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martedì 22 dicembre 2015

Che libro regalo quest'anno a Natale? Sei consigli tra fumetti di fantaecologia, cannibalismo medievale, mappe meravigliose, appassionanti storie d'amore, chicche alla Lady Oscar e racconti per riportare tra di noi l'atmosfera magica del Natale.

Lo so, mi lamento che le persone vengano in massa in libreria negli ultimi giorni e poi mi riduco al 21 per dare i miei consigli natalizi. 
 E' che penso sempre di avere molto più tempo di quello che poi le corse natalizie tra regali, lavoro e viaggi faticosissimi per mezza Italia, mi lasciano.
 In ogni caso, se non fosse per il fatto che ho un dolore circoscritto e insistente all'altezza dei reni e la schiena a pezzi, a me il caos natalizio piace anche. 
E' bello vedere la libreria così animata, se poi i clienti non ti accerchiassero in massa nel tentativo primario di chiederti aiuto e secondario di farti venire una crisi d'ansia, sarebbe ancora meglio. Ma non si può avere tutto.
 Detto ciò, prendiamo il lato ultrapositivo della faccenda: molte cartoline dal natale #3 domani per tutti voi!
Per oggi godetevi i consigli per i regali di Natale, da fare e farvi fare!


"GRANDI MAPPE" di Jerry Brotton ed. Gribaudo: 
 L'unica occasione della mia vita nella quale ho mai personalmente avuto a che fare con delle carte geografiche, è stato durante i miei anni negli scout. Seguivamo i percorsi di cartine stese nel secondo dopoguerra col risultato che ci perdevamo perennemente sull'appennino toscano o in mezzo all'Umbria su sentieri che erano scomparsi più o meno a metà degli anni '70. Camminavi camminavi camminavi e puf il sentiero era scomparso inghiottito da un bosco.
 Il mio rapporto con la cartografia si sarebbe interrotto se non avessi trovato ad una bancarella al mare qualche anno dopo un bellissimo tomo illustrato di Mercatore, celebre cartografo di età moderna. 
 Lì scoprii che un tempo le cartine non erano solo strumenti di tortura per gli scout, ma veri pozzi di meraviglie: disegni e incisioni splendide, animali fantastici che abitavano mari oscuri e oceani inesplorati, strane popolazioni perse in mezzo all'Africa e stelle luminosissime a mappare i cieli.
 Le cartine degli antichi e dei meno antichi sono un pozzo di meraviglie per vari motivi. In primis ovviamente ci sono i disegni meravigliosi, un tempo altro che asettiche cartine militari, inoltre prevedono luoghi meravigliosi, posti fantastici e dai nomi mitici come "terra degli uomini senza viscere". Proiezioni di Mercatore, Mappa Mundi medievali, mostri marini, misteri bibliologici per questo libro in cui la fa da padrone l'immagine. Una volta il mondo era un posto carico di meraviglia e stupore, ricordarlo aiuta ad elevarsi dalla grettezza dei tempi presenti.

