" che ormai piazzano su qualsiasi sito che venda libri (e che crea abomini tipo Anne Rice consigliata con "Il libro dell'ammmmore di Bella ed Edward"), tuttavia il fatto che uno scrittore abbia rievocato le atmosfere, i personaggi, le trame e i sentimenti di Simenon, invece di rendermi bendisposta contribuisce a darmi la sensazione che l'autore:
A) Non abbia molta fantasia e tenti di buttarla in caciara scopiazzando un autore di sicuro successo con la scuola che si sta "ispirando" a lui.
B) Abbia scritto se non un libro su commissione, un libro da commissione. Ossia da piazzare sul mercato editoriale senza proporre niente di nuovo che fosse mai dopo decenni si inventi qualcosa.
 Sostanzialmente se mi voglio leggere Simenon, mi leggo direttamente Simenon, non qualcuno che ha inventato un personaggio grasso, intelligente, investigatore e parigino che in onore allo scrittore francese, viene chiamata Maigrette. 


IL NUOVO BUKOWSKI:
Il retro del romanzo di il Cile
 "Ho smesso tutto
 Questa è proprio la frase da "Prendiamo questo libro e lanciamolo dalla finestra". 
 Non c'è scrittore più risorto di Bukowski. Intendiamoci, tutti risorgono: è risorta la Austen tante volte, Stoker, è risorto Joyce, anche Hemingway, Salinger (risorgeva anche in vita lui), ma nessuno è mai uscito dalla tomba tante volte quanto Bukowski. Sembra proprio che questo scrittore in particolare debba avere per forza degli epigoni e che tali epigoni siano tutti la sua incarnazione precisa. 
 Già a me Bukowski non piace, propormi pure la sua scopiazzatura di "donne-sesso-nullafacenza-vino-decadenza" mi pare troppo. Anche perché, nel suo caso specifico, se il mix letale aveva funzionato era proprio in funzione della sua persona, dell'epoca, dello scandalo di quelle parole in quel determinato periodo. Non basta scrivere tante scene di sesso di uno che si gratta la pancia e pensa ai suoi conflitti col padre. 
 Che poi, guardi 'sti scrittori, in genere tutti giovani e maschi esordienti, e pensi che forse nella loro vita la massima trasgressione contro il sistema, sia stato fumarsi una canna alle superiori.

"E' SUPER FANTASTRABIOLOSO" BY UN LETTORE X DI AMAZON:
Epifanie emotive
Ecco questa è una cosa che NON sopporto.
 Qualcuno mi deve spiegare per quale motivo arcano io dovrei fidarmi della recensione di un anonimo pubblicata su Amazon o frequentemente su Goodreads. Voglio sapere che base scientifica è una frase x che potrebbe essere stata pronunciata da una serie di discutibili personaggi tra cui:
1) Amazon istesso, l'autore istesso, la madre dell'autore, il fratello, la sorella, la suocera, il figlio, il nipote, il suo editore. Quindi diciamo lievemente di parte
2) Un essere umano il cui libro preferito è "Cinquanta sfumature di grigio"
3) Qualcuno che vuole indurmi in inganno per farmi spendere male i mieisoldi, per spirito di burla, vendetta (aveva creduto anche lui ad una recensione farlocca), malvagità, esperimento sociale, tentativo di scrivere una tesi sull'influenza dei commenti online sulla variazione delle vendite.
 Inoltre, anche io leggo spesso le recensioni su Anobii, non è che non ascolti nessuno. Tuttavia ci sono recensioni articolate e recensioni di una riga che non vogliono dire nulla. Per ragioni di spazio ovviamente sulla fascetta o la quarta di copertina ci finiscono le seconde.
 Deve essere un'ulteriore variante di: "Potere al popolo, w la gggggente, abbasso gli intellettuali venduti e komplottisti ke ti fanno prendere solo i libri ke vogliono loro ke le case editrici li pagano per konsigliargli!1!"


