In questi giorni in libreria siamo nel classico momento di quiete prima della tempesta.
Come un equipaggio in mare aperto, scorgiamo all'orizzonte la buriana giungere ci siamo preparati, speriamo al meglio (salvo poi scoprire, da qualche parte, una qualche falla), ammassando enormi quantità di libri in qualsiasi punto stipabile.
La fine di novembre è un momento un po' strano, soprattutto in magazzino, dove le quantità decuplicate mettono alla prova lo spirito e le forze dei magazzinieri (e anche i librai, che iniziano ad ansiarsi perché ammassano e non vendono nell'immediato).
Per rendere giustizia ai poveri magazzinieri provati dalle consegne, ecco una vignetta con poesia. Trattasi della riscrittura de "Il prode Anselmo" di Giovanni Visconti Venosta.
"IL PRODE MAGAZZINIERE" todo per voi!
IL PRODE MAGAZZINIERE
Passa un
corriere, passa l’altro
Mai finisce il prode Magazziniero
Poiché egli era molto svelto
Andò in mgazzinin e prese il pacco
Mai finisce il prode Magazziniero
Poiché egli era molto svelto
Andò in mgazzinin e prese il pacco
Prese il
pacco col carrello
Per non farsi troppo mal
E partì il bicipite in resta
A cavallo d’un bancal
Per non farsi troppo mal
E partì il bicipite in resta
A cavallo d’un bancal
Il libraio
che abbracciollo
Gli dié una voce e disse: Va'!
Ho finito Sio e Volo
E parecchie novità
Gli dié una voce e disse: Va'!
Ho finito Sio e Volo
E parecchie novità
Poi
fattogli un elenco
Con preghiere di sbrigar
Attendeva il bel fardello
Del rifornimento in piè
Con preghiere di sbrigar
Attendeva il bel fardello
Del rifornimento in piè
Fu alle
nove di mattina
Che il magazzinier uscìa bel, bel,
Per andare in magazzino
Ad aprire il carichel
Che il magazzinier uscìa bel, bel,
Per andare in magazzino
Ad aprire il carichel
Con le vie
ferrate andava
Come in oggi col macchinon,
Ma se lo sciopero impazzava
corre a piè il lavorator
Come in oggi col macchinon,
Ma se lo sciopero impazzava
corre a piè il lavorator
L'avanbraccio
in fer battuto
E in ottone avea il pett
Ei arrivava è ver, pasciuto
Ma la sera era a pezz
E in ottone avea il pett
Ei arrivava è ver, pasciuto
Ma la sera era a pezz
Da novembre
non fe’ che scaricare,
Scaricar sempre, scaricare scaricar…
Quando alla vigilia di Natale
Vide la fine, ed era ver!
Scaricar sempre, scaricare scaricar…
Quando alla vigilia di Natale
Vide la fine, ed era ver!
Sospettollo
impensierito
Saviamente un po' penso
Poi chinossi, e con un dito
Il calendario un po' sfogliò
Saviamente un po' penso
Poi chinossi, e con un dito
Il calendario un po' sfogliò
Come fu sul
capodanno
Ben gli venne il mal di mar
Ben gli venne il mal di mar
Ma il magazzinier in un momento
Mise fuori il desinar.
Il suo
stomaco tapino
nello scorgerlo tremò
brandir volle il bicchierino
ma il lavoro lo vietò.
nello scorgerlo tremò
brandir volle il bicchierino
ma il lavoro lo vietò.
Il libraio
in tal frangente
il nuovo carico andò a reclmar
Ma il magazziniere previdente
Fin al soffitto avea impilar
il nuovo carico andò a reclmar
Ma il magazziniere previdente
Fin al soffitto avea impilar
penne,
agende, vocabolari,
Graphic novel, raccontini,
Romanzetti, saggi lieti,
Già predati avea il libraio,
Graphic novel, raccontini,
Romanzetti, saggi lieti,
Già predati avea il libraio,
Quando
presso la sera alfini,
Sete brutta gli salì,
Sete brutta gli salì,
Il magazzinier col gozzo buono
Prese lo zaino, e a bere andò.
Ma nello
zaino, il crederete?
C’era in fondo un forellin
E gli spicci li ha perduti
Senza accorgersi il tapin.
C’era in fondo un forellin
E gli spicci li ha perduti
Senza accorgersi il tapin.
Passa un
carico, passa l’altro,
Mai non finisce il magazzinier
Perch’egli era molto forte
Andò a lavoro in magazzin
Mai non finisce il magazzinier
Perch’egli era molto forte
Andò a lavoro in magazzin
Con un bel
pensiero in testa,
Lassù in alto non guardò
Ed un pacco cadde in testa
Ed infin poi si quietò.
Lassù in alto non guardò
Ed un pacco cadde in testa
Ed infin poi si quietò.
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