Tony Sandoval |
Ed ecco, in extremis, l'ultima intervista fatta in occasione del Lucca Comics 2015 (scusate se le ho postate tutte insieme, ma mi sono giunte tutte insieme).
Ho tenuto per l'ultimo giorno e per consentire alla dolce metà di tradurre dallo spagnolo, l'intervista a Tony Sandoval, talentuoso e bravissimo autore di graphic novel messicano di cui avevo già parlato in un post a lui dedicato tempo fa.
Ammetto che è uno dei miei autori preferiti in circolazione.
Le sue storie che molto giocano sull'ambiguità e l'incertezza, hanno spesso come protagonisti adolescenti in crescita, la perdita dell'innocenza che porta l'età adulta nel frangente incredibile in cui capiamo che non siamo più bambini. Sono trame sospese tra la vita e la morte, tra mondi e mostri fantastici e mostri incredibilmente reali e spesso ben più cattivi.
Tra denti, tentacoli, teschi, ragazzine bellissime, creature favolose e una natura selvaggia e sconfinata, i suoi ragazzini si muovono presi in reti complessissime da cui riemergono irrimediabilmente segnati.
Consigliandovi caldamente di recuperare le sue splendide opere, edite in Italia da Tunuè, ecco l'intervista che mi ha gentilmente concesso (e che, per ragioni di tempo e traduzione sono riuscita a pubblicare purtroppo solo oggi).
Buona lettura!
I protagonisti dei tuoi libri sono
spesso preadolescenti, non più bambini, ma non ancora ragazzi, perché
hai una predilezione speciale per questa età?
E' un'età che mi affascina per via della trasformazione fisica e mentale che si affronta, dove tutto
è nuovo.
Una delle tue peculiarità è che nei
tuoi libri si può tornare dalla morte. Perchè?
Nessuno
sa cosa ci sia nell'aldilà, e questo in qualche modo gioca a mio favore.
Inoltre non faccio in modo che la gente ritorni, sono le loro onde radio, le loro informazioni, e di solito è fatto perché i personaggi scoprano qualcosa su loro stessi.
Inoltre non faccio in modo che la gente ritorni, sono le loro onde radio, le loro informazioni, e di solito è fatto perché i personaggi scoprano qualcosa su loro stessi.
Quando hai deciso che saresti diventato
un fumettista?
Da
sempre, da quando ho memoria ho sempre adorato i fumetti, il disegno
e le creature strane, ma, professionalmente, credo di averlo deciso
dalla metà degli anni novanta, quando con mio fratello riuscii a
pubblicare “Nocturno”.
Perché tra tutte le tecniche preferisci l'acquarello?
Perché
è una tecnica rapida e bella, inoltre ha una freschezza che calza a
pennello alle mie storie. Inoltre vedi gente supertalentuosa come
Gipi e ti viene ancora più voglia.
Molte fumettiste e autrici di graphic
novel, anche affermate, lamentano la presenza di un forte sessismo
all'interno del mondo del fumetto. Cosa pensi al riguardo?
Sul
sessismo non ho una particolare opinione. Mi è sempre piaciuto
vedere,ascoltare e leggere storie di gente talentuosa e creativa, non
mi sono mai soffermato sul fatto che fossero uomini o donne. Non lo
so, in ambito lavorativo non ho mai fatto questo tipo di distinzione.
Progetti prossimi venturi?
Ho
vari progetti, un art-book e una storia autobiografica sulla
frontiera Messico- Usa. E' più di un'avventura. Inoltre porto avanti
alcuni progetti che avevo già iniziato.
Hai degli autori a cui ti ispiri?
Eh!
Ho una lista così lunga...sono cresciuto con i supereroi e la
pittura classica sulle enciclopedie, infatti mi piacciono molte cose
oltre ai fumetti, come la musica, il cinema, la pittura, i romanzi
ecc.
Se dovessi fare qualche
nome: Mike Mignola, Jeff Smith, Dave Mckean, Moebious, Simon Bisley.
Perché
sono interessanti e difficili da disegnare. Mi piace disegnare il
movimento e la forma. Inoltre i denti, i tentacoli e altre parti del
corpo si inseriscono bene nelle storie che mi piace raccontare. Si
può attribuire a queste parti lo status di idee vere e proprie (cosa
che ho appreso da Edgar Allan Poe in “Berenice”). In poche parole
mi piacciono per questi motivi.
Consigli ad un giovane fumettista?
Disegnare
fumetti (e finirli) è l'unico modo per imparare.
Qualsiasi
cosa mi capitasse tra le mani. Sono stato un grande fan di Spiderman
e de “I nuovi dei” di Jack Kirby, fino a quando ho letto Mafalda.
Dopo ho voluto leggere solo romanzi per molto tempo.
C'è qualche autore che vorresti
consigliare in modo particolare?
Allora,
parlando di fumetti che mi piacciono al momento, direi: “Le petit
christian” di Blutch, “Du Nouveau pour toi et moi” di Joseph
Lambert, “Fish” di Bianca Bagnarelli, “Sunny” di Taiyo
Matsumoto.
Sai di avere un omonimo maratoneta
molto più citato di te su internet?
Ahahaha,
il mio nome è molto comune, ci sarà un po' di tutto in rete...
beh, visto che in queste settimane siamo per l'appunto in Messico, a Oaxaca, e dato che qui è in corso una fiera del libro (piccola e mucho modesta, lo cercherò... magari, se non qui, lo troverò in qualche libreria di Città del Messico
RispondiEliminaChe invidia!!!Buon Messico!!
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