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domenica 16 maggio 2021

Quali titoli scegliere nella collana di Letteratura Giapponese del Corriere della Sera? I miei consigli tra gusti personali, valutazioni di trama e di prezzo!

  In questa piovoserrima primavera di questo anno fatto di tanta lentezza e molta attesa, si hanno qui e lì piccole gioie e scoperte.

Ill by Tofugu

 La gioia della scorsa settimana è stata scoprire che il Corriere della Sera ha deciso di dedicare un ciclo di allegati ai narratori giapponesi contemporanei. 

 Tutti i martedì (a partire da martedì 11 Maggio) per 25 uscite ci sarà in allegato col Corriere un libro di autore giapponese, prezzo davvero ottimo, 8.90 a titolo, e cover belline anche da esporre, (lo so che detta così sembra che mi abbiano pagato per annunciarvelo, ma no, non vi preoccupate, la povertà è sempre benvenuta in questa casa).

 Premetto che amando io la narrativa giapponese, li prenderei tutti di default, (al netto di quelli che ho già), ma ovviamente non posso sigh, perciò anche io farò una selezione.

Alcune cover della serie del Corriere della Sera
 Visto che molti su fb mi hanno chiesto consigli su quali suggerissi di acquistare, eccovi il post in cui titolo per titolo vi dico cosa farei/farò.

 Non troverete le trame, (che sono reperibili su tutti gli store online), ma le mie impressioni, riflessioni e anche le disamine prezzo del libro in allegato/prezzo dell'originale in libreria, che in tempi di magra anche i soldi sono cose a cui pensare.

Detto ciò, andiamo!

L'assassinio del commendatore di Haruki Murakami:

Assolutamente sì. Uno dei miei preferiti di questo tardo periodo murakamiano perché riesce a gestire la trama senza perdersi a un certo punto (sotto questo punto di vista "1Q84" era un po' fallace).  Si tratta di una sorta di noir psicologico con un pittore in crisi, uno strano vicino di casa molto ricco e una ragazzina che sparisce.

  Il prezzo rispetto alla libreria è favorevolissimo: l'originale era diviso in due volumi entrambi sui 20 euro, anche se ora la versione integrale è "solo" a 16. Qua vi beccate il volumazzo unico e a 8,90.

(Se vi interessa qui trovate una mia vecchia recensione).

Il dolce domani di Banana Yoshimoto:

Uno dei più graziosi del periodo calante di Banana Yoshimoto. 

 Banana riprende alcuni temi che le riescono particolarmente bene: l'elaborazione del lutto, il sovrannaturale che entra a far parte del quotidiano, la vita che ricomincia. In qualche modo sembra una versione molto depotenziata di "Amrita" (che vi superconsiglio). 

 Io già lo posseggo perciò non lo prenderò, ma lo suggerisco a chi vuole iniziare ad approcciare lo stile narrativo giapponese, tenendo presente che è davvero solo un punto di partenza.

  Se siete nel dubbio, sappiate che quando Feltrinelli farà l'edizione economica, il prezzo non dovrebbe poi discostarsi molto (anzi, visto che non è particolarmente cicciottello potrebbe anche essere inferiore), quindi nel caso potreste recuperarlo successivamente senza grandi differenze di spesa.

(Se vi interessa qui una mia vecchia recensione).

Il gatto che voleva salvare i libri di Sosuke Natsukawa:

Non l'ho ancora letto e dopo aver rivisto la cover (molto più bella quella della serie del Corriere della Sera, se posso dirlo) e aver riletto la trama non mi stupisce. Sembra un libro di Fabio Volo solecuoreamorelibrerie che onestamente se fosse di un autore italiano non avrei nemmeno aperto.

 Credo che, al massimo, lo prenderò in biblioteca, ma non avrà i miei soldi. 

Potrebbe piacere a chi ama il genere, immagino (o magari è un mio pregiudizio ed è graziosissimo, in tal caso, testimoniate e valuto anche io se cambiare idea!).

Tokyo Soundtrack di Furukawa Hideo: 

 Dalla quarta di copertina la trama onestamente non si capisce (e io ammetto che le quarte di copertina vaghe non le sopporto, se compro un libro gradirei sapere almeno a grandi linee la trama), ma è uno di quei casi in cui il rapporto di prezzo con "l'originale" in libreria è davvero buono, soprattutto perché Sellerio di edizioni economiche non ne fa quasi mai.

 Lo prenderò e probabilmente lo metterò nei libri da portare in vacanza (sperando di andarci).

L'anulare di Yoko Ogawa: 

Se non avete mai letto niente di Yoko Ogawa, autrice nipponica molto raffinata e un po' inquietante, potrebbe essere un buon modo per iniziare

 La storia ha tutti i crismi letterari giapponesi: una protagonista senza nome, che ha perso un pezzetto di anulare nel lavoro precedente, inizia a lavorare presso uno strano tizio che prende in custodia dalle persone oggetti legati a ricordi dolorosi per farne altro.