"CAROL" di Patricia Highsmith ed. Bompiani:
 Finalmente è tornato in libreria questo sfortunato (editorialmente), ma bellissimo libro della Highsmith.
Sempre sia gloria a Cate Blanchett che non solo è perfetta per il ruolo che è stata chiamata a impersonare, ma di certo ha permesso con la sua presenza un ampio risalto alla storia. 
 Di cosa parla "Carol" (titolo originale, un po' intraducibile "Il prezzo del sale")? E' una storia d'amore, un unicum nella produzione di quella donna e scrittrice così eccentrica che fu Patricia Highsmith, solitamente dedita a noir psicologici ad alto tasso di inquietudine. 
 La storia inizia proprio in questi frenetici giorni natalizi, ma alla fine degli anni '50 in America. In un grande magazzino, una giovane scenografa sbanca il lunario facendo la commessa in un negozio di giocattoli, preso d'assalto dai clienti dell'ultima ora. Tra questi appare una donna matura, affascinante e bellissima, una donna che in effetti immaginate esattamente come Cate Blanchett. E' amore letteralmente al primo sguardo. Per Therese è il primo amore, Carol non solo è sposata, ma ha una bimba, quella per cui sta cercando il giocattolo.
   Sì, in effetti è una storia che in partenza ha tutti gli ingredienti per essere una tragedia, e invece questo libro è famoso nella comunità lesbica per essere stata l'unica storia d'amore tra donne ad avere un lieto fine per molti decenni (e tenete presente che ancora adesso i pochi romanzi del genere finiscono quasi sempre male). 
 E sì, è una storia d'amore tra donne, ma dovrebbero leggerla tutti perché, in fondo, è in realtà una storia molto ben scritta su due persone che scoprono cosa desiderano davvero e quanto sono disposte a sacrificare per essere felici. Perchè questo libro dice la verità: quando amiamo qualcuno siamo disposti a qualsiasi sacrificio, e non esiste amore che non ne richieda. 

"IL FIERO PASTO" di Angelica A. Montanari ed. Il Mulino:
 Questo libro è una bomba. 
 Davvero, è favoloso, trovate il modo di farvi regalare questo saggio ben scritto, bellissimo e davvero inquietante. 
 Altro che stupidi horror, altro che zombie ormai infilati in ogni dove, è da quando siamo bambini ci parlano di qualcosa del quale non ci siamo mai resi conto: il cannibalismo. 
Non storcete il naso: se si dice cannibale, si pensa immediatamente all'immagine coloniale del selvaggio pronto a cuocere l'esploratore nella sua pentola, eppure, tutti conosciamo la storia del Conte Ugolino dantesco, dedito al fiero pasto dei suoi poveri parenti, imprigionati con lui in una torre a morir di fame. 
 Chi ha fatto il classico ricorderà fior fior di miti greci a base di antropofagia: baccanti che divorano passanti (anche illustri, come il povero Orfeo), in preda all'estro del vino, Tantalo che cucinò suo figlio dandolo in pasto agli dei per capire se fossero onniscienti, Crono che divorava i suoi figli. Le fiabe sono stracolme di orchi che mangiano bambini e streghe che cucinano pasciuti ragazzini abbandonati da genitori degeneri.
 Anche la Bibbia cita casi di cannibalismo (e, come fa notare il libro, anche tutta la storia che mangiamo il corpo e il sangue di cristo è simbolica, ma rientra in un immaginario di antropofagia rituale molto potente), indicato come punizione maximum data da Dio agli uomini..
Il libro ripercorre, nello specifico, una storia dell'antropofagia in Europa nel medioevo.
 Per molto tempo si è pensato che i molti episodi ricordati nelle cronache, i riferimenti nelle agiografie dei santi (San Nicola che ricompone tre giovani uccisi e messi da un oste in salamoia!), i documenti in riferimento a omicidi a scopo di cannibalismo, fossero in parte favolosi o non corrispondenti a verità. Angelica A. Montanari dimostra in questo documentatissimo e avvincente libro che gli uomini e le donne del medioevo (con differenti motivazioni anche in base al sesso d'appartenenza) hanno praticato l'antropofagia in varie occasioni, ben codificate, ma non così rare. 
 Perché gli uomini e le donne arrivavano a mangiare i propri simili? Come veniva interpretato il tabù del cannibalismo in epoca medievale? Come era percepito dalle persone di quell'epoca?
 Le motivazioni che portavano a compiere un gesto del genere avevano sempre a che fare con qualcosa di rituale, ma potevano partire da bisogni molto basilari, come la fame o il desiderio di distruggere il proprio nemico (quindi antropofagia successiva ad un qualche tipo di combattimento). 
 E si apre letteralmente un mondo: si scopre che i bambini erano letteralmente considerati carne della carne dei genitori, perciò sacrificabili e mangiabili in talune circostanze, si conosce la differenza tra l'antropofagia materna e paterna, si scoprono cavalieri vampiri che si nutrono del sangue di altri cavalieri, addirittura vien fuori che Martin non ha inventato le "nozze rosse" nel suo "Trono di spade"! Le ha copiate da un episodio storico italiano con finale splatter! 
 Fidatevi, superato lo sconcerto iniziale, scoprirete un mondo e vi accorgerete che il passato è sempre più una terra straniera, ignota, quasi fantastica. Uno scrigno a cui attingere continuamente storie che sembrano favolose e, invece, fanno parte di ciò che siamo diventati.
 Gran finale con miniature medievali degne di un horror da un incubo. Un libro da avere, per divorarlo!
(Scusate la battuta, ci stava troppo).

