Prima che inizi ad inondarvi di post natalizi su clienti molesti e libri che indubbiamente anche quest'anno vi ritroverete sotto l'albero (finalmente, chiaroveggenza a parte, ormai se ne ha un'idea chiara) darò corda oggi a questo nuovo trend internettiano che elenca i 3000 buoni motivi per fare una cosa.
Se navigate un po' saprete che ora è necessario elencare i 30 motivi per cui è meglio non buttarsi dalla finestra o le 20 buone scuse per preferire un uomo con la barba ad uno senza (ho capito donne ve piace la barba ultimamente mobbasta però).
Perciò ecco che declino questa moda bloggosa alla maniera libresco-letteraria: 10 buoni motivi per leggere un libro, da poter eventualmente usare contro coloro che vi guardano con quel sorrisetto di sufficienza chiedendovi perché non spendete meglio il vostro tempo.
Dedico questo post alla ragazzina dall'occhio vitreo che ieri il padre in libreria ha blandito per dieci minuti scusandosi per averla portata lì, "Tesoro papà deve prendere solo una cosa, poi giuro che ti porto via da questo posto".
Qualcuno dovrebbe giurarle, prima o poi, di donarle un cervello (o almeno un libro).
1) E' DIVERTENTE:
Pensi che le pagine stampate o digitali siano una sterminata prateria di "Promessi sposi"? Credi che ogni libro sia di una pesantezza incommensurabile? Caro mio, se fosse così le librerie avrebbero due scaffali in croce.
Con cosa credi che riempiamo i ripiani noi librai? Solo con Tolstoj e Yourcenar? Gli scaffali delle librerie sono pieni di libri, moltissimi anche per te.
Una regola della biblioteconomia dice che "Ogni libro ha il suo lettore", e un'altra che "Ogni lettore ha il suo libro". E' vero. L'appassionato di Calcio non vuole conoscere la vita del suo campione preferito dalle sue stampate parole? L'appassionato di moto non ci tiene a conoscere la storia della Harley che lucida tutte le domeniche? La sciura che lacrima davanti a Barbara d'Urso non ci tiene a vampirizzare il settore di tragedie personali?
Con cosa credi che riempiamo i ripiani noi librai? Solo con Tolstoj e Yourcenar? Gli scaffali delle librerie sono pieni di libri, moltissimi anche per te.
Una regola della biblioteconomia dice che "Ogni libro ha il suo lettore", e un'altra che "Ogni lettore ha il suo libro". E' vero. L'appassionato di Calcio non vuole conoscere la vita del suo campione preferito dalle sue stampate parole? L'appassionato di moto non ci tiene a conoscere la storia della Harley che lucida tutte le domeniche? La sciura che lacrima davanti a Barbara d'Urso non ci tiene a vampirizzare il settore di tragedie personali?
Si possono avere dei giudizi morali sulla questione, ma resta un fatto: leggere è un esercizio. Non si può pretendere da chi non riesce neanche a toccare il tartan nei campi sportivi di correre una maratona, perché dovremmo pretendere da uno che non tocca un foglio dalle scuole medie di innamorarsi seduta stante di Keats? Meglio che si avvicini allo strano oggetto divertendosi e capendo che leggere di calcio può essere appassionante quanto tirare un calcio con gli amici il sabato sera al campetto.
2) RENDE MENO PECORE:
Vi kiedete kome mai tutti vi guardano kon orrore quando siete konvinti di sapere tutto dalla sola lettura di un giornale online o grazie a qualche blog o dalle arringhe appassionate del forconista di turno?
Vi rendete vagamente conto che davanti ad un'obiezione che smonta le vostre convinzioni non avete niente da ribattere se non: "siete schiavi, siete servi del potere", senza addurre ulteriori spiegazioni? Ebbene, forse vi farebbe bene leggere un libro, anzi più di un libro, e per di più scritti da persone che la pensano diversamente, che portano non solo dati oggettivi, ma che sappiano contestualizzarli e spiegarli.
Il documento da solo non è niente, l'informazione senza interpretazione non è nulla, è solo un mezzo per convincervi che vi basta un foglio per capire il mondo.
Del resto è meno faticoso ripetere come un mantra una sola informazione che leggere un libro per comprenderla no? Eppure per non essere meno pecore ed uscire dall'incubo orwelliano della ripetizione a macchinetta ("Quattro zampe buono due zampe cattivo"), un po' di fatica tocca farla. Studiare il minimo per ottenere il massimo è un metodo che può funzionare alle interrogazioni di biologia, non nella vita.
