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venerdì 14 febbraio 2014

Consigli per San Valentino! Cosa regalare al bibliofilo che odia i libri d'ammmore, a chi pretende almeno un morto per parlare di passione e a chi crede all'amore eterno?

La beatitudine odierna di chi oggi festeggia convinto
San Valentino.
San Valentino, fiesta degli innamorati. 
Come ogni santa festività che dio o chi per lui manda in terra bisogna destreggiarsi tra i fanatici che comprerebbero tutto, addobberebbero tutto, cucinerebbero tutto, ammorberebbero (e ammorbano) tutti e quelli che invece tutto fa schifo, consumismo, la vita è altro, la vita è tragedia, manco so che giorno è oggi figurati se mi ricordo la festività.
Io sono per un giusto mezzo (anche se poi ammorbo la mia dolce metà, soprattutto sotto Halloween), non bisogna rompere le ovaie al prossimo con l'ultimo aggiornamento su quantosonofestaiola.it ma manco disincantare il mondo con la tirata menefreghista. C'è una festa festeggiamola, se non vi piace non c'è bisogno di piantare su tutti i social network la fatidica frase “Per me oggi è un giorno come un altro”. Ecco, se lo è, risparmiaci l'aggiornamento.
Detto ciò, il prevedibile post di oggi è sui libri per san Valentino. Un post che, mi rendo conto, avrei dovuto scrivere prima visto che ormai vi sarete armati di rose e torte (oppure di menefreghismo), ma vabbeh tanto c'è sempre qualche regalo romantico da fare, quindi tenetelo buono per ricicli futuri.
Premetto che: io leggo pochissimi romanzi d'amore. Peggio, io leggo pochissimi romanzi in cui l'amore ha una parte predominante, come possa accadere questo non lo so manco io, eppure accade et me excrucior.

Ecco perciò qualche consiglio a seconda del vostro partner:

IO TI AMERO' PER SEMPRE:
Coloro che credono nell'amore eterno. Tutti. Penso che anche quelli che nascondono cinque o sei divorzi o aspirano all'eterna scapolaggine, sotto sotto credono che prima o poi, da qualche parte, cercando sotto tutti i sassi, in ogni angolo della terra ecc. ecc. ci siano delle concrete possibilità di trovare la propria anima gemella.
 Allora, io ho cercato nelle mie vecchie letture delle storie d'amore degne di questo nome, ma ho faticato a trovare qualcosa degno di questo nome.
  Ho ripescato dalle mie letture passate due libri giapponesi (non a caso, visto che per un periodo ho letto tutto quello che veniva tradotto dal Sol Levante). Il primo è una sorta di horror: “Quando verrà la pioggia tornerò” di Ichikawa Takuji.
Takumi è un giovane vedovo completamente in balia di se stesso. L'autore non specifica mai quale problema abbia, ma soffre di una sorta di deficit dell'attenzione/altre limitazioni come un grande disagio ad allontanarsi dai luoghi a lui conosciuti. Quando sua moglie Mio muore, lasciandolo solo con un bambino piccolo (ma stranamente responsabile), il suo mondo crolla. Deve imparare ad andare avanti, a gestire una vita normale, cosa per lui faticosissima e a crescere un bambino. Una sola cosa gli consente di andare avanti: la promessa che sua moglie, prima di morire gli ha fatto: quando verrà la pioggia tornerò”. E misteriosamente lei torna davvero. E' più giovane e piena di vita, e di colpo la loro vita insieme riprende a girare. Ma come ha fatto a tornare? E sarà per sempre? E' una storia di fantasmi tipicamente giapponese, molto tenera e lieve, raccontata con grazia. Soprattutto l'inedito protagonista maschile, inerme e spaventato davanti ad una vita troppo grande per i suoi problemi, fa una grande tenerezza e dona a questa storia d'amore quel tocco in più che la rende diversa dalle migliaia di altre.
Il secondo libro, nettamente inferiore, ma sempre di grande impatto emotivo è “Gridare amore dal centro del mondo” di Kyoichi Katayama (il libro più venduto della storia in Giappone). Se volete stendere la vostra dolce metà per sempre, questo è l'ideale. Tragica storia tra adolescenti destinati ad un amore intenso e brevissimo. Piangerete come fontane e vi chiederete anche perché visto che la storia è scontata come non mai. E' un mistero glorioso, come l'amore.

