lunedì 26 novembre 2018

Passa un giorno passa un altro sempre lavora il prode magazziniere (e anche il prode libraio/a)! La quiete prima della tempesta in libreria in una poesia ad alto tasso di magazzino.

 In questi giorni in libreria siamo nel classico momento di quiete prima della tempesta.

 Come un equipaggio in mare aperto, scorgiamo all'orizzonte la buriana giungere ci siamo preparati, speriamo al meglio (salvo poi scoprire, da qualche parte, una qualche falla), ammassando enormi quantità di libri in qualsiasi punto stipabile.

 La fine di novembre è un momento un po' strano, soprattutto in magazzino, dove le quantità decuplicate mettono alla prova lo spirito e le forze dei magazzinieri (e anche i librai, che iniziano ad ansiarsi perché ammassano e non vendono nell'immediato).

 Per rendere giustizia ai poveri magazzinieri provati dalle consegne, ecco una  vignetta con poesia. Trattasi della riscrittura de "Il prode Anselmo" di Giovanni Visconti Venosta.

  "IL PRODE MAGAZZINIERE" todo per voi!


 IL PRODE MAGAZZINIERE


Passa un corriere, passa l’altro
Mai finisce il prode Magazziniero
Poiché egli era molto svelto
Andò in mgazzinin e prese il pacco
Prese il pacco col carrello
Per non farsi troppo mal
E partì il bicipite in resta
A cavallo d’un bancal
Il libraio che abbracciollo
Gli dié una voce e disse: Va'!
Ho finito Sio e Volo
E parecchie novità
Poi fattogli un elenco
Con preghiere di sbrigar
Attendeva il bel fardello
Del rifornimento in piè

Fu alle nove di mattina
Che il magazzinier uscìa bel, bel,
Per andare in magazzino
Ad aprire il carichel
Con le vie ferrate andava
Come in oggi col macchinon,
Ma se lo sciopero impazzava
corre a piè il lavorator
L'avanbraccio in fer battuto
E in ottone avea il pett
Ei arrivava è ver, pasciuto
Ma la sera era a pezz

Da novembre non fe’ che scaricare,
Scaricar sempre, scaricare scaricar…
Quando alla vigilia di Natale
Vide la fine, ed era ver!
Sospettollo impensierito
Saviamente un po' penso
Poi chinossi, e con un dito
Il calendario un po' sfogliò
Come fu sul capodanno
Ben gli venne il mal di mar

Ma il magazzinier in un momento
Mise fuori il desinar.
Il suo stomaco tapino
nello scorgerlo tremò
brandir volle il bicchierino
ma il lavoro lo vietò.
Il libraio in tal frangente
il nuovo carico andò a reclmar
Ma il magazziniere previdente
Fin al soffitto avea impilar
penne, agende, vocabolari,
Graphic novel, raccontini,
Romanzetti, saggi lieti,
Già predati avea il libraio,
Quando presso la sera alfini,
Sete brutta gli salì,

Il magazzinier col gozzo buono
Prese lo zaino, e a bere andò.
Ma nello zaino, il crederete?
C’era in fondo un forellin
E gli spicci li ha perduti
Senza accorgersi il tapin.

Passa un carico, passa l’altro,
Mai non finisce il magazzinier
Perch’egli era molto forte
Andò a lavoro in magazzin
Con un bel pensiero in testa,
Lassù in alto non guardò
Ed un pacco cadde in testa
Ed infin poi si quietò.



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