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mercoledì 21 maggio 2014

Così amato, così odiato: "Lo sconto". Un fumetto sulla natura perennemente insoddisfatta del popolo italiano.

 Il fumetto di oggi va a sviscerare un argomento di discussione frequente sia in libreria che nell'ambito librario: lo sconto. 
 Esso che in teoria dovrebbe essere gradito a tutti e tutte, nasconde in realtà una lunga serie di illazioni di ordine economico-morale, la maggiore delle quali è: le grandi catene possono permettersi un regime di sconti che le librerie indipendenti non possono causandone in tal modo la rovina.
 Ovviamente non vado a infilarmi nel ginepraio, non solo perché co le cose serie 'sta settimana ho già dato, ma anche perché non mi ritengo abbastanza ferrata da intavolare una discussione del genere. Non dico che un giorno non accadrà.
 Ciò che potrete vedere nel fumetto di seguito, comunque, è una carrellata abbastanza esaustiva di quello che succede in libreria davanti al bollino dello sconto.
 Good fumetto a tutt*!


10 commenti:

  1. Solo "gratis" attira più di "sconto", se si escludono varie sconcezze.

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  2. Intanto complimenti, tra vignette e storie dimostri sempre un umorismo fresco e divertente. Poi, visto che non so come mai mi fisso su certi dettagli, ma purtroppo succede (come quella volta con la storia della "H" in Coelho), credo che "badìa" sia una specie di convento, forse un sinonimo di "abbazia", che di solito è un edificio gigantesco, da cui la filastrocca. Sì, sono un nerd.

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    1. Vedo che tutti sapevate cosa fosse una badìa tranne me. Nel mio immaginario è sempre stata una vezzosa baita di montagna.

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  3. Badia vuol dire proprio abbazia: la madre superiora di un'abbazia e' la badessa.

    E la legge Levi non e' una bufala: purtroppo e' una realta'.

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  4. Ma se chiedessi lo sconto sui nuovi Newton da 1,99 euro, perché voglio continuare a pagarli 0,99 nonostante la copertina rigida?

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    1. Guarda, una volta un tizio è tornato indietro a riportarci un cd di musica classica, perché, ad un certo punto dell'esecuzione, secondo lui, un violino stonava. Mi aspetto qualsiasi richiesta folle (che poi ovviamente non si può esaudire).

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    2. Spero non abbia voluto indicarti il punto in negozio, magari arrivava dopo mezz'ora e non ricordava precisamente!

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  5. "Me lo compro su Amazon!"
    "Noto che in questo caso il dramma delle piccole librerie non si pone mai. Gli scrupoli morali non sono ancora arrivati su Internet."


    Ovazione!!!

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  6. Complimenti per il tuo blog e le tue vignette,divertenti e purtroppo vere...ti capisco anche io lavoro con il pubblico e ne sento di tutti i colori,cose veramente assurde...si potrebbe scrivere un libro anche su ciò!

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  7. MAGARI tutti questo succedesse solo nelle librerie... Solidarietà da una figlia e nipote di piccoli commercianti. ;)

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