mercoledì 12 giugno 2019

Ragazzi che amano ragazzi. Libri lgbt per ragazzi tra commedia, fumetti, l'orrore delle teorie riparative e ragazze che amano ragazze.

 Quando ero una giovinetta, in verità non tantissimi anni fa, trovare un libro lgbt per ragazzi era qualcosa ai limiti dell'impossibile.

 Non ricordo quale fu il primo libro lgbt che lessi, immagino quello di letteratura greca delle superiori, ho poi memoria di aver pescato a caso in biblioteca "Il pozzo della solitudine" (una tragedia che fortunatamente sembrava più che altro un romanzo storico molto tragico) e "Non ci sono solo le arance", assolutamente splendido.

Ero però già alla fine delle superiori, alle medie o ancor prima non se ne parlava.
 O facevi il liceo classico o il nulla.

 E, devo dire, a posteriori mi ritengo anche fortunata nel non essere incappata in "Ragazzi che amano ragazzi", storica pietra miliare di Piergiorgio Paterlini che, riletta ad anni di distanza, quando fu un lampo che squarciò il buio, appare un film dell'orrore
.
 Vi consiglio di regalarlo a tutti quelli che dicono che il pride dovrebbe essere più sobrio o che non serve o che i gay hanno "già tutti i diritti". Rimane anche un valido consiglio per tutti i ragazzini che si sentono in vena di scherzi.

 Io mai mai mi posso dimenticare quanto trovai agghiacciante la lettura, l'impressione che mi fece la storia di uno dei ragazzi che raccontava di aver conservato un bicchiere di plastica che gli aveva offerto un banchetto dell'arcigay. Mi viene da piangere ancora adesso.

 Non so esattamente le cose editorialmente quando le cose abbiano cominciato a cambiare, probabilmente quando anche la società ha finalmente vissuto quello straordinario cambiamento e ha avuto uno scatto in avanti.

 I ragazzini di oggi hanno molti libri lgbt tra cui scegliere, alcuni allegri, altri meno, ma ne hanno, ce ne sono così tanti che farò un secondo post.

 Così magari un ragazzino di qualsiasi provincia o qualsiasi città che cercasse un consiglio potrà trovarlo e sentirsi un po' più al sicuro.

 Bando alle ciance! Let's go!


COMMEDIA

"Io no!...forse sì" di David Larochelle Bianconero ed. e "Tuo, Simon" di Becky Albertalli ed. Mondadori:

 Fanno entrambi parte del filone dei libri da high school americane. Adolescenti che scoprono la propria omosessualità tra mille ansie.

 "Io no!...forse sì" è un grazioso e scorrevole libro, molto divertente e senza angosce, che racconta le difficoltà di ammettere la propria omosessualità. Non è semplice capire che il proprio percorso di vita non è quello che ci è stato prefissato fin dalla nascita, così a sedici anni Steven decide che deve prendere il toro per le corna e farsi piacere le ragazze a tutti i costi.
 Non succederà, ma vivrà avventure assai comiche.

 "Tuo, Simon" affronta in qualche modo la variante del cyberbullismo. 

 Simon è un diciassettenne, con una migliore amica molto innamorata di lui (ma lui non lo sa), altri amici fantastici e un segreto: è gay. Non riesce a confessarlo a nessuno se non a un ragazzo conosciuto online che frequenta la sua stessa scuola.

 I due si scrivono lunghe mail finché un giorno Martin, un odioso ragazzetto in verità solo molto molto sventurato col gentilsesso, lo scopre casualmente e lo ricatta: se non lo aiuterà a conquistare una sua amica svelerà a tutta la scuola che è gay.

 Meno spensierato di "Io no!" riesce comunque ad affrontare il tema dell'ingerenza benevola e malevola del virtuale nel reale con una certa forza. Non vi preoccupate, finisce bene.

Aggiungerei al duetto anche "Il club di geografia" che purtroppo non è stato tradotto in italiano, ma esiste un bel film omonimo che parla anche di omofobia interiorizzata.

 Ossia quando il problema non è la tua famiglia, che è apertissima, o i tuoi amici, che tifano per te, ma sei tu che hai il problema di essere omosessuale e al contempo omofobo e sessista. Eh già. Al governo sembra essercene più d'uno.


RAGAZZE CHE AMANO RAGAZZE

"L'altra parte di me" di Cristina Obber ed. Piemme e "L'uovo fuori dal cavagno" di Margherita Giacobino ed. Elliot:

 Esistono ben (ben!) due libri italiani che raccontano storie di adolescenti lesbiche. Il primo, l'altra parte di me, è della giornalista Cristina Obber e, in un certo senso, è assai più duro del secondo, della scrittrice Margherita Giacobino.