UN LIBRO CHE FA BENE, FA MALE, FA PIANGERE, MA DI GIOIA:
"Un romanzo che fa male, e poi fa bene"
 'Sta cosa che un libro ci fa bene e male, caldo e freddo, ci crea un misto di emozioni, un arcobaleno di sensazione, una sarabanda di intuizione, un rimescolamento di farfalle nello stomaco, un'evocazione degli spettri del passato, fa piangere, ridere, gioire, addolorare, fa tutto insomma, mi dà un urto che è difficile descrivere. 
 Una si mette a leggere una sinossi e non capisce chi è il protagonista, cosa fa, di che patisce, se è una commedia, una tragedia, una saga familiare, un horror, fantascienza, perché, nel tentativo di attrarti, hanno solo infilato una serie invereconda di aggettivi iperbolici dietro l'altro.
 Quello è il momento in cui poggio il libro e addio. Innanzitutto come si dice, chi si loda si sbroda, se già mi dici che rimarrà il libro del mio cuore foreva, caro mio sei fuori strada, se mi imponi di pensare che sarai il capolavoro che riscriverà la letteratura, c'è qualcosa che proprio non va, infine 'sta mania che il libro deve farti bene o male all'anima, basta. 
 E' vero, i libri fanno bene o fanno male se sono scritti davvero bene, ma possono anche non far niente. Inoltre non è detto che la storia di un malato terminale di lebbra, vedovo sedici volte, perseguitato durante la shoah e col cuore infranto perché la sua amante è dispersa per la steppa russa, mi farà davvero piangere.
  Le lacrime non sono un metro di misura.
   Io non voglio accanirmi, anche perché stavolta, la Mazzantini non c'entra pienamente, ma leggete la quarta di copertina di "Splendore" e capirete a cosa mi riferisco:
 "[...]E ogni fase della vita rende più struggente la nostalgia per quelletà dello splendore che i due protagonisti, guerrieri con la lancia spezzata, attraversano insieme. La voce narrante del protagonista ha la limpidezza poetica, l’ingenua epicità dei grandi inetti della letteratura, s’impenna funambolica, s’immerge tragica e gioiosa nelle mille insenature di questo romanzo che è insieme classico e sperimentale. Un romanzo che non somiglia a nessun romanzo, perché una storia d’amore non somiglia a nessun’altra storia d’amore. Margaret Mazzantini ci affida un romanzo ipnotico, dotato di una luce che ti fucila alle spalle, che avanza con l’urgenza folle e anticonformista di un narratore che rivendica il diritto di trasformare la vergogna in bellezza. Il diritto della letteratura, quello di risvegliarci lasciandoci nello stupore di un fragoroso sogno."
Ecco, in genere io evito di farmi fucilare alle spalle. 

GLI ANACRONISMI:
Se passeggiate per la sezione di storia, delle biografie o della critica letteraria potrà capitarvi di sovente di ritrovarvi tra le mani un saggio di storia romana con un'orrida fascetta che grida vendetta: "I vizi perversi dei nostri perversissimi antenati: i decadenti romani", oppure "Orge, sangue, potere e delirio nell'antica Roma. Da qui è stata tratta la serie della HBO". 
 C'è la mania di attirare il lettore proponendo improponibili anacronismi che generalmente vedono:
1) I romani e i greci come dei pervertiti che quando non guerreggiavano facevano tanto sesso (che può pure essere vero, ma c'erano anche delle motivazioni antropologiche dietro).
2) I templari vittime del komplotto di quell'appartenente alla massoneria dei Rosacroce del club Bilderberg di Filippo il Bello.
3) Anna Bolena come Taylor di "Beautiful".
4) Il Rinascimento come la Factory di Andy Wharol.
 Altra vittima illustri, la filosofia.
 Mi ricordo quando durante le elezioni dell'anno scorso, improvvisamente Simone Weil assurse agli onori dell'olimpo grillino per aver pubblicato una settantina di anni prima, in piena seconda guerra mondiale "Manifesto per la soppressione dei partiti politici" (in originale era "Note su.." la parola manifesto non c'era.
  Idem De La Boetie, recentemente ripubblicato da Feltrinelli direttamente con la maschera di Anonymous sopra. 
 Poi dici che la ggggente fa confusione, già è propensa, se poi si contribuisce...


E voi quale frase trovate terribilmente urticante? Cosa vi porta a poggiare un libro prima di subito? Cosa vi istigherebbe a chiamare la casa editrice per gridare vendetta e scandalo? 
Scrivete scrivete scrivete!

Ps. Non ho messo "successo del passaparola" e "ha scalato le classifiche" perché quelle frasi non mi danno urto, non le considero proprio.



18 commenti:

  1. "non è detto che la storia di un malato terminale di lebbra, vedovo sedici volte, perseguitato durante la shoah e col cuore infranto perché la sua amante è dispersa per la steppa russa, mi farà davvero piangere" Mi hai fatto davvero ridere!!
    Io detesto la dicitura "da questo libro è stato tratto il film...", specie se in copertina c'è una scena del suddetto film. Mi fa brutto. Scappo a gambe levate quando leggo, nelle recensioni o in quarta di copertina, l'aggettivo "onirico" (di solito non finisce sulle fascette). Detesto le fascette con gli apprezzamenti di altri scrittori, specie se a dire "bellissimo, commovente, ti cambia la vita" è qualcuno tipo Daria Bignardi. In generale sono prevenuta su qualunque libro provvisto di fascetta, mi sembra cheap e volgare (anche se poi costa 20 euro).

