Con circa un mese e mezzo di ritardo, finalmente, nel bel mezzo del mese di Halloween, trovo il tempo di recensire i libri che ho portato in vacanza con me.
Giuro che non si tratta di lassismo né (solo) del solito carico di lavoro a lavoro, ma di una lunga serie di questioni delle quali vi renderò partecipi lungamente nei prossimi mesi quando avrò bisogno di secchiate di sostegno morale.
Nel frattempo, mentre la seconda ondata sembra tornare a sommergerci, cerco di mettermi in paro almeno con quello che ho letto nelle ormai lontane vacanze (anche se mi sembrano finite ieri, quest'anno il sentimento del tempo si è totalmente inceppato).
Forza, ce la faremo, ce la faremo, ce la faremo. Intanto leggiamo ed halloweeniamo!
Informazione di servizio:
"Dal primo ottobre sto consigliando su fb e instagram un libro al giorno per il mese di Halloween. In molti ormai mi chiedevano consigli senza che bisognasse per forza fare una ricerca filologica dei miei 2000 post a tema e li sto accontentando. Se passate sui profili social del blog, troverete post e dirette video."
A VENEZIA...UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING di Daphne du Maurier:
Ho visto solo lo scorso anno l'omonimo film tratto dal racconto di Daphne du Maurier (poi, omonimo per modo di dire visto che in inglese non ha ovviamente questo strano titolo buffo) e di primo acchito non mi era particolarmente piaciuto. Lo avevo trovato molto molto lento e mi aveva annoiato prima della fine.
Il racconto della du Maurier è invece una forma condensata della storia e riesce a tenere un ritmo particolarmente incalzante, oltre a essere un curiosissimo thriller, molto molto originale.
La storia è quella di questa coppia inglese che si è concessa una vacanza a Venezia per riprendersi dalla morte inaspettata della propria figlia a causa di una malattia. Hanno un altro figlio, maschio, che sta in collegio, ma non è di grande consolazione ai genitori che adoravano la figlioletta perduta.
Nel film invece la coppia si trova a Venezia per lavoro (lui è un architetto e sta restaurando una chiesa) e la figlia è morta in un incidente domestico annegando in un lago nel grande giardino di casa.
A Venezia i due incontrano due misteriose sorelle, una delle quali è cieca e sostiene di avere poteri psi e di poter vedere lo spirito della bimba. La bimba sembra essere molto preoccupata e vorrebbe che i genitori andassero via il prima possibile da Venezia.
L'uomo è convinto che le due siano delle ciarlatane, ma la moglie le prende sul serio e, per la prima volta dopo mesi, sta meglio. Peccato che lo spirito, vero o falso che sia, ha ragione e i due in effetti farebbero meglio ad andare via da Venezia il prima possibile.
L'atmosfera è inquietante, Venezia il posto affascinante e al contempo spaventoso che alcuni autori anglosassoni credono sia, e il finale un vero inaspettato (e folle) capolavoro.
Se non lo avete letto e amate i gialli all'italiana e gli horror un po' di maniera ve lo consiglio caldamente.
UN'INDAGINE IMPERFETTA di Susan Hill:
Mi sento in dovere di scrivere due righe perché nessun altro possa cadere nel mio stesso errore fidando nella bellezza delle sue novelle gotiche: questo giallo è ORRENDO.
Nelle sole prime 80 pagine Susan Hill riesce a concatenare una tale serie di disgrazie e omicidi inquietanti da poterci riempire 10 libri. Il tutto aggravato dal fatto che niente di quello che succede sempre avere un nesso logico con la scena immediatamente precedente.
Uno di quei libri che è fuori commercio per un buon motivo. NON cercatelo.
FIORI SOPRA L'INFERNO di Ilaria Tutti ed. Longanesi:
Ero particolarmente entusiasta di leggere un libro di Ilaria Tuti visto che tutti mi decantavano la bellezza del suo ultimo romanzo, "Fiore di roccia", ma questo nostro libresco incontro non è andato come speravo.
La storia aveva ogni potenziale per piacermi: un giallo con vaghe venature horror, descrizioni molto rarefatte di luoghi splendidi e un po' perturbanti, come le misconosciute campagne friulane, una certa attenzione sanguinosa, ma non morbosa ai dettagli.
La storia di questo strano serial killer che sembra seguire una sorta di logica tortuosa, collegata ad un gruppo di bambini che spia nei boschi, era anche affascinante, ma è falcidiata dalla parte poliziesca.
Non c'è un solo personaggio del gruppo investigativo che ispiri la minima simpatia.
La protagonista, Teresa Battaglia, una donna che soffre di un passato non ben rivelato e ha una malattia non ben rivelata che nasconde ai colleghi, è insostenibile.
Non capisco per quale motivo logico dovrebbe ispirare rispetto una donna perennemente sopra le righe e molto molto antipatica che maltratta immotivatamente il nuovo arrivato in commissariato, reo, poveretto di non essere un montanaro e di venire dalla città.
Sarà che in generale disapprovo e anche disprezzo questo modus operandi (dai contorni vagamente patologici) molto in voga nei luoghi di lavoro che mira a rendere il più possibile un complicato inferno l'inserimento dei nuovi venuti (manco fosse una colpa essere assunti), ma era davvero difficile sostenere l'incomprensibile bullismo della faccenda.
La storia, che ha un debito abbastanza evidente con la scrittura di Camilla Lackberg (tragico e strano avvenimento del passato che ha ripercussioni imprevedibili sul presente), mi è anche piaciuta, come, dopo il mio viaggio in Friuli dello scorso anno, ho amato l'ambientazione, ma davvero è difficile leggere un libro in cui tutti fanno a gara per essere il più antipatici possibile.
Da una parte ho anche voglia di leggere i successivi, dall'altra l'idea di trovarmi a leggere i deliri dell'ennesimo sociopatico di genio mi è onestamente molto respingente. Forse anche no.
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