Vi rendete vagamente conto che davanti ad un'obiezione che smonta le vostre convinzioni non avete niente da ribattere se non: "siete schiavi, siete servi del potere", senza addurre ulteriori spiegazioni? Ebbene, forse vi farebbe bene leggere un libro, anzi più di un libro, e per di più scritti da persone che la pensano diversamente, che portano non solo dati oggettivi, ma che sappiano contestualizzarli e spiegarli.
Il documento da solo non è niente, l'informazione senza interpretazione non è nulla, è solo un mezzo per convincervi che vi basta un foglio per capire il mondo.
Del resto è meno faticoso ripetere come un mantra una sola informazione che leggere un libro per comprenderla no? Eppure per non essere meno pecore ed uscire dall'incubo orwelliano della ripetizione a macchinetta ("Quattro zampe buono due zampe cattivo"), un po' di fatica tocca farla. Studiare il minimo per ottenere il massimo è un metodo che può funzionare alle interrogazioni di biologia, non nella vita.
3)NON CI CREDERAI MAI TI FA PASSARE IL TEMPO:
Hai presente quei momenti in cui non sai proprio che fare? Il cellulare non prende, sei in coda alle poste, dal medico circondato da malati che come minimo ti stanno attaccando una broncopolmonite fulminante o su un treno con Trenitalia che apologize almeno 75 minuti di ritardo.
Tua moglie ti ha mollato ad aspettarla sul divanetto di un negozio mentre prova l'impossibile in camerino, tuo marito ti ha trascinato a vedere scapoli-ammogliati ventesimo round sul calcetto dell'oratorio (tocchiamo tutti i luoghi comuni possibili tutti insieme), tuo figlio sta facendo una maratona di nuoto di due ore e ha preteso giustamente che tu presenziassi, tuo nonno vuole per forza essere accompagnato all'ennesimo raduno di combattenti e reduci di qualche guerra? Ebbene, LEGGI. Leggere è molto meno riprovevole socialmente che mettersi a chattare, il libro non può scaricarsi, non ha bisogno di campo né di wifi e possiede quel dono favoloso di farti passare due ore in un soffio. Fidati, leggere è molto meglio che fissare il soffitto o parlare per tre ore di come x guardava y due giorni fa in discoteca o al lavoro, anche al caxxeggio c'è un limite.
Tua moglie ti ha mollato ad aspettarla sul divanetto di un negozio mentre prova l'impossibile in camerino, tuo marito ti ha trascinato a vedere scapoli-ammogliati ventesimo round sul calcetto dell'oratorio (tocchiamo tutti i luoghi comuni possibili tutti insieme), tuo figlio sta facendo una maratona di nuoto di due ore e ha preteso giustamente che tu presenziassi, tuo nonno vuole per forza essere accompagnato all'ennesimo raduno di combattenti e reduci di qualche guerra? Ebbene, LEGGI. Leggere è molto meno riprovevole socialmente che mettersi a chattare, il libro non può scaricarsi, non ha bisogno di campo né di wifi e possiede quel dono favoloso di farti passare due ore in un soffio. Fidati, leggere è molto meglio che fissare il soffitto o parlare per tre ore di come x guardava y due giorni fa in discoteca o al lavoro, anche al caxxeggio c'è un limite.
4) FA FARE BELLA FIGURA CON GLI AMICI:
Sei stufo marcio di essere preso per cretino dai tuoi colleghi, amici o superiori? In una discussione ti trovi sempre dalla parte di quello che non sa che dire e non sai balbettare niente di meglio di un: "A me queste cose non interessano?", beh leggi!
E' vero che l'ignoranza va talmente tanto di moda che ormai da alcuni anni persino alcune campagne pubblicitarie ti invitano allegramente ad essere stupido (ed esiste gente così stupida da trovarlo deliziosamente divertente: "Oh regà ce dicono che semo cretini che forza!"), tuttavia dal vivo la situazione è un po' diversa, soprattutto quando non hai armi con cui ribattere e vieni sempre messo all'angolo.
E fidati, se leggerai scoprirai che una larga fetta delle persone che conosci, millanta conoscenze che non ha o che gli derivano da un unico manuale di qualcosa letto tremila anni fa. Ti sorprenderai a scoprire che il dire di aver letto e il leggere c'è in mezzo un mare (di pagine).
