giovedì 29 dicembre 2016

Cose realmente avvenute! Lo giuro! "E' solo giovedì" (il poser culturale)!

In questi giorni, probabilmente con la dolce metà in vacanza, tendo a dimenticarmi che invece io in vacanza non ci sto manco per niente e ho delle cose da fare.

 Tipo aggiornare il blog.

 Dopo essere stata oggi alla mostra di Hokusai-Hiroshige-Utamaro a palazzo reale a Milano e aver scoperto che la  celebre onda è in realtà una stampa abbastanza piccina picciò e non un quadro monumentale come me l'ero (ignorantemente) figurata, sono tornata a casa abbastanza piena di Giappone e giapponesità.
Anche stavolta le cartoline del bookshop hanno esercitato una fatale ipnosi
su di me

 Presa bene da tutto ciò, (e dall'ansia dovuta ai social di altri infaticabili bookblogger che anche al 29 dicembre postano video, recensioni, bibliografie, consigli e altre amenità), ho pensato che forse era il caso di produrre una nuova vignetta e perciò eccola qui!

 In essa potrete ammirare un cliente che ogni tanto appare in libreria ostentando in modo palese falsissimo candore. 

 Una sorta di poser culturale che professa verginità mentale assoluta rispetto a mode, calendario, autori e best seller.

 Per carità anche io ignoro tante cose conosciute a gran parte del mondo, ma direi, come vedrete nelle vignette, che c'è un limite a tutto.

 Cose realmente avvenute! Lo giuro! "E' solo Giovedì"!


martedì 27 dicembre 2016

Buon Natale e buone feste a todos con colpevole ritardo! (E ricordate che non tutti i regali di Natale vengono per nuocere).

Con colpevolissimo ritardo, dovuto all'oggettiva e conclamata impossibilità, in quel della mia casa natia, nell'agguantare per un tempo adeguato uno scanner e un pc senza che tutta la mia famiglia iniziasse il peana de "E' Natale non stai mai con noi, molla quel computer", eccovi gli auguri natalizi!
Ora se si unisce De Giovanni posso chiudere
l'internet

Nella vignetta vedete apparire personaggi sconosciuti e personaggi più mysteriosi che spero appaiano nei fumetti del 2017.

 Un buon proposito di questo nuovo anno, infatti, è continuare a fare la brava bookblogger, ma espandere i fumetti, magari mettendo più episodi di vita "privata", vediamo se ci riesco, vediamo cosa ne esce (e magari imparando anche a disegnare meglio).

 Intanto, grazie a tutti, è stato un anno forse un tantinello brutto per il mondo intero (anzi, leviamo il forse), ma per me molto soddisfacente, e lo devo anche e soprattutto a tutti voi che leggete il blog.

 Tenterò di tornare più regolare nel postar postar, intanto, per chi si non mi seguisse sui vari social, sappiate che alle mie trashissime composizioni di foto con il libro che continuate a inviarmi, si è aggiunta anche quella di Zerocalcare!

Ebbene sì, sua madre, non so immaginare come né perché, (ma signora Cocca la ringrazio enormemente), gli ha regalato il libro e me lo ha twittato, dando un improvviso senso a un social network che detesto da quando lo uso.

 Buone feste a todos!! Tenterò di postare durante queste vacanze, anche se vedo la dolce metà sul piede di guerra.



giovedì 22 dicembre 2016

Tecnica segretissima del rasoio di Occam (od Ockham per i puristi)! Quando non sapete cosa regalare scegliete la cosa più ovvia (e di seguito gli ultimi suggerimenti regalosi per il Natale 2016)!

In extremis, quando ormai le code sono chilometriche e gli scaffali delle librerie iniziano a svuotarsi, ecco i miei ultimi consigli, nuovamente senza alcun filo logico.

Analizzando precisamente questa slide recuperata su Google, possiamo vedere
come il rasoio di Occam si applichi con inquietante precisione ai ragionamenti
da tenere a mente quando scegliamo un libro da regalare
Ho cercato di spaziare infilandoci dentro suggerimenti disparati che potessero andar bene per più tipologie di persone.

 In ogni caso quando siete nel dubbio e nel panico usate una tecnica: il rasoio di Occam.

 Ossia, scegliete la cosa più semplice. 

 Non avventuratevi in arzigogolati ragionamenti o in rischiose proposte se non ne vale la pena (anche perché, a giudicare dalla quantità di resi post Santo Stefano, non ne vale davvero la pena).

 Perciò: buttatevi sui classici e sulle passioni  del ricevente(es. se legge solo la Gazzetta dello Sport buttatevi sulla biografia del calciatore simbolo della sua squadra preferita, a tal proposito, se è interista, segnalo una bella graphic novel della Beccogiallo editore su Giacinto Facchetti).

 Sperando però di evitarvi l'acquisto de "I promessi sposi" e affini, ecco alcuni suggerimenti che spero colgano nel segno.

Let's go!

LA BANDA DELLE RANOCCHIE di Satoe Tone, Kite edizioni:

 Satoe Tone è un'illustratrice giapponese bravissima. I suoi libri, coloratissimi, sono pieni di dolcezza e toccano delle corde che è difficile ignorare anche da adulti.

 La banda delle ranocchie racconta di un pomeriggio di pioggia potenzialmente tediosissimo che un gruppo di ranocchie decide di ravvispare mettendo su una banda musicale.


 Piove, e allora? Non è un buon motivo né per abbattersi né per farsi prendere dalla noia, anche se intralcia i nostri piani. E si sa che il buonumore ha una tendenza al contagio pari al cattivo umore (anche se tendiamo a dimenticarlo).

 Come trovare il lato positivo quando tutto sembra andar male, come lasciarsi trasportare da qualcosa di nuovo e inaspettato quando i nostri piani sono andati all'aria, come trovare amici con cui divertirsi. 
 Perché il mondo è pieno di persone che si sentono sole e pensano di non avere nessun interesse, almeno finché qualcuno non ha un'idea semplice, ma fenomenale e parte la scintilla.


VICTORIANA di Franco Pezzini ed. Odoya:

 Tutti abbiamo un amico fricchettone, un amico dark e uno steampunk (ne ho una anche io, è la mia amica Marta). I libri ambientati durante il periodo vittoriano non mancano di certo, ma un libro sull'immaginario creato (o attribuito) al periodo vittoriano è uscito da poco, ed è "Victoriana" della Odoya edizioni.

 Esso  farà la gioia di tutti gli appassionati di Penny Dreadful, dello Sherlock Holmes dell'ex marito di Madonna e la Lega degli uomini straordinari con annesso film (che a me, per inciso, era pure piaciuto all'epoca).