 La trama non scarta sul versante Mangiapregaama, ma va verso prospettive molto più inquietanti che danno una buona misura della cifra stilistica dell'autrice. Tenete presente, nel caso foste in dubbio, che si tratta di un romanzo comunque piuttosto breve che in libreria non costa molto di più.

 Avendo già letto svariate altre cose dell'autrice e non essendo particolarmente attratta dal titolo, io non lo prenderò.

Il gatto venuto dal cielo di Hiraide Takashi: 

Una storia graziosa, triste, sulla capacità che hanno alcune cose improbabili, in momenti di grande crisi, di salvarci. 

 Nonostante questa premessa non lo ricordo come memorabile e mi sento perciò di consigliarlo principalmente a tre categorie di persone: persone in crisi, amanti dei gatti, gente che (come me) legge tutto quello che esce di autori giapponesi. 

 Per tutti gli altri, passate oltre.

(Se vi interessa qui una mia vecchia recensione).

Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka:

 Non mi sentirei honestly di chiamarla narrativa giapponese. Parla indubbiamente di un tema interessante: le donne giapponesi che partivano per l'America per sposare connazionali lì emigrati. Tuttavia il libro è di un'autrice americana di origine giapponese, tanto che l'originale è scritto anche in inglese.

 Sarà una questione di lana caprina forse, ma non credo dovrebbe essere nella selezione.

Sei Quattro di Hideo Yokoyama: 

 E' un giallo e io un giallo giapponese che mi piaccia devo ancora trovarlo. Generalmente sono molto molto lenti, minuziosissimi e sono fatti al contrario rispetto a quello che siamo abituati a leggere in occidente: gli investigatori  capiscono subito chi è l'assassino e passano il libro a cercare prove per dimostrare la loro intuizione. 

 Non credo che vorrò ritentare l'impresa, quindi per me è un no, ma magari mi sbaglio eh. Se qualcuno lo ha letto, mi faccia sapere!

La foresta d'acqua di Kenzaburo Oe:

Unico vero e proprio letterato (premio Nobel del 1994) di questa selezione di titoli, è indubbiamente un sì, se non altro perché dà una misura della vera letteratura giapponese alta.

 Peraltro avendo amato sin dalle superiori molta narrativa giapponese, ho letto almeno un'opera di ogni grande autore, Akutagawa, Tanizaki, Dazai ecc. MA non ho mai letto nulla di Oe. 

E' ora di colmare questa lacuna.

La cartella del professore di Hiromi Kawakami:

 Questo è assolutamente un sì. La delicatissima storia d'amore tra un anziano professore e una sua ex alunna (ultratrentenne), una donna in carriera che soffre nel non corrispondere all'ideale di donna giapponese moglie e madre, è davvero splendida. 

 Originale, tenera, profonda, una storia che vi straconsiglio e che anche io prenderò (presi il romanzo in prestito in biblioteca).

 Vi consiglio, nel caso dovesse piacervi, anche la graphic che ne ha tratto Jiro Taniguchi, "Gli anni dolci", molto fedele.

(Se vi interessa qui una mia vecchia recensione).

Un litro di lacrime di Kito Aya:

Credo che non lo prenderò, ma lo cercherò in biblioteca. 

 Mi pare di capire dalle recensioni che si tratta di un grande successo nipponico degli anni '80, uno di quei diari un po' stile "Alice i giorni della droga" o "I ragazzi dello zoo di Berlino", anche se il tema non è assolutamente la droga, ma la malattia dell'autrice.

 I giapponesi hanno un modo molto particolare di indagare il dolore e in questo senso sembra molto interessante, ma i romanzi diaristici non mi fanno impazzire di solito.

Le ricette della signora Tokue di Durian Sukegawa:

 Assolutamente sì! Bello il libro e molto bello anche il film, fedelissimo, che ne è stato tratto. 

 La cover Einaudi non gli rendeva giustizia, facendo pensare a qualcosa di un po' melenso (spero in quella di questa serie), quando si tratta di un romanzo che svela una verità durissima: il dramma degli ex lebbrosi in Giappone.

 Un ex carcerato gestisce un piccolo negozio di dorayaki per conto di una padrona che lo vessa. Un giorno decide di cercare un aiuto per cucinare la marmellata di Azuki e si presenta una strana vecchina, la signora Tokue del titolo, bravissima a cucinare, ma con le mani sfigurate.

 Nasconde un passato terribile, un passato col quale il Giappone non hai ancora fatto i conti, nonostante abbia derubato migliaia di cittadini delle loro vite.

(Se vi interessa qui una mia vecchia recensione).

La cicala dell'ottavo giorno di Mitsuya Kakuta:

 Non so. Nel senso che si tratta di uno di quei romanzi giapponesi che presentano situazioni disturbanti che mi attraggono e respingono allo stesso tempo (mi attraggono perché spesso sono scritte benissimo, mi respingono perché spesso la sensazione inquietante di fondo inquina la lettura ). In questo caso la trama prevede una ragazza, amante di un tizio, che dopo aver avuto un aborto, assiste alla nascita della figlia di lui con la moglie, e, sconvolta, decide di rapirla. 

 Credo che infine lo prenderò, l'estate è lunga.

