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mercoledì 23 ottobre 2013

Una selezione dalla sezione di economia per capire come e perché siamo in crisi. Dal manager fallito multimilionario a Dio grande amministratore delegato fino alle teorie finanziare su basi astromico/esoteriche.

Grazie e a causa della crisi, la sezione di economia diventa sempre più stracolma di libri che ci indicano miliardi di soluzioni per riuscire uscirne. Anzi, più che soluzioni tentano di addossare la colpa a qualcuno nel tentativo di capire chi rimarrà col cerino in mano (non abbiate tema, ci rimarrà la base lavoratrice).
 E la colpa è dei giovani e la colpa è dei vecchi, e la colpa è dell'Europa, e la colpa è dell'America, e dei sindacati e dei lavoratori e dei padroni e degli sfruttatori e delle multinazionali e degli antiglobalisti, insomma la colpa è di tutti.
 Capisco che nel delirio totale ci siano delle crisi di isterismo collettive, ma quello che proprio non mi spiego è come si faccia ad ignorare quale sia il problema, quando è lì lampante di fronte ai nostri occhi.
 Come? Vi faccio una selezione di titoli che parlano da soli.

 "COME HO GUADAGNATO E PERSO 3000 MILIARDI DI LIRE":
In economia vanno molto questi libri di gente che ci parla di come ha ottenuto il successo imperituro guadagnando svalangate di miliardi. Dal già citato Marchionne, al non richiesto Kiyosaki e sua sorella, la monaca buddista convertita al denaro (L'imperdibile "Fratello ricco sorella ricca"), fino a questo nuovo titolo giunto da poco sulle nostre tavole.
 "Come ho guadagnato e perso 3000 miliardi di lire" di Virgilio Degiovanni. Costui, ci svela come abbia fatto a far fallire a catena non so quante società insistendo, tutt'ora, a giocare in borsa. Nel mio immaginario non si possono guadagnare 3000 miliardi di lire, e non solo perché è immorale, ma perché è impossibile esercitare un lavoro che te ne consenta e autorizzi il possesso.
 Non ci si può lamentare che le aziende falliscano a catena se nell'etere un tizio che manco riesce a tenere aperta un'azienda è stato in grado di possedere tali cifre. Ma soprattutto esistono tali cifre? E se sì? Dove stanno?

LA PNL: 
Fondata OVVIAMENTE da due tizi americani, ha lo status di pseudoscienza ed è il contributo dato dall'esoterismo alla sezione d'economia.  Fa parte di quei libri che ci invitano ad affidarci a forze sconosciute, terribili, misteriose e superiori che ci dovrebbero condurre verso il successo. Sapete cos'è la PNL? Se no, non vi preoccupate, dopo anni che risistemo tomi di tal sorta non l'ho capito bene manco io.
 Pare sia una sorta di teoria  per la quale se tu credi intensamente nel successo e hai un atteggiamento positivo  e usi il linguaggio del corpo e l'impostazione vocale e ti fai degli schemini da seguire per raggiungere il successo allora pam, diventi un leader in tre rapide mosse. I tuoi superiori ti troveranno improvvisamente affidabile, i tuoi inferiori saranno pronti a giurarti fedeltà eterna e tutti insieme cavalcherete verso le praterie della borsa.  
Molto apprezzati, superano di gran lunga nelle vendite i manuali di Macroeconomia di base, quelli che invece di insegnarti che se strizzi gli occhi e fai ciao ciao coi pugni allora sei un loser, tentano di inculcarti delle basi scientifiche

LA TEORIA DI GANN: 
 Devo condividere con voi questo dono che mi ha fatto la sezione di finanza. Mi vedo arrivare l'anno scorso questo libro, sullo studio dei mercati basato sulla teoria di Gann, scritto a caratteri cubitali manco sussidiario delle elementari e con alcuni disegni assurdi. Non ricordo il titolo, di sicuro era delle edizioni dell'Università telematica Niccolò Cusano (in questa occasione ne ho anche scoperto l'esistenza peraltro). 
Chi era questo misterioso William Gann, grandioso speculatore dall'incredibile precisione, ovviamente anche lui americano? Uno che, nato alla fine dell'800, diventò ricchissimo sviluppando un assurdo sistema di analisi dei mercati basato sulla lettura della Bibbia e i cicli astronomici. Adesso alcuni lo accusano di aver fatto i soldi con l'inganno e me lo auguro, perché se davvero basarsi sui due assunti biblici "Ciò che è stato sarà e ciò che è fatto si rifarà" (lo ha forse detto anche Gandalf?) e "La verità vi renderà liberi" (il più abusato verso di San Giovanni), mixandoli alla numerologia e ai cicli dei pianeti può far guadagnare miliardi, il nostro è veramente un mondo irrecuperabile.

I CLASSICI RIVISITATI:
Sapete quella vecchia storia che la chiesa attribuiva all'Eneide e al povero Virgilio dei linguaggi subliminali cattolici, quando Gesù Cristo manco era nato? Ecco, in economia si ama fare la stessa cosa con i classici: vederci cose che non erano manco nei lontani pensieri di chi le ha scritte centinaia di anni fa.
I più colpiti sono: la Bibbia, "Il principe" di Machiavelli e "L'arte della guerra" di Sun Tzu. I motivi sono ovvi. Per la Bibbia basti pensare a Dio come al più grande amministratore delegato della storia, leader indiscusso, capace di grandi ire e grandi perdoni, che sa sempre quando e come intervenire. Ovviamente anche la sua grande Azienda, la chiesa, è stata capace di grandi successi di marketing analizzati in testi come "Gesù lava più bianco" di Bruno Ballardini. Sun Tzu e il povero Machiavelli tornano utili nel momento in cui si deve iniziare a pensare alla propria vita da manager come ad una spietata guerra: stai attento al nemico, sopisci e fingiti morto così puoi azzannarlo alla giugulare, quando ti senti in pericolo suona il corno e vedrai che arriva la cavalleria etcetera etcetera. Insegnamenti rivisitati ne "L'arte della guerra riletto ad uso dei manager" di Livio Buttignol o "Il principe riletto a uso del manager" di Tim Phillips.
 Tutti consigli che avevano un senso per Cesare Borgia e gli imperatori cinesi che usavano spade un giorno sì e l'altro pure, ma che applicati ad un'azienda secondo me possono mostrare delle falle. Il fatto poi  che Gianfranco Fini avesse confessato di tenere "L'arte della guerra" sul comodino, ne decreta in modo decisivo la non credibilità degli argomenti.

 Visto che tutto ciò arriva giornalmente ad ingrossare e ingrassare gli scaffali continuo a pensare che no, se percepiamo l'economia come il grande campo di battaglia per la conquista della terra, probabilmente da questa crisi non usciremo mai. E non serve mandare alle stampe vagonate di complicatissimi libri sulla crisi e le sue ragioni per capirlo, basta guardare quelli che sono giù usciti.


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