 L'autore grande appassionato di letteratura horror ed esoterismo, svela tutti i miti vittoriani che ancora permeano il nostro immaginario.
 Da Wilde a Stevenson, da Alice nel paese delle meraviglie ai primi vampiri, come la bella Carmilla, gli artisti dell'epoca vittoriana riuscirono a innovare in modo così profondamente moderno l'immaginario da rendere la vita difficilissima ai loro successori (noi compresi).

 Siamo ancora impigliati un'epoca di cui non conosciamo nulla, ma dei cui archetipi, affascinanti e contubanti, non siamo capaci di allontanarci.

 Come tutte le guide Odoya il tono è divulgativo e scorrevole con capitoli tematici e schede interne piene di chicche.

 Io punterei anche a farmelo regalare.


ESTHER di Steve Jenkins, Derek Walters e Caprice Crane ed. Giunti:

 La storia di una tenera coppia (gay) che adotta un tenero mayale convinta che rimarrà un porcello nano e tenerello.

 Non possono sapere che diventerà una gigascrofa di svariate decine di chili, tanto furba, intelligente e tenera, quanto invadente e ingestibile.

 Eppure anche un suino sgrufolante può ribaltare in positivo (e in modo completamente inaspettato) due vite routinarie e ormai serenamente avviate nell'assoluta normalità cittadina.

 Se avete amici vegani (non nazivegani anche perché anche la coppia protagonista, benché tramutata in vegana dall'amore per Esther) è il libro per loro, anche se avete una coppia di amici gay è il regalo per loro, ma anche se avete degli amici con una fattoria può essere il regalo per loro o se conoscete qualcuno che ama gli animali così tanto che se potesse si metterebbe in casa un cammello.

 Poi fatevelo prestare perché fa veramente ridere (e venire voglia di possedere una scrofa).

 (Aggiungo che sarebbe da regalare a tutti gli amici che a 30 anni sono già diventati noiosi e pantofolai come giuravano non sarebbe mai successo fino a pochi anni fa).


FRIDA di Sebastien Perez e Benjamin Lacombe ed. Rizzoli:

 Quest'anno è l'anno di Frida Kahlo.
 Sono uscite ben due biografie a fumetti, una di Vanna Vinci e una "Crazy Kahlo" di Marco Corona, Benjamin Lacombe devia dal suo mondo vittorano, dalle sue balze e crinoline, per puntare sulla pittrice messicana.

 In effetti, anche se non nel modo classico in cui concepiamo il genere, anche Frida appartiene a quell'universo di persone e personaggi che si prestano assai bene alla rappresentazione gotica e non tanto perché Frida stessa non lesinò sangue, demoni e presagi di morte nei suoi quadri, ma per la sua stessa vita.

 Lacombe sceglie quasi sempre di disegnare personaggi sospesi tra i due mondi: madama Butterfly che vive sospesa nel limbo di chi aspetta e lega i suoi giorni a speranze troppo vaghe per esaudirsi, Maria Antonietta che non seppe trovare un equilibrio tra i privilegi della sua posizione e i suoi doveri politici e pagò con la vita, Edgar Allan Poe, Alice e infine Frida che vide la morte quando il famoso corrimano del bus la trapassò cambiandole completamente la vita.

 Cosa sarebbe stato di lei se non avesse visto la morte così da vicino? Avremmo avuto lo stesso la pittrice o avrebbe perduto la sua passione per strada?

 Splendide illustrazioni, di fuoco eppure oscure. Per veri intenditori.

LA MIA VITA DA ZUCCHINA di Gilles Paris, ed. Piemme, collana Il battello a vapore:

Esistono libri per bambini e preadolescenti che sono assolutamente straordinari.
 La mia vita da zucchina, da cui è stato appena tratto un film (in realtà non sono ben riuscita a capire se è stato l'inverso, ma non è importante perché il libro almeno è scritto benissimo) è uno di questi.

 Innanzitutto perché inizia con bambino di 9 anni che incidentalmente uccide la madre, alcolizzata, e secondo poi perché nonostante questo incipit drammatico e fortissimo, non è una tragedia.

 Si tratta di quelle perle che ogni tanto si pescano nell'editoria per i ragazzi che non banalizzano il dolore, non sminuiscono gli ostacoli della vita (alcuni enormi per gli adulti, figurarsi per un bambino o un ragazzino), ma forniscono una chiave di lettura che fa riflettere su un modo possibile per uscire da situazioni che appaiono solo che disperate.

 Zucchina (che non ha neanche il padre) viene portato in un istituto per minori (non un riformatorio) e lì c'è la grande novità: non è un mondo terribile.

Sì, tutti i ragazzini presenti hanno delle storie drammatiche, sì non è facile districarsi in un mondo complesso in un periodo così complesso come la preadolescenza, ma la felicità può nascondersi davvero ovunque. E ogni adulto, OGNI adulto di buona volontà, preparato e pronto a cogliere le richieste d'attenzione e le domande, spesso mute, di ragazzi alla disperata ricerca di un riferimento, può fare la differenza.

 Piangerete come fontane. Da regalare a ragazzini tosti e ad adulti duri di comprendonio.


BALLATE E LEGGENDE D'INVERNO, AA. VV., Elliot edizioni:

  Chiudo questa rassegna con piccolo libro sulla mia seconda stagione preferita dell'anno (mi sono resa conto di avere un'avversione per la primavera negli ultimi anni mentre l'estate mi piacerebbe anche se non fossi costretta a passarlo in una città che raggiunge i 40 gradi e non ha manco uno sbocco non dico sul mare, manco su un lago, ma almeno un fiume).

  Questo volumetto low cost (8 euro) racchiude, sotto questa meravigliosa illustrazione di copertina (grafico, lo stai facendo bene) , una serie di tributi sull'inverno di più autori, purtroppo praticamente tutti anglosassoni.

 E' pur vero che al nord nord l'inverno è qualcosa che altrove rimane praticamente una stagione mitologica, ma spero in altre raccolte affascinanti a più ampio spettro.

 Da regalare a tutti coloro (molti) che vedono l'estate come la peste e vivrebbero appiccicati al caminetto con un the.

martedì 20 dicembre 2016

Consigli per regali natalizi in extremis parte I! Napoletanità concentrata, libri da parati, lettere cariche di fuoco e gialli a base di fame e pane.

 Ebbene, come ogni anno mi sono ridotta all'ultimissimo per i regali di Natale, sono pessima lo so.


