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venerdì 29 novembre 2013

Il cliente illuminato. Comportamento, amici, letture e guru del cliente sospeso tra Sai Baba, Zen, tappetini per lo yoga e il Dalai Lama!

Prima di lavorare in libreria ignoravo l'esistenza di questa categoria: il cliente illuminato.
 Il cliente illuminato è il frutto di un'anomalia sociale nata probabilmente con Sai Baba e i Beatles, i viaggi in India, le canne e l'amore panteistico in abiti gipsy, che ha subito una potente virata di stile e intenti nei mai abbastanza dannosi anni '80-'90 grazie all'influsso della New age. La commercializzazione estrema ha trasformato la fricchettonata dell'amore panteistico in un calderone di spiritualità a portata di carta di credito e contante spalancando il vaso di Pandora della cristalloterapia, Yoga, erbe medicamentose, medicina alternativa e chi più ne ha più ne metta
 Gli anni duemila hanno introdotto il grande mondo della sostenibilità, del green e di una vaga consapevolezza. Sarà la crisi, sarà l'11 settembre, saranno tante cose che di sicuro una barca di sociologi veri avranno studiato in lungo e in largo, ma alla cristalloterapia si è aggiunto un settore teoricamente più serio e dal nome altisonante: le filosofie orientali.
 Il vero cliente illuminato odierno ha un profondo interesse per tutto ciò che ha le parole zen e buddista dentro. Non dovete immaginarvi un Hare Krishna o un fricchettone coperto di yuta davanti all'ennesima biografia del Dalai Lama, il cliente illuminato è sempre quell'ex appassionato di New Age degli anni '90.
 Veste perciò abiti civili pure quando è appena uscito dalla sessione di yoga e ha un tappetino rosa in braccio accanto alla borsetta di Louis Vuitton, in alternativa porta in coppia il borsone del cambio di Get Fit con la ventiquattrore.
 Il cliente illuminato raramente ha qualcosa a che vedere col cliente equo-sostenibile, di solito è donna, ma ci sono anche molti uomini che, al contrario del gentil sesso hanno un gusto personale più spiccato e brancolano meno del buio dei consigli di amici e parenti già illuminati da tempo.

Tipica espressione della
tipica amica.
 Nel COMPORTAMENTO abbastanza neutro del cliente illuminato ci sono due tratti ricorrenti.
L'amica. Qualsiasi cliente illuminata ha un'amica in genere non illuminata che però la asseconda con forza. A Roma immagino che le facce dell'amica compiacente sarebbero se non altro parlanti (Del tipo "Credi veramente a quello che mi stai dicendo??"), ma qui al nord dove regna l'educazione stucchevole, per l'amica della cliente illuminata si spalancano le porte del teatro nazionale. E' un'intera performance del "E' incredibile!" "Devo leggerlo!" "Ma certo, tu sei sempre stata così profonda!". Tale partecipazione appassionata è in genere seguita da un acquisto forzoso. L'amica illuminata non può infatti accettare che l'altra esca dalla libreria senza aver comprato almeno un Sutra. Fortunatamente per l'altra i libretti dei sutra vengono sui due euro, l'amicizia è salva, il portafoglio pure e tutti sono felici.


L'altro tratto ricorrente è la mania, in genere maschile, di ritrovare l'illuminazione nei libri che della gente a caso sta innocuamente leggendo sui mezzi pubblici. Immagino che il cliente interpreti una copertina che lo colpisce come un segnale divino, un inoppugnabile impulso del kosmo che gli sta dicendo: "Se mi leggerai ti darò la risposta a tutti  tuoi problemi".
 Peccato che il 95% della volte il cliente non prenda nota del messaggio divino e ti spieghi solamente, ispirato, "Un ragazzo in metropolitana aveva un libro arancione, in copertina c'era una donna che piangeva in una foresta con un cane e sono sicuro che nel titolo c'era la parola AMORE". E che, voi non siete in grado di ritrovare un libro tramite questi schiaccianti indizi??

Ma eccole le letture più comuni del cliente illuminato.

DAISAKU IKEDA:
Allora, siccome non ne capisco nulla di Buddismo, eviterò di infognarmi in pericolose facilonerie. Tutto quello che so di Daisaku Ikeda me lo hanno insegnato i clienti:
 A) Pubblica praticamente solo con la casa editrice Esperia.
 B) E' una sorta di capo della Soka Gakkai.
 C) La Soka Gakkai non viene considerata dai VERI buddisti vero buddismo e non so quante volte ho dovuto ascoltare le lamentele del buddista purista che mi rimproverava di aver infilato Daisaku Ikeda vicino  al "Libro Tibetano dei morti".
 Non so cosa sia, non lo voglio nemmeno sapere, tenetemi fuori da questioni di ripicche religiose per favore.
 Per il resto so che vende tantissimo e i suoi seguaci sono dei grandi appassionati di gadget religiosi, ma del resto un cattolico che critica un buddista per la sua passione per gli incensi e le campane, è un po' il bue che dice cornuto all'asino. Prima di criticare l'altarino buddista nelle case degli altri, guarda la collezione di statue con l'acqua di Medjugorie in casa tua.

