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venerdì 23 ottobre 2015

Reality e programmi tv che hanno saccheggiato i grandi classici!Parallelismi inquietanti tra agoni, Sanremo, Isola dei Famosi, Boccaccio, Stilnovo, Fedez. Coincidenze? Io non credo.

Le idee migliori o più folli per i post mi vengono sempre quando sono costretta a fare rifornimento per troppo tempo di seguito. 
Credo che sia il motivo per cui i monaci buddisti e l'allenatore di Mila Azuki insistono tanto sulla necessità di pulire con degli addannati: impegnarsi in un'attività fisica ripetitiva o distrugge la concentrazione o la fortifica. 
 La mia mente ormai viaggia in mondi degni di David Icke, il folle dei rettiliani.
 Detto questo, mentre sistemavo l'ennesima copia del "Decamerone" mi sono resa conto che la storia parlava di un gruppo di giovani isolati e rinchiusi in un luogo isolato senza collegamenti col mondo esterno. 
 Ho pensato vagamente che fosse pericolosamente simile a "IL grande fratello" e da lì è partito il trip: quali altri parallelismi si potevano ravvisare tra i programmi tv e i classici della letteratura?
 Questo è il delirante risultato!

AGONI MUSICALI GRECI vs FESTIVAL DI SANREMO:
Anche le maschere sono rimaste uguali
Anche gli antichi greci avevano i loro festival canori a cui i partecipanti tenevano moltissimo: gli agoni. Sofocle era un vero patito di queste competizioni, una sorta di Al Bano dell'agone, probabilmente fomentato anche dal fatto di aver vinto la sua prima gara nientepopodimeno che contro Eschilo.
 Dopo una vita lunga e felice, ebbe, vecchissimo, la sventura di vedersi intentata da uno dei figli una causa sostanzialmente per ormai manifesta capacità di intendere e volere.
 Molte, come per tutti i poeti greci, le leggende favolose sulla sua morte, c'è chi lo vuole strozzato da un chicco d'uva e chi invece stroncato dalla gioia per aver vinto inaspettatamente un agone.
 A Sanremo ormai manca solo questo.

LE GARE DI FREESTYLE vs LE TENZONI DEGLI STILNOVISTI: 
Lo avevo già accennato in un altro post. 
 Fedez se la tira come se stesse producendo proclami biblici, ragazzetti della periferia milanese cercano "il riscatto" danzando per le strade e prendendosela un po' con tutto, provando però le loro doti e il loro talento in una serie di composizioni in rima.
Fedez e co. potete paralocciare quanto vi pare ma voi in
battaglia coi guelfi e i ghibellini non ci siete stati mai
 Se ci si pensa è un filino folle, gran parte dei ragazzetti e ragazzette che ascolta il rap considera la poesia e Dante una palla mortale da gettare su una pira infuocata, poi però je danno de respect perché uno riesce a comporre una quartina in rima baciata.
  Probabilmente dà loro l'illusione di trasgressione perché ci infilano dentro parolacce a profusione, riferimenti sessuali e frasi sessiste a gògò (tra l'altro ragazzi, un consiglio, se continuate a imbattervi solo in una manica di stronze le cose sono due: o lo stronzo siete voi o cercate male). 
 Mtv ha inventato Mtv Spit condotto da Marracash. 
 Si saranno sentiti fighi, ma lo erano già parecchio nel '300, quando gli stilnovisti si rimbeccavano letteralmente per le rime, in tenzoni a base di sonetti osceni in cui si accusavano a vicenda di ogni nefandezza sessuale, di furti, di tradimenti e senza lesinare colpi bassi. 
Molto più serio dell'osannato Fedez era Cecco Angiolieri e non perché fosse un poeta da camera con la penna puntuta che non conosce la strada e la ggggente, ma proprio perché visse una vita dissoluta, provocatoria e ribelle. Ok, la tenzone con Dante (a cui attribuì una serie di vizi da cui egli stesso non si riteneva esente), ma insomma dileggiava padre, madre, Papa e imperatore. Provatece un po', poi ne riparliamo.

DECAMERONE vs GRANDE FRATELLO:

L'unica puntata che abbia mai visto de "Il grande fratello" fu la prima dell'edizione del 2009: mi ero appena cappottata da una delle carrozzelle che si possono affittare a villa Borghese. Non funzionavano i freni, io e la dolce metà ne perdemmo il controllo: lei si infranse contro un albero e io mi volai dall'abitacolo riempiendomi una gamba di lividi enormi. Quella sera ero perciò immobilizzata e in balia delle mie allora coinquiline che non volevano perdersi a nessun costo la puntata. Ne conservo un ricordo straniante.
 Attualmente, mi par di capire, è diventato una specie di coacervo di casi umani, storie lacrimevoli, donne pettorute e non so che altro, la prima edizione però era assai più umana: dieci persone ficcate in una casa e vediamo che fanno. Potevano legittimamente anche mettersi a raccontare delle vicendevoli storie invece di fare spinning o rotolarsi sul divano.
 Il plot iniziale del Decamerone, del resto, è simile. Scoppia la peste e alcuni giovani sono costretti a recludersi in campagna per sfuggirne. Ci staranno i dieci giorni del titolo dimostrandosi molto creativi nei loro intrattenimenti. Sette donne e tre uomini, non  si lamenteranno tutto il tempo cercando di accoppiarsi con gente a caso o parlando male gli uni degli altri, bensì canteranno, danzeranno e saranno costretti a inventare una novella ciascuno al giorno. C'è pure il privilegio immunità per il più giovane e la nominesciòn del re che deciderà il tema dei racconti della giornata.
 Nessuno li riprendeva, ma a distanza di settecento anni ancora sappiamo cosa avvenne in quei dieci giorni.

