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lunedì 4 novembre 2013

La satira migliore: fingersi stupidi per scoprire gli stupidi. Davide La Rosa e le sue mitiche suore ninja (con tanto di gioco suoresco a tema finale!).

Il mondo è sempre più un posto orribile.
 A rientro dalle ferie avvenuto, mi ritrovo sull'homepage di facebook l'intervista ad una tizia che si definisce una pornonerd e se la prende con le femministe perché impediscono di far dei nuovi decenti film porno in Italia. A parte che se costei conoscesse davvero il nuovo femminismo tacerebbe (c'è anzi un'insolita fissazione per il porno), il mio sconcerto maggiore è derivato dal fatto che chiunque abbia lanciato la pettoruta ninfetta volesse presentarmela come un essere pensante, tipo la Moana Pozzi del 2013. Lei, peraltro ci crede, causando un cortocircuito di idiozia sospeso tra il trash e il meraviglioso: la Pornonerd come Susan Sontag. 
 Cosa rappresenta la pornonerd? Quell'idiozia dilagante in Italia per cui sei un'intellettuale se ci credi, l'università non serve ad una mazza perchè hai fatto "l'università della vita", insulti senza avere cognizione di causa e ti dichiari pure un perseguitato politico. L'unica risposta sensata oltre l'assalto all'arma bianca a tale devastante idiozia è Davide La Rosa.
 Circa due settimane fa me ne stavo persa tra i miei pensieri quando un cliente mi ha chiesto "Il nuovo romanzo di Dan Braun" e non era "Inferno" (un mio collega peraltro mi sta tessendo le lodi di Dan Brown a piè sospinto, cosa che inizia a preoccuparmi sull'attuale sanità mentale della libreria), ma una delle esilaranti opere di Davide La Rosa, giovine autore di ottime promesse mantenute.
 Probabilmente ero una delle poche in Italia ad ignorare se non altro la sua esistenza visto che i miei amici di colpo si sono tutti lanciati in lodi e rimembranze sulla sua figura. Dalle informazioni raccolte ho evinto che:

Le suore sono disegnate
da Vanessa Cardinali.
  •  Costui ha un blog seguitissimo Mulholland Dave.
  •  Uno dei suoi personaggi principali e favoriti è Dio.
  •  Ha un odio tutto speciale verso le gerarchie cattoliche e Roberto Giacobbo, il sempre immortale mito delle nostre notti esoteriche.
  •  Possiede  un tratto peculiare che non sono riuscita a comprendere se è frutto di genio o di un non dono di natura. Ossia se stiamo parlando della storia che Picasso disegnava in modo cubista ma se voleva poteva essere Raffaello o per sfortuna della sorte qui non ci sono nè Pablo né Raffy.
 Comunque il punto non è questo. Nel momento in cui ho preso tra le mani il primo volume della saga delle suore ninja "Zombie gay in Vaticano" ho capito che qualcuno paradossalmente aveva ascoltato le mie preghiere.
 Come si può altrimenti spiegare un volumetto che narra di un'elezione papale funestata prima da un gay pride estemporaneo e poi da una fumata papale pronta a trasformare l'allegro corteo in un serpentone di morte purulenta pronto a chiedere la testa di papa Costantino Vitaliano I? La sindone aquilone, il sangue di san Gennaro e ogni altro orpello di inquietante fattura cattolica non si rivelano altro che un modo per invocare le suore ninja, ordine astuto, veloce e assassino che vive sulla cima di un monte, ove si allena  come Goku facendo la pelle a ignare vecchine intente a recitare il rosario.
Giacobbo secondo Davide La Rosa
 E questa è solo la prima delle loro avventure, verranno poi gli alieni pronti a lanciare il Papa in un folle giro di Giochi senza frontiere (ve li ricordate? Io ancora li rimpiango...) e Geowa, la temibile divinità a forma di citofono. Insomma le suore Ninja mi avevano già reso la vita migliore. Finalmente in Italia qualcuno che prende doverosamente in giro il Vaticano.
Le suore ninja mi hanno aperto il mondo di satira di La Rosa che avevo colpevolmente ignorato fino a quel momento. Finalmente qualcuno che in Italia usa in fumetto/libro quel linguaggio che ha fatto la fortuna di comici come Benigni: fingersi stupido per scoprire gli stupidi. 
 Il linguaggio e il tratto di La Rosa sono talmente semplici che immagino la pornonerd che si crede un'intellettuale perché Rocco Siffredi gliel'ha detto, liquidare i suoi libri in una sola rapida mossa, non rendendosi conto che è anche di lei che stanno parlando.  A La Rosa infatti riesce con sconcertante facilità la migliore delle satire: quella dove il preso in giro è troppo stordito per accorgersene.
 Per concludere (so che La Rosa ha scritto una barca di altre cose ma io non le ho ancora lette, quindi evito di parlare di cose che ancora non conosco), vi lascio con la scoperta di questo fine settimana, in perfetta comunione di intenti con la simpatica blasfemia suore ninja: "Il bowling delle suore".
 E' un giochino della Salani, stupido stupido, ma proprio per questo irresistibile irresistibile. Trattasi di un pacchetto contenente dei piccoli birilli a forma di suore e un libretto di istruzioni che prevedono: piano di gioco in un confessionale e/o una panca della chiesa durante l'omelia, un intenso pensiero a qualche nefandezza ecclesiastica e vuuuum bowling. A seconda delle suore abbattute vi sarete sfogati contro di esse praticando una specie di catartico esorcismo del ricordo.
 Trovate sia blasfemo? Lo teniamo nella sezione dei ragazzi...

3 commenti:

  1. A parte che se costei conoscesse davvero il nuovo femminismo tacerebbe (c'è anzi un'insolita fissazione per il porno) -> confermo ;)

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    1. Per motivi molto complessi da spiegare iperconfermo anche io. Anzi, che ci si aspetti un post sul post-porno!

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    2. in effetti sono complessi da spiegare anche i motivi per cui lo so io (o meglio, non ho idea del perchè una mia amica - etero - abbia talmente spinto all'estremo il suo femminismo da interessarsi alle tematiche lgbt, e quelle fino al porno. Ma parliamo di una che si è fatta tre mesi in iran da sola a studiare le sottoculture locali!)

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