 Tuttavia, le code in libreria mi suggeriscono che molti di voi sono ancora in cerca dei doni per il 24 e il 25 (senza dimenticare che ci sono poi tutte le persone che non avete calcolato vi faranno un dono costringendovi a riparare il 27) e per la befana del 6 Gennaio per la quale sono in amplissimo anticipo.


  In un rush finale che mi impedisce qualsiasi coerenza in questi due giorni vi consiglierò il grosso di quel che di regalabile c'è in libreria, secondo me. Ci saranno cose per ragazzi, gialli, saggi e tutto quello abbia destato la mia attenzione.

 Siccome, come ben sapete, ho dei gusti un po' eclettici, c'è di tutto un po' anche cose che sembrano poco regalose.

 In realtà, citando il buon Ranganathan ricordate sempre che "Ogni lettore ha il suo libro" e "Ogni libro ha il suo lettore", quindi nessun consiglio dovrebbe essere poi completamente sprecato.

 Buona lettura!

PANE di Maurizio De Giovanni ed. Einaudi:

 L'ultimo capitolo de I Bastardi di Pizzofalcone, la serie di Maurizio De Giovanni ambientata in un commissariato del centro di Napoli, è, secondo me uno dei più riusciti della saga (che secondo me ha una base meno potente dell'altra, quella che ha come protagonista il commissario Ricciardi).

 Il motivo è presto detto: De Giovanni ha una penna particolarmente felice nel descrivere le piccole miserie quotidiane, quelle che si nascondono dietro le facciate di sorrisi e apparenza o anche quelle molto palesi che però non siamo più capaci di vedere.

 In "Pane" viene assassinato un panettiere di quartiere, fa il panificatore da tre generazioni e lo vede come una missione. Anche per non allontanarsi dalla città ha ritrattato la testimonianza contro un camorrista che aveva visto in azione durante un omicidio.

 Tutti, soprattutto il giovane e rampante magistrato di successo, conteso dalle tv nazionali, seguono questa pista, ma l'ispettore Lojacono (che di magistrati rampanti è quasi perito) non ne è convinto.

 Chi avrà ragione?

 In tutta onestà non è davvero l'indagine, comunque godibilissima, la parte migliore del libro, ma il significato racchiuso da quella rosetta in copertina.

 Il pane, riflette De Giovanni, in Italia ce l'hanno tutti, nessuno si muore più di fame no?

 Ma gli anziani con la pensione minima mangiano davvero a fine mese? E mangiare solo pasta per dieci giorni e ridursi a 80 anni a rubare un pezzetto di parmigiano subendo l'umiliazione dei carabinieri è dignitoso? Vuol dire che mangiamo davvero tutti?
 Mangiano davvero tutti quelli che non hanno lavoro? O la vergogna di recarsi alle mense della Caritas li costringe a umilianti digiuni? E quelli che il lavoro ce l'hanno, ma non basta più?

Che ne è di tutta quella parte della società che conosciamo solo attraverso i dati Istat sulla povertà? Perché ce ne dimentichiamo tutti, narrativa compresa?

 Consigliatissimo per chi ama i gialli e la bella scrittura scorrevole.


IO IN TE CERCO LA VITA di Anna Kuliscioff, L'orma editore:

 Anna Kuliscioff, splendida figura di intellettuale italiana che inorridirebbe se sapesse che dai suoi tempi la radicalità del libero pensiero si è ormai piegata alla radicalità del pensiero liberista, è ricordata da troppi o come la compagna di Turati o per niente.

 L'Orma editore che ormai da qualche anno pubblica una graziosa collana "i pacchetti" di piccoli libri formati da epistole di grandi del passato (già passarono per la collana Virginia Woolf, Gramsci, Verdi e Mary Shelley).
 E' un'idea resa ancor più graziosa dal fatto che il libretto è già avvolto in un involucro potenzialmente spendibile con un piego di libri in posta. Un libro che contiene lettere e può diventare una lettera sostanzialmente.

 In questo, dedicato alla Kuliscioff, viene fuori il carattere di una donna simili ad altre del passato, come la Mozzoni, Luxemburg, Emma Goldman, aveva un carattere radicale e deciso che le permise di avere una vita ricca, appassionata, sempre fedele ai propri ideali.

 Di famiglia russa ebraica, fu costretta a fuggire in Svizzera a causa della sua fede anarchica e lì conobbe un giovane italiano, Andrea Costa da cui ebbe la sua unica figlia (Andreina, che come molti figli, ebbe una vita decisamente opposta a sua madre sposando un giovane industriale milanese) e successivamente divenne la compagna di Turati. 
Portò avanti la battaglia per il voto alle donne e fu tra le fondatrici del partito socialista italiano.

 Le sue lettere denotano una passione politica che non venne mai meno e che bruciò per l'intera esistenza.
Un libro che andrebbe letto in tempi oscuri in cui ci sentiamo incapaci di credere a tutto, comportandoci spesso come bambini privi di responsabilità.

 Siamo solo noi che possiamo rendere migliore questo mondo e la speranza di riuscirci rimane il più radicale dei pensieri.


I LIBRI DA PARATI di VERBAVOLANT edizioni:

 La VerbaVolant edizioni è una casa editrice che ha inventato e brevettato una tipologia di libro molto bella e molto regalabile, specialmente se conoscete persone che hanno i muri di casa orrendamente vuoti (io odio le case così, mi sembra sempre che gli abitanti ci vivano tra un trasloco e l'altro o siano pronti alla fuga): i libri da parati.

 Sono una versione particolare degli albi illustrati e si leggono aprendoli man mano come una cartina stradale. 
 Alla fine della storia, avrete su un lato l'intera vicenda e sull'altro un'illustrazione meravigliosa e appendibile.

 Splendidi "Primavere", "Le luci alle finestre" e "Mare chiuso", ma meritano tutti.

 Il prezzo, per la qualità e la bellezza delle illustrazioni, è davvero bassissimo: 12 euro.

 Straconsigliato. Fidatevi, farete un figurone.


VIA DEL GAMBERO 77 di Sara Garagnani e Camilla de Concini:

 Ogni troppo mi arrivano mail in cui mi si propongono romanzi e libri che hanno per protagoniste "donne forti" (che non so mai bene cosa voglia dire) o sono scritti da "donne forti".

 Oltre all'irritazione palese per essere considerata blogger privilegiata per questi tomi in quanto donna, non capisco mai perché dovrei trovare interessante un particolare libro solo perché ha per protagonista una donna. 

 Ovviamente ci sono delle eccezioni per alcuni argomenti e "Via del Gambero 77", graphic novel prodotta in occasione del venticinquesimo anniversario della nascita della Casa delle donne contro la violenza di Modena, è una di queste.