 Nel libro della Obber due ragazze, Francesca e Giulia, si conoscono online (dove, vi dicono, si conoscono credo la stragrande maggioranza delle coppie gay) e iniziano un'appassionante storia d'amore molto osteggiata soprattutto dai genitori e dagli amici di Francesca.

 Mentre Giulia viene dalla Puglia e da una famiglia tutto sommato tranquilla a cui ha potuto confessarsi senza eccessivi problemi, Francesca deve scontrarsi con la pericolosissima e poco conosciuta borghesia nordica, tanto perbenina quanto bigotta.

 Se i suoi genitori a parole si dimostrano apertissimi, quando Francesca gli racconta di Giulia ingaggiano una vera e propria battaglia fatta di recriminazioni e silenzi. Gli amici non sono meglio visto che sostengono, ma poi non devi esagerare eh, stai attenta, nasconditi che c'è un limite a tutto.

 Le due riusciranno a stare insieme perché è giusto che gli adolescenti capiscano una cosa santa: la vita è la loro e non dei genitori e affrontare le avversità può essere durissimo, ma è l'unica strada per essere felici.

 L'uovo fuori dal cavagno ha un tono molto più scanzonato. Le protagoniste sono due ragazzine piene di energie e di grandi capacità nel mettersi nei guai: Gioia ha due genitori atei e comunisti, ma va in una scuola cattolica che proprio non le garba, inizia una focosa storia d'amore con la bella Stef che però si rivela il prototipo di gattamorta da evitare per il resto della vita.

 Col cuore spezzato cercherà nuove avventure da vivere e la sua strada fuori da bigottolandia.

 Nel frattempo la sorella di Stef, quella che si ritiene meno carina (ma ognuna ha i suoi tempi), Debora, cerca il suo posto nel mondo: possibile sia proprio l'unica lesbica del pianeta (le due sorelle non si parlano molto)? E dove trovare le altre?
Divertente, forse un po' vintage, ma se lo trovate è godibilissimo.


TEORIE RIPARATIVE E ALTRI ORRORI:

 "Boy Erased" di Garrard Conley edizioni Black Coffee e "La diseducazione di Cameron Post" di Emily M. Danforth ed. Rizzoli:

 Malgrado l'omosessualità sia stata definitivamente cancellata dal novero delle malattie mentali da anni e venga considerata per quel che è, ossia una variabile naturale della sessualità umana, qualche genitore proprio non vuole arrendersi all'evidenza e pensa che un lavaggio del cervello sia comunque meglio alla felicità del proprio figlio.

 Tenete presente che per me non esiste motivazione alcuna per trovare scusanti a questa gentaglia che di essere genitore non se lo meriterebbe né ora né mai, perché se nell'abisso della tua ignoranza pensi sia normale sottoporre tuo figlio a sessioni di violenza psicologica che rischiano di annientarlo, beh per me meriti un solo posto assieme a chi ti asseconda: la revoca della patria potestà e la galera.

 Mentre in Italia fanno tutto di nascosto perché ecco la galera non lo so, ma qualcosa genitori bigotti, preti e compagnia cantante qualcosa rischiano, negli Stati Uniti, il luogo dove è nata questa geniale idea, invece prosperano.

 L'idea è praticamente prendere dei ragazzini e delle ragazzine che mostrino tendenze omosessuali  e sottoporli a un programma di assurdità che dovrebbe riportarli sulla retta via eterosessuale.

 Si cercano improbabili cause per la devianza, (tipo la madre che lavora invece di stare a casa a fare la calza e fornire un prototipo di donna da imitare), si costringono le ragazze a femminilizzarsi" e i ragazzi a "virilizzarsi" con umiliazioni persistenti varie e diffuse.

 "Boy erased" è una storia autobiografica, "The miseducation of Cameron Post" no, ma entrambi parlano dello stesso argomento con un protagonista maschile e uno femminile.

 Sono molto molto molto duri. Li farei leggere ai ragazzini omofobi più che a quelli gay per fargli capire il peso delle loro azioni sul mondo.

 A tutti invece fare vedere "But I'm a cheerleader!", tradotto in Italia, incomprensibilmente con, "Gonne al bivio".

 La storia racconta in modo volutamente surreale nei toni (ma mostrando le reali tecniche riparative utilizzate in questi centri) le disavventure di una povera ragazzina che, appunto, pur essendo lesbica non mostra evidenti segni di lesbitudine: ha i capelli lunghi, è molto femminile, fa la cheerleader, è aggraziata, ama i trucchi e i parrucchi.

 Insomma, nulla lascerebbe immaginare che invece abbia bisogno di essere "riparata" e invece. Invece sembra che infilare degli adolescenti gay confusi in una sorta di campo scout dell'orrore sembra la soluzione ideale. E' orribilmente tragicomico.

Da vedere.


