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mercoledì 25 settembre 2013

Sexy angeli caduti e vampiri con una certa inclinazione alla violenza vs giovani vergini tremanti. Ma questo strano schema amoroso non ricorda forse qualcosa?

So che mezzo web ha già scritto di questa passione dei vampairi, di sexy adolescenti assetati di sangue pronti a mettere la testa a posto sposandosi senza prendere fuoco all'altare, figliando anche post mortem bambini che non capisco bene come anche pindaricamente possano essere generati, quindi il mio post è diciamo non indispensabile. Tuttavia, se lavorate in una libreria, non potete rimanere muti davanti al gettito continuo di inquietanti storie di amore/sesso/violenza/non morti che arrivano ogni giorno.
 Premetto, se capitate nella sezione horror e date un'occhiata alle trame, sarete costretti a rivalutare "Twilight" e per tanti motivi. Io non lo metto alla pari con roba seria come i libri di Anne Rice,  lungi da me forever, dico solo che è sicuramente superiore e meno pericoloso dei suoi simili. 
 C'è infatti un aspetto molto frequente in queste storie a base di sangue caldo, donzelle terrorizzate e perenni battaglie per il possesso dell'unica inimitabile perfetta fanciulla (la protagonista ovviamente) che almeno in "Twilight" viene toccato in modo diverso: la violenza.
 E' ovvio che un libro che parla di non morti non sia all'acqua di rose, io non dico che non debbano volare paletti assassini o che la gente non si debba sventrare a mani nude, altrimenti che horror è? Quello che colpisce nella trama tipo è:
Non morto/Angelo caduto ha un problema. E' tipo in mezzo ad una guerra, ad un conflitto post-apocalittico, ad una faida familiare e via dicendo. Incontra lei, pura, bellissima, ingenua, solitamente vergine, in attesa del primo palpitante amore, terrorizzata dal mondo intero. Si incontrano in qualche circostanza di tragedia e si innamorano. Lei diciamo che istintivamente non si fida di lui perché insomma, l'ha visto sgozzare a mani nude sei persone o perché essendo un angelo caduto è malvagio e assetato di sangue umano, oppure tende a sventrare qualsiasi cosa si muova nell'arco di mille km, ma qualcosa la attrae irresistibilmente.
 A questo punto inizia tutto un: fremere, eccitare, palpitare, tremare, sussurrare, tormentare, sentire il sangue che pulsa, le labbra avide, le mani vogliose. Sì lui è violento, sì lui insomma vuole farmi la pelle e farsi una collana con le mie ossa, ma io io io sono irresistibilmente attratta. So che non è così malvagio, io lo salverò, lui guarirà o almeno mi farà vampira così saremo giovani, immortali, ma sono certa meno violenti, insieme e per sempre.
 Lui allora, tentenna si fa qualche scrupolo morale, cede alla violenza perché è la sua natura, poi si pente, chiede scusa, promette di cambiare perché vuole stare con lei, lei col suo amore l'ha cambiato. Poi vabbeh in tre o quattro libri (in cui solitamente arriva anche un bravo ragazzo, ma non immortale e troppo buono che quindi viene mollato in poche rapide mosse) l'amore trionfa e la violenza scompare.
 Spulciando questi vari titoli, mi sono fatta delle domande: che cazzarola di schema amoroso è, uno che ti propone come protagonista una donzella sempre tremante ed eccitata e un tizio violento assetato di sangue che si pente regolarmente? Mmm ma non mi ricorda qualcosa? Tipo uomini che menano donne che li giustificano sempre perché è la loro natura, ma il loro amore li cambierà?
 A me da adolescente piacevano da morire i libri di Anne Rice.