 La motivazione è presto detta: l'argomento è la violenza contro le donne e il modo in cui può essere superata a livello sociale.

  Le protagoniste sono infatti quattro donne di generazioni diverse che subiscono in modo diverso un tipo di violenza non tanto (o non solo) fisica, quanto psicologica e non solo da una precisa persona, ma da un intero contesto sociale inconsapevolmente sessista sino alla radice.

 Quella fatta dalle frasi di chi ti dice che "Devi sopportare tuo marito o il tuo compagno perché è tanto nervoso ed è un brutto periodo", del fidanzato che al liceo che "Preferirebbe non uscissi coi tuoi amici il sabato sera se lui non c'è, perché insomma chissà cosa potrebbe accadere" (tra l'altro in questo gioco malato di limitazioni prese per fedeltà spesso si precipita in modo incrociato).

 Una violenza subdola e nascosta che pian piano mangia la libertà del singolo o nel quale il singolo, cresciuto in un contesto sociale fortemente strutturato e oppressivo, non ha mai creduto di possedere.

 E' una bella graphic novel che punta il dito su quel lento lavorio di parole, pregiudizi e luoghi comuni che preparano il terreno alla violenza, alla giustificazione silenziosa a quelle insinuazioni che tempestano sempre la vittima e mai il carnefice. 

 E oltre a puntarlo ci ricorda cosa è stato possibile fare grazie a un'epoca di ribellione collettiva e cosa ancora si potrebbe fare tutt* unit*.

 Purtroppo essendo un'autoproduzione della Casa delle donne contro la violenza di Modena è acquistabile solo online su youcanprint, ma se volete fare (o farvi) un regalo tosto e interessante vale la pena.


BELLA NAPOLI di Cristiano Cavina ed. Edt:

 Essendo piena di parenti partenopei, ogni anno vado alla ricerca del libro che mi svolti i regali per i parenti campani.

In genere me la cavo con generici libri di Luciano De Crescenzo o gol del Napoli, ma quest'anno l'EDT che di solito fa guide turistiche di successo, ma ha anche avviato alcune fiorenti collane di narrativa, mi è venuta in soccorso con un libretto graziosissimo ad un ottimo prezzo "Bella Napoli" di Cristiano Cavina.

 Come vede Napoli un viaggiatore un po' svampito proveniente da un ridente paesello dell'appennino tosco-romagnolo?

 Un luogo terribile degno della peggior Gomorra? Il paradiso del nordico che si ingozza di pizza alla mozzarella di bufala circondato da limoni di Sorrento?

 Nulla di tutto ciò. Conscio del fatto che Napoli è una città a sé, con una propria fortissima identità, Cavina la descrive come una grande città Europea con i pregi e i difetti delle grandi città europee (esclusi i mezzi pubblici, la cui follia rivaleggia solo con quelli romani).

 Gli expat che ti mettono in guardia da millemila pericoli che poi in loco si ridimensionano quasi sempre, l'impossibilità di trovare i posti dove mangiano i locali e non solite trappole per turisti.

 Il Napoli, i vicoli bui in cui è meglio non avventurarsi in stile Gotham city, il tipico nonno napoletano con la perenne tazzina di caffè e il "voi", i neomelodici che vendono migliaia di cd, i pachistani felici e molto altro in questo libro che è composto da piccoli deliziosi capitoli protesi nella disperata impresa di condensare l'inafferrabile: la napoletanità.

 Ok, primo round finito, spero di essere stata di un qualche aiuto, domani il secondo!



lunedì 19 dicembre 2016

Classici in due pagine! "Raffles - Caccia al ladro", il ritorno del ladro gentiluomo tra Mario Merola, guerra boera, coppe vittoriane e diamanti.

 Il post di oggi è un post assai particolare. Un unicum direi, perché fa parte di quella cosa chiamata blogtour.

 Cos'è? Esce un libro e un tot di blog ne parlano nell'arco di un tempo ristretto.

 In genere è una pratica riservata assai comune nell'ambiente dei bookblog romance, ossia quei romanzi amorosi che sembrano sgorgare da un'infinita e inesauribile sorgente, ma toccano anche gli ambienti dell'horror meno conosciuto.

 Personalmente non li amo molto, perché per decidere di parlare un libro devo essere davvero convinta (e poi non mi piace né programmare i post né essere costretta a seguire una traccia), ma in questo caso si tratta del seguito di un libro di cui avevo parlato due estati fa "Raffles" di E. W. Hornung, il cognato di Arthur Conan Doyle.

 Il protagonista è un giovane di buona famiglia, Raffles, che decide per inclinazione personale di dedicarsi al ladrocinio. 
 Il modo in cui lo fa però è astuto e ingegnoso, ruba solo ai suoi pari e con una classe e uno stile che hanno incantato molti dei successivi scrittori (è stato anche il modello per il più celebre Lupin). 

 E' scritto benissimo, con quello humour inglese che rende anche la trama più assurda godibilissima ed è ambientato durante l'epoca vittoriana che è il pallino di molti lettori, inoltre ha subìto il giudizio del tempo: fa infatti parte della collana "Morti e stramorti" di Casasirio editore che ripubblica classici ingiustamente fuori commercio da una vita.

 (E vi posso assicurare che questo era davvero ingiustamente introvabile).

 Il fumettoso riassunto di questo classico in due pagine, racconta l'appena rieditato seguito del primo libro.
 Trattasi precisamente di "Raffles. Caccia al ladro" in cui scopriamo che fine ha fatto Raffles il quale, al termine del precedente tomo, dopo una serie di avventure (i libri sono divisi in capitoletti che raccontano singole avventure), per sfuggire all'arresto, si era lanciato in mare da una nave da crociera.

 Il fidato migliore amico nonché complice, il meno furbo Bunny (altro gentiluomo corrotto da Raffles alla poco nobile arte del furto) e la sua promessa sposa, si disperano credendolo morto.
 Ma è davvero così?

 Scopritelo in questo fumettoso e classicoso riassunto!




sabato 17 dicembre 2016

Grazie per la presentazione padovana di ieri in Ubik! E vignetta di vita quotidiana dei librai: "Quando il libraio diventa l'Amazon Prime di amici e parenti"!

Ieri c'è stata la prima presentazione del mio libro in quel della Ubik di Padova.


E' stata un'esperienza bellissima e ringrazio tutti coloro che sono venuti (tra i quali anche delle persone che ormai commentano assiduamente come GB o altri su fb)!

 Finalmente è bello vedere delle persone in carne e ossa!

 So che non può sembrare, visto l'ampio uso di internet che faccio, ma amo molto di più la conoscenza e le interazioni umane e spero che ce ne saranno molte altre in futuro.

