Pagine

martedì 27 agosto 2013

Narrativa rosa/sadomaso for dummies. Quando la bisbetica domata cerca il principe azzurro con frustino incorporato.

A meno che non abitiate in un'altra galassia saprete come me che da un anno a questa parte le donne hanno deciso di diventare delle grandissime appassionate di sadomasochismo for dummies
 Quando ho iniziato a lavorare in libreria, la sezione di erotismo veniva considerata una sottosezione della narrativa rosa, era della grandezza di mezzo ripiano, e a parte De Sade e Anais Nin potevi trovare poca altra roba, che peraltro in genere non c'entrava nemmeno nulla. I racconti gay e lesbici per dire, finivano lì d'ufficio pure se di porno o erotico non avevano nulla, in nome credo di immani pregiudizi. Se avrete fatto un recente giro in libreria, vi sarete invece accorti che ora ci sono interi scaffali che traboccano felici.
 Non sono bacchettona, se le donne (continuo a dire le donne perché gli uomini la narrativa erotica non la leggono tanto. Ho due supposizioni: 1) Amano di più la questione in video. 2) Giudicano il settore rosa appunto solo rosa), comunque dicevo, se le donne hanno scoperto le gioie delle letture erotiche anche in un paese ultracattolico come l'Italia, facciamo mille urrà per tutte noi.
 Vi dico subito che questi urrà tocca frenarli sul nascere. 
 Questa traboccante narrativa erotica per prima cosa non è così erotica come vogliono farci credere, semplicemente ora ficcano dei rapporti sessuali nei due soliti schemi di trame:
 Schema 1) La bisbetica domata. Rientrano in questo settore tutte le trame in cui lui e lei non si sopportano, ma sotto sotto si fanno del grandissimo sangue e per qualche motivo devono fingere di amarsi o di stare insieme: può essere eredità, promozioni sociali, promozioni lavorative o anche l'isola deserta.
 Non ci credete? Ebbene l'isola deserta in pieno Beautiful style è la cornice di "Iniziazione" di Evie Hunter, ovviamente edizioni Newton e Compton che su questo fronte non sono seconde a nessuno.
 Il titolo, che eccezionalmente non contiene la parola sottomessa, ovviamente tiene implicito che lei è una vergine delle rocce o una donna lavoratrice tutta d'un pezzo (che per questi scrittori è più o meno la stessa cosa, che si sa, la donna che lavora non batte chiodo) e prevede che lui, in questo caso divo fichissimo, la inizi nel periglio a torbidi desideri.
 Lo schema, che è tipo quello che va in giro da sette miliardi di anni, ovviamente si snoda in modo che lui esperto domini lei inesperta, ma vogliosa, attenzione eh, vogliosa solo di lui nello specifico: il principe azzurro col gatto a nove code in mano. 
 Schema 2) La vergine delle rocce/donna d'affari tutta d'un pezzo con vita appagante ma non fino in fondo o vita sfigaterrima (in genere c'è sempre un grande trauma del passato da superare), scopre le gioie dell'ammmore sadomaso e quindi nuove sgargianti rivelazioni grazie a lui, figone bonazzo espertissimo, non si sa perché ancora libero come un fringuello.
  Fanno parte di ciò, oltre al celeberrimo 50 sfumature (ma avete provato almeno a leggerne un capitolo? Fabio Volo in confronto è Joyce) anche "Diario di una sottomessa" storia hot di una giornalista che chiarisce subito di non essere una perversa, e la trilogia italiana dell'estate "Io ti guardo-sento-voglio" di Irene Cao (la quale sarà forse una fan sfegatata di Camerini e "Rock'n'roll robot"?) o altri titoli significativi come "Liberami".
 Oh, mai che ci fosse un uomo cesso o manager d'affari represso con trauma del passato che viene risvegliato alla passione da una fotomodella espertissima che stava aspettando solo lui. E come sarà mai questa cosa?
 Ma finché si tenta di far passare uno schema sessual-patriarcale trito e ritrito come una revolucione sexual in nome dell'uso di un frustino in luogo della posizione del missionario, le dighe dell'orrore possono anche contenersi. Non possiamo rimanere indifferenti quando scopriamo che persino la storia è stata rimaneggiata per i torbidi pensieri delle sciure moderne.
 Forse vi è sfuggito il terrebondo "Mille baci e ancora cento" di Laura Sciolla in cui, sulle note de "L'arte di amare" di Ovidio, amoreggiano nientemeno che il povero Catullo e la sexy Lesbia. 


Son queste cose che dovrebbero essere impedite per legge. Oppure, sul frontespizio dovrebbe campeggiare una di quelle belle poesie goliardiche che mai ti fanno studiare alle superiori, lasciandoti pensare il vetusto poeta come un moderno mister Grey, ma danaramente più sfigato. Scommetto che l'idea del giovane poeta adorante e sbacettante, morirebbe nell'arco di cinque minuti. Ve ne lascio solo una e non certo la più sconcia, questa sì che è una buona lettura.
"Ti prego, mia dolce Ipsililla,
amore mio, cocchina mia,
invitami da te nel pomeriggio.
Ma se decidi cosí, per favore,

non farmi trovare la porta già sprangata
e cerca di non uscire, se puoi,
restatene in casa e preparami
nove scopate senza mai fermarci.
Se ne hai voglia, però, fallo subito:
sto qui disteso sazio dopo pranzo
e pancia all'aria sfondo tunica e mantello."

1 commento:

  1. Leggo solo adesso questo post. Ma è come rileggere i miei pensieri. Ho letto il primo libro della terribile trilogia tutta sesso (triste) e orgasmi (multipli ovviamente) delle sfumature (per una scommessa e solo quando andavo in bagno) e l'ho trovato uno dei peggiori libri mai scritti. E dicono che abbia contrinuito alla liberazione della vita sessuale di molte donne!!Liberazione da cosa????
    È vero, Fabio Volo, in confronto sembra Joyce.

    RispondiElimina