IL/LA BIBLIOFILO/A:
Un vero bibliofilo generalmente non ama i libri d'amore, questo perché raramente si trovano in commercio libri che narrino davvero delle grandi storie senza che scadere nell'ovvio.
  Un modo per aggirare questi sordidi pregiudizi è proporgli delle storie d'amore realmente avvenute, per la precisione io mi sentirei di consigliarvi dei carteggi. Oggi ve ne propongo due. Il primo è “Lettere appassionate” di Frida Kahlo ed Abscondita.
Nella sua vita turbolenta, incredibilmente vitale, nonostante i malanni vari, tra le altre cose, scrisse varie amorose epistole, prima al suo first fidanzato (quello che la lasciò dopo il fatidico incidente partendo per l'Europa) poi a Diego Rivera. Non sono dei capolavori perché la Kahlo era un'ottima pittrice, ma non un altrettanto buona scrittrice, ma hanno sempre un loro romantico appeal.
Il secondo epistolario che vi consiglio davvero davvero davvero bello è invece “Lettere a Milena” di Kafka ed. Adelphi.
Milena Jesenkà
Kafka conobbe a Vienna Milena Jesenkà, sua traduttrice in ceco, una donna affascinante già sposata ad un letterato ebreo e se ne innamorò. Dal 1920 al 1923 i due tennero una fitta corrispondenza e si videro un numero sparuto di volte, tra cui un breve soggiorno a Vienna che aprì le cataratte dell'amore del povero Kafka. Le lettere non sono appassionate come quelle della Kahlo, (insomma siamo pur sempre nella Mitteleuropa), ma il destino infelicissimo di questa storia d'amore e il calibro degli autori, lo rende un carteggio d'amore bellissimo. Milena non lasciò mai il marito per Kafka (e Kafka lo sapeva e lei se ne pentì), non solo, ma morì in un campo di concentramento nel 1944. Accadde vent'anni dopo la sua storia con Kafka, ma la sua corrispondenza con lui, se non altro, non la consegnò mai all'oblio della storia e, dopotutto, questa è forse la più grande delle grazie dell'amore.
(Ci sarebbe anche un terzo epistolario, quello tra Eloisa ed Abelardo, il punto è che dovreste leggere solo le lettere di Eloisa, bellissime, piene di passione, d'amore, di coraggio. Abelardo vuoi la vecchiaia, vuoi che lo avessero evirato, risponde come un monolite di ghiaccio dicendo di pregare e di essere sorella in Cristo..).

FUMETTOSI PENSIERI:
Tratto dal blog Simple e Madama
Questa idea regalo è l'ideale da usare last minute, per fare un pensierino o da allegare a qualcosa di più grosso (che so, un diamante,  per far vedere che comunque alla cultura ci tenete, ok sto scherzando). 
Ultimamente anche grazie all'esplosione dei fumetti e delle strisce online stanno arrivando in libreria molti nuovi autori. La casa editrice Shockdom, per dire, ha iniziato a pubblicare un interessante catalogo pescando direttamente dai successi online (lato molto positivissimo: potete dare un'occhiata a ciò che state acquistando online e gratuitamente e in genere se vi appassionate potete scrivere direttamente all'autore, farvi mandare disegni originali, gadget ecc.). 
L'ideale per chi è in ammmore perduto ammmore è senza dubbio “Simple e Madama” di Lorenza di Sepio. Trattasi di brevi tavole su quel grande mistero che è la quotidianità.
 E' facile essere sempre in love se hai la famiglia dietro la porta che vuole ammazzarti e quella è la vostra ultima notte insieme, è semplice immaginare a come sarebbe stata perfetta la vostra vita se il vostro amore eterno non avesse sposato vostra sorella, quello che è complicato è non diventare amici/fratelli se ci si vede tutte le mattine in stati pietosi o si puliscono insieme i resti derelitti del cibo muffito in frigo.
Se anche voi avete un rapporto normale, i teneri “Simple e Madama” fanno al caso vostro!
In alternativa di breve, tenero e fumettoso, ci sono i due libri di Gus e Waldo, precisamente “Il libro dell'amore” e “Il libro del sesso”. Editi da Tea, sono opera di Massimo Fenati architetto prestato al fumetto, genovese, ma prestato da anni e anni a Londra.
 Due teneri pinguini si sentono soli soletti in un mondo in cui chiunque si ama alla follia, poi un giorno si incontrano ed è subito amore (o no?).