 Non ero mai stata a Padova e mi è piaciuta molto, tuttavia non voglio tediarvi col racconto stile scuola elementare, quindi mi limiterò a postare una foto e a ringraziare i librai Ubik, Tiano e Silvia che mi hanno invitata (e Maurizio che mi ha spupata prima).

 E a presto fumettoso riassunto! (Anche perché, avendo perso il treno, ho avuto un ritorno rocambolesco)!

 Intanto, godetevi la vignetta che volevo postare nottetempo!

 Uno spaccato di vita quotidiana casalinga natalizia dei librai: "Quando il libraio diventa l'Amazon Prime di amici e parenti"!

giovedì 15 dicembre 2016

I libri che quest'anno vi ritroverete sotto l'albero! Diete longevissime, occhi giocondi, Fufferia ad alta gradazione, saghe che fanno giri immensi e ritornano e una strana ironia papale.

 Ebbene, ormai giunto alla sua quarta edizione, questo post natalizio che vi prepara alla migliore delle poker face davanti ai libri che parenti e amici vi propineranno sotto l'albero, è una tradizione.

 Come fare se gli zii che vedete solo durante le feste e non leggono manco per sbaglio vi hanno chiaramente regalato un libro che freme sotto l'abete in soggiorno?

 Come prepararsi al più perfetto e riconoscente dei sorrisi?

 E come mascherare il WTF davanti al tomo che vostro fratello o il vostro innamorat*, che solitamente leggono solo i foglietti dei medicinali per capire se l'aspirina induce sonnolenza, vi hanno regalato con tanto amore usando violenza alle loro membra trasportate in libreria?


 Niente paura! Anche quest'anno vi aiuto io!

 Siete pronti a scoprire cosa vi attende? Voliam!

LA DIETA DELLA LONGEVITA' di Valter Longo:

 Mettiamola così, se vi sta a cuore il cenone della vigilia e il pranzo di Natale e poi il cenone di Capodanno, il pranzo del primo dell'Anno e la Befana, aprite questo libro direttamente il 7 Gennaio.

 E ve lo regaleranno perché dopo la Dukan e la dieta del gruppo sanguigno di Mozzi e derivati, è la nuova moda che però, al contrario delle prime due, sembra avere basi scientifiche.

 Valter Longo è un biochimico italiano che vive negli Usa e, sulla base di alcuni studi condotti sulle popolazioni più longeve del pianeta, (concentrate in alcuni specifici posti, tra i quali l'Ogliastra e un paesello dell'Aspromonte), ha partorito questa dieta che, dopo un'ospitata da Fazio, è schizzata direttamente in classifica.

 Cosa prevede?

 Se non avete la fortuna di appartenere a una famiglia di centenari e quindi la genetica non vi aiuta, potete lanciarvi nella dieta di Longo.

 Dovete diventare sostanzialmente dei pescetariani, evitando carne, uova e latticini e limitandovi al consumo di alcune tipologie di pesci, tanti legumi, tanta verdura e frutta.
 Dovreste mangiare solo tra le 8 e le 20 ed evitare di farlo almeno per le 4 o 5 ore prima di andare a dormire.
Non ho letto cosa succede ai dolci, ma immagino siano proibiti o che comunque, dovendo evitare burro, latte e uova siano fortemente ridimensionati.

 Inoltre, possibilmente, dovreste indagare su cosa mangiavano i vostri antenati e replicare. 

 Considerando che mia nonna materna mi racconta di quando ammazzavano il porco in campagna e che la cucina gallurese di mio nonno materno è piena di latticini caprini e salumi, immagino che debba rivolgermi alla parte paterna, una bella pizza napoletana, un crocché, delizia al limone e non ne parliamo più.

 Ve lo regaleranno, vi avviso.

PS. La cosa più affascinante di questo libro è stata scoprire, mentre cercavo info, l'esistenza dei cosiddetti nani di Laron, circa 350 persone discendenti da un unico antenato che soffrono di una sindrome genetica che li rende affetti da una sorta di nanismo con vantaggio. Il vantaggio è che non si ammalano di cancro e anche obesi risultano in perfetta salute.


LA PARANZA DEI BAMBINI, D'AVENIA ed ECCOMI:

 Se siete lettori forti e avete per amici e parenti parecchi lettori deboli, preparatevi al tipico regalo di chi non sa cosa rifilarvi, ma con un libro non si sbaglia mai.

 Il problema è che quando i parenti lettori deboli entrano in libreria, si rendono improvvisamente conto che sbagliare, in verità, è probabilissimo e non sanno a che santo votarsi.

  Dopo aver genericamente vessato il libraio con richieste come "Ho bisogno di un libro per fare una bella figura" "Devo fare un regalo ad un avvocato di bella presenza" o "Mi servirebbe un presente per il mio commercialista", (e nessuno riesce a cavargli altre informazioni su questi soggetti, se leggono, cosa, quando, perché), si rivolgono all'unica cosa riesca loro a dare conforto: la classifica.

 Da lì pescano poi o i titoli che conoscono o quelli che gli sembrano più convincenti.

Perciò sappiate che quest'anno il piatto offre: "La paranza dei bambini" di Roberto Saviano (per onestà devo anche far notare che "Il cavallo di ritorno" di Peppe Lanzetta aveva avuto lo stesso tema), "L'arte di essere fragili" del sexy prof Alessandro D'Avenia ed "Eccomi" di Safran Foer.

 Il primo, ormai lo sapranno pure i muri, parla di queste gang di ragazzini napoletani senza scrupoli nè futuro che vogliono fare i big money in breve tempo e vengono manovrati dalla camorra.

 Il secondo racconta del rapporto tra D'Avenia e Giacomo Leopardi, complessa figura letteraria che tutti leggiamo alle superiori senza capirla davvero (non ho letto il libro quindi non so dirvi se D'Avenia possa aiutarvi in tal senso, i libri precedenti mi lasciano dei dubbi).

 Il terzo è il solito romanzo ben scritto dal solito brillante scrittore americano con le solite origini ebraiche e il solito conflitto irrisolto verso la faccenda.


FUFFERIA AD ALTA GRADAZIONE:

 La fufferia quest'anno ha due solidi cavalli di battaglia a sostenerla: Litizzetto e Fabio Volo.

 La prima ha dato alle stampe il suo solito onesto libro, "La bella addormentata in quel posto" composto da capitoletti brevi su fatti di costume (o politica/costume) commentati in modo ironico.

 Un condensato dei minimonologhi che recita seduta sulla scrivania di Fazio. Hanno un loro pubblico, immagino saranno un interessante documento dei nostri tempi tra una trentina d'anni.
 Se saremo sopravvissuti s'intende.

