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giovedì 29 agosto 2013

(Auto)biografie musicali. Ciò che si deve fare: Violeta Parra e Patti Smith, e ciò che andrebbe evitato: Kekko e le sue kappa dei Modà.

 Ieri in libreria è arrivato il nuovo libro dei One Direction.
 Visto che vanno in una direzione, il sottotitolo è appunto: "Dove siamo arrivati".
Non è che si possa sparare sulla croce rossa né francamente ne avrebbe un senso logico, soprattutto perché trattasi di un prodotto di marketing bello e buono, perciò tra dichiarazioni alle fan su quanto esse siano fantastrabiliose e immagini di loro festanti, non ti aspetti di trovare un prodotto di alta letteratura.
 Eppure le biografie di musicisti hanno dato alla luce libri significativi, non ultimo "Più pesante del cielo", il celeberrimo libro sulla vita di Kurt Cobain, che personalmente tra una droga e l'altra ad un certo punto mi aveva alquanto appallato, ma la cui ottima scrittura era innegabile.
 Oggi perciò volevo consigliarvi due libri di e su due musiciste: Violeta Parra e Patti Smith. 
 "Violeta Parra è andata in cielo" 12,90 euros, Casini editore, piacerà a tutt* coloro che amano Frida Kahlo, Tina Modotti, il Che e in generale il Sudamerica. 


Scritto dal suo primogenito Angel, anche lui cantante torturato e imprigionato durante la dittatura in Cile, parla in modo purtroppo troppo breve della vita di colei che scrisse l'indimenticabile "Gracias a la vida" (canzone ahimè sfortunata vista la triste fine delle sue interpreti). Violeta era la figlia poverissima di un'india e un maestro "bianco", imparò a suonare la chitarra da sola e riscoprì il patrimonio delle canzoni contadine e popolari cilene intervistando incessantemente la gente del popolo. Nacque così in lei quel forte sentimento di solidarietà verso tutti i deboli e rabbia verso i potenti e i ricchi che fu, assieme alle passioni amorose, il vero motore della sua intensissima vita.
 Il secondo libro è invece "Just Kids", ed. Feltrinelli 19 euros (ancora niente economica..).


Trattasi di un memoir di gioventù, in cui Patti Smith rievoca, senza nostalgie del tipo "Ehi era tutto più fico" (anzi), i suoi vent'anni a New York assieme a Robert Mapplethorpe, quando nessuno dei due aveva la minima idea di chi sarebbe diventato. Dopo una gravidanza indesiderata, Patti Smith scappa a NY e per anni vive in poverissime stanze d'albergo tra fame perenne e lavori che venivano e andavano, vestiti cuciti da soli eppure un'inventiva incessante e debordante. Trovo personalmente che sia una strana autobiografia: poco celebrativa e soprattutto molto poco distaccata, come se la Smith avesse ancora vent'anni. Non so come possa ricordare con tanta precisione eventi di cinquant'anni fa, io faccio già fatica a distinguere l'immaginazione dal vero in episodi delle superiori!
 Voglio infine lasciarvi quella che considero l'autobiografia musicale più surreale nella quale mi sia capitato di imbattermi, trattasi di "Come un pittore" di Kekko dei Modà


Preciso, non voglio esprimermi sulla musica perché è un blog di libri e sono una vigliacca, ma posso assicurarvi che questo libro non è "Open" di Agassi. Non solo perché Kekko non è Agassi, ma perché in questo caso è certo aldilà di qualsiasi ragionevole dubbio che questo libro lo abbia scritto Kekko con le sue sante mani. Vi sfido a cercarlo, sfogliarlo e trovarvi una sola consecutio temporum facendovi strada tra la selva di parolacce impilate di seguito manco fosse Ozzy Osbourne. Il livore che prova poi verso i Negramaro è una sorpresa. Non sapevo nemmeno che si conoscessero. 
 In ogni caso, almeno sul fronte letterario, Kekko e tutte le sue kappa possono sentirsi al sicuro: lui e Sangiorgi viaggiano alla stessa velocità di crociera.

1 commento:

  1. QUESTA è l'autobiografia musicale definitiva!
    http://www.ibs.it/code/9788896131435/dirt-m-ouml-tley-cr-uuml-e-confessioni.html

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