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  2. Voce alla puffo brontolone: "Io odio le fascette, tutte!" spesso non le leggo nemmeno per i motivi da te citati e perché alla fine dicono tutte più o meno le stesse cose, hai raggruppato perfettamente tutte le frasi. Le peggiori sono quelle che esagerano del tipo "E' il capolavoro di questo secolo!" per me una scritta simile dice già tutto su quel libro...

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  3. Quando vado in libreria, se non sto cercando qualcosa di specifico faccio così: guardo la copertina (grafica, colori, immagini...), apro a caso e leggo almeno una pagina. Poi decido.
    Siccome non leggo fascette, né quarte di copertina, e spesso nemmeno autore e titolo, mi è capitato di ricomprare lo stesso libro due volte!

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  4. Un'altra categoria è quella dello scandalo, un campione su Fascetta Nera a questo link http://fascettanera.blogspot.it/2014/09/speciale-scandalo.html

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  5. io non amo il "ha detto di questo libro (scrittore famoso/quotidiano/persona random)", anche perchè il più delle volte il mio maggior dubbio non è neanche il legittimo "chi è? è affidabile? lo pensa sul serio? l'hanno pagato per parlarne bene? è parente o amico dell'autore?" ma soprattutto "l'ha letto veramente?", e molte volte mi trovo a rispondere di no, con rammarico, soprattutto dopo aver visto una tizia elogiare con fervore un libro candidato al Premio Strega e rispondere alla domanda "ma lei l'ha letto?" "beh, sì... le prime pagine... cioè, le prime righe...". l'odio.

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  6. Vado in libreria per comprare Pamela, di Richardson. Prendo il libro e mentre mi reco alla cassa mi accorgo che ha una fascetta: "il libro dal quale è stato tratto Elisa di Rivaombrosa!"
    Ehmbè!

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    1. Ahahaha sì, vero, c'è stato anche il periodo di "Cime Tempestose", uno dei libri preferiti di Bella ed Edward

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    2. Vorreste paragonare EDR a Twilight? va bene tutto, ma almeno al serie una dignità ce l'ha, eccome se ce l'ha.... Comunque, è stupido mettere queste fascette a romanzi che esistevano da secoli prima che i film/telefilm potessero anche solo essere pensati...uno che compra questo genere di libri, di solito, non lo fa perchè è fan del film/telefilm (anche perchè chi legge questo genere di libri sa che i fil/telefilm sono sempre molto liberamente tratti da...quindi comprando il libro rischieresti di trovarti una storia differente) e, chi invece compra i libri solo seguendo questo criterio, di certo non si avvicinerà mai alla sezione in cui questi libri sono esposti, quindi fascette del genere sono solo uno spreco di carta. Detto questo, non è che non compri il libro per via della fascetta...non comprare un libro solo perchè da questo è stato tratto un successo cinematografico/televisivo che a non non interessa è veramente sciocco, oltre ad essere indice di grossi pregiudizi!

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  7. Io, a prescindere, non compro mai un libro di cui hanno fatto il film perche se ci hanno fatto un film (Herry potter e il signore degli anelli esclusi) vuol dire che la nuova edizione avrà in copertina un'immagine con gli attori del film, una frase ad effetto tratta dal film che magari nel libro nemmeno c'è (vedesi Colpa delle stelle) e un frase detta da chissachi che magari non ha nemmeno letto il libro tipo: mi è rimasto nel cuore.
    Sará che ricordo sin troppo bene il periodo Tre metri sopra il cielo... ero una ragazzina ma giá capivo quando volevano che noi giovani leggessimo tutti le stesse cazzate.
    Comunque per il resto tutto quello che hai detto tu è esattamente ció che mi spinge a posare il libro.
    Specie se leggo la frase:" il nuovo ...!"

