Pagine

venerdì 16 ottobre 2015

Piccole recensioni tra amici di metà Ottobre! Una riflessione gotica tra regine boschive, vite felici, metamorfosi, raccolte molto promettenti ed operette secondarie.

Questi ultimi post sono stati poveri di recensioni, perciò è ora di rimediare!
 In questo ottobre che è diventato di colpo gelido, mi trastullo tra sempre nuove zucche ornamentali, una milionata di cose da scrivere e un improvviso trip gotico che dovrebbe passare dopo il due novembre riportandomi a più miti consigli e a letture diversificate.
Foto by me
 L'horror in attesa di Ognissanti, mi affascina sempre, purtroppo quello contemporaneo è ormai concentrato troppo sullo splatter o strane rivisitazioni di creature mostruose del passato (leggesi "vampiri adolescenti che si sposano").
 Non che ci sia niente di male a rivisitare, ma anche creare fascinazioni nuove non ha mai fatto male a nessuno.
 Perciò, dovendo scegliere tra quintalate di libri sugli Zombie (che non mi hanno mai affascinato) e storie piene di sangue, morti e descrizioni stomachevoli invariabilmente ambientate nella sordida provincia americana (un posto a quanto pare agghiacciante), mi rifugio nelle mie certezze: l'horror romantico/gotico.
 Nulla è più sicuro di un sano horror dei bei tempi andati, quando scrivere di vampiri era davvero una cosa d'avanguardia, ammantata da una vera patina di spavento. Probabilmente è perché chi li scriveva provava un serio timore dell'argomento che stava andando a trattare, come dimostra il fatto che Shelley ebbe una vera e propria crisi di nervi ascoltando la storia della prima vampira della storia, la splendida e corrotta "Christabel" di Coleridge.
 Non so francamente se chi scrive gli horror attuali ha davvero paura mentre lascia volare le sue mani sulla tastiera. 
 Vabbeh, dopo questa profonda riflessione vi lascio con tre piccole recensioni tra amici! Buona lettura!

"METAMORFOSI" di MARY SHELLEY ed. La Vita felice:
 Mary Shelley è conosciuta per "Frankestein" opera talmente definitiva che nessuno ha né la necessità nè la voglia di chiedersi se costei abbia mai scritto altro, (anche perché, se avesse prodotto altri libri all'altezza ne avremmo avuto giusta notizia).
 Tuttavia io sono sempre curiosa di dare un'occhiata alle opere meno conosciute degli scrittori famosi. Si rischiano enormi delusioni, come Sheridan Le Fanu, che ha prodotto lo straordinario "Carmilla" e una lunga serie di perdibilissimi racconti di fantasmi affatto all'altezza del suo capolavoro, ma si scoprono anche cose gustose, come un Jack London dalle utopie socialiste, uno Swift cannibale, persino un Wilde meno dandy e più politico.
 In biblioteca ho scovato una raccolta di tre storie gotiche della Shelley "Metamorfosi" (trovato nell'edizione de La Tartaruga, ora fallita, e attualmente in commercio per La vita felice), tre bozzetti molto graziosi, benissimo scritti che mescolano molti temi tipici del romanzo gotico.
 Ci sono innominabili creature che stipulano patti con sventati nobili italiani, una penisola italiana al limite dell'esotico, amatissima dagli scrittori romantici, una tragedia dell'agnizione in una Grecia popolata da albanesi pirateschi, isole battute dal vento, rapimenti ed onore ed un filtro dell'immortalità che diventa la maledizione di chi incidentalmente lo beve.
 I racconti non hanno né il fuoco né la sordida tragedia del suo capolavoro, ma sono assai piacevoli da leggere e restano deliziosi bozzetti minori, da gustare in questo Ottobre in attesa di Ognissanti.
 Ps.
 Nella stessa collana, Il piacere di leggere, La vita felice ha pubblicato altre chicche horror romantiche interessanti, tra cui: "Saggio sul diavolo" di Percy Bysshe Shelley, "Angeline o La casa degli spettri" di Zola o "La dama di Urtubi" di Pio Baroja.

