Ed ecco che finalmente sono riemersa dalle tenebre delle ferie (insomma, io ci sarei rimasta ad libitum, ma poi non sono più ferie), e per l'occasione sforno un fumetto che ho partorito idealmente ieri in treno. Mentre ringraziavo il cielo che nessuno avesse prenotato il posto accanto al mio permettendomi di spalmare ovunque le mie innumerevoli borse, la mia schiena dolorante mi ha dato il suggerimento di cui sotto,
Chi abita lontano dalla casa natia e dai suoi libri natii capirà i drammi del lettore fuori sede (io mi immetto in codesto gruppo perché spero sempre di tornare alle mie terre prima o poi), costretto a separarsi non solo dalla sua famiglia, ma anche dai suoi libri, la cui transumanza è eterna e continua, di viaggio in viaggio, nei mesi dei mesi, amen.
Quindi tutto per voi lo fumetto del giorno "Fatti e vicende di una lettrice fuori sede".
Con tutti i suoi difetti che hai ben descritto in un tuo articolo, e-book reader attutisce molto bene il problema della lontananza dai libri di casa
RispondiEliminaah ah ah! mi hai fatto venire in mente la volta che, dopo aver passato tre mesi in USA col maritozzo (è ammerkano, lui), ci toccò spedire in Italia uno scatolone con 50 kg cinquanta di libri, spendendo una fortuna! ora l'iPad ci salva la schiena e il portafoglio, ma quel kiletto o due di libri da infilare in valigia comunque non manca mai!😆
RispondiEliminaE-reader? Non diciamo parolacce per favore!!!!
RispondiEliminaMa la tua dolce metà, almeno una volta nella vita, è riuscita a sorridere? :D
RispondiEliminaFai che non legga mai questo commento o mi insegue con un randello (sì, ride, solo che quando appare nei fumetti è tipo la voce della coscienza) ;P
EliminaPure violenta! :D
EliminaVacci in macchina a casa dei tuoi.
RispondiEliminaCiò implicherebbe due cose che non possiedo: macchina e patente
EliminaL'e-reader in effetti ha salvato la mia schiena da pendolare, almeno all'andata. Al ritorno...ehmn! Io vado in università in città e lì trovo le librerie, dove sto io no. Quindi non posso mai garantire come torno.
RispondiEliminaNon so come facciate voi fuorisede, non ce la farei mai!
Non sono una transumante, solo una che viaggia appena può ma viaggiare senza libri è superiore alle sue forze. C'è quello in lettura, quello che parla del posto dove sto andando, qualche novità che è il momento giusto per leggersi e naturalmente guide, mai meno di due, qualche manuale ecc. ecc.
RispondiEliminaIo benedico l'ereader, perchè avendo 65 anni, un sovrappeso della cui entità è meglio non parlare e una schiena definitivamente distrutta non so come avrei potuto continuare a trascinarmi i chili di volumi indispensabili alla sopravvivenza.... Chiaro che le guide restano, come restano al ritorno i maledetti cataloghi pesanti un quintale che non riesco mai a non comprare in ogni mostra o museo che presenti almeno un briciolo di interesse.
esattamente il nostro caso, età compresa! in gioventù, penso a quando frequentavo l'università da fuorisede, mi riusciva più facile trascinare valigie zeppe di libri, ma ora, a 64-quasi-65, non più... perciò non posso dire che "lunga vita all'iPad", ormai zeppo di svariate centinaia di libri e libercoli d'ogni tipo
Eliminaps. per non parlare dei cataloghi di mostre e simili dei quali fa incetta il maritozzo artista... però quelli se li porta lui nel suo zaino, sia chiaro!
EliminaIn effetti l'e-reader è fatto proprio per evitare i mal di schiena... :D
RispondiEliminaProblemi di transumanza ne ho avuti quasi solo con la mia biblioteca personale, tra casa dei miei (inclusi gli occasionali traslochi), monolocale metropolitano per l'università, casa nuova matrimoniale e due uffici (portare i libri da uno all'altro per repentino cambio di sede è stata una fatica incredibile). Ma qualcosa di simile alla storia della vignetta mi è successa con i viaggi all'estero, intercontinentali tra l'altro, sia per lasciare lì qualche libro che volevo ritrovare successivamente, sia per non lasciare lì i libri che avevo trovato e che, magari, non erano più reperibili in italiano. E i libri in valigia pesano, oh se pesano, sono arrivato a lasciare vestiti e scarpe pur di rispettare la franchigia bagagli!
RispondiEliminaMal di schiena, mal di schiena... Prima dell'e-reader, c'è sempre il vecchio trucco: zaino-a-trolley e via! Come i bimbini delle medie, così ci si sente pure più giovani :D
RispondiEliminaCommento in ritardissimo: questa fase l'ho ormai superata, dopo il quinto trasloco in quattro anni e mezzo, di cui uno all'estero. Per ora: e-book reader e pile di libri da riportare alla base (casa dei miei) ad ogni viaggio. Lì c'è l'archivio, appena mi sistemerò in una casa pensando di viverci per più di tre anni di fila forse - e dico forse - mi occuperò della transumanza inversa. Forse.
RispondiEliminaFino a quel momento, tessera della biblioteca rulez.