5) AIUTA A RIMORCHIARE:
A meno che tu non stia cercando di abbordare qualche buzzurro che non scambia il complemento oggetto per un complemento d'arredo (allora chiediti perché lo o la stai rimorchiando), fidati che leggere aiuta negli approcci.
Nulla come "Hai letto qualcosa ultimamente?" ti può dare un'idea della persona con cui stai uscendo. Può darsi che non legga (e anche quello se sei un lettore può essere un indizio), come può darsi che si nutra solo di Moccia, può stupirti con qualche stranezza filosofica o iniziare a sciorinarti la trama del romanzo che la o lo sta tanto avvincendo. Ovviamente come ogni tecnica di rimorchio può benissimo fallire, ma, se riesce, avrai stelline da giocarti per un tempo molto lungo e farai sempre la figura dell'intellettuale, in qualsiasi modo, buono o tremendo verrai ricordat*.
6) RENDE IL MONDO UN POSTO MIGLIORE:
Va benissimo avere delle epifanie, ok, ma il fatto che tu ti sia fatto gli affari tuoi fino ad un certo punto ti rende se non colpevole di sicuro connivente e comunque, non ti rende migliore di chi, nel bene o nel male, mentre ti facevi una sana dormita, invece le maniche se l'è rimboccate. Rimanere ignoranti quando si ha la possibilità di non esserlo non solo è una colpa gigantesca, ma rende il mondo peggiore. Leggere, informarsi, conoscere, avere sete di sapere è il più grande modo, il più semplice eppure il più gigantesco, che ogni essere umano ha per riparare alle storture del mondo. Piangere non serve a niente, lamentarsi neanche, arrabbiarsi fino ad un certo punto, se ti senti perso, se tutto sembra precipitare, prendi un libro in mano, tenta di capire e poi quando ti rimboccherai le maniche almeno saprai che cosa stai facendo.
Per rendersi conto che non dico fandonie, leggere "Galassia Gutenberg" di Marshall McLuhan please.
7) LEGGERE TI SVELA A TE STESSO:
In "Stoner" c'è verso l'inizio un momento che spiega meglio di ogni altra cosa questa motivazione che sembra presa da un bacio perugina. Stoner è un ragazzo, unico figlio di una famiglia di contadini ignoranti e sta studiando agraria. E' bravino, studia con costanza, non si pone domande, vive la sua vita come un mulo che lavora, onesto, laborioso, senza interrogarsi eccessivamente sul proprio destino.
Viene dalla terra, studia la terra, alla terra ritornerà.
E' tutto fisico e poco pensiero, perché è così che è sempre vissuto e gli hanno insegnato. Un giorno il professore di inglese, all'università, gli chiede di interpretare il significato di un sonetto di Shakespeare e lui va in palla. Non capisce cosa il professore voglia da lui. La letteratura non è una scienza esatta, se si è in mano ad un bravo insegnante non basta imparare a memoria le pagine di teoria e non ci sono formule che, comprese, rendono possibile un'equazione. Per capire una poesia devi fare uno sforzo in più, personale, devi in qualche modo uscire da stesso. Stoner capisce in quel momento di non averlo mai fatto, di aver sempre vissuto dentro di sé, da qualche parte, e ne viene travolto. Il libro giusto ci svela sempre qualcosa che noi non sappiamo di possedere, un pensiero che abbiamo nascosto a noi stessi e ce lo mette davanti. Tu sei questo qui, è scritto, non puoi sfuggirgli, come hai sempre fatto.
8) LEGGERE TI CONSOLA:
Il novero delle giornate che diventano esponenzialmente pessime col passare degli anni, è talmente gigantesco che ad un certo punto inizi a sentirti come Daniele Silvestri in "Salirò":(più giù di cosi non poteva andare, più in basso di così c'è solo da scavare)?
Ebbene, quelle sere in cui l'unico rimedio è recluderti in casa, preda dei tuoi foschi umori, guardando la tv o qualcosa in streaming, stringendo il the in mano come tuo unico amico, (e ti prepari mentalmente ad un'altra giornata orrenda), puoi aprire un libro. Non c'è persona che non abbia un libro destinato a curare la sua l'anima: ci hanno scritto vari libri sulla libroterapia, più o meno (generalmente meno) seri. Ebbene, io in tanti anni non ho ancora trovato qualcosa che migliori le mie serate completamente no più dei libri (ok forse una cosa è meglio dei libri, ma non è che sia sempre possibile). Nulla uccide una tensione lavorativa più di qualche ora passata a passeggiare in qualche saga fantasy, solleva il morale più di un romanzo che infiamma gli animi o ripara cuori spezzati più di una storia d'amore che restituisce fiducia nell'umanità. Un libro è come la porta per un altro mondo, generalmente migliore del nostro.