Non è che lei ci andasse leggera con la violenza, anzi, ma le storie erano fichissime. Innanzitutto i vampiri erano bisex, cosa che ti permetteva di circuire pure ragazzini che poi tanto indifesi non erano (Armand) e giornalisti vogliosi di una nuova gloriosa vita yuppie post mortem (in "Intervista col vampiro"), ma poi, pure le donne non è che te la mandavano a dire. Diventavano delle assassine violente pure loro: la madre di Lestat, Pandora, Claudia la ragazzina di 10 anni intrappolata per sempre in un corpo non suo. Altro che giovinette tremanti. Diciamo che c'era una cosa chiamata "Profondità psicologica" nonché "Capacità di intessere una trama".

 La signora Meyer, rea di aver ispirato i suoi mille mila epigoni come "I promessi vampiri", "Il bacio dell'angelo caduto" "A cena col vampiro" (by Abigail Gibbs, una 17enne che si definisce tossicodipendente di caffeina), aveva un'idea precisa quando ha creato Bella/Edward, ed è probabilmente il segreto del suo successo. 
 Lei, mormone praticante, voleva trasmettere dei valori bigotti: i due non fanno sesso prima dell'improbabile matrimonio, lui è vampiro, ma è buono (peraltro onore ad Edward quando capisce che potrebbe farle del male prende e la molla non è che rimane lì a tartassarla), i vampiri violenti sono cattivi e periranno nel dolore. Concezione elementare e infantile completamente opposta a quella di Lestat & co. (che infatti dentro sono adulti anche quando esteticamente rimangono adolescenti: Armand ha 16 anni e l'anima di uno di 500, Edward ha 17 anni dentro e fuori anche se dentro dovrebbe averne un centinaio in più), ma almeno sorretta da uno schema di valori espresso in modo molto forte.
 I suoi epigoni, che non hanno questo schema, fanno un gran mescolone.
A partire dalla scelta di usare ultimamente gli angeli caduti (come anche ne "Il bosco dei cuori addormentati"), dove in via teorica si dovrebbe sottolineare gli ambigui confini tra bene e male, in via pratica la scema di turno vuole redimere il cattivo di turno certa che tornerà ad essere buono grazie alla forza del suo incontenibile amore. Non chiedendosi mai molto seriamente per quale arcano motivo quest'angelo sia caduto (e se il motivo c'è al 90% è una cosa lacrimevole di cui scusarlo).
 Vi lascio con le parole della quarta di copertina di "L'angelo caduto" di Susan Ee:
"Non dormo da due giorni per paura di perdere l'unica occasione che potrei avere se l'angelo si svegliasse, solo per morire davanti ai miei occhi. Così addormentato sembra un principe azzurro (ndcs. questi angeli stanno devastando la terra). Sanguinante e incatenato nella segreta. Da bambina ho sempre pensato che sarei stata come Cenerentola, ma ora per come mi sono comportata, forse assomiglio di più alla strega cattiva. E d'altra parte Cenerentola non viveva in un mondo post-apocalittico invaso da angeli."
 Figliola, potevi almeno immedesimarti in una fiaba dove prima di diventare princineve biancaspessa non dovevi fare la sguattera per le cattive sorelle. E comunque non temere, sei in buona compagnia, anche la Marzano da piccola sognava il principe azzurro. Ora ha una cattedra alla Sorbona. Pensaci.
 Pensiamoci tutt*.
 Seriamente.

5 commenti:

  1. Le ultime frasi mi hanno dato i brividi.

    Be', altri libri da cui stare alla larga. Oh, ma che lo dico a fare, tanto leggo solo libri dell'Ottocento che si scaricano gratuitamente.

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    1. L'ultimo libro della Marzano potrebbe darti brividi ben peggiori...

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    2. Non stento a crederlo. Se fa lo stesso effetto delle sue interviste...

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  2. Ho appena trovato per caso il tuo blog, e scorrendo le pagine i vari post mi hanno fatto venir voglia di leggere almeno una decina di titoli che non conoscevo (non è il caso di questo post, eh, capiamoci lol). Ti dirò che questo mi solleva un po' dall'angoscia di avere finalmente del tempo libero senza avere l'ispirazione per leggere, ti devo ringraziare un bel po'.


    Hai una nuova lettrice fissa.

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