giovedì 23 marzo 2023

Piccole recensioni tra amici! Un giallo brutto, una graphic novel per chi ama Sanremo e una storia di fantasmi per Halloween

 Ed ecco, che dopo una vera eternità, tornano anche le Piccole recensioni tra amici.

Quando ho iniziato il post quasi non ci stavo credendo neanche io che avrei avuto il tempo di finirlo e mi sono resa conto di aver accumulato una quantità di recensioni in un anno che per smaltirle tutte dovrei riavere i ritmi dei bei tempi che furono. 

 Comunque, l'importante è iniziare e ho scelto tre titoli assolutamente randomici e senza soluzione di continuità: un giallo, una graphic novel e un romanzo breve di fantasmi di epoca vittoriana.

 Devo dirvi che lo scorso anno ho letto pochi libri imperdibili, ma appunto, lo attribuisco al fatto che la mia mente era in altre faccende affaccendata (per chi non sapesse i miei tormenti, ero alle prese con un master molto molto molto impegnativo), quindi ho molte aspettative per questo nuovo anno.

 Non indugio oltre, e passo subito alle prime tre recensioni!


KIPPUR di Faye Kellerman:

 Trattasi di un titolo che fa parte di una serie di gialli ambientata nel mondo degli ebrei americani ortodossi.

 Il primo, “Il bagno rituale”, mi era piaciuto molto e avevo alte aspettative, tutte disattese. Il protagonista, Peter Decker, è un tipico poliziotto americano tutto chiacchiere e distintivo, fisico prestante, divorzio alle spalle e figlia grande. 

 

 Ne “Il bagno rituale” si imbatteva nella comunità ebrea ortodossa della sua città a causa di una serie di omicidi e conosceva in tale occasione un tenero bocconcino di donna, opportunamente vedova, Rina Lazarus, provvista di due figli piccoli. 

 Scoppiava l'amore e per fortuna il nostro Peter, adottato da bambino, scopriva che la sua madre biologica era ebrea, altrimenti niente secondo matrimonio ebraico.

 Io non ho nessuna simpatia per nessuna religione portata alle sue estreme conseguenze, ma insomma, il libro si faceva leggere e l'ambientazione era interessante e suggestiva.

Ecco, “Kippur” non si fa leggere per niente.

 Peter e Rina si sono sposati e lei ha la bella pensata di portarlo a passare una parte della luna di miele a New York dalla famiglia del primo marito defunto. Costoro vivono in una comunità autosufficiente e anche parecchio grossa, ma hanno vari problemi coi loro giovini, assurdamente (davvero assurdamente oh guarda incomprensibile) attratti dal mondo che li circonda.

 Mentre sono lì a spassarsela, sparisce un ragazzino della comunità (dopo un anno non mi ricordo più se fosse parente o meno di Rina, ma non è rilevante ai fini della trama) e Peter, esperto in adolescenti in fuga, inizia a indagare.

 Vabbeh, era un inizio interessante, è la resa che è drammatica. Se “Il bagno rituale” si barcamenava sull'ebraismo ortodosso con un certo equilibrio, in “Kippur” a questo povero ragazzino che osa scappare da un mondo che trova soffocante (cosa che mi sembra anche prevedibile) succede di tutto, ogni forma di punizione. Un po' come succedeva qualsiasi punizione divina al figlio ribelle della serie tv “Settimo cielo”.

 Così ecco che il suo amico e compagno e ispiratore di fuga è un pazzo psicopatico con manie da serial killer figlio di una funesta unione combinata. I due vagano per l'America uccidendo omosessuali e il finale è una roba trashissima che non fa prigionieri e dà un'idea di come si percepisca negli Usa un certo giustizialismo personale. Terrificante. 

Seriamente uno dei gialli più moralmente brutti mai letti.


DISCOSOGNI di Alessandra Rostagnotto ed. Bao Publishing:

 Anche questa lettura, poveretta, ha praticamente un anno ed è un anno che ci tengo a fare una recensione.


E' una storia graziosa e ironica ambientata nelle follie canore degli anni '80, quando la mancanza di internet e di fact checking continuo e incessante permetteva di creare falsi cantanti e falsi miti col solo scopo di dare al pubblico ciò che il pubblico voleva. Una sorta di costruzione del personaggio mediatico alle sue ingenue ed estreme conseguenze.

 La protagonista, Ambra, ha il profilo nasuto del grande Battiato, ma siccome è una fanciulla, benché anch'essa si scriva le canzoni da sola, non viene considerata. 

 La presenza scenica è fondamentale ora, per l'epoca tra trine, pizzi, tulle, fisico da Jane Fonda e trucco scifi, forse ancor di più. 

 Trascina quindi un'esistenza carica di sogni, ma con poche aspettative in quel della riviera Romagnola, dove lavora come gelataia per la sua tirannica zia e cerca di farsi un nome nelle discoteche e nelle fiere di paese. Il suo migliore amico, …, è il suo esatto opposto: non ha particolari talenti, ma è bello e originale e sarebbe forse perfetto per cantare le sue canzoni spacciandole per proprie.

 Infatti è proprio quello che propone il discografico che li porterà a Sanremo. Eppure davvero dobbiamo piegarci ai trucchi del sistema per realizzare un briciolo dei nostri sogni? 

 La storia è carina, il tratto non particolarmente originale, ma ho apprezzato molto l'uso dei colori che restituiscono molto l'atmosfera dei tempi. La parte migliore del libro rimane di sicuro la grande ironia di fondo che avvolge il tutto. 

 Lo consiglio a chi è un fan degli anni '80 e di Sanremo.


“LA CASA DISABITATA” di Charlotte Riddell ed. Abeditore:

 Questo era addirittura un consiglio di Halloween (che però ho comunque dato sulla pagina di fb). L'ho letto tutto d'un fiato in un pomeriggio di febbre ed è una storia che parte come storia di fantasmi e finisce come un giallo.

 

L'inizio infatti è il più classico dei classici: c'è una bella dimora in quel di Londra che, peraltro, è l'unica forma di sostentamento di una gentile fanciulla, miss Helena, il cui padre è morto suicida.

Il problema è che la casa è inaffittabile perché, ogni volta che vi si insedia qualcuno, iniziano a manifestarsi oscure presenze.

A indagare sul misterioso mistero, viene mandato un giovane che lavora per l'avvocato che gestisce la proprietà per conto di Helena e della sua arcigna zia.

 Questa benedetta casa è infestata oppure qualcuno ha interesse che lo sembri?

Il racconto è proprio una storia vittoriana in piena regola, del resto è del 1883 quindi proprio dop doc, anche qui c'è molta ironia, un mistero, una piccola storia d'ammmore e si fa leggere abbastanza velocemente.

Vi consiglio di ripescarlo quando vi sentite in vena di una storia di fantasmi superclassica (oh a me ogni tanto vengono queste specifiche voglie) o a ottobre per Halloween.

E primo round di recupero andatoooooooooooooooo

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