DALAI LAMA e OSHO:
Manco maestro Miyagi aveva
questo sguardo.
Il Dalai è una certezza. Prima dell'avvento di Papa Francesco, grazie all'aspetto arcigno di Ratzinger era il leader religioso più pacioso e amato, ora la sua stella si è un po' offuscata, ma certo non il suo iperattivismo. Il pacioso uomo invita all'amore, alla felicità e ultimamente anche all'intelligenza emotiva  grazie ad un sodalizio con Goleman, altro riconosciuto guru del reparto di psicologia.
 Del Dalai voglio ricordare la (per me) assurda copertina di  "L'arte della pace interiore". A occhio la penombra della tempesta perfeta che lo avvolge mi pare opera di Annie Leibowitz. In ogni caso gli conferisce un certo stridente tono apocalittico.
 Osho invece viene ovviamente posto un gradino più basso sotto al Dalai, e ha un pubblico molto più ampio. Quello che mi chiedo sempre è quando ha trovato il tempo di scrivere così tanto nella sua travagliata vita. Tutte le volte mi rispondo che è sempre meglio non indagare. Non me ne vogliano i suoi seguaci, ma le sue frasi circonvolute sull'amore e la pace cosmica infestano così tanto i social network da rendere ormai difficile la distinzione tra una sua frase e una di Fabio Volo.
 "Se l'amore diventa profondo, resti in silenzio perché le parole ti sembrano inutili".
 Chi l'ha detto?

LO ZEN:
Lo zen è buono per farci tutto. Dalla corsa alla manutenzione della motociclcetta, dal tiro con l'arco all'innamoramento, meditazione, interpretazione degli uccelli, pulizie ed esercizi. Lo zen è fuori e dentro di noi. Grande best seller del Natale scorso fu il "Manuale di pulizie di un monaco buddista" che vende molto anche adesso. Solo che se alcuni libri sono anche profondi (a me sono piaciute molto le "101 storie zen"), di molti altri stento a comprenderne la differenza col megalibrone "Un corso in miracoli" e con tanti spaventosi manuali di leadership. 
Si tratta sempre di queste perle di due righe messe al centro della pagina coi consigli che sembrano quelli della vicina di tua nonna solo non in dialetto:
 "Copriti bene, non sai quando arrivano le intemperie della vita"
"Oggi piangi, ma domani non puoi sapere se riderai"
 "Se ti senti solo siediti e contempla un pesco, l'amore del mondo fluirà dentro di te"
"Se le cose vanno male stai fermo e aspetta".
 (Ovviamente non sto criticando il vero zen, ma l'uso bulimico che ormai se ne fa).

LO YOGA:
Un vero cliente illuminato pratica Yoga e ci tiene a farmelo sapere. A parte il succitato tappetino, talvolta di lancia in descrizioni della sua ultima sessione e dei suoi immensi benefici. DEVI farlo anche tu: i tuoi muscoli si stireranno, la tua mente sarà libera e brucerai tantissimo anche da ferma. Non ne dubito, come non dubito che mi farebbe benissimo, ma se dovessi seguire i consigli sportivi di tutti i clienti sarei una campionessa di centathlon moderno. Non paghi di praticarlo, i clienti vogliono anche capirlo e ti chiedono consigli: come mai non sai spiegargli da dove nasce lo yoga, chi lo ha inventato, quando e perchè? Come mai non sai la cronistoria ragionata di tutti i maestri? E' nato in Cina, India, Tibet o in nessuno di questi luoghi? Il libraio wikipedia che non sa rispondere viene fissato con riprovazione, ma grazie a dio, in genere, c'è sempre un collega illuminato a cui rigirare il questuante.
La voglia di seguire i suoi yogheschi consigli (e di metterti a leggere "L'autobiografia di uno Yogi") ti sono già passati. Che ce frega del tappetino noi c'avemo il divano.

 Ovviamente sono esclusi da questa mia disanima i veri clienti illuminati, i quali in genere, appunto perché lo sono, sanno già cosa cercare e non vengono a chiederti improbabili biografie. Al massimo si lanciano in commenti altezzosi su strane presenze libresche nel settore o ti fissano perplesso quando osi proporgli una versione de "Il sutra del loto" che è evidentemente non integrale.
 In genere non sono compassionevoli e panteistici con te. Ti guardano perplessi e stizziti e se ne vanno, Di sicuro in una libreria specializzata.

2 commenti:

  1. "E che, voi non siete in grado di ritrovare un libro tramite questi schiaccianti indizi??"

    O un harmony, o un manuale delle superiori di inglese, o simili (?) non ho mai visto altro sui bus, ahimé :D

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  2. Avendo amici fricchetton-buddisti che ospitano amici scalzo-fumanti-dredd-malvestiti (per me oramai "i panteistici") cercavo in rete delle conferme. Mi sono imbattuto in questo articolo esilarante. Sei amabile. Tornerò.
    Abbracci

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