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sabato 16 novembre 2013

I dolori della giovane (non ancora) libraia! "PARLAMI DEL 5 MAGGIO".

Come sa chi segue da tempo questo blog, negli ultimi tempi avevo iniziato a postare di sabato un mio personale esperimento vignettistico. Notando cioè una straordinaria affinità tra gli strafalcioni dei miei compagni di classe alle superiori e quelli dei clienti, avevo avviato un filone intitolato "I dolori della giovane (non ancora) libraia".
 Per chi si fosse perso l'inizio di tale delirio ecco a voi il post di spiegazione iniziale "I dolori della giovane (non ancora) libraia". Esperimento di strafalcioni vintage.
 Ed ecco di cui sotto la vignetta del Sabato.



 Alle superiori avevo questa professoressa di Italiano che pareva nata per tale ruolo. Non tanto perché fosse preparatissima (anche se mi duole dirlo visto che mi odiava, ma in effetti lo era), quanto perché aveva uno straordinario physique du role: magrissima, coi capelli vaporosi color stoppa acconciati in una messa in piega estrema, non si truccava e aveva la pelle tirata di un'anziana già a quarant'anni. Non che fosse brutta, ma aveva qualcosa di austero che faceva pensare ad una signorina Rottermeier con una fissa (a tratti erotica) su Dante e pezzi della storia dell'arte medievale. Costei ci tiranneggiava a suon di continui compiti in classe e interrogazioni, durante le quali sono avvenuti gli strafalcioni più irripetibili... (presto su questi schermi ovviamente!).
 Invece, la compagna di classe di cui sopra, che chiameremo per la privacy Michela Zanin (non me ne vogliano le vere Michele Zanin se esistono), fu penso l'unica persona della terra in grado di piangere come una fontana ad OGNI interrogazione e OGNI compito in classe che Iddio mandava in terra. Bei ricordi.

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