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venerdì 28 maggio 2021

Piccole recensioni tra amici! "Circe" di Madeline Miller e "Lisbona è un'assurda speranza" di Daniele Coltrinari: mito, maghe, Lisbona e gentrificazione

 Ed ecco che finalmente produco un nuovo piccole recensioni tra amici!

Spero la prossima settimana di riuscire a pubblicare due cose che ho in coda da troppo tempo: la recensione de "L'acqua del lago non è mai dolce" di Giulia Caminito (meno male che questo libro è uscito ora che sono tornata vicino casa altrimenti questo libro sarebbe stato uno struggimento totale e continuo) e una serie di vignette de "La dolce vita di Dolcemetà".

 Ma soprattutto, mi hanno fissato l'esame di pratica della patente, cosa che mi costringerà a tornare a Milano e mi ha condotto a prendere lezioni di guida anche a Roma.

Tutto ciò, oltre a mettermi un'ansia insostenibile, mi condurrà ad un fumetto che so molto atteso: la seconda parte de "Le avventure della patente".

Preview: l'istruttore di Roma dice che io non mi ricordo lo stacco della frizione, ma lui, dal canto suo, continua a chiamarmi Elena ogni 3 secondi. E come sapete, mi chiamo Laura.

Bene! Buon piccole recensioni tra amici a voi!


CIRCE di Madeline Miller ed. Marsilio/Feltrinelli:

 Per molti anni ho cercato una scrittrice che sapesse scrivere come Marion Zimmer Bradley, autrice della saga di Darkover, ma anche di grandi romanzi tra lo storico e il leggendario come "La Torcia", ispirata all'Iliade, o "Le nebbie di Avalon" che rielabora il ciclo arturiano. Aveva un modo di scrivere affascinante, in grado di dare una profondità incredibile ai suoi personaggi, non solo femminili.

Nonostante avesse numerose seguaci, purtroppo la ricerca è stata vana fino a quando mi sono imbattuta in "Circe" di Madeline Miller. 

 La Miller è autrice di un romanzo molto acclamato, "La canzone di Achille" in cui Patroclo racconta la sua vita e il suo rapporto con Achille, un romanzo che ho letto, recensito e mi è molto piaciuto, ma che non mi aveva stravolto come le leggende promettevano.

 Anche per questo non avevo preso, alla sua uscita, "Circe" la cui protagonista, come immaginerete è la semidea che trasformò i compagni di Ulisse in tanti maialetti.

 Con la combo dei due libri a 9,90 Feltrinelli l'ho recuperato e iniziato con scarsa fiducia E INVECE. E invece è un libro bellissimo, molto superiore, secondo me, a "La canzone di Achille" la cui tristezza di fondo e il fatto che Patroclo non sia l'eroe più trascinante del ciclo omerico fanno sì che la storia non riesca mai a spiccare completamente il volo.

 In Circe invece la Miller trova il personaggio giusto, rivisitandolo in un modo molto simile alla Morgana de "Le nebbie di Avalon": un personaggio nodale eppure mai ritenuto davvero all'altezza dagli altri che la circondano.

 Circe, figlia della ninfa Perseide e del titano Elio, il sole, ha tre fratelli bellissimi e terribili: Pasifae (sì, la regina di Creta madre del Minotauro), Perse e Eete (il padre di Medea). Solo lei nasce con un volto rapace che non si addice a una ninfa, una strana voce umana e non divina che non si sa da dove venga,  e un'ingenuità che non conosce amici alla corte degli dei. 

 Ma, inaspettatamente, come i suoi fratelli, Circe è qualcosa di nuovo: non è solo una semidea, ma una maga, una maga versata nelle metamorfosi.

Di sicuro sarebbe interessante
abbinare la lettura di questo libro
sulle diverse interpretazioni del
personaggio di Circe

 Quando Zeus si accorge della strana prole di Elio, gli impone di non generare più figli con Perseide e pretende una sorta di tributo.

  Quel tributo sarà l'esilio perpetuo di Circe sull'isola di Ea dove in verità, almeno in principio si troverà benissimo: né parenti né ninfe ambiziose la tormenteranno più, i genitori che mal la sopportano e poco la tengono in considerazione sono finalmente lontani, come è lontano il bel Glauco, pescatore umano che ha trasformato in dio credendo l'avrebbe presa in sposa, e Scilla, che ha trasformato in un orrendo mostro marino, rea di averle rubato l'infedele pescatore.