FUMETTI

"Skim" delle cugine Tamaki ed. BD, "Trottole" di Tillie Walden ed Mondadori e "La mia cosa preferita sono i mostri" di Emil Ferris ed. Bao Publishing:

Quanti, quanti fumetti per adolescenti lgbt potrei consigliarvi. A piovere! Il mondo del fumetto è assai più prolifico di quello dei romanzi.

 Ho scelto di consigliarvi solo il meglio del meglio, tre graphic novel assolutamente superlative.

 La prima è "Skim" (per la recensione dettagliata qui) che racconta la rarefatta stagione d'amore della giovane Skim, studentessa di liceo canadese con madre giapponese (e per questo discriminata dalle amichette di scuola wasp), lei e la sua scontrosa migliore amica pensano di essere due giovani streghe e si dilettano con qualche rituale di magia bianca che consiste in erbe, candele e incensi.


 Poi arriva una professoressa bellissima, affascinante carismatica, una di quelle creature che sembrano meravigliose e in realtà nascondono solo una gran confusione e confusione seminano. Skim ne rimane soggiogata, ma è anche una ragazza abbastanza intelligente da sapere quando qualcuno la sta usando, quel che non sa è quanto fa male il cuore quando si spezza per la prima volta.

 "Trottole" è la storia autobiografica di Tillie Walden (recensione dettagliata qui), un ex campioncina di pattinaggio sul ghiaccio che ad appena 22 anni ha scritto una storia straordinaria.

 E' riuscita a condensare tutte le inquietudini e i silenzi che avvolgono quella che non è certo l'età più semplice della vita.
 Inizia come un romanzo sullo sport: chi pratica sport a livello agonistico, ma non è abbastanza bravo per arrivare primo rischia una vita di immani sforzi, poche soddisfazioni e tante domande, una su tutte: chi sono io senza?

 Se ci si mette un trasferimento traumatico, madri pancine che (al contrario della sua) stanno dietro alle figlie h24 per portarle alla vittoria, ragazzetti che dovrebbero dare ripetizioni e invece si danno alle molestie, la frittata è fatta. Se poi ti piacciono anche le ragazze, sei in Texas e neanche il tuo fratello gemello ti capisce, beh, la depressione potrebbe essere totale.

 Invece Tillie condensa questa enorme massa di esperienze potenzialmente traumatiche in un libro spettacolare.

L'ultimo fumetto è "La mia cosa preferita sono i mostri" , una delle mie graphic novel preferite in assoluto, possente, monumentale (recensione dettagliata qui).

 La protagonista, Karen, è una ragazzina che negli anni '60 vive in un quartiere malfamato di Chicago assieme a suo fratello maggiore (che ha preso tutto dal padre messicano ed è il latinos per eccellenza), la madre (che però sta morendo) e un grande mistero: la morte della bellissima vicina del piano di sopra. Chi è stato?

 Spettacolare nel riuscire a condensare l'essenza stessa del mostruoso.

 Karen adora gli horror di serie B e si disegna come una licantropa, ama la sua migliore amica anche se sa che non glielo può dire e immagina di essere inseguita dai veri mostri: i cittadini tanto perbene. Ma è anche una riflessione su ciò che ci fa diventare mostri, se è possibile che ognuno di noi, in determinate circostanze, possa effettivamente trasformarsi in un "vero" mostro, non in quello che la società si crea.


TRANSGENDER

"Luna" di Julie Anne Peters ed. Giunti e "Cinzia" di Leo Ortolani ed. Bao Publishing:

 Dulcis in fundo. Esistono romanzi che parlando di transessualità a un pubblico giovane? NI. Sono purtroppo pochissimi rispetto ai già pochi romanzi lgb.

  Il primo che posso consigliarvi è "Luna", è interessante perché racconta il tema della transessualità non in prima persona, ma attraverso gli occhi di altre, per la precisione di una sorella.

 Liam è un ragazzo bello e pieno di ragazze che nasconde un segreto.

  Il suo sogno è diventare quel che è tutte le notti, quando è libero, una ragazza di nome Luna. Sua sorella Regan lo sostiene e si fa carico di una solidarietà e di un amore che richiedono un impegno più grande di quel che aveva previsto.

 Ma i fratelli e le sorelle esistono anche e soprattutto per questo: per non essere mai soli, mai.

 Il secondo è il recentissimo "Cinzia" di Leo Ortolani. Cinzia è un personaggio storico della serie Ratman, la transgender che per buona parte della serie cerca di sedurre il buon Ratman, l'esempio che si può fare ironia su tematiche delicate senza diventare dei cafoni burini maledetti (per la recensione completa qui).

 La graphic che Ortolani le ha dedicato è un capolavoro di delicatezza, dolcezza e irriverenza adattissimo a un pubblico giovane.



Fine del primo round!

1 commento:

  1. Interessantissimi questi post! Ho letto prima il secondo e poi questo ed ho segnato quasi tutto *-*

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