"RACCONTI DI NATALE" ed. Elliot:
L'atmosfera natalizia è diventata per molti una cosa fastidiosa. 
 Anche io detesto dover essere felice e dimostrarmi amorevole coi miei cari e prossimi a date comandate, tuttavia, sarà che sto invecchiando, l'idea che il mondo tutto abbia il dovere morale di sentirsi più buono e gioioso almeno un mese l'anno, mi dà un qualche tipo di conforto. 
 Per conciliare lo spirito natalizio anche a chi non ne ha il consiglio è questo grazioso "Racconti di Natale" ed. Elliot.
 Ogni anno le case editrici, a turno, producono qualche titolo con raccolte di classici sul Natale, questo della Elliot ha il pregio di avere una selezione di storie brevi, alcune molto famose, altre vere chicche, tutte animate da quel brillio di commozione e vago ricordo dell'infanzia che dovrebbero portarci le feste (al posto dei litigi coi parenti).
 C'è così il bellissimo "Il gigante egoista" di Wilde (di cui io rimembro di aver visto un cartone animato, allucinazione o è esistito sul serio??), con un gigante che chiude il suo splendido giardino ai bambini che ci avevano sempre giocato. 
 Da quel momento l'inverno cade sulla sua casa, finché non nota un bimbo piccolissimo ai piedi di un albero del suo cortile e il desiderio di aiutarlo a salire sui rami diventa tale che, pur di rivederlo, torna ad aprire il cancello ai bimbi. Da quel momento la primavera scorre di nuovo attorno a lui, i bimbi sciamano felici e il suo cuore si ammorbidisce, finché un giorno riappare quel bimbo piccolissimo...
 C'è una favola di folletti dei Fratelli Grimm, la lettera che Marc Twain scrisse a sua figlia fingendosi Babbo Natale. Baum, l'autore de "Il mago di Oz" scrisse una favola comica e deliziosa su un gruppo di demoni che rapisce Babbo Natale la sera della vigilia: un bimbo felice non è un bimbo cattivo e loro proprio non possono sopportarlo. Fortunatamente l'anziano vestito di rosso ha uno stuolo di aiutanti pasticcioni, ma fedeli che sopperiscono alla sua assenza rendendo vano il piano.
  In più una chicca di Arthur Conan Doyle sul natale di Sherlock Holmes, Louise May Alcott e tutto quello che serve per ricordarsi com'era il Natale quando non eravamo adulti.
 Magari non credevamo comunque a Babbo Natale, ma di certo vedevamo la magia della festa, e non era così male.