 AAA Altissima probabilità che ve ne regalino almeno due, anche tre.

 Il secondo, forse preso dalla gravità degli impegni televisivi, ha trollato alla grandissima.

 Non avrete infatti impacchettato sotto l'albero il solito romanzo con un uomo pieno di trombamiche alle prese coi dubbi della vita, ma un libretto scritto in non più di cinque minuti.

 Dovete sapere che l'anno scorso ebbe un buon successo un libretto formato da una serie di lettere da compilare.

Bisognava scrivere una lettera a noi stessi tra dieci, venti o trent'anni, oppure ai noi stessi sposati, con figli e via dicendo.
 Poi, si sigillavano le lettere all'interno di alcune buste e si aprivano al momento giusto per scoprire chissà cosa pensavamo noi cinque o dieci anni prima o in caso di figli ecc.

 Era un'idea carina.

 Fabio Volo (o chi per lui) ha deciso di pseudoimitarla con un libro che, in verità, non definirei neanche tale, visto che è una sorta di taccuino in cui ti lascia pagina per pagina delle tracce.

 "L'ultima cosa a cui ho pensato prima di addormentarmi" e tu devi scrivere nelle righe vuote sotto, "La prima cosa a cui ho pensato quando mi sono svegliato" e tu che compili.

 Diciamo che va bene sfruttare la popolarità di un autore e va bene che nessuno deve essere Umberto Eco, ma il libro delle risposte ha più senso di questo libretto che andrebbe bene dato in allegato gratuito con Grazia a Ferragosto.

Auguri.


LIBRI SU HARRY POTTER E DOVE TROVARLI (SOTTO L'ALBERO):

Certi libriiii non finisconooooo, fanno dei giri immensi e poi ritornanoooooo

 Harry Potter quest'anno ha avuto un doppio ritorno di fiamma grazie alla sceneggiatura teatrale "La maledizione dell'erede" e a quella cinematografica di "Animali fantastici e dove trovarli".

 I potteriani di vecchia data e quella di nuova si sono riversati in libreria alla ricerca di qualsiasi libro o gadget magico accessibile ai babbani.

 Molti hanno appreso con dolore (e solo dopo aver comprato il libro) che entrambi i libri sono sceneggiature e no, non esiste il romanzo.

 Alcuni hanno allora fatto ricerche doviziose apprendendo infine che almeno di "Animali fantastici" esiste in realtà un libretto primigenio scritto anni fa dalla Rowling e che, misteriosamente, la Salani ha deciso di non ristampare lasciando inevase centinaia di richieste (problemi di diritti? Astuta secondo loro mossa commerciale per far acquistare la sceneggiatura del film che nulla ha a che spartire con libretto originale? Uno di quei misteri dell'editoria che rimarranno insoluti).

 Ebbene, se poco poco dimostrate inclinazioni verso la letteratura fantastica o semplicemente vi piace andare spesso al cinema, questi potrebbero essere i libri che vi ritroverete sotto l'albero.

 Magari in due o tre copie, magari li avete già sia in inglese o in italiano, ma insomma, Harry Potter è come la lasagna, chi ve lo regala sa che difficilmente potrebbe sbagliare.


VARIE ED EVENTUALI:

Se siete poco poco delle giovinette o giovinetti dediti alle storie romantiche e ai romanzi d'amore, sappiate che per andare sul sicuro vi regaleranno un libro che al 90% già popoleranno la vostra libreria.

 Trattasi di "Io prima di te" (o anche del suo seguito "Io dopo di te") la storia, se ho ben capito, di un uomo paralizzato e della sua spontanea e amorevole "badante" che riporta la gioia nella sua vita prima dell'inevitabile.

 Per la serie "la sindrome della crocerossina non passa mai di moda".


 Se invece siete considerati gli intellettuali del gruppo, specie se di genere femminile, anche quest'anno Alberto Angela, balzato come non mai agli onori della cronaca come sex symbol, ha donato al mondo il suo libro divulgativo "Gli occhi della Gioconda".

Parliamo del titolo inquietante
alla luce di questo orrendo 2016

Infine, tenete sempre presente la possibilità religiosa.


 Ho visto addirittura una sorta di gigacofanetto con le frasi di Papa Francesco e accessori vari, il Papa attuale ha infatti una florida produzione (sua e su di lui) che Ratzinger si sognava e il parente che tenta di convertirvi, (con la solida scusa che è Natale e festeggiamo la nascita di Gesù), c'è in ogni famiglia.

Cercare di non produrre una faccia sconcertata davanti al titolo dell'ultimo tomo papale sarà dura, ma ce la farete, credo in voi.


E voi? Avete paura? Avete già il sentore che alcuni di questi preziosi tomi alberghi sotto il vostro abete? Testimoniate!

martedì 13 dicembre 2016

Consigli fumettosi per il Natale 2016. Graphic novel, Dylan Dog, robottoni, rivoluzioni cinesi, anarchiche italiane e ricordi che svaniscono in 6 libri da vero pacchetto under the abete.

 In questo periodo sto passando per la prima volta nella mia vita lavorativa del tempo a contatto coi libri per bambini e coi loro fruitori (o meglio con chi compra i libri per i loro fruitori).

Sto scoprendo che per molti genitori, nonni e similari sono importantissime alcune cose, abbastanza inquietanti, la più pressante delle quali sembra essere: questo libro è da maschio o da femmina?

 Quando rispondi che non c'è un sesso preciso d'elezione per i libri, ti fissano perplessi, come se non avessi capito bene la domanda e dopo un po' desistono.
 Fortunatamente esistono i libri completamente rosa a sostenerli.

 Un'altra cosa che mi ha colpito (oh poi magari in futuro scopro che in realtà i genitori con queste paturnie li ho beccati tutti insieme e non sono la media statistica) è che se si propone la lettura di un fumetto, tipo Topolino, la reazione è perplessa: perché un fumetto?

 Del resto alla domanda "Mio figlio non legge puoi consigliarmi qualcosa?", come fa la risposta a essere "Perché non Topolino?" e non il ben più ovvio, "Inizi pure con una riduzione dell'Antigone di Sofocle?". 

 Il pargolo in fondo è un genio, solo che non lo sa e non sarà certo Topolino a farglielo scoprire.

 In difesa dei poveri bistrattati fumetti che invece molti ragazzini, a mio parere, potrebbero portare sulla giusta via della lettura, ecco il post interamente fumettoso di oggi.

 Fumetti per adulti s'intende, il post dei libri per pargoli lo scodellerò appena posso (sì lo so, direte voi, scodellacelo il 24 ormai, ma vabbeh c'è la befana).