L'AMORE NON E' BELLO SE NON C'E' UN MORTARELLO:
Ci sono le persone a cui piace pensare che l'amore vero non solo sia eterno, ma eternamente tragico. Come diceva il personaggio della nonna nel film di Ozpetek “Mine vaganti”: gli amori eterni sono quelli impossibili. Se siete i fortunelli in coppia con una dolce metà che si strugge davanti a storie in cui gli amanti si gettano insieme nel burrone o uno muore in guerra e l'altra lo rimpiange in eterno o insomma qualche disgrazia viene a interrompere un idillio che altrimenti sarebbe perfetto foreva, ecco che ho per voi IL consiglio: “Un amico di Marcel Proust” di Philippe Besson. 
Allora ve lo dico, la storia d'amore è gaya. Tuttavia non ve lo sto consigliando per questo, ma perché, è in effetti, scritto con una tale poesia, uno struggimento, uno splendore che questo libro merita davvero una lettura.
Vincent è nato nel 1900, col secolo, ha sedici anni, i capelli neri, gli occhi verdi e la pelle bianchissima. Non gliene frega molto di niente, non ha morale, ma non è immorale, è impermeabile agli inganni della vita perché ce l'ha ancora tutta davanti. Tutti gli dicono che dovrebbe essere grato alla miracolosa nascita nel 1900 perchè, per pochissimo, sta evitando di essere arruolato nel primo conflitto mondiale. In qualche modo lui vorrebbe davvero accontentarli, eppure non gli riesce. Una notte, Arthur, il figlio di una delle domestiche (Vincent oltre a essere bello e amorale è pure ricco), torna per una licenza dal fronte. Non dice niente, la sua disperazione è tutto ciò che ha, e quando Vincent se lo trova in camera in piena notte capisce tutto e subito.
Quella è solo la prima delle loro pochissime ma intense e struggenti notti insieme.
 Perché si chiama “Un amico di Marcel Proust”? Perchè l'ha deciso il traduttore. Il titolo originale, molto più azzeccato era “In assenza degli uomini”. Tuttavia il vecchio Marcel fa le sue apparizioni. Vincent passa le sue notti con Arthur, ma di giorno conosce incidentalmente il grande scrittore che ne rimane completamente affascinato. Cosa accadrà ad Arthur e a Vincent?
Non ve lo dico, ma davvero, la scrittura meravigliosa di questo libro vale l'acquisto e vi farà fare col fidanzat* anche eterosessuale di turno, una gran figura.

Escludendo i fumetti, mi accorgo di avervi consigliato quasi solo storie di tragedia. Non so perché, mi risultava di avere un certo lato drammatico, ma da adolescente. Mah...




4 commenti:

  1. io odio San Valentino, ma una bellissima storia d'amore la consiglierei a tutti: "Notre-Dame de Paris", Victor Hugo. è tragica, ma ve l'ho detto: odio cuoricini e pucci-pucci!
    ma lo "sweet valentine" come codice "dimostra che non sei un robot no, per favore! -.-'

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  2. Il libro per san Valentino: una grammatica russa. O bulgara, o serba. Non serve che dica perche', vero? :-P

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  3. Il secondo consiglio della categoria L'AMORE E' NON E' BELLO SE NON C'E' UN MORTARELLO?
    Grazie per tutti i preziosi consigli, partirò dal Giappone o da Proust!

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    1. Mi hai fatto notare che avevo abbondato col verbo essere nel titoletto -.-" Comunque sì Proust e la storia di fantasmi japanese sono davvero graziosi.

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