"LE SOLITUDINI DELL'ANIMA" di Maurizio De Giovanni ed. Centoautori: 
La grande esca di questa raccolta di racconti di Maurizio De Giovanni, uscita da pochissimo, è l'episodio in cui scopriamo come il commissario Ricciardi ha deciso di iscriversi a Giurisprudenza  (e quindi di diventare poliziotto) invece che ad una materia a lui più confacente: filosofia. Un racconto che non tradisce le aspettative e anzi, fa sperare in un futuro di storie proiettate indietro nel tempo, che ci mostrino un commissario giovanissimo, inesperto e più emotivo. 
 Si inizia a leggere questo libro per lui, si finisce di leggerlo per De Giovanni. 
 Perché, se a prima vista, questa raccolta sembra (e in parte assai probabilmente è), un insieme di esercizi letterari che l'autore ha accumulato negli anni, ad una seconda occhiata ci si rende conto che questi esercizi sono già meritevoli di attenzione. Non hanno ancora la potenza del racconto, la forza dell'intuizione datagli finalmente dal commissario che vede i morti, ma la scrittura e i temi ci sono tutti. 
 C'è una Napoli letteralmente obesa, una città capace di una profonda umanità, ma anche di grandi abissi di perfidia, c'è il tocco sovrannaturale di mogli che tornano dal regno dei morti, suicidi, misteriosi ometti che compiono omicidi di consenzienti ignari, ci sono già omicidi compiuti da donne labili di mente e pericolosissime e c'è il dolore che qui diventa anche e spesso grandissimo rimpianto.
 De Giovanni è uno di quegli scrittori che è un piacere leggere perché si vede che hanno gusto nello scrivere, che gli piace, che scrivono non per stupire, per un'aspirazione letteraria di grandezza o per dimostrare la propria bravura, ma perché piace loro farlo. Sembra una banalità, ma secondo me, scrittori del genere, sono assai pochi. L'ansia di dimostrare qualcosa, sia da parte di chi è incapace (e si loda e sbroda), sia da parte di scrittori e scrittrici bravissimi, ma troppo concentrati su loro stessi, inquina spesso libri potenzialmente belli o almeno piacevoli.
 Con De Giovanni questo non succede, con lui sembra prenda vita quella frase misteriosa che molti scrittori ogni tanto dicono, ma non mantengono: "Scrivo i libri che vorrei leggere." 
 Straconsigliato, come tutto quello che scrive (ormai ha monopolizzato le mie letture).

LA REGINA NEL BOSCO" di Neil Gaiman e Chris Riddel ed. Mondadori:
Attendevo molto questo albo con storia di Neil Gaiman illustrato da Chris Riddell a causa di una delle immagini che ne giravano già da mesi: quella che vedeva una bella principessa addormentata, risvegliata dal bacio di un'altra principessa cavaliere. Non mi ero informata abbastanza bene però.
 La storia di Gaiman è perfettamente nelle sue corde e modella una fiaba non classica usando tutti i mezzi narrativi di un fratello Grimm, tuttavia nonostante tratti temi anche molto importanti, rimane molto una storia per babini.
 C'è una bella regina che sta per sposarsi, ma, per qualche motivo che non riesce a comprendere non ne ha un grande desiderio, così quando le si presenta la scusa per allontanarsi, non si fa pregare due volte. C'è infatti una principessa che dorme da anni innumerevoli nel bosco, bellissima e sotto custodia di una perfida strega. Chi la libererà?
 Baci tra principesse, colpone di scena finale, nani amorevoli e grandissime illustrazioni non rendono però questa storia appetitosa per gli over dodici anni. Da collezione o grandioso regalo di compleanno per under 14.

 E lunedì vi aspetta una puntata tutta nebbia e terrore!

1 commento:

  1. Approvo in pieno l'horror romantico-gotico. ^_^ E il mio trip non passa mai. 3:-)

    RispondiElimina