domenica 24 luglio 2016

Un anno in libreria. La "Canzone dei dodici mesi" di Guccini riscritta ad uso e consumo di librai, clienti, lettori e di chiunque voglia scoprire il fabuloso scorrere delle stagioni dal bancone di una libreria.

 In questi giorni in cui mi è davvero difficoltoso aggiornare il blog (ma tengo botta scrivendo nei luoghi e alle ore più improbabili), i clienti hanno deciso che questo Luglio è praticamente Natale e accorrono in massa in libreria.
 Non so se questo Luglio è più popoloso del solito o se è solo la mia impressione di vegliarda che dimentica cosa è successo neanche un anno prima, fatto sta essi sciamano con un fulgore che mi capita di vedere solo in Dicembre. 

 Anche per questo immagino, la mia mente offuscata, in codesti giorni, ha partorito questa canzone delirante che parafrasa quel capolavoro (che io ascolto ossessivamente in autunno in genere sognando di vivere a Bologna) che è la "Canzone dei dodici mesi" di Guccini.
 Se non la conoscete, conoscetela, e poi cantate a squarciagola con me! Yeah!


Viene Gennaio silenzioso e lieve, il cliente è un po' abbottato
tra gli scaffali giace come neve il libraio stremato, il libraio stremato

Sono distese lungo la libreria sparute file di libri stanchi

son come Anastasia dell'ennesima sfumatura, strani confusi e sfranti, strani confusi e sfranti


Viene Febbraio, e la gente lavora, è nervosa e poi scazza
lascia i dolori ai librai perplessi, lo strafalcione impazza, la follia impazza
L'inverno è lungo ancora, ma in libreria appare la speranza 
nei primi giorni di malato sole il tempo delle ferie avanza, il tempo delle ferie avanza

Cantando Marzo porta le sue mode, il cliente non è meno battagliero
speri che un po' di sole porti un po' di gusto, un best seller un talento vero
Riempiono buste di libri-regalo e uova di cioccolata africana
il giro dei doni è tornato troppo in fretta, la Pasqua non è lontana la Pasqua non è lontana

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è la vita in libreria
Diversa tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, 
il via vai di clienti che non sai mai domare, che non sai mai domare

Con giorni lunghi al reso dedicati il dolce Aprile viene, 
quali segreti scoprì in te il cliente che diventò crudele, che diventò crudele
Ma nei tuoi giorni è bello fare rifornimento per ore e ore
tra un sick-lit e un ricettario vegano, il nuovo Gramellini e i librazzi d'amore, i librazzi d'amore

Ben venga Maggio e il rappresentante editoriale amico, ben venga il grande smercio, 
il nuovo catalogo getti via l'antico nell'ombra del fuori commercio, nell' ombra del fuori commercio... 
Ben venga Maggio, ben venga un best seller che tra di noi fa furore
mentre lo vendo canto con la mia chitarra brindo a stipendio e retribuzione, brindo a stipendio e retribuzione...

Giugno, che sei maturità dell'anno, ormai ti temo io
in un tuo giorno, sotto al sole caldo, le scuole finiscono e addio, le scuole finisco e addio
E arrivan orde di genitori  che intonano un penoso coro
"I professor ci han dato la lista dei libri, maledetti loro, gran maledetti loro..." 

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è la vita in libreria
Diversa tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, 
il via vai di clienti che non sai mai accontentare, che non sai mai accontentare


Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone, 

la gente anela ferie e ammassa libri da legger sotto l'ombrellone,  da leggere sotto l'ombrellone

Meno si lavora Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore 

mai come adesso ci si trascina tra noia, tedio, invidia e grandissimo torpore

Settembre è il mese della corsa ai libri per liceo e università
dopo l' estate tutti di leggere e studiare se stanno a ricordà se stanno a ricordà
Ordini libri e ricominci il terno al lotto della disponibilità
cadono grandi lacrime amare all'annuncio dell'irreperibilità, irreperibilità

Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande importanza
nei magazzini grassi come pance piene prepari natale e strenna, prepari natale e strenna
Lungo i nostri turni, come muli mascherati ammassiamo scorte pazze
lungo i nostri turni sfruttati al massimo crescono scorte e ansie, crescono torri alte

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è la vita in libreria
Diversa tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, 
l'elenco dei libri del Natale che non sai mai prevedere, che non sai mai prevedere


Cala Novembre e le inquietanti domande ai librai perplessi tu porti

nei cataloghi consacrati alle strenne si indovinano i titoli forti si indovinano i titoli forti... 

Arrivano i primi clienti avveduti, calano come lieve e tranquilla sciarada

te quasi speri in una serie costante ma scaglionata, costante ma scaglionata

E mi acquatto come un ghepardo, Dicembre, alle tue porte, 

lungo i tuoi giorni ci si prepara a lotta senza sosta in cui sopravvive il più forte, in cui sopravvive il più forte...

Clienti e avventori lasciano per terra libri scartati come detriti

fino alla Vigilia si combatte e lotta come piccole tigri, come piccole tigri

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è la vita in libreria
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, 

il via vai di clienti che non sai mai domare, che non sai mai domare

il via vai di clienti che non sai mai domare, che non sai mai domare
il via vai di clienti che non sai mai domare, che non sai mai domare

Ps. Questo delirio non è un unicum, l'anno scorso mi cimentai nella riscrittura di "Quelli che..." di Jannacci

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