"ASTROGAMMA" di LRNZ e Alessandro Caroni ed. Bao Publishing:
 Consiglio natalizio per gli appassionati di graphic novel a tema fantascienza o per chi ha un nipote fissato con videogiochi e supereroi. "Astrogamma" è un interessante prodotto italiano che non sembra italiano né per la tematica né per la resa.
 Finalmente un bravo disegnatore, LRNZ, che ha capito di aver bisogno di un bravo sceneggiatore, Alessandro Caroni (se c'è una cosa che frena il fumetto italico secondo me è il non aver ancora compreso che le due figure possono essere tranquillamente separate e senza nessun dramma). 
 C'è chi dice che la razza umana sia in realtà una sorta di virus del pianeta terra: ci moltiplichiamo, sfruttiamo, devastiamo e siamo protesi verso un futuro che distruggerà il nostro caro pianeta azzurro se non cambiamo modo di vivere. Il libro parte dal presupposto che: 
A) E' troppo tardi per invertire la rotta. 
B) La terra ha deciso che è ora di rimuovere il virus annientandoci.
 Tutto parte quando alcuni insetti diventano giganteschi iniziando a sterminare le masse, tre ragazzi(ni) tentano di sopravvivere a tutti i costi e forse comprendono che solo evolvendosi ed entrando a far parte della mutazione, hanno la possibilità di farcela. 
 I disegni son bellissimi, i dialoghi essenziali ed efficaci. A me ha ricordato i cari vecchi manga delle Clamp, soprattutto il mai, sigh, concluso "X-1999", in cui in effetti la terra dava segni di ribellione attraverso alcuni prescelti in occasione della fine del millennio.
 Per intenditori, se siete neofiti del fumetto lasciate stare.

"AUTOBIOGRAFIA BURLESCA" di Mark Twain ed. CasaSirio:
  Questa "Autobiografia burlesca" è in realtà composta da tre racconti brevi del buon Twain.
 Il primo, quello che dà il titolo al libro è una raccontino comico sulle sue origini, completamente folle, in totale contrapposizione con la sua vera autobiografia, pubblicata solo l'anno scorso da sua esplicita richiesta (lasciò scritto che avrebbe dovuto vedere la luce solo cent'anni dopo la sua morte). 
 Il secondo è una strana storia di travestimenti alla lady Oscar nelle corti medievali che, purtroppo, ci lascia sul più bello. Il terzo è una chicca per appassionati, linguisti e traduttori: un racconto su un gentiluomo inglese alle prese con la lingua italiana.
 "I domestici sono tutti locali; mi parlano italiano, io non li capisco, loro non capiscono me e, di conseguenza, siamo tutti soddisfatti. Per essere cortese ed educato, quando ho a portata di mano una parola italiana, la butto lì e la cosa ha un bell'effetto".
 Cinque euro ben spesi.



1 commento:

  1. mode Non Toccatemi il Conte Ugolino ON
    :-( Per favore non mettertici anche tu a diffamare il povero Ugolino. Egli medesimo sollevò la bocca dal fero pasto mentre era già all'Inferno, noto luogo dove si facevano, secondo Padre Dante, cose strane. E quello che lui manducava , il traditor ch'io rodo, era l'Arcivescovo Ruggieri che in vita non era stato tenero con Ugolino.
    La falsa leggenda che il Conte per fame, nella Torre della Fame appunto, avesse mangiato i suoi figli, è stata smentita più e più volte da augusti storici.
    Sempre nella Commedia, che è un'opera di fantasia, uno de figluoli dice a Ugolino, che si stava mordendo le mani dalla disperazione, 'Padre se hai fame mangia noi ma non te stesso' (più o meno) . E' un' opera di fantasia! Voleva solo far vedere il grande amore che univa i figli al padre e viceversa.
    E la frase incriminata 'Poscia più che l'dolor pote' il digiuno vuol dire che lo uccise il digiuno, non il dolore di vedere i suoi figli soffire. Non che la fame fu più forte del dolore: che significherebbe? Avesse detto piu' che l'amor potè il digiuno avrei capito. Ma strutturata (da Dante, non uno a caso) in quel modo avewva un significato univoco. Non quello datogli nei secoli, accidentaccio, dal popolo.
    Mode Non Toccatemi il Conte Ugolino off.
    (cmq ottimi suggerimenti. Grazie ancora per il 'IL LIBRO DI TUTTE LE COSE' che è veramente stupendo e che tutti, di ogni età dovrebbero leggere :-)

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