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domenica 3 novembre 2019

Piccole recensioni tra amici di Halloween parte II! Pupi Avati e un'occasione sprecata, YA scritti con faciloneria e un saggio molto prezioso.

 Ed ecco a voi, con tre giorni di ritardo, l'ultimo piccole recensioni tra amici a tema halloween (in realtà immagino che continuerò a leggere libri a tema per tutto novembre, ma diciamo che è l'ultimo ufficiale). 

 Sono stata in Friuli per la presentazione di "LESBOOM!" ed è stata unì'esperienza stancante, ma bellissima.

 Ringrazio ancora qui le libraie della Mondadori di Udine e gli amici che ci hanno dato ricetto!

 Vi lascio adesso con le recensioni

 (Ah, se mi volete votare ai Macchianera Awards come miglior sito letterario avete ancora ben due giorni, fino al 5 novembre, 
e pallinandomi alla mia sezione, la 20esima. 
Nel caso facesse quest'opera di bene, ricordate di pallinarne anche altre 8 perché altrimenti la scheda non è valida) 

Buona lettura!


OLTRE IL BOSCO di Melissa Albert ed Rizzoli:

 Ho letto questo romanzo su consiglio di alcuni lettori sull'evento fb di all hallow's read. 

Non lo conoscevo e non so perché la copertina mi suggeriva una sorta di storia leziosa di giardini (!). 

 Quando poi mi hanno assicurato che si trattava di una lettura di halloween ci ho provato ed è andata male
Uno dei motivi per i quali probabilmente è andata male è che nulla lasciava presagire fosse uno YA, genere che di tanto in tanto sforna qualcosa di decente anche per persone oltre i sedici anni, ma che, tendenzialmente è difficile che ci riesca.
 In questo caso, nonostante alcune buone idee, grandissimi ed evidenti omaggi a Neil Gaiman e alcuni momenti di scrittura se non altro originali, l'operazione "spacciamo uno YA per un libro per adulti" è fallita.

 La storia inizia bene: Alice Proserpine (nome parlantissimo) e sua madre Ella sono mysteriosamente sempre in fuga. 

 Non si sa perché, devono spostarsi continuo, altrimenti, a causa della nonna di Alice, una famosa scrittrice di fiabe truculente "I racconti dell'Oltremondo", accadrà loro qualcosa di terribile.

 Ad un certo punto la nonna muore e finalmente si fermano, Ella si sposa con un riccone e Alice inizia a frequentare un college per straricchi, perché una delle leggi degli YA ci dice che se nessuno dei personaggi frequenta una scuola per miliardari, allora non è uno YA.

 Alice conosce Ellery Finch, giovane rampollo di un miliardario blablabla, ragazzo di gran cuore blablabla, cerca di tenerlo a distanza blablabla. 
Cliché YA a piovere.
 Succede però che un giorno Ella venga rapita da qualcuno di mysterioso, probabilmente una delle persone da cui fuggono da sempre. 

 Alice deve allora partire alla ricerca di sua madre e si mette in testa che essa sia finita nella tenuta di sua nonna, luogo sperduto a nord di NY. 

 Parte con Ellery il quale è voglioso di avventure, ha una matrigna che odia ed è impaccato di soldi, cosa che risolve tutti i problemi sul cammino: motel, auto a noleggio, multe ecc. (perché sforzarsi di elaborare situazioni quando puoi risolvere tutto usando il personaggio-rampollo?).
 Ad un certo punto trovano la tenuta, ma poco prima i misteriosi inseguitori trovano loro e non finisce bene...

 La storia ha delle belle intuizioni filosofiche, tuttavia ci sono dei crateri narrativi, il più evidente dei quali è la soluzione del problema di Alice, una cosa ai limiti del ridicolo e dei corsi di self-help applicati alle fiabe.

 Anche il personaggio di Ella ha una soluzione al rapimento che dovrebbe essere considerata offensiva per un libro.
Insomma, passi il rampollo che risolve i problemi economici, ma davvero, bisogna un attimo sforzarsi con la trama, a costo di dover sacrificare i sofismi.

 Mi dicono che ci sarà un seguito. Non capisco perché.


IL SIGNOR DIAVOLO di Pupi Avati ed. Guanda:

 Mi è abbastanza incomprensibile il motivo che ha spinto Pupi Avati ad abbandonare il genere horror per le sue commedie, graziose, ma non memorabili. I suoi primi lavori, "Zeder" e "La casa dalle finestre che ridono" sono davvero dei piccoli capolavori.

 Non sono riuscita a vedere "Il signor diavolo" al cinema, ma ho recuperato il libro che è in effetti scritto in un modo curioso. 

 Non ha fortunatamente quel tipico difetto di molti libri che nascono in contemporanea o quasi ai filmi: è davvero un romanzo e non un soggetto. 

 Tuttavia ha una costruzione che effettivamente risulta avvitata su sé stessa e rende difficile e contorto il tempo del racconto che risulta privo di tensione. Un po' quando una frase non suona perché è costruita male.

 La storia inizia quando un ispettore del ministero viene inviato nel cattolicissimo nord a indagare su uno strano delitto: un ragazzino ha ucciso un ragazzo poco più grande perché convinto da una suora e da un sagrestano che fosse posseduto dal diavolo.

 L'ispettore, un raccomandato della DC che paga, a quanto sembra, carissima questa raccomandazione a livello lavorativo, viene eletto a candidato ideale per insabbiare tutta la faccenda in una regione strategica per i cattolici: la madre della vittima è infatti una potente matrona locale che, dal momento della morte del figlio, ha iniziato a far la guerra al partito causando gravi problemi.

 Il nostro parte e inizia a leggere gli interrogatori e gli atti  delle indagini scoprendo che quel che credeva impossibile, ossia l'esistenza del maligno, è altamente probabile.

 La storia è coerente e funziona, anche il background stesso del protagonista è forte, i piccoli particolari ferini e inquietanti, ma quello che proprio non funziona è questa idea malsana di far riassumere tutta l'indagine in una serie di carte che l'ispettore legge in treno. 
 Non so come sia il film, immagino a questo punto che proceda per lunghi flashback, ma su carta la questione è abbastanza verbosa e rende sbilanciato il racconto.

 Tuttavia mi è piaciuto, l'ho letto con una certa velocità e mi sento di consigliarlo.
 E' un buon libro dell'orrore, inquietante, ambiguo il giusto e proprio per questo spiace non ci sia stata l'ambizione giusta per farne un piccolo gioiello perché le carte in regola c'erano tutte.


LA SCIENZA, LA MORTE, GLI SPIRITI di Andrea De Luca ed. Marsilio:

 Alle superiori la mia, per carità bravissima, ma assai poco simpatica professoressa d'italiano, ci affidava da leggere, per le interrogazioni programmate, dei libri che il programma non ci dava il tempo di sviscerare (oltre, ovviamente,  al solito libro mensile). 

 Un anno avvenne che provò a dare "Malombra" di Fogazzaro ad almeno cinque persone (me compresa) che, a catena, si ammalarono tutte mandando a monte la suddetta interrogazione.
  Si decretò non che il ricambio dell'aria in aula non dovesse essere ottimale, ma che il libro portasse male.

 Era, in effetti, un indigeribile polpettone fatto di giovinette che l'isolamento rende pazze e convinte di essere la reincarnazione di lontane antenate, e soliti giovani di belle speranze che dovrebbero essere i salvatori della patria e di solito non riescono a combinare nulla.

 Il polpettone, oltre al malanno e alla noia, ebbe però un merito: ci rivelò che anche in Italia qualcuno tentava di scrivere racconti horror e sovrannaturali.

 Insomma, forse non avevamo Edgar Allan Poe tra noi, ma le propaggini del sovrannaturale ci avevano bene o male (più male che bene) lambito.

 Questo saggio Marsilio, davvero prezioso, svela lati sconosciuti di tanti autori che non avremmo mai creduto potessero intingere la loro penna per raccontare cose meno che importantissime e serie.

 Scopriamo il verista Capuana alle prese con una coppia di sposi che infestano la casa dove sono stati uccisi in "Delitto ideale" e con saggi e articoli sullo spiritismo, il cui influsso era arrivato in Italia tramite alcuni famosi medium inglesi.

 E la serissima Matilde Serao dietro pseudonimo raccontò la terrificante storia di una bellissima mano ingioiellata e imbalsamata ne "La mano tagliata". Sì, una mano e basta, senza corpo.

 Oppure eccola alle prese con una sorta di giallo della camera chiusa ne "Il delitto di via Chiatamone" in cui una fanciulla viene colpita da un proiettile su quello che sembra un tram dove viaggiano persone tra loro sconosciute e apparentemente normalissime: il giovane innamorato, il bigliettaio, una strana anziana.

Una miniera, scritta con autentica passione, che assicuro appassionerà tutti gli amanti del cielo dando innumerevoli spunti di lettura (e molti grattacapi ai bibliotecari che consulterete per rintracciare le perle).
 Stra-stra-straconsigliato.

 Se siete alla ricerca di altre suggestioni italiche segnalo anche le belle raccolte tematiche della Centoautori: "Vampiri", "Mostri" e "Fantasmi", tutte di autori classici italiani.

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