 Amanti dei fumetti o amici, parenti e innamorati di amanti dei fumetti, ecco a voi un carico di gustose idee!


"RUGHE" di Paco Roca ed. Tunuè (solo 7,90 e ne vale il centuplo):

 E' di qualche anno fa, tuttavia esiste anche una versione extra cartonata graziosa da regalare.

Tuttavia bisogna dire che non è importante quanto questa splendida , commovente e struggente graphic novel sia recente o meno o quanta figura essa faccia perché posso assicurarvi che muove alle lacrime anche i sassi.

 L'anziano Emilio, un tempo bancario severissimo, inizia ad avere dei grossi vuoti di memoria e confonde passato e presente, l'alzheimer avanza e il figlio decide di metterlo in una casa di riposo.
 Relegato in quello che gli sembra una sorta di riserva prima dell'inevitabile, Emilio oppone resistenza prima di stringere amicizia con alcuni altri ospiti.

 Nonostante io giusto e ovvio rifiuto iniziale, Emilio riesce a trovare un senso a quella che gli sembra un'insostenibile reclusione e a trovare dei veri amici, soprattutto uno, Michele.

  Ma la malattia continua a sua inesorabile avanzata ed Emilio ha un vero shock quando scopre cosa lo aspetta. Per caso, infatti,  capisce di prendere le stesse medicine di un altro paziente, suo amico Modesto ormai quasi totalmente annebbiato e rimane sconvolto.

 Nei film e nei racconti c'è spesso un personaggio chiamato "personaggio fantasma", è quel doppio del protagonista che gli mostra quale potrebbe essere la sua sorta futura nel bene o nel male sulla base di alcune scelte.

 Modesto è il fantasma di Emilio che si rende conto, osservando il suo declino, di camminare verso un futuro di oblio e confusione.
  Spaventato, decide così di ingaggiare un'ultima battaglia, prima contro i medici e poi attuando un piano di fuga dall'ospizio assieme ai due coniugi e al suo amico Michele.
 Accadranno molte cose e non tutte finiranno bene.

L'alzheimer è un'infida malattia che consuma le vite e i ricordi, ho spesso idea che quando vediamo una persona anziana l'idea della sua morte prossima sia per noi più vivida e lampante della vita che gli rimane da vivere.
 Li pensiamo in preda a quella che riteniamo la rassegnazione di chi non dovrebbe far altro che aspettare la fine. 

 Eppure, se ci pensiamo, non ha senso attendere docili la calata del sipario, mentre la paura dell'ignoto monta inesorabile.

 Così piccolo e così breve, questo fumetto condensa magnificamente tante cose: la vecchiaia, la malattia, il terrore, la disperazione, ma soprattutto il potere salvifico dell'amicizia che non svanisce anche quando non riusciamo più a riconoscere i volti e le voci di chi ci vuole bene.


"LEDA" di Sara Colaone, Francesco Satta e Luca de Santis, Coconino Press:

 Penso spesso che viviamo in tempi orrendamente conformi. 

 Tutti a dirsi e a ripetere quanto sono speciali e unici e poi appena una persona si azzarda a fare non dico una scelta di vita, ma a dedicarsi che so, a un hobby diverso o a uno sport strano, ecco che si levano gli scudi del perbenismo (e la rete è diventata l'ideale luogo di crocifissione).

  In tempi passati, quando l'ardore idealista bruciava con maggior furore e forse era anche più facile riconoscere l'oggetto della nostra ribellione, sono esistite storie che a raccontarle ora travalicano il romanzesco e quella di Leda Rafanelli, splendidamente riportata in questa graphic novel a sei mani, è una di queste.

 Negli anni '70 una donnetta che crede alle carte si rivolge a un'anziana maga che vive in un appartamento stipato di oggetti orientali. 

 Chi è davvero questa donna che dice di vedere nel futuro?

 Nata da famiglia poverissima nel 1880, Leda Rafanelli, iniziò, adolescente, a scrivere poesie da  totale autodidatta e riuscì a pubblicare grazie all'interessamento di Turati.

 Anarchica, lo rimase per tutta la vita, conciliandolo in modo virtuosistico alla sua conversione all'islam.

Perché, ebbene sì, quando si trasferì coi genitori ad Alessandria d'Egitto (alla ricerca di lavoro), rimase folgorata dal sufismo e vi aderì con convinzione anche come rigetto dei valori occidentali sempre più materialisti.

 Dopo aver sposato un libraio italiano, Luigi Polli, si trasferisce con lui a Milano dove fonda una casa editrice che pubblica libri e opuscoli anarchici e anticlericali (sì lo so, come possa esistere un'anarchica anticlericale idealista eppur religiosa è una cosa che faccio fatica a comprendere pure io).
 Poi ci furono altri amori, quello per il giovane stampatore Giuseppe Monanni col quale fondò una nuova casa editrice ed ebbe un figlio e poi sì, ci fu un giovane (all'epoca socialista) di nome Benito Mussolini che pare fosse follemente innamorato di lei, ma che lei negò sempre di aver ricambiato.

 Se sia vero o sia dovuto a ciò che lui diventò e che lei, convinta pacifista, detestò con tutte le sue forze, non è dato sapere.

 Certo morì in povertà, eppure indimenticata dai compagni anarchici. E sì, davvero fece lungamente la cartomante per mantenersi.

 Una graphic novel splendida per chi ama le vite non conformi.


"UNA VITA CINESE" di Li Kunwu - P. Otiè Add editore:

 Storia di un'infanzia e una giovinezza cinese all'epoca di Mao.

Questa graphic novel, molto schietta e molto onesta, nella quale l'autore non si giustifica e non cerca giustificazioni, è davvero interessante per comprendere alcune dolenti e pericolose dinamiche del nostro tempo.

 Per molti versi ci illudiamo che tante cose siano nate con l'avvento della rete e che, ad esempio, la viralità, le bufale e le calunnie che fomentano animi rabbiosi siano una novità portata dal wifi.

 Non è vero. Gli uomini sono stati capaci di convogliare morbose attrazioni verso singoli personaggi e a sacrificare ogni ragionevolezza e ogni buon senso a slogan e frasi fatte prive di  una vera applicazione, ben prima dell'avvento della rete.

 Il nazismo è stato un esempio e ormai lo conosciamo bene (anche se, visti gli ultimi rivolgimenti secondo me non così bene), la rivoluzione cinese invece ci rimane colpevolmente misconosciuta.