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    1. Poi come spiegai in un post, non capisco come mai fino ai 14 anni ti fanno leggere cose bellissime/impegnative poi c'è una sterzata improvvisa verso l'idiozia solenne

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  8. Quante grandi verità. Ammetto di odiare le fascette a prescindere, sopratutte quelle con "il nuovo X" "Il libro che ha commosso tutti" "il libro dell'anno" e compagnia. Ma forse è anche a causa del fatto che in libreria ci vado poco, e solo se so cosa prendere, raramente mi ci faccio un giro per gusto personale (usato a parte). Le librerie per me sono diventate come il supermercato, se mi serve ci vado, altrimenti non vado a guardare i latticini così, per sport.
    Tendo anche io a evitare le copertine dei film sui libri, e i vari "libro da cui è stato tratto il film con.. xxx"

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  9. Capisco che tu nutra un certo risentimento nei confronti di Amazon, ma le recensioni dei clienti, tra l'altro liberamente consultabili senza obbligo di acquisto, sono una risorsa importante per chi vuole farsi un'opinione su un determinato libro o un qualsiasi bene di consumo. Io le leggo spesso e se ho ancora qualche dubbio mi scarico l'anteprima del libro per farmi un'idea più precisa. (Non sempre ho il tempo di trascorrere una buona mezz'ora in libreria o tra gli scaffali dei libri dell'ipermercato.) La possibilità di leggere tutte le recensioni di un determinato utente smaschera gli eventuali parenti, amici, persone interessate a promuovere il libro per motivazioni diverse dal semplice apprezzamento dell'opera stessa. Inoltre, mi sembra chiaro che se le letture recensite da un determinato utente sono tutte del medesimo genere letterario lo si possa giudicare un soggetto competente in materia. Allo stesso modo è possibile diffidare dalle opinioni lasciate da chi ha messo cinque stelline alla trilogia delle sfumature. Io non lo demonizzerei questo strumento, tanto più che uno può decidere di acquistare comunque altrove.

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    1. Come scritto, anche io leggo le recensioni altrui, con profitto, su anobii. Io mi riferivo a quelle tre righe o frasi a effetto che piazzano sulle copertine o sul retro del libro, che potrebbero essere state pronunciate da chiunque in ogni dove. In genere dicono semplicemente "Mi ha cambiato la vita, è stupendo" by Arcipuffolina74 "Lo consiglio a tutti, non ho dormito per dieci notti di seguito" by Lovelosa57 oppure "Un libro che apre il cuore, lo chiude e lo apre" by Chiavistellodell'amore90. Un conto sono delle recensioni sensate, un conto la frase piazzata lì.
      Già non ha senso metterci il, citato da qualcuno, "Fantastico!" dell'Herald Tribune (che potrebbe essere almeno una fonte autorevole), figurati il "Mi ha sciolto il cuore" di un chiunque che potrebbe essere anche l'autore stesso. Le recensioni-recensioni sono appunto un'altra cosa :)

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  10. Come ho scritto su un post del mio blog, "Quattro consigli per evitare libri immondi", forse la frase che amo di più è quella che dice " Il libro che la Chiesa Cattolica, i Gesuiti, la Massoneria, il gruppo Bilderberg, gli Illuminati di Baviera, il Consiglio dei Dieci Assenti, i Rettiliani, i Gabbiani woo woo e i Parameci Mannari non vi farebbero mai leggere."

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  11. Io trovo urticanti le frasi-fatte dei finti testimonial VIP, generalmente di qualche Italico attore, cantante, cabarettista semi-sconosciuto.

    Frasi orriipilanti del tipo: "L'ho letto e sono rimasto senza fiato (ho rischiato di morire per asfissia a causa dell'eccessivo sforzo)", oppure frasi menagramamo tipo: "Dopo che l'ho letto, la mia vita è cambiata inaspettatamente! Succederà anche a te (ciapa, iattura a te e pure al tuo gatto!!!)". Ma le più esilaranti sono quelle in cui scopri particolari della vita privata del finto-testimonial VIP: "Questo libro me lo sono regalato per il mio non-compleanno, ed è stato il miglior regalo di sempre", a cui il mio subconscio rilancia sempre con "ma chittesencula? Trovati degli amici normali che ti facciano regali decenti!"

    :D

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  12. Io bandirei qualsiasi libro la cui fascetta termini con "non ti farebbe mai leggere".

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  13. Io normalmente detesto le fascette qualsiasi cosa ci sia scritto, ma ho trovato geniale quella apposta sulla ristampa di Altai (del collettivo Wu Ming):
    <<“UNA BOIATA, PROPRIO COME Q*”. (Libero). *500 000 copie vendute>>
    Penso sia l'unico libro comprato facendomi influenzare dalla fascetta. Poi mi è piaciuto meno di Q e meno di altri libri degli stessi autori, quindi forse avrei fatto bene a diffidare anche di quella.
    In quanto alle frasi riprese dalle recensioni di Amazon, ho cliccato "Compra" su un libro di Terry Pratchett appena dopo aver letto la recensione da UNA stella di un tipo che confessava di essere troppo stupido per capirlo. E sto sganasciandomi dalle risate.

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