Il paese dei suicidi di Yu Miri: 

 Sospendo il giudizio. Anni fa, quando davvero c'erano pochi libri giapponesi in giro, cercai di leggere il suo "Oro rapace", uno dei pochi in circolazione. Tentai più volte di iniziarlo senza riuscire ad andare oltre, temo, pagina cinquanta. 

 Credo che almeno personalmente dirotterò i miei soldi su altri titoli, ma non escludo si tratti di gusti personali perché comunque come autrice in patria è molto apprezzata.

Mosaico di Randy Taguchi:

 Sono davvero stupita di vedere Randy Taguchi (che avevo da poco inserito in questo elenco) nella selezione di titoli. 

 E' un'autrice tradotta dalla Fazi nei primi anni 2000 e mai più rivista, quindi tenete presente che se non acquistate "Mosaico" così, non lo troverete in libreria nel caso doveste ripensarci. Di lei lessi "Presa elettrica", lo ricordo scritto bene e un po' angosciante. Dalla trama mi pare di capire che anche qui siamo dalle parti della realtà che entra in contatto col sovrannaturale (grande must della narrativa giapponese).

Penso che ci rifletterò e deciderò all'ultimo cosa fare.

Un'estate con la strega dell'Ovest di Kaho Nashiki: 

Storia graziosa, molto pericolosa se avete perso da poco una nonna adorata perché parla del rapporto tra una ragazzina e la sua nonna di origine europea trasferitasi giovane in Giappone.

 La trama è abbastanza esile e la scrittura non particolarmente corposa. 

 Tenete presente che essendo un Feltrinelli è uno dei pochi titoli che trovate a meno in libreria (8,50 invece degli 8,90 dell'allegato) quindi, a meno che non vogliate la serie completa per collezione, potreste dare priorità ad altri titoli che in negozio normalmente vi costerebbero il doppio.

Ogni giorno è un buon giorno di Morishita Noriko: 

 Sono indecisa. Questo libro che è stato uno dei grandi successi dello scorso anno, è una storia che incrocia autobiografia e cerimonia del tè che però non so, non mi convince del tutto. Temo sia una cosa proprio leggerina leggerina per chi è appassionato più di Giappone che di letteratura nipponica.

 Credo che alla fine propenderò per il no.

Un bosco di pecore e acciaio  di Miyashita Natsu: 

 Sapevo da tempo dell'esistenza di questo romanzo che parla di un accordatore di pianoforti, ma non mi aveva mai particolarmente attirato dandomi l'idea di una trama molto vaga e fatta un po' tanto e un po' troppo di "sensazioni".

 Le poche recensioni su internet sostengono un po' questo mio pregiudizio, ma penso deciderò all'ultimo se dargli o meno una possibilità, ma credo propenderò per il no.

Passione Sakura di Naoko Sabe: 

Poche cose sono più giapponesi dei ciliegi e degli hanami e questo libro che ne racconta la storia anche attraverso il botanico inglese che ne determinò la diffusione mi affascina, anche se mi pare di capire che si tratti più di un saggio che di un romanzo

 Lo prenderò.

La stanza del Kimono di Yuka Murayama:

 La cover dell'edizione Piemme originale fa pensare a una di quelle robe solecuoreamore, ma la trama sembra più declinare verso "La croce buddista" di Tanizaki (a proposito, non è purtroppo in questa selezione, ma ve lo straconsiglio). Un negozio di kimono, due coppie che a quanto sembra avranno le loro gatte da pelare. 

Credo lo prenderò.

Le storie del negozio di bambole di Tsuhara Yasumi: 

Una raccolta di racconti eterogenei che hanno come fulcro lo stesso negozio di bambole. La bambola in occidente è associata praticamente solo ai giocattoli, ma in Giappone ha una valenza molto diversa e il libro (che a mio parere funzionerebbe benissimo come una serie manga delle CLAMP) rende bene le molte sfaccettature della questione. Tuttavia la storia rimane un po' incompiuta e non ha una parabola ben definita.

 E' comunque un titolo insolito che vi consiglio soprattutto se amate i manga, i racconti e siete grandi lettori di narrativa nipponica. (Io già lo posseggo).

(Se vi interessa qui una mia vecchia recensione).

La locanda degli amori diversi di Ito Ogawa: 

E' un NI. Nel senso che è un libro grazioso, molto tenero, che racconta la storia d'amore tra due donne, una trentenne divorziata con un figlio e una ventenne che all'inizio del romanzo cerca di suicidarsi perché non può più vivere nella finzione. 

E' una bella storia, ma il finale la rovina drammaticamente. 

 Se avete letto poca narrativa giapponese e volete iniziare con un romanzo che non sia troppo esile, potrebbe essere adatto a voi, ma non dite che non vi avevo avvertito (l'originale in libreria, per la cronaca, costa solo un euro in più, quindi male che va potete recuperarlo più avanti).

(Se vi interessa qui una mia vecchia recensione).

Ecco, queste le mie valutazioni! Se vi va, fatemi sapere le vostre! Anche io, come avrete visto, ho dei titoli in bilico e vorrei capire cosa fare!

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