 Una delle domande più interessanti quando parliamo di regimi totalitari è: com'è nascere e crescere quando un certo tipo di regime è già in atto? Come crearsi un'opinione e un senso critico quando cresci in un mondo programmato per "programmarti" in un certo senso?

Li Kunwu tenta di spiegarcelo raccontando la sua storia.

 Figlio di  un quadro di partito e di una ragazza di campagna, passò gran parte della sua infanzia alle prese coi "grandi sforzi" cinesi per superare la produzione industriale americana: enormi boschi sacrificati al carbone, passeri sterminati per preservare raccolti che così morirono definitivamente, caccia alle singole mosche (giuro) e ai topi. 

 La carestia conseguente agli insensati sforzi causò milioni di morti, eppure il padre dell'autore ancora credeva, come milioni di altri cinesi, come la maestra di Li Kunwu.

 Tutti spinti da un mistico sforzo, non potevano sapere che sarebbe arrivata una piaga maggiore: la rivoluzione culturale cinese.

 Tutto il vecchio doveva essere sostituito dal nuovo, ogni persona avesse avuto un ruolo di potere (o addirittura parenti con ruoli di potere), ogni quadro di partito, chiunque avesse svolto un mestiere qualificante o specializzato o ritenuto socialmente superiore, ogni insegnante (quindi anche chi si riteneva intellettualmente superiore) doveva essere punita.

 In Cina esistevano i Dazibao, sorta di murales a cui chiunque poteva appendere aperte critiche (anonime e non) nei confronti del governo. 

 Divennero in breve tempo anche modi per inventare calunnie, ostracizzare persone, denunciarle e farle rinchiudere nei campi di rieducazione.

 Chiunque poteva essere colpevole e poteva essere punito sulla base di una diceria a prescindere dalla veridicità.

 Perché era il popolo che doveva avere il potere, un popolo fomentato e inquadrato dall'alto che si accaniva contro i suoi stessi vicini, in un delirio e una frenesia che lasciò sul campo milioni di vittime.

 Famiglie smembrate, delatori pentiti, insegnanti suicidi per la vergogna, pubbliche gogne, sparizioni, calunnie. Il potere al popolo.

 La storia, è una grande insegnante, diffidate da chi dice che non ne avete bisogno e comprate  e regalate a pacchi questa graphic novel.


"GUIDA AI SUPER ROBOT" di Jacopo Nacci ed. Odoya

Cito ogni tanto il mitico canale tv Super3 visibile solo nel Lazio (e pare a sud della Toscana) che ha svezzato con decine di cartoni animati giapponesi almeno una generazione fortunata (la mia).

Tra le varie serie, è stato lì che ho visto Mazinga, Daitarn, Daltanius (ricordo che anni dopo alla radio un ragazzo chiese cosa mai volesse dire il verso della sigla "Per Daltanius bimbumbalegiù" ignorando che fosse una conta diffusa nel centro Italia), Ufo Robot (anche lì, sigla da applausi) e Jeeg Robot di cui leggende narravano la sigla fosse cantata da un Piero Pelù pre-komplotti.

 Non erano i miei preferiti e a dire il vero l'unico che mi piaceva era Ufo Robot, ma erano, si potrebbe dire, la fantascienza dei miei tempi: giganteschi robbottoni che tentano di salvare l'umanità.

 Dovevano passare anni per arrivare ai robot problematici all'Evangelion, anime splendido dal finale orrendo,  che per me poteva finire alla penultima puntata col drammatico scontro criptogay, ultimo cartone a tema robotico da me veduto (ma in realtà, negli ultimi anni sono riuscita a vederne ben pochi).

 Se anche voi siete dei trentenni coi ricordi d'infanzia tarati sui cartoni giapponesi il saggio di Jacopo Nacci "Guida ai super robot" by Odoya editore è il vostro libro da regalo ideale.

 Scoprirete il perché della fissazione tutta giapponese per i robottoni, incredibile strascico della visione della seconda guerra mondiale nel popolo nipponico.

 E rifarete un tuffo in un passato in cui la nostra principale preoccupazione era la speranza di essere ospiti della posta di Sonia pasteggiando con cornetti cerbiatto, cedrata Tassoni e sciroppo Pallini (se non siete laziali cliccate qui).


"DYLAN DOG E SHERLOCK HOLMES: INDAGARE L'INCUBO" di Luigi Siviero ed. Npe:

 Col ritorno di Tiziano Sclavi con "Un grande silenzio", quest'anno Dylan Dog, che tra i personaggi bonelliani è sempre stato il mio favorito, ha avuto una vampata di rinnovata gloria.

Per i nuovi appassionati e quelli di lungo corso, il regalo ideale potrebbe essere il bel saggio della Nicola Pesce editore che ripercorre la storia di Dylan Dog e fa un parallelismo con Sherlock Holmes.

 Entrambi ben più di semplici investigatori, hanno incarnato con numerosissimi punti in comune (la dipendenza, la solitudine, un carattere estremamente originale, uno struggimento personale insondabile) l'eroe moderno che getta uno sguardo nell'abisso troppo a lungo, lasciando che l'abisso getti uno sguardo su di lui.

 Ben prima degli ambigui eroi negativi delle serie tv contemporanee, sono stati la dimostrazione che si possono creare personaggi non agiografici eppure indubbiamente positivi.

 La bravura di uno scrittore e la sua capacità di cogliere il lato oscuro degli esseri umani non sta negli spettacolari virtuosismi che finiscono per convincerci a parteggiare per il male, ma nel saper cogliere le debolezze e le fragilità che ci trascinano nei nostri incubi peggiori.

 Perché colui che combatte i mostri deve stare molto attento, perché lui stesso potrebbe diventarlo e spesso, essere eroi vuol dire saper comprendere come resistere al male.

  Splendido saggio per amanti del mysterioso mystero.


MARVEL VAULT di Roy Thomas e Peter Sanderson ed. Panini Comics:

Regalone da collezione, 75 euro benissimo spesi.

 Si tratta di un tomo sulla storia della Marvel dal 1939 e ha un plus irresistibile: al suo interno ha delle schede che contengono copertine, francobolli, disegni, cartoline, sistemate dentro de fogli di plastica a mò di raccoglitore. 

 Appena l'ho visto, l'ho bramato immediatamente: storia più materiale documentario in fac simile, ma pur sempre fruibile e non solo stampato su carta è una combo micidiale.

 Altro che e-book, questo è il vero brivido della carta.
 Fidatevi, se qualche appassionato di vostra conoscenza vale la cifra, lo farete molto felice.


 The end.

 Ve ne interessa qualcuno? Ho prolissato troppo e vi siete persi alla seconda recensione? Ne bramate qualcuno per voi? Testimoniate orsù!



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