#PECHINO EXPRESS vs IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI:

In #PechinoExpress, uno dei pochi programmi tv guardabili perché uno dei pochi programmi tv ironici in cui fare la divah o il divoh è molto difficile, una serie di coppie corre alla disperata per circa due mesi, percorrendo distanze lunghissime per interi continenti.
  I viaggiatori non possono usare denaro e devono vedersi offrire cibo e ricetto per la notte, oltre che i passaggi. Certo considerando che hanno con loro una telecamera tutto è molto più semplice.
 Infiniti possono essere i riferimenti, visto il tema del viaggio, ma forza quello che più calza è "Il giro del mondo in 80 giorni" di J. Verne in cui il bel Phileas Fogg, scommette che riuscirà grazie ai nuovi incredibili mezzi di locomozione mondiale (tra cui mongolfiere e splendide ferrovie), a compiere il giro del mondo in 80 giorni. 
 Partirà con 20.000 sterline, tornerà senza un soldo e con una moglie. Il ritmo convulso, le sfighe e le prove rendono bene i sincopati ritmi televisivi.

C'E' POSTA PER TE vs OVIDIO:

Suggerita con disprezzo dalla sorella Young Adult quando cercavo in lei una sponda per questo post, "C'è posta per te" risponde all'atavico desiderio degli esseri umani di dirsi le cose più importanti per lettera.
 Ti sto lasciando, ti odio, perdonami, ti amo, voglio divorziare, sono gay, aspetto un bambino ecc. tutte frasi che, nonostante gli smartphone gente verga ancora con penna e, in certi casi, si fa aiutare nella consegna da santa Maria De Filippi.
 Prima di lei però, già altri usavano drammatiche epistole definitive in grado di smuovere le lacrime del pubblico. Si potrebbero citare le "Ultime lettere di Jacopo Ortis" o "I dolori del giovane Werther", ma in effetti esiste un'opera classica che calza alla perfezione: le "Heroides", 21 lettere d'amore scritte da eroine o donne famose realmente esistite, by Ovidio.
 Le lessi alle superiori e ricordo che trassi profondo sgomento e una certa confusione, dalla lettera di Saffo e Faone. Per il resto, fermo restando il valore letterario, sembra una cosa degna dei giornali femminili che in estate riscrivono in prima persona le storie d'ammore degli attori famosi. Anche Ovidio fangirlava.

ISOLA DEI FAMOSI vs ROBINSON CRUSOE:

Parallelismo ovvio anche perché in questo caso  è l'unica citazione veramente consapevole, l'unico reality effettivamente sopravvissuto nel palinsesto italiano, alias "L'isola dei famosi" è per sempre debitrice del format depositato decenni e decenni fa da Daniel Defoe: "Robinson Crusoe".
 L'uomo civilizzato, sbattuto su un'isola deserta e impegnato a sopravvivere con le sue sole forze nella segreta speranza dell'avvistamento di una nave.
 Mi ricordo che da bambina la "Piccola Flo" mi aveva convinto che dopotutto, superato lo shock iniziale, si poteva tranquillamente sopravvivere su un'isoletta, felici e beati. Nessuno si ammalava, nessuno cresceva e il paradiso terrestre era a portata di mano.
 Robinson sapeva benissimo che non era così e, non pago, sfruttava anche la sua vocazione colonialista. Attualmente, a "L'isola dei famosi, fanno una cura dimagrante di due mesi e, misteriosamente, nessuno ha mai bisogno di depilarsi. 
Come cambia il senso della sopravvivenza moderna.

 E voi avete altri parallelismi da proporre? Non siate timid*! Rendetemi edotta!

(Si ringraziano per la collaboration le mie sorelle).

6 commenti:

  1. Sai che m'è venuto in mente, mentre leggevo il tuo post? Ai nickname che usavano i partecipanti alle accademie quattro-cinquecentesche, e anche oltre almeno fino al primo Settecento, per evidenziare alcuni aspetti peculiari della loro arte o del loro genio poetico-letterario; fra tutte cito quella dell'Arcadia, i cui componenti stravolgevano del tutto il loro nome, scimmiottando nomi latini e greci o azzardando traduzioni strampalate. Questo esempio si addice, però, più ai social che alla tv.
    Per la tv come non fare un parallelo tra i romanzi dell'Ottocento, quelli a puntate sui giornali, e le fiction? O tra i Medicamina faciei di Ovidio e i consigli alle donne delle varie Balivo il pomeriggio? E per restare in ambito ovidiano si può azzardare un parallelo tra i miti delle Metamorfosi e le trasmissioni vertenti sui miracoli della chirurgia plastica?

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    1. Altro che Emis Killa (poi io mi ricordo la sequela di insulti che Catullo rifilava ai suoi nemici, roba che 'sti grandi rapper sono dei gattini)

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  2. Adesso però voglio sapere da che classico è tratto "L'isola di Adamo ed Eva" perchè dev'essere una porcata da andare a leggere all'istante.

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  3. In effetti quello della non necessità di depilazione a "L'isola dei famosi" è un mistero che meriterebbe indagare... °_°

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    1. Secondo me li affamano, ma hanno orde di estetiste nascoste dietro alle palme, se no non me lo spiego

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