9) LEGGERE RENDE UMANI:
Leggere è un atto di estrema civilizzazione. Non è un bisogno primario dell'uomo, una cosa che riesce naturalmente, ma bensì come spiegato in vari libri tra cui "I neuroni della lettura" di Stanislas Dehaene, un procedimento molto complesso per il nostro cervello. Leggere è quindi un'attività particolarmente complessa che si è inserita nell'evoluzione umana e noi la sottovalutiamo o spesso evitiamo di usarla, manco rischiassimo di contrarre la peste.
10) LEGGERE IMPEDISCE DI CREDERE AI KOMPLOTTI:
Leggere in modo continuativo e profondo ti apre gli occhi e non solo su quello che vedi, ma su ciò che ti dicono.
Bisogna dubitare sempre senza diventare paranoici, dubitare quel giusto che serve per prendere il tempo di capire. Quando da ragazzino ti dicono di sbagliare sempre con la tua testa, si dimenticano di aggiungere che però la testa devi avercela e, capisco che molti sono fan della grande università della vita (che come ripeto sempre per me non vuol dire niente), ma senza conoscenza non vai da nessuna parte.
Non si spiega altrimenti come esista una scatervata di persone, anche tecnicamente colte (leggi laureate), con lavori considerati di responsabilità, con grandi esperienze e viaggi, capaci di credere a idiozie come i komplotti. Noi li prendiamo in giro, ma c'è gente che crede ancora ai "Protocolli di Sion" uno dei più grandi komplotti falsi della storia a cui il nazismo ha fatto amplissimo riferimento nel suo antisemitismo.
Il sonno della ragione, ripeto, genera mostri, non solo scie chimiche.
Perciò leggete, prima che sia sempre troppo tardi.
E voi? Avete altri buoni motivi per leggere?
Perché mi piace, semplicemente?
RispondiEliminaLeggendo il post di oggi mi sono ricordata della mia infanzia, sono stata figlia unica fino agli otto anni. Ho imparato a leggere presto, credo prima della scuola. Ai compleanni venivano le vecchie zie, con un libro in regalo. Credo che all'epoca tutte le famiglie avessero le zie vedove o zitelle, con un cappellino in testa . E mentre le zie chiacchieravano, mangiavano dolcetti e bevevano crema marsala, io mi mettevo in un angolo a scoprire i miei tesori.
(Oh, poco più di cinquant'anni fa, non nell'ottocento)
In seconda elementare abbiamo letto in classe, ad alta voce, Pinocchio (ripensandoci mi sembra di linguaggio troppo difficile per bambini di sette anni, ma non so...) e io perdevo sempre il segno perché correvo avanti nella lettura per vedere cosa succede... E al momento dei Promessi sposi nessun dramma, l'avevo già letto. Oh,,saltando le gride, ovviamente, ma in sé è un romanzone coi fiocchi!
Il vantaggio forse è statoml'averlo trovato nella bibliotechina di casa.
E poi tutti i mattoni di Dumas, e la prof delle superiori (istituto tecnico) che ci ha fatto fare la biblioteca di classe, la scoperta di Steimbeck, e di Hemingway, e Cesare Pavese e Calvino
Tutto una goduria. Leggo perché mi piace, punto. E mi accorgo subito se un libro è scritto bene o male, se vale la pena o no. Mi fermo perché l'ho fatta lunga.
Ti leggo sempre volentieri, continua così (oh, non ho cento anni, solo 63)
Un abbraccio e un bacio,mcoraggio che arrivano le feste, e ci racconterai gli incontri con i clienti.
Molto bello, molto spiritoso e vero.
RispondiElimina:)
EliminaHai perfettamente ragione, se la gente leggesse di più (e leggesse libri, non solo quel che trova su internet) avremmo meno complottari e meno...beh, inserisci la parola che ti sembra più adatta.
RispondiEliminaSegnalerò l'articolo sul mio blog.
Io davo per scontato che fossero libri (essendo un book blog) però mi hanno fatto notare da più parti che era meglio specificare, così ecco i libri nel titolo ;) Grazie per la segnalazione!
EliminaBellissimo post! Concordo in toto
RispondiEliminaChe bel post. Ciao.
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