 La bellezza della solitudine diventa un abisso col passare dei decenni e Circe non trova pace, di nuovo sfruttata dalla sua famiglia, abbandonata da tutti, vendicativa infine contro i marinai che le riservano il trattamento che ogni donna riceve quando non ha la protezione di un uomo: derisa, non rispettata, aggredita.

 La Miller segue il ciclo dei miti (molti, non li conoscevo tutti anche se sono una grande appassionata di mitologia classica da sempre) che vedono Circe protagonista o comparsa, disegnando un personaggio splendido, vivo, appassionato, triste, vilipeso eppure mai piegato.

 E' davvero un bellissimo libro che si legge di gusto, con vero piacere, e che non si può non consigliare.


LISBONA E' UN'ASSURDA SPERANZA di Daniele Coltrinari ed. Scatole Parlanti:

 Ha dei tratti interessanti questo romanzo d'esordio di Daniele Coltrinari, già autore di un saggio sulla Vuelta (la versione portoghese del giro d'Italia): l'enorme problema della gentrificazione e la capacità di restituire l'atmosfera del paese lusitano.

Per chi, come me, è grande appasionat* di Portogallo, è una gioia leggere un libro dove si ritrovano cibi, descrizioni, accenni culturali, a tutto ciò che rende la patria di Pessoa, un posto assolutamente peculiare nel panorama europeo: continentale, ma oceanico, un popolo mediterraneo a modo suo, i confini di un impero del quale la Troika si ricorda solo quando scova problemi economici di sorta.

 Con la scusa del suo protagonista tra i quaranta e i cinquanta, costretto, dopo anni di vita bohemienne a Lisbona, a rientrare in Italia e trovarsi un lavoro fisso e cedere alla stabilità che da una parte ci tiene in vita e dall'altra ci ammazza, la storia racconta gli ultimi anni di una città che perde l'anima in nome della turbogentrificazione.

 Stupisce in realtà che un tema importantissimo e attuale, come quello dei fondi immobiliari, della speculazione degli affitti e delle locazioni turistiche, che sta di fatto ridisegnando il panorama e la composizione urbana delle grandi città, non sia più diffuso a livello narrativo.


 Eppure chiunque abbia cercato una casa in affitto sa che ginepraio sia diventato trovare una stanza o una casa a fronte dell'enorme offerta di locazioni turistiche. Ti accettano per pochi mesi senza che tu possa prendere la residenza, poi arrivederci e grazie perché due settimane di turisti rendono quanto due mesi di affittuari che non sai bene neanche come puoi cacciare. 

 Lo fa il singolo privato, come lo fanno enormi fondi immobiliari che comprano case e svuotano città.

 E le città vuote, le città bomboniera, fatte per i turisti, come enormi luna park, cosa diventano? Dove finisce la loro anima? Che ne è delle persone che la rendevano unica?

 La storia racconta bene il crepuscolo della Lisbona che fu, senza nostalgie, ma con la consapevolezza che il capitalismo divora i suoi figli. Eserciti di invisibili abitanti sfruttati molto, pagati poco e cacciati a pedate dalle loro città per far posto a chi la città la vive un weekend.

Ciò che manca e che avrebbe reso il libro molto più corposo è però un filo conduttore, una storia da seguire e a cui appassionarsi, tra ricordi, aneddoti, riferimenti e incontri. Una storia d'amore forse, che alla fine è la via più battuta perché più facile, ma anche una storia lavorativa, un'amicizia, un dolore.

 Alcuni scrittori soffrono di un'ambizione smisurata che gli impedisce di comprendere i propri limiti, altri limitano le proprie ambizioni scrittorie e sembra temano di gettarsi in una storia forse difficile e complessa da gestire, ma che renda la lettura l'esperienza impressionante che dovrebbe essere.

 Ma le opere prime servono anche per prendere le misure per il futuro. E quindi, che si attenda la seconda, con un po' di ambizione e coraggio in più!

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Sono molto curiosa di leggere anche io Circe!

    https://shadowseaofbooks.altervista.org/

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  3. Ti ringrazio di cuore per questo suggerimento: "Circe" mi è piaciuto tantissimo, uno dei libri più belli letti quest'anno. Purtroppo "La Canzone di Achille" non mi ha entusiasmata e ho fatto veramente fatica a leggerlo fino alla fine. A dire il vero a un centinaio di pagine dalla fine ho saltato qualche pezzo